Ho sempre vissuto in un paesino di montagna, dove i giovani erano pochi e i divertimenti pure.
Così gli anni della mia giovinezza li ho passati sui libri a studiare invece di giocare a pallone o correre dietro alle ragazze.
Non ho avevo mai fatto delle vacanze, e non avevo mai avuto esperienze con ragazze. Pensate che quando mi sono diplomato (perito meccanico che equivale a scuola maschile senza contatti con ragazze) non ero solo vergine, ma non avevo neanche baciato una ragazza.
Arrivo così al primo anno di università, e finalmente vado via da casa, e arrivo a Padova, dove mi iscrivo alla facoltà di agraria.
Non sembrerebbe ma ad agraria ci sono delle ragazze ed alcune molto carine.
Alloggio da una signora anziana che vive sola, parente di un paesano, che mi affitta una camera ad un prezzo bassissimo.
Le prime amicizie le faccio a lezione e cerco di mantenere soprattutto quelle femminili.
Così inizio a studiare con Maria Mariachiara Elisa e Fabio.
Anche loro vengono da paesi di montagna, tranne Elisa che è di Padova.
Maria mi ha colpito subito, perché pur non essendo alta è una bellezza in miniatura. Nel suo metro e sessanta sono incastonati due occhi verdi smeraldo contornati da vaporosi capelli castano scuro, un seno abbondante e delle belle curve appena muscolose. Da giovane aveva fatto ginnastica artistica e si vede.
Mariachiara, invece, non colpisce per bellezza, ma mi fa impazzire il suo modo di fare, il suo sorriso costante e sincero e soprattutto il suo look informale e personale. è particolare, usa spesso cose larghe per il suo fisico, ma la rendono ugualmente attraente. Diciamo che Mariachiara è più un tipo.
Elisa è magra, non molto seno, molte lentiggini nonostante la sua carnagione non sia delle più chiare ed è una delle classiche figlie di papà ricco, che sono sempre eleganti, e che non disdegna di mettersi in mostra.
Fabio è un tipo simpatico, decisamente più carino di me e decisamente più benestante.
Dopo un paio di mesi alla vigilia degli esami ci troviamo insieme per studiare per il nostro primo appello.
Durante lo studio si iniziava a notare una reciproca simpatia tra Elisa e Fabio.
Io invece ero affascinato sia da Maria sia da Mariachiara. Loro, purtroppo, alloggiavano in un collegio di suore ed avevano rientro obbligato alle 21. 00. Quindi non riuscivo ad uscire con loro la sera.
Arriva il giorno del risultato del primo esame.
Mi alzo presto e corro in facoltà a guardare la lista. Arrivo davanti alla bacheca e vedo i risultati. Tutti promossi. Io avevo preso un bel 30 ed ero pienamente soddisfatto, Maria e Mariachiara rispettivamente 23 e 24, mentre Elisa 26 e Fabio 22.
Li avvisai subito e decidemmo di festeggiare. Il problema era il rientro “delle due Marie”.
Chiamo il collegio e Maria mi dice che per l’occasione aveva escogitato un piano per poter andare a festeggiare fino a tardi.
Fabio arriva a prendermi con Elisa, che per l’occasione era tremendamente sexy, scollatura vertiginosa, mini, e da quanto mi è riuscito di vedere anche le autoreggenti. Mi sa che per l’occasione si è fatta anche una lampada.
Salgo dietro nella sua Volvo SW, e arriviamo al posto di ritrovo per prendere le due Marie.
Arrivano è a confronto di Elisa Mariachiara sembra vestita come una barbona. Maria non era particolarmente elegante. Ci salutiamo ed andiamo a bere in un locale. Ci facciamo un paio di birre, mentre il mio occhio cadeva sulla scollatura di Elisa che, con qualche movimento nella conversazione, mi faceva intravedere il suo bel piccolo e sodo seno, con un capezzolo stupendo.
L’erezione mi venne spontanea…
Non ero abituato a quelle scene, e la mia eccitazione stava salendo.
Maria andò al bagno con Elisa e quando tornarono, le nostre posizioni erano cambiate. Io ero incastrato tra le due Marie, e lo spettacolo di prima a questo punto era svanito.
La mia confidenza con le due Marie cresceva col tempo, nelle esultanze ci lasciavamo andare a qualche abbraccio, e il contatto con i loro corpi mi aveva sempre turbato, ma più che turbato, eccitato.
Passata la mezzanotte Fabio ci portò in discoteca, dove ci buttammo in balli e bevute. Nel frattempo potei notare sui divanetti Fabio ed Elisa che si stavano baciando appassionatamente. Fabio c’era riuscito, ed ero felice per lui.
