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L’avvocato del diavolo

Finalmente ieri sono riuscito a realizzare un mio grande desiderio, avere a disposizione per una giornata una ragazza che da molto tempo corteggiavo in ogni modo ma che non ero mai riuscito a conquistare.
Mi chiamo Pietro ho 46 anni e lavoro come avvocato in uno studio della mia città, uno dei più importanti e potenti. Sono un malato del sesso femminile e pur di riuscire ad avere tra le mie mani alcune donne che nel corso degli anni avevo ardentemente desiderato a non ero riuscito a conquistare sono stato disponibile ad compiere azioni spregevoli. Di molte di queste azioni non vado sicuramente fiero, alcune hanno compromesso mie vecchi amicizie, altre sono state compiute a spese di persone oneste ma tutte queste mi hanno permesso di passare momenti indimenticabili.
Come potrete ben capire il mio lavoro e la mia professione mi hanno sicuramente aiutato nell’arrivare a ricattare ed avere donne bellissime costrette molte volte a sottostare alle mie perversioni.
Come vi dicevo all’inizio proprio ieri ho potuto disporre di una bellissima ragazza, Anna 27 anni, moglie infedele di uno dei più importanti industriali della nostra città.
Proprio un mese fa il marito di Anna venne nel nostro studio per iniziare una pratica di divorzio legale e come è facile intuire in questo caso i due coniugi si contendevano un patrimonio di alcuni miliardi che nessuno dei due era disposto a perdere per alcun motivo.
Il marito di Anna si chiamava Sergio, era molto più vecchio della moglie, aveva 52 anni e fin dai primi anni di matrimonio aveva il sospetto che la moglie lo tradisse.
Ora più che mai era per Sergio importante dimostrare l’infedeltà della moglie, avrebbe in questo modo risparmiato ingenti somme di denaro dimostrando nella causa di divorzio era lui la parte lesa.
Anna in questi anni era in vari modi sempre riuscita a coprire i suoi probabili tradimenti evitando che si trovassero le prove di tali misfatti. Questa volta Sergio aveva deciso di scoprire una volta per tutte se la moglie lo tradisse veramente e ci commissionò anche il compito di affidare ad un nostro Studio Investigativo la soluzione del caso.
Ben presto il detective che lavorava per il nostro studio mi chiamò e si presentò nel mio ufficio con le foto che incastravano Anna, la signora Carturan era infatti fotografata a letto con un giovanotto, mentre entrambi completamente nudi erano impegnati in un conturbante amplesso.
Avevo nelle mie mani le prove che servivano a Sergio per dimostrare a tutti di essere la parte lesa, ma non riuscii a far a meno di pensare che quelli foto mi avrebbero permesso anche di ricattare la signora Anna e di sottometterla ai miei voleri.
Scelsi chiaramente per questa opzione, dissi al Signor Carturan di non aver scoperto niente, e allo stesso tempo telefonai ad Anna che , se pur non mi conoscesse accettò di incontrarmi lo stesso giorno in un bar appena le dissi che avevo qualcosa che le poteva essere di grande aiuto.
Arrivai al bar con dieci minuti d’anticipo e mi accomodai nella saletta d’attesa. La signora Catruran non tardò ad arrivare; subito capii che stavo prendendo la decisione giusta era più sexy che mai. Era una donna alta un metro e settanta, mora con i capelli lunghi sulle spalle, occhi scuri e un corpo mozzafiato. Vestita così com’era in una abito molto corto e scollato metteva in risalto le sue splendide forme, due bellissime gambe e un seno che sicuramente non era inferiore alla quarta misura.
Una volta che mi presentai a signora Anna con capiva cosa voleva un avvocato da lei, ma ben presto quando le diedi una copia delle foto che erano state scattate si insospettì.
«Immagino avvocato che lei per queste foto voglia qualcosa in cambio ? »
Era una donna di mondo e aveva capito che non ero disposto a darle le prove del suo tradimento senza avere niente in cambio, di certo non si sarebbe però aspettata una simile richiesta.
Non vi avevo anticipato che sono sposato sa più di sette anni con Loredana una donna di 37 anni portati benissimo. è una moglie e soprattutto un’amante stupenda tanto è vero che partecipa ai miei giochi e ai ricatti che mi permettono di sottomettere alcune tra le più belle donne della città.
Quando spiegai alla signora Anna che se voleva compare il mio silenzio e le prove del suo tradimento avrebbe dovuto sottostare ai miei voleri restò di stucco.
