Ultimi racconti erotici pubblicati

La febbre sale

Venerdì scorso, mi è accaduto una cosa che sento di dover condividere con qualcun’altro. Sono uno studente laureando e col carico di lavoro che mi ritrovo, di solito non ho il tempo di cercare avventure; ma questa volta l’avventura ha trovato me.

Il mio amico Michele ed io avevamo appena finito una partita di squash in palestra e mentre facevamo la doccia discutevamo se tornare a studiare o andarci a fare una rapida birra. Erano solo le 9, ma essendo venerdì la palestra era praticamente vuota.

Mentre ci asciugavamo e cominciavamo a vestirci, abbiamo sentito delle voci femminili provenire al di là degli armadietti in direzione della porta. Ho pensato fossero delle ragazze che stavano andando in piscina; abbiamo continuato a parlare e vestirci fino a che, un paio di minuti più tardi abbiamo sentito voci femminili che ridevano e sembrava fossero nella campata laterale vicino a noi. Ci siamo guardati e ci siamo fatti segno di tacere, ci siamo capiti senza parlare, ci siamo avvicinati silenziosamente alla testata degli armadietti ed abbiamo visto cinque ragazze quasi spogliate che si bisbigliavano l’un l’altra.
Dalle felpe abbiamo visto che appartenevano all’associazione 3D, conosciute nell’università come “Guardare ma non toccare”.

Abbiamo ritirato le teste ed affrettatamente abbiamo discusso la situazione. “Cosa facciamo? ” Ho domandato. La risposta di Michele è stata semplice: “Fottiamo le bambine! ” E queste ragazze erano bambine a posto.
Rapidamente ci siamo spogliati, abbiamo avvolto un asciugamano intorno alla vita e ci siamo diretti verso il punto in cui sentivamo le ragazze chiacchierare. Come abbiamo girato l’angolo siamo stati salutati da cinque grida smorzate ed anche noi abbiamo finto sorpresa. Devo descrivere quello che si è presentato ai nostri occhi:
Come ho detto c’erano cinque donne, tutte estremamente eccitanti. Tre di loro erano completamente nude, due in costume da bagno curve sopra le sacche mi concedevano la visione dei culi più eccitanti, più rotondi che avessi mai visto. Una delle ragazze nude era una brunetta alta un metro e sessantacinque, magra, piccoli seni rotondi accoppiati ad un piccolo culo rotondo, e gambe che sembravano non finire mai. L’altra era una bionda molto alta, probabilmente quasi un metro ed ottanta, coi capelli raccolti in una singola lunga treccia, i grandi capezzoli che già si indurivano. La ragazza chinata era anche lei bionda, di media altezza, anche lei con i capelli raccolti in una treccia per poter nuotare meglio. Sono rimasto con gli occhi incollati al suo culo, finché non si è alzata e ha guardato indietro verso di me. Avrebbe potuto essere la sorella della prima bionda; aveva le stesse mammelle grandi e vita stretta, ad eccezione del culo che era leggermente più carnoso, curvato in un arco completo, sensuale che si fondeva con le lisce cosce abbronzatissime. Quello che mi ha stupito, soprattutto è stata la sua micia completamente rasata! Non avevo mai incontrato una micia rasata in persona prima di allora, ma la sua era semplicemente splendida e la mia bocca si è riempita di acquolina.

La quarta ragazza, che era in reggiseno e mutandine, aveva un aspetto esotico, leggermente asiatico. Aveva la pelle leggermente olivastra, capelli castano scuro e gli occhi più profondi, più scuri che avessi mai visto. Era alta circa un metro e settanta e, come le sue amiche, aveva gambe lunghe, splendide, che salivano fino a un culo pieno, morbido ed a larghe anche. La cosa di lei che immediatamente ha catturato la mia attenzione, e l’ha trattenuta, sono state le tette. Benché indossasse ancora il reggiseno, sembrava implorassero per uscire dalla loro gabbia e cercavano di uscire dai bordi. La misura al seno era di circa 110 centimetri, con perfette mammelle simmetriche che finivano a punta sormontate dai capezzoli. Ho pensato se Michele l’avrebbe voluta per lui o se me l’avrebbe lasciata.