Ci fermammo solamente quando Maria era del tutto sbronza. Dovevamo tornare. Aiuto Mariachiara ad alzare Maria che si era addormentata sul divanetto. Le avvolgo il braccio intorno alla vita e nel trasporto alla macchina, in maniera apparentemente involontaria, la afferro per un seno. Una scarica di adrenalina mi passò lungo la schiena, quel seno sodo e morbido al tempo stesso, nonostante la presenza del reggiseno che mi impediva il contatto con la sua pelle, mi fece impazzire dal piacere. Ci sedemmo in macchina e fuori dal collegio scendemmo tutti e tre, visto che dove alloggiavo non era molto distante. Ci recammo sul retro del collegio e Mariachiara entrò da una finestra andando a cercare una sua amica che la potesse aiutare a far salire Maria in camera. Mi offrii io, ma era troppo rischioso farmi entrare.
Intanto Maria si era ripresa un po’, almeno adesso stava quasi in piedi da sola. Mi avvicinai e mi abbracciò, e iniziò a baciarmi appassionatamente, le nostre lingue si aggrovigliarono e ne approfittai, le infilai la mano sotto la maglia il contatto con la sua pelle mi eccitò ulteriormente, ed infilai la mano sotto il reggiseno. Fu fantastico tutto ed in particolar modo l’incontro con il suo capezzolo turgido. Purtroppo mi dovetti fermare subito, perché dai rumori sentii che Mariachiara stava arrivando con l’amica, e non volevo che mi vedesse così, non volevo che pensasse che stavo approfittando di una ragazza ubriaca. Giusto in tempo, due bacini sulla guancia a Mariachiara e poi le vidi scomparire dietro la finestra.
A piedi me ne tornai a casa per la città. Allungai un po’ la strada per evitare i viali di prostitute, e corsi per un bel po’ per la gioia di quelle emozioni e di quella serata. Giunto sul letto mi lasciai andare ad una stupenda sega liberatoria.
Il giorno seguente pensai a quanto successo, e quando nel pomeriggio le incontrai non sapevo come comportarmi. Non sapevo se Maria avesse detto qualcosa a Mariachiara, non immaginavo che reazioni potessero avere. Cercai un po’ di evitare l’argomento, ma capii che non si ricordava niente quando fu sorpresa dal fatto che Elisa e Fabio stavano insieme.
Con alcune domande indirette ebbi la conferma che non si ricordava nulla di quanto successo tra noi.
Non sapevo se esserne felice o no, comunque era un problema in meno.
Continuammo a studiare senza particolari occasioni per combinare qualcosa fino all’arrivo della calda stagione. Io continuavo a sostenere esami con una media del 29, e Maria e Mariachiara mi cercavano spesso per studiare insieme, e la cosa mi faceva estremamente piacere.
Con l’arrivo della calda stagione tra gli ormoni e vestiti che iniziavano ad essere sempre di meno la mia voglia di sesso era al massimo.
Mariachiara spesso mi faceva impazzire con le sue magliettine con sotto niente. Il visibile movimento dei suoi seni, le traiettorie disegnate dai suoi capezzoli e la sua naturalezza nei movimenti mi facevano diventare matto. Più di qualche volta mi masturbai al ricordo di quelle visioni. Maria invece era molto più contenuta, anche se le sue curve non scherzavano.
Penso che fu solo per la presenza delle due Marie che mi fece studiare e non andare in giro a godermi quelle giornate. Ma i nostri sforzi furono ricompensati dal successo negli esami e tutti e tre finimmo gli esami a giugno. Fabio e Elisa rimasero indietro di qualche esame, ma non sembravano esserne dispiaciuti.
Per il sabato successivo Elisa e Fabio ci invitarono con loro per una giornata al mare a Sottomarina, ma proprio quel fine settimana le due Marie tornavano a casa. Io a qual punto declinai, loro mi invitarono lo stesso e mi dissero che se volevo potevo raggiungerli ai “Bagni Corallo”. Feci intendere loro che non sarei andato.
Sabato mattina la giornata non era stupenda, qualche nuvola oscurava ogni tanto il sole, e nonostante tutto decisi di andare al mare a passeggiare.
Presi il pullman e arrivai.
La spiaggia era stupenda, larghissima e non c’erano ancora gli ombrelloni selvaggi. Rimasi colpito dalla quantità di ragazze in topless tutte intente a catturare ogni raggio possibile di sole.
La vista di tutti quei seni di ragazze mi fece venire l’inevitabile erezione. Non mi tolsi così i pantaloncioni corti, ma solo la T-shirt.
Chiesi a qualcuno dei Bagni Corallo, mi dissero che non erano ancora aperti e mi indicò la direzione da prendere.
Cercai Elisa e Fabio e solo più avanti li intravidi. Elisa era in topless, perfettamente abbronzata, poche curve, ma un fisico asciutto e longilineo. Un perizoma da perdifiato. Non avevo il coraggio di avvicinarmi di più, pensai che si sarebbe vergognata a farsi vere da me, ma invece proprio quando stavo per girarmi e tornare indietro mi sentii chiamare da lei. A qual punto le andai incontro. Erano felici di vedermi, anche se io ero imbarazzato a stare li con Elisa in quelle condizioni. Anche Fabio inizialmente mi