In un primo momento si alzò e stava per andandosene ma quando le dissi che in quel caso sarei passato più tardi dal signor Cartuaran mi guardò negli occhi e tornò indietro.
Quello sguardo diretto verso i miei occhi mi fece capire che avrei davvero potuto divertirmi più del solito, perché Anna era davvero una persona orgogliosa e tenace quindi ancora più divertente da sottomettere ed umiliare.
Spiegai ad Anna che doveva restare a mia disposizione, io avrei tenuto le foto e gliele avrei ridate solo quando ritenevo di essere soddisfatto della mia nuova schiava. Doveva quindi stare molto attenta ad esaudire i miei desideri perché in ogni momento avrei potuto cambiare idea e consegnare le foto al marito.
Anna mi guardò nuovamente negli occhi dicendomi : » Lei è un porco, si vergogni «
Quella sua rabbia mi spronava a continuare così insistetti :
« Devi venire domani pomeriggio a casa mia, in Via dei Tigli 23. Devi presentarti alle ore 17 : 00 vestita in modo molto provocante. Non portare biancheria intima se non le calze autoreggenti. Mi raccomando metti delle scarpe con tacchi a spillo. Dimenticavo ai nostri incontri parteciperà anche la mia mogliettina , credo davvero che lei abbia molto da insegnarti «
Anna replicò: » Non erano questi gli accordi «
Ma fu subito zittita da una mia risposta tagliente che le ricordava che non c’era nessun tipo d’accordo ma soltanto una persona che dettava le regole e una che le eseguiva.
Anna si alzò e lasciò il tavolo indignata, ma io ero sicuro che il giorno seguente si sarebbe presentata a casa mia. Il mio ottimismo aveva fondamento, il giorno successivo mentre mia moglie ed io l’aspettavamo vidi alle ore 17: 03 avvicinarsi Anna al mio campanello, avvolta in un lungo cappotto nero.
Aprii il cancello e la feci entrare, una volta chiusa la porta le presentai mia moglie che per l’occasione avevo fatto vestire con biancheria intima nera e un taier di colore grigio. Mai moglie Loredana portava delle scarpe con tacco altissimo i lunghi capelli biondi, risaltavano sul trucco passato con tocco deciso.
Invitai subito Anna a togliersi il cappotto e fummo così soddisfatti nel vedere che aveva ascoltato quello che le avevo detto: portava un vestito molto scollato con una gonna talmente corta che metteva in chiaro risalto il bordo in pizzo nero della calze autoreggenti. Anche Anna come mia moglie faticava a tenere l’equilibrio a causa degli altissimi tacchi.
Facemmo subito posizionare Anna al centro della stanza ed io gli ordinai di togliersi il vestito. Anna guardandoci con disprezzo eseguì, come le avevo chiesto non portava biancheria intima ; restò così lì in piedi davanti a noi con le sole autoreggenti e le scarpe.
Non mi sbagliavo era bellissima, aveva un seno sodo e prosperoso e un culo che aspettava solo di essere violato. Invitai allora Anna a spogliare mia moglie a dopo qualche secondo d’attesa iniziò a togliere il taier lasciandola ben pesto restò solo vestita da un micro perizoma e da un corpetto che sosteneva il suo seno ma che non lo copriva in nessuna maniera. Anche mia moglie era davvero bella il seno era un po’ più prosperoso rispetto ad Anna ; Loredana portava infatti una quinta che sostenuta dal quel corpetto diventava davvero irresistibile.
Mi rivolsi allora ad Anna che si era allontana da mia moglie: « Cara Anna non è detto che questa sera tu non abbia le tue foto, se così fosse vorrà dire che in un’unica serata tu sei riuscita a soddisfare completamente le mie perversioni e quelle di Loredana. Non lo trovo per niente facile perciò ti conviene davvero impegnarti nel fare ciò che ti chiederemo «
Anna annuì senza abbassare la testa i giochi potevano cominciare.
Devo dire che il mio primo desiderio era quello di vedere Anna masturbarsi da sola così le ordinai di toccarsi dappertutto badando bene di stimolare i suoi turgidi capezzoli e di penetrarsi fino a quando non fosse completamente bagnata.
Anna eseguì alla lettera apri le gambe di fronte a noi e cominciò con una mano a toccarsi le sode tette pizzicando e tirando i capezzoli e con l’altra si toccò e penetrò ripetutamente.