L’ultima ragazza, che era ancora completamente vestita e sembrava pietrificata, non era la più bella ma, per i miei gusti, l’ho trovata la più attraente. Era una piccola donna dai capelli rossi (capelli intrecciati come le altre), appena più alta di un metro e mezzo, con un adorabile naso all’insù e grandi occhi verdi. Portava un vestito informe, ma ho capito che non sarei stato deluso se se lo fosse tolto. Chiaramente non indossava reggiseno e, benché il seno non avesse le dimensioni di quello delle altre ragazze, su una ragazza della sua taglia le sue tette non erano niente di meno che spettacolari. Non potevo vedere molto delle gambe o del culo, ma avevo l’impressione che fossero più che accettabili e muscolose.

Per essere imparziale dovrei descrivere Michele e me stesso. Lui è orientale, con capelli ed occhi scuri, mentre io sono piuttosto scuro con capelli castani ed occhi nocciola. Siamo ambedue alti un metro e settantacinque, magri, ma in buona condizione fisica e, in considerazione della scena che ci si presentava, una bella erezione alzava i nostri asciugamani.

Per qualche secondo siamo rimasti fermi, fissandoci l’un l’altro, senza dire una parola; poi la bionda più alta ha bisbigliato sottovoce, “Merda… Ora siamo fottute. ” Non sapeva quanto quelle parole sarebbero diventate realtà! Era ora di mettere in azione il nostro piano. “Sapete, ” ho detto, “per voi ragazze ci potrebbero essere grossi problemi per il fatto di essere qui; non cercate di dirci che si tratta di un errore o di qualcosa del genere. ”

“E tu lo dirai a qualcuno? ” ha domandato la bionda girando il torso e facendo così ondeggiare i seni. L’effetto affascinava e mi sono sentito come se mi attirasse un serpente ammaliatore.

“Dunque noi abbiamo un’etica, ” ha detto Michele riprendendo il piano dove l’avevo lasciato cadere. “Ma, purché la cosa non diventi un’abitudine, potremmo lasciare perdere. Purché ci diate una ragione per avere fiducia in voi, naturalmente. ”

Mentre diceva questo, Fica Rasata si era seduta su una panca proprio di fronte a lui ed aveva cominciato a tirargli l’asciugamano. Michele non vi ha fatto caso, almeno non penso, ma la ragazza asiatica l’ha fatto. Ha afferrato la mano di una sua amica e l’ha portata a Michele mormorando qualche cosa che suonava come, “Non così veloce, Carla. Dobbiamo farlo una sola volta! ” Al che Carla ha risposto, “Hai ragione, Sandra, solo una volta, e voglio ottenere quello che ho cominciato al più presto possibile. ” Michele ed io ci siamo scambiati uno sguardo.

Sandra ha fatto una pausa pensando a ciò che le aveva detto, poi è sembrata essere d’accordo. Si è alzata dalla panca, si è messa di fronte a me e ha alzato le mani al reggiseno. Ho trattenuto il fiato, lei lo ha slacciato e l’ha lasciato scivolare via dalle braccia. Quasi mi è venuto un colpo ma mi sono mantenuto freddo. Ha fatto un altro passo avanti ed ora i suoi capezzoli piccoli e duri strisciavano contro il mio torace. “Posso parlarti delle mie tette, ” ha detto e mi ha baciato sulla bocca. “Che cosa pensi del mio culo? ” ha domandato curvandosi sulla panca ed appoggiandovi le mani. “Bello, ” ho detto e ho cominciato a muovere una mano sul culo e sulle cosce. Non sentendo resistenza, ho fatto scivolare le dita dentro la cintura delle mutandine quasi trasparenti facendole scivolare alle caviglie mentre lasciavo una traccia di baci dalla vita passando per il culo e giù al retro delle ginocchia. Lei ha fatto un passo per uscire dalle mutandine e si è girata per fronteggiarmi di nuovo. Naturalmente mi sono inginocchiato portando gli occhi a livello della micia coperta di spessi peli. Non essendo uno che perde le opportunità, rapidamente ho fatto scivolare la lingua nelle sue labbra vaginali grassoccie e ho dato un piccolo morso rapido prima di alzarmi. Ora era il suo turno di inginocchiarsi mentre mi toglieva l’asciugamano rivelando un’erezione palpitante.
Si è leccata le labbra rapidamente e poi si è messa in bocca la cappella. Non ritengo di essere un superdotato ma generalmente ho verificato che le ragazze che mi avevano fatto dei pompini non mi prendevano in un sol boccone; Sandra mi ha sorpreso, tuttavia, per come ha fatto scivolare la cosa facilmente nella sua gola, spedendomi diritto in paradiso.

