Quello che vi stò per raccontare è quello che è successo la sera di Natale.
Premetto che nei mesi trascorsi dopo la nostra avventura post-estate, la nostra intesa sessuale è andata sempre migliorando, siamo riusciti a rompere i soliti schemi della vita quotidiana e ci sentiamo felici; durante le nostre notti di sesso spesso ci capita di fantasticare sulla venuta di un amico come terzo incomodo, ad Angela piace molto essere presa da me da dietro, mentre ha un vibratore davanti, o le classiche palline cinesi, ecc. ma fino a qualche giorno fa è rimasto tutto nella fantasia, in quanto lei aveva paura che se avessimo fatto qualcosa a tre anche con la mia presenza, le cose sarebbero potute cambiare……
Abbiamo organizzato una serata tra amici per giocare a carte, festeggiando con panettone e champagne, finchè verso le 23. 30 siamo rimasti soli, cercando di riordinare un poco il soggiorno.
L’ultimo ad andarsene fu Alfonso, che riaccompagnò la ragazza a casa, e poi tornò per darci una mano a preparare la spazzatura da buttare; era da poco passata la mezzanotte, e mentre si sistemava la casa (avevamo bevuto un po’ tutti, ma senza esagerare, solo Angela era un po’ più brilla degli altri in quanto non abituata) lei prese di nuovo la bottiglia di champagne e si versò un altro bicchiere; io mi arrabbiai, dicendo che per quella sera lei aveva già esgerato, e se non la smetteva le avrei suonato la bottiglia in testa, anzi aggiunsi, te la metto da un altra parte.
Lei mi guardò, poso il bicchiere dopo averne bevuto un quarto, mi guardò e disse “voglio proprio vedere”, come era suo solito fare, poi prese e se ne andò…
Io e Alfonso, continuammo a sistemare le ultime cose, e dopo una decina di minuti, mentre stavamo per accenderci una sigaretta, a lavoro ultimato, si presentò davanti a noi Angela, con un accappatoio giallo addosso, un po’ aperto davanti con il lato superiore del petto in mostra, e con i capelli alti.
Io rimasi come bloccato e non riuscivo a parlare, lei mi si avvicinò e mi disse “fammi vedere cosa volevi farmi… ”
Alfonso anche per un po’ rimase senza parlare, finchè io le dissi “smettila”, spostandola vicino alla tavola; lei si appoggiò sulla tavola, l’accappatoio si aprì facendo vedere la parte bassa del suo pancino senza peli; io presi la bottiglia e gliela passai sul bordo esterno delle gambe, lei si sdraiò sul tavolo e comincio ad allargare le gambe, dove si vedeva benissimo la figa già completamente fradicia!
Io prima scesi a leccarla, e dopo qualche minuto passai a giocare con la bottiglia… lei non ce la faceva più e mi chiese di scoparla… cominciai a farlo e mentre, non troppo comodamente, la scopavo sul tavolo, le dissi “perchè non facciamo partecipare anche Alfonso? “.
Lei annuì con la testa, al ché Alfonso si mise comodo e portò il suo uccello alla bocca di lei, che con molta abilità cominciò a leccare; dopo qualche minuto mi spostai e portai il mio uccello alla sua bocca, mentre Alfonso dopo averle aperto l’accappatoio e baciato buona parte del corpo, si posizionò tra le sue gambe.
Io, mentre lei mi leccava, le tenevo le gambe aperte, mantenendole per le caviglie, e Alfonso dopo essere rimasto un po’ a guardarla a gambe aberte, con due dita passò a dilatare la figa, che ora si vedeva quasi fino a dentro, appoggiò il suo uccello sulla pancia di lei, poi piano piano si portò all’entrata e lo fece sparire dentro di lei che gemeva come non aveva mai fatto! Invertimmo diverse volte le posizioni e poi ci spostammo sul letto dove potemmo finalmente penetrarla insieme, come lei voleva, alternando anche in quel caso le nostre posizioni.
Dopo diversi orgasmi da parte di tutti e tre, verso le 4. 00 ci salutammo e andammo a nanna. FINE