Quando ritenetti che Anna si fosse scaldata la fermai e le dissi di distendersi sul divano, ora toccava a Loredana, avrebbe dovuto giocare un po’ con i sensi di Anna.
Mia moglie devo dire che in questa operazione era davvero brava, era uno spettacolo guardarla mentre strizzava le tette ad Anna, non aveva pietà dei suoi capezzoli e li tirava e li contorceva facendo scalpitare e ansimare Anna. Loredana passò poi a dedicarsi alla fica di Anna, la leccò e la penetrò con la sua lingua, poi con la mano arrivando infilarle tra le cosce buona parte della mano.
Anna sembrava impazzire alle attenzioni di Loredana che la stava ora baciando un modo osceno costringendo Anna a muovere la lingua dapprima sulle sue labbra e poi sul suo corpo.
Anna sembrava esausta , ma il gioco era appena iniziato ed io fino ad ora avevo solo osservato quelle splendide donne impegnate a giocare tra di loro.
Mi venne voglia di provare la bocca di Anna così la costrinsi inginocchiasi davanti a me e a prendere in bocca il mio uccello che con molto piacere sbattei più volte sul suo viso, umiliandola ancora una volta. Presi Anna per i capelli e la costrinsi a leccare il mio cazzo per tutta la lunghezza fino a passare la lingua sui mie coglioni. Loredana dal canto suo era molto eccitata e non resisteva nel vedere tali scene, aveva pensato allora di dedicarsi al morbido di dietro di Anna che stava leccando in ogni sua parte.
Nonostante Anna non mi fosse sembrata così brava nel fare i pompini non riuscì a contenermi per molto e vista la mia eccitazione non mancai di sborrare sul viso di Anna che feci ripulire in modo adeguato dalla vogliosa lingua di Loredana.
Anna sembrava ora davvero coinvolta nei nostri giochi e eseguiva i miei ordini senza aspettare e pensare a quello che le intimavano, le indicai successivamente di prendere un vibratore con una cinghia che avevo lasciato sul tavolino. Quando Anna me lo portò , le feci aprire bene le cosce e glielo misi dentro fermandolo con la cinghia intorno alle suo gambe in modo che non uscisse da dentro di lei. Le misi inoltre un collare che attaccai ad un guinzaglio e per quasi un’ora mentre mia moglie preparava la cena la costrinsi a seguirmi per la casa su quattro zampe tenendo sempre dentro di lei il vibratore. Quando Loredana suonò il campanello per indicare che la cena era pronta, tolsi a Anna il collare e il vibratore constatando come fosse davvero sfinita per avere avuto dentro di lei quell’enorme arnese sempre in funzione.
Anna pensava forse che la serata fosse conclusa ma si accorse ben presto che Loredana aveva preparato una cenetta che intendevamo consumare su di lei.
Feci distendere Anna sul tavolo e così mia moglie poté servire una cena a base di verdura, sistemammo un cetriolo proprio nella fica di Anna, una carota le fu invece spinta per una buona parte nel culo e mentre Anna si muoveva continuamente Loredana spalmò sul suo seno un’inebriante salsa di verdure.
Iniziammo a cenare e di volta in volta usavamo la salsa spalmata sui seni di Anna per intingere pezzi di verdura o di carne che poi venivano in parte strofinati sul resto del corpo di Anna. Quando fu il momento di bere versai ancora una volta prima parte della bevanda ghiacciata su Anna in modo che provasse per ogni pietanza una sensazione diversa.
Ben presto arrivammo al dolce che Loredana decise di servire con una crema chantilly piuttosto calda che rigorosamente venne riversata su Anna sulla quale venne poi servito il dolce.
Anna era coinvolta da queste sensazioni che provava il suo corpo e sentiva ormai un certo piacere nel tenere dentro di se la carota e il cetriolo che sia io che Loredana di volta in volta agitavamo in modo insistente.
Non resistendo più nel vedere Anna completamente nelle nostre mani la penetrai con molta forza imprimendole dei colpi decisi che le facevano provare un evidente piacere, ben presto venni nuovamente su di Anna e il mio piacere coincise con il suo.
Dopo che Anna si ripulì, insieme a mia moglie , decisi prima di congedarla , di darle quelle foto che durante tutta quella serata si era completamente meritata perché era riuscita come nessuna altra a soddisfare le nostre perversioni. FINE

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