Quando si è inginocchiata ho potuto vedere quello che accadeva dietro di lei. Michele, o una delle ragazze, aveva tirato le tende chiudendo la campata (non ne avevo mai capito la funzione) e si erano sdraiati sul lato più lontano della panca. Carla si era messa a cavalcioni del suo viso e lui succhiava impazientemente la sua splendida fica calva e contemporaneamente le accarezzava i seni e le tirava i capezzoli. L’altra bionda si era inginocchiata al termine della panca, chinata su Michele e alternativamente gli succhiava il cazzo e se lo strofinava su e giù tra le tette. Da come brillavano direi che Michele aveva già posato la bocca affamata su quei capezzoli grandi e rigidi; i seni non era grandi quanto quelli enormi di Sandra, ma lo erano abbastanza da sommergere il cazzo di Michele. Non era esperta nella tecnica orale come Sandra e non riusciva a prenderlo profondamente in gola, ma leccava impazientemente su e giù l’asta e gli succhiava le palle dentro e fuori dalla bocca. Carla cominciava ad agitarsi e ha girato la testa per lamentarsi verso l’altra bionda, “Gina, devi sentirlo! Dopo che sono venuta scambiamoci i posti e così potrai anche leccarle la micia! ” E senza tardare un momento, ha cominciato a venire. La brunetta, che le era accanto e dolcemente l’accarezzava, rapidamente si è avvicinata e ha afferrato Carla soffocandone i guaiti contro i suoi piccoli seni.
Prima che avesse finito di venire, Carla aveva già cominciato a succhiare impazientemente le tette dell’amica facendola unire al generale ansimare e smorzando i rantoli. “Oh, Laura, grazie, ” ha detto Carla, “l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che qualcuno ci senta strillare. ”

“Il piacere è mio, ” ha detto Laura, la bruna. “Sai che mi piace come mi succhi le tette! Ooh sì, bene e forte, così! Oh, sì, usa i denti! ”

Mentre questo continuava, ho guardato nell’altra direzione, dove la rossa stava appoggiata contro uno degli armadietti; vedevo un misto di paura e desiderio sul suo viso, con il desiderio che rapidamente prendeva il sopravvento. Fissava Sandra che pompava ancora il mio cazzo dentro e fuori dalla sua bocca sorprendente e le sue tette altrettanto sorprendenti dondolavano in un unisono perfetto. Finalmente si è accorta che la guardavo e ha guardato da un’altra parte, solo per posare lo sguardo sul quartetto favoloso di Michele, Gina, Carla e Laura. Non ho potuto fare a meno di sogghignare quando senza accorgersene ha cominciato a far scivolare una piccola mano nella cintura dei pantaloni da palestra e ha cominciato delicatamente a toccarsi.

Allora ho sentito Gina dire, “Carla, Laura, ci scambiamo? Se c’è qualcosa di buono, non può essere una sola a mangiarselo. Laura, prova questo cazzo! ” Le tre ragazze stavano cominciando a sistemarsi quando Michele si è alzato a sedere.

“Senza offesa, ” ha detto, “ma se non volete che sborri subito, sarebbe meglio darmi un po’ di respiro! ”
Ho capito che aveva ragione e delicatamente ho spostato le labbra di Sandra dalla mia verga che pulsava ed era pronta ad esplodere.

Le ragazze sono sembrate essere d’accordo, era chiaro che volevano farlo durare di più. Ci siamo seduti sulle panche accarezzandoci delicatamente l’un l’altro. Avevo Gina alla mia sinistra e Carla alla mia destra, come un paio di voluttuosi reggilibri biondi e, delicatamente, ho fatto scivolare un dito nella fica gocciolante di Carla che ha sospirato e ha aperto le gambe per facilitarmi l’accesso. Sono situazioni come questa, ho pensato, che mi fanno desiderare di essere ambidestro.

“Così, ” ho detto, “evidentemente non è stato un errore. Ci volete dire cosa facevate qui? Le 3D sono conosciute per ragazze che non danno confidenza, ed invece voi siete qui con due perfetti sconosciuti”

Gina ha dato un’occhiata alla mia erezione e gli ha dato una leccata.

Michele si è tolto dalle tette di Laura ed ha detto, “Si dice che nella vostra associazione dobbiate impegnarvi ad essere vergini e restare nubili. Qualcuno dice che siete tutte lesbiche. ”

Una voce dolce dietro di me ha detto, “La ragione per cui siamo qui è che questa è la nostra settimana di prova e dovevamo incontrarci qui con delle compagne per andare in piscina, poi quando ci siamo viste ci hanno detto che non ci avrebbero permesso di entrare nello spogliatoio femminile. Quando abbiamo detto che avevamo il costume sotto la tuta ci hanno fatto entrare nello spogliatoio femminile e ce l’hanno fatto togliere, così abbiamo dovuto venire qui per rimettercelo. Penso non avessero veramente voglia di fare una nuotata dopo tutto. ” Non ho voluto interromperla per paura che smettesse di parlare. La sua voce si adattava perfettamente al suo aspetto, un’aura appena rilevabile di potente sensualità dietro ad un sottile velo di innocenza. Se non riesco ad averla stasera, ho pensato, giuro che eviterò le donne sinché vivo.

Non dava segno di voler continuare e Michele ha detto, “E poi? E come ti chiami, ad ogni modo? ”

Si è allontanata dall’armadietto poi si è portata all’estremità della panca davanti a noi. Ho continuato soprappensiero ad accarezzare Gina e Carla, ma non riuscivo a togliere gli occhi dalla rossa. Anche se era vestita il mio cazzo tendeva verso di lei come una verga da rabdomanzia, alla ricerca dei suoi punti profondi ed umidi.

Cercava di guardare Michele, ma vedevo che allo stesso tempo tentava anche di non perdere quello che noi ci facevamo l’un l’altro.
“Sono Silvia, ” ha detto, “Non ve lo dovrei dire ma, poiché avete promesso di tacere, penso di dover avere fiducia in voi. Va bene? ” Le altre ragazze hanno annuito, hanno borbottato e hanno mormorato il loro accordo, meglio che potevano considerate le posizioni in cui si trovavano.
“Dunque, quello che si dice non è completamente errato; non dobbiamo essere vergini, anche se per essere ammesse dobbiamo superare un “esame orale” da parte delle altre compagne, così chiunque di noi può sapere chi lo è e chi non lo è, inoltre non dobbiamo essere nubili, dobbiamo solo impegnarci a non fare sesso fuori della comunità femminile. E prima che lo diciate, no, non siamo “tutte” lesbiche. Siamo solo molto eccitate, dopo essere rimaste tanto a lungo senza una buona verga le compagne possono cominciare ad assumere un aspetto particolare. Dove viviamo è simile ad un sex club femminile ed iniziazioni come questa servono a verificare se possiamo restare nell’associazione”

“Sì, a meno che non succeda come stasera, ” ha stuzzicato Sandra. “Penso che passerai i prossimi quattro anni a pensare alla quantità di cazzi che hai perso. ”

Silvia a quelle parole è arrossita e ha detto, “Pensi? ” Improvvisamente, con tre rapidi movimenti, ha fatto scivolare via i pantaloni, si è strappata il top e mi ha circondato la vita con una gamba, così si è seduta sul mio grembo davanti a me, il mio cazzo era schiacciato contro le labbra rosa della sua fessura. Piuttosto stranamente la prima cosa che ho osservato è stato che il rossore era sceso al collo e poi ai seni. La seconda cosa che ho osservato è stato quanto erano sorprendenti i suoi seni! Come avevo sospettato non erano grandi come quelli di Sandra o Gina, ma una bimba di un metro e cinquantacinque con un giroseni di 90 centimetri è uno spettacolo da vedere, specialmente quando sono così perfettamente sagomati. La sua micia non era rasata, come Carla, ma era stata ben regolata, così che nessun pelo mi era venuto in bocca quando l’ho leccata. Ed ero determinato ad averla. Essendo piccolo come lei, quando mi si è seduta in grembo il suo viso era all’altezza del mio e ha schiacciato la bocca contro la mia infilandovi la lingua profondamente. Si dice che le donne coi capelli rossi siano ardenti, ma non avrei mai immaginato quanto quella passione poteva essere forte se usata per fare sesso!

Aveva avvolto le piccole gambe forti, ben fatte, strettamente intorno alla mia vita e spingeva indietro ed avanti, strofinando la clitoride sulla parte inferiore del mio cazzo mentre delicatamente mi carezzava la testa con una mano. Mi ha colpito il pensiero che mi sarebbe piaciuto che mi masturbasse così: la sua mano non era sufficiente grande per avvolgermi l’asta, ma con la sua fica bagnata che strisciava contro di me ad aiutarmi, ho pensato che sarebbe stato bello venire come una fontana sulle sue tette. Ma non subito, non fino a quando sarebbe stato possibile resistere. Sentivo le sue compagne incoraggiarla dicendo, “Vai ragazza! ” e “Pompalo! ” e ancora “Ehi, non farlo finire subito! ” Fortunatamente i cinque minuti che avevamo passato parlando mi avevamo permesso di riprendere il controllo.

L’attacco di Silvia è sembrato essere la campana del secondo round. Poiché ero piuttosto occupato per il momento, Gina e Sandra hanno spinto Michele a sdraiarsi sulla panca, Gina, a cui non era ancora stata succhiata la micia, si è messa sulla sua bocca ansiosa; Sandra era apparentemente il demonio orale del gruppo e rapidamente si è messa in posizione per poterlo succhiare come aveva fatto con me. Il cazzo di Michele non è grosso quanto il mio, ma è un po’ più lungo e Sandra è sembrato lo prendesse come una sfida alla sua abilità di “ingoiatrice di spade”. Per non lasciare un buon buco non riempito, Michele ha allungato una mano sotto Gina e ha infilato tre dita nella fica di Sandra. Non so come facesse a mantenere la concentrazione, con quello che loro tre si facevano l’un l’altro, ma nessuno di loro ha perso una battuta.

Carla e Laura, benché fossero restate temporaneamente senza uomini, non sembravano essere deluse, Laura ha preso un paio di asciugamani e li ha posati sul pavimento, poi vi si è sdraiata sopra. “Carla, baby, ” ha detto, “che ne diresti di un sessantanove fra compagne? ” L’unica replica di Carla è stata sdraiarsi sul bel corpo dell’amica e seppellire il suo splendido viso nell’altrettanto splendido inguine di Laura. Evidentemente la fica rasata di Carla piaceva a tutti perché da dove ero seduto potevo vedere Laura succhiare impazientemente e mordicchiarle la clitoride, mentre i succhi copiosi dell’amica le correvano sulle guance e sul mento. Le due si leccavano rumorosamente ed avevano iniziato ad agitarsi, preambolo ansimante all’orgasmo quando l’angelo eccitato che stava sul mio grembo ha deciso che la mia attenzione doveva essere rivolta solo a lei.

Silvia aveva seppellito il viso contro il mio collo e ha cominciato a morderlo. Questo, unitamente al suo corpo che ricominciava ad arrossire indicava senza dubbio che stava per venire. La sua dolce fica stretta era completamente bagnata e la maniera in cui la strofinava su e giù contro di me mi faceva impazzire. Dovevo venire con lei o dovevo cercare di resistere? Si è allontanata dal mio collo e mi ha bisbigliato con voce rauca nell’orecchio, “Sto per venire! Succhiami le tette e fammi venire! Succhiami le tette! Mordile! ” Non ho avuto bisogno che me lo dicesse due volte; ogni traccia di innocenza se n’era andata, la sola cosa che rimaneva in quella ragazza era lussuria sfrenata e dentro di me pensavo se sarei sopravvissuto per raccontarlo. Ho pressato il viso contro una mammella e ho cominciato a succhiare e pizzicare.
Mi ha incoraggiato a farlo più forte, anche se ero sicuro di causarle un dolore incredibile, ma mi sarei dannato piuttosto di negare qualsiasi piacere mi domandasse quella ragazza scatenata. Usava le gambe per spingersi contro il mio cazzo ed io ho avvolto un braccio intorno alla sua vita sottile per prendere il suo ritmo. Benché mi sembrasse un temporale, penso che non stessimo facendo molto rumore perché sentivo Carla, Laura e Gina che godevano intorno a noi. Silvia continuava a sbattere contro di me come un’incontrollabile macchina da chiavata, ho sentito Gina bisbigliare, “Mio Dio! Guardateli! Non ho mai visto niente del genere! ” In un bisbiglio ha detto sopra la mia spalla, “Sì, guardate! Guardatemi venire! Voglio che tutti vedano come sono bella quando vengo! ” le ultime parole sono state soffocate mentre affondava di nuovo i denti nella mia spalla e ha tirato il mio viso ancora di più contro il suo seno. Schiacciato contro di lei ho sentito iniziare una vibrazione in qualche luogo giù al centro di lei e poi espandersi in tutto il corpo. Sapendo quello che voleva, le ho morso un po’ il capezzolo, allo stesso tempo l’ho sollevata dal mio grembo e facendola poi scendere l’ho impalata sul mio cazzo. Non ero mai entrato in quella maniera in una donna prima di allora, ma ho ottenuto proprio l’effetto che speravo. Benché si fosse calmata ho sentito un grido impercettibile attraversarla mentre cominciava a dibattersi selvaggiamente facendoci quasi cadere sul pavimento. Dalla sua micia ha cominciato a sgorgare un torrente come non avevo mai visto da una donna e sentivo qualche cosa di bagnato sul mio collo, non riuscivo a capire se fosse saliva o sangue ed in quel momento non me ne curavo. Mi sono alzato dalla panca e sono rimasto in piedi per un secondo, eravamo come congelati, lei con la schiena inarcata ed i muscoli della micia che mi stringevano il cazzo. Sono tornato a sedermi sulla panca e ho cominciato a spingere il cazzo dentro di lei mentre lei mi bisbigliava in un orecchio, “Vienimi addosso! Voglio sentire la tua sborra imbrattarmi le tette! ” Bene, non era possibile resistere più a lungo e ho cominciato a pompare il mio sperma spesso e caldo. La prima coppia di spruzzi è andata profondamente dentro di lei, poi l’ho tolto e l’ho spinta indietro spruzzando mezza dozzina di fiotti spessi sul suo stomaco e sui seni. Quando ho finito mi ha afferrato impazientemente il cazzo e ha pompato l’ultima coppia di sprizzi dopo di che ha cominciato ad imbrattarsi completamente con i fluidi appiccicosi; eravamo entrambi fradici di sudore saliva e succhi orgasmici.

Mi è sembrato di essere sul punto di crollare quando sei mani ci hanno afferrati e siamo stati adagiati delicatamente sul pavimento ai sue lati della panca. Carla ci ha sorriso e ha detto, “Che confusione avete fatto! Come faremo a pulire? ” Stavo dicendole che nel mio armadietto c’era un asciugamano, ma lei ha scosso la testa e ha riso. “Oh no, ” ha detto, “non permetteremo che tutta quella bella sborra venga asciugata da un vecchio strofinaccio! ” Subito dopo mi sono accorto che Laura e Gina avevano cominciato a pulirmi con la lingua, ponendo particolare attenzione al mio inguine ed alle mie cosce, dove gli umori di Silvia scorrevano.
Carla si è sdraiata accanto a Silvia, che sembrava sonnecchiare e sembrava una dolce bimba in contrasto con quello che si era dimostrata durante il nostro incontro. “Oh, bimba dolce e deliziosa, ” ha bisbigliato Carla, “Non posso resistere a leccare il tuo corpo per pulirti, piccola pazza cagnetta. ” Noi cinque sdraiati sul pavimento ci leccavamo delicatamente e ci mordicchiavamo ed alla fine ci siamo accorti che Michele e Sandra si erano uniti a noi.

Avevano cambiato posizione un paio di volte e lei ora era sulla panca con noi quattro mentre lui stava in piedi dietro di lei, sbattendola alla pecorina. Non sapevo da quanto lo stessero facendo ma avevo l’impressione che avessero aspettato finché non ci fosse un pubblico.
Ora noi eravamo troppo stanchi per fare qualche cosa che non fosse guardare e bisbigliare incoraggiamenti, ma era tutto ciò che desideravano. “Vieni più vicino, ” ha detto Carla; sembrava essersi già ripresa e ho pensato cosa avesse in mente, ma ha semplicemente ripreso a leccare delicatamente per asciugare il mio sperma dai seni di Silvia. Sandra ha strisciato sulle mani e le ginocchia finché non è stata fra di noi e Michele l’ha seguita col cazzo seppellito dentro di lei come se lo stessero facendo da anni. Continuavano a pompare e noi abbiamo cominciato a rianimarci e di tanto in tanto riuscivamo a carezzare i nostri amici.
Ero affascinato dalle tette massicce di Sandra che dondolavano avanti ed indietro, penso che su molte donne la cosa sarebbe stata comica, ma su di lei era uno spettacolo. Ho allungato una mano per carezzarle la mammella sinistra e far rotola il capezzolo tra le dita e ho incontrato la mano di Silvia; ci siamo guardati e poi, dopo essere scesi sul pavimento, ci siamo inginocchiati. Sporgendoci sopra Sandra ci siamo baciati a lungo e profondamente, e poi ciascuno di noi ha preso una mammella della ragazza in bocca. Naturalmente abbiamo cominciato anche ad accarezzarci.
Non potevo crederci, meno di cinque minuti dopo quello che avevamo fatto, eravamo pronti a farlo di nuovo. “Oh, Michele, ” ha detto Carla, “penso che tu non abbia capito una cosa, non sai perché a Sandra piace tanto mettersi in ginocchio? ”
“Cosa? Pensavo fosse per quello che stiamo facendo! ”
“Uh-uh, ” ha detto Laura con voce soave. ” Sandra vuoi dirlo, o dobbiamo dirlo noi? ” Cominciavo ad avere il quadro della situazione e, dalla maniera in cui Silvia ghignava c’era un segreto.

“Dunque, uh, Michele, vedi, se non ti dispiace, io, uh… ” Ha balbettato Sandra.

Gina l’insaziabile ha tolto il viso dalla micia di Laura e ha riso, “Sandra vuole che tu le fotta il culo! ” Michele ha interrotto a metà la pinta, sbalordito , stupito per quello che aveva appena sentito.

“Uh, Michele, tutto bene? ” Ho domandato.

“Sì, benissimo, penso… Sandra, è veramente quello che vuoi? ” Il suo sguardo di eccitazione misto ad incredulità non potrà mai essere copiato da qualcuno a cui non sia stata fatta quella proposta. Sandra è arrossita furiosamente ma gli ha fatto un cenno d’assenso.

“E dovrebbe essere anche pronto e scivoloso ora” ha aggiunto Carla.

“OK, OK, ora la situazione è chiara. ” Ha tirato fuori il cazzo da lei e l’ha posizionato all’ingresso stretto del suo retro. Ci siamo fermati tutti a guardare mentre lui domandava, “Sei pronta? ”

“Sì, sono pronta! Per favore, fallo ora! ” Dalla sua eccitazione era chiaro che le piaceva più di succhiare il cazzo, e voi sapete quanto fosse brava. Michele le ha afferrato le anche e ha spinto in avanti. Lei ha rantolato e quasi è caduta in avanti, ma lui l’ha afferrata in tempo. È stata ferma un momento per abituarsi all’intrusione, e poi ha cominciato lo stesso movimento avanti ed indietro che faceva un minuto prima quando lui glielo sbatteva nella fica. Allora Michele ha cominciato a spingere ed era chiaro che ambedue stavano entrando in orbita. Ci siamo messi in cerchio intorno a loro, il mio cazzo era tornato duro e se lo contendevano Laura e Silvia. Carla e Gina si stavano baciando ed accarezzavano tutti, Michele e Sandra inclusi. Ora Michele era completamente dentro e con un dito massaggiava la clitoride di Sandra. “Urlerò se non mi mettete qualcosa in bocca! ” ha rantolato.

“Altro cazzo per Sandra! ” ha riso Gina. Laura e Silvia hanno messo una mano sul mio posteriore e mi hanno spinto verso la bocca aperta di Sandra; non sapevo se era questo che voleva ma, al ricordo della facilità con cui mi aveva preso in gola precedentemente, non potevo resistere alla tentazione; è stato ancora meglio della precedente esperienza!
Con Michele che le sbatteva il culo, io che le fottevo la bocca ed il resto delle ragazze che leccava, succhiava ed accarezzava qualunque cosa di cui potessero impossessarsi, si stava avvicinando rapidamente ad un stato di frenesia.

Michele mi ha guardato e mi ha detto, “Sei quasi pronto? ” Lo ero e l’ho detto.
Abbiamo cambiato ritmo e lui ha cominciato spietatamente a martellare nel culo stretto di Sandra, il mio piacere aumentava ancora di più ogni volta che lei avanzava sotto i colpi di Michele.

“Venite, tutti, è ora! ” ha detto Carla. Non avevo idea di cosa sarebbe successo ora, Laura e Silvia si sono inginocchiate ai lati del viso di Sandra, e Carla e Gina hanno preso la stessa posizione ai lati della sua parte posteriore. “In faccia a tutte, ragazzi! ” ha detto Carla. Per me ci sono poche cose più belle di una bella donna con una sborrata fresca sul viso, e sapevo che anche Michele la pensava così, quindi non avevamo di che lamentarci.
Improvvisamente Sandra, Michele ed io abbiamo avuto un massiccio orgasmo simultaneo. Ho sparato uno spruzzo nella sua gola poi rapidamente l’ho tolto, Silvia ha afferrato il mio cazzo pulsante e ha diretto il bianco sperma appiccicoso prima verso il viso di Sandra, poi verso quello di Laura ed infine verso il proprio. Poco più in là Michele ha strappato il cazzo fuori dal culo fumante di Sandra e ha cominciato a spruzza fiotti enormi sopra la schiena della ragazza, sopra le cosce e sui visi di Carla e Gina.

Non appena abbiamo smesso di venire quelle cinque splendide ragazze, fradice di sborra, si sono alzate, ci hanno ringraziati e hanno cominciato a raccogliere i loro costumi da bagno. “Quanto tempo? ” ha domandato Silvia.

“Quasi un’ora, ” ha risposto Carla. “Ragazzi, è stato splendido e ci piacerebbe farlo di nuovo una volta o l’altra, ma sapete le regole. , dobbiamo andare ad incontrare le nostre compagne in piscina. Grazie per il vostro aiuto. ”

“Uscite così? ” Ho domandato. “Avete i visi coperti di sborra, a Sandra corre giù per le gambe, Silvia l’ha solidificato sulle tette. ”

“Sì, è la prova che non siamo rimaste qui nascoste per un’ora, ” ha spiegato Carla, la cosa sembrava molto logica e le ragazze si sono dirette verso la piscina.

“Vieni, Michele, ” ho detto. “Penso che quelle birre ci stiano chiamando. E sai il bello? Non potremo mai raccontare a nessuno quello che è successo! ” Tutto quello che ha potuto fare è stato gemere. Siamo usciti, ci siamo ubriacati ed abbiamo parlato dell’ora incredibile nello spogliatoio, quasi non ci credevamo neppure noi se non fosse stato per il fatto che ero coperto di segni di morsicate.

Ma sarete contenti di sapere che questa storia ha avuto un lieto fine. Quella notte, uscendo dal bar, abbiamo trovato Silvia e Sandra che ci attendevano. Sembra che si fossero molto divertite nello spogliatoio per prendere in considerazione di lasciare gli uomini per quattro anni, così avevano lasciato la società. Ora Michele ed io usciamo con le due donne senza un dubbio più calde, più eccitate, più erotiche di tutta l’università. Se non fosse per la ricerca che debbo terminare, probabilmente noi quattro non usciremmo mai dal letto, se non quando decidiamo di chiavare in doccia o in cucina. Le altre ragazze sono diventate membri del 3D, penso siano felici, ma non sono sicuro che non parleranno con nessuno di noi.

Ma di una cosa posso essere sicuro: l’autunno prossimo Michele ed io passeremo molte venerdì sera nello spogliatoio in attesa delle prossime ammissioni al 3D, non penso che Silvia e Sandra se ne avranno a male. FINE

About Porno racconti

La letteratura erotica ha sempre il suo fascino perché siamo noi a immaginare e a vivere, seduti su una comoda poltrona o a letto, le esperienze e le storie raccontate qui, Vivi le tue fantasie nei miei racconti, i miei personaggi sono i tuoi compagni d'avventura erotica. Buona lettura. Aiuta il sito chattando con le ragazze cliccando QUI. Iscrizione gratuita!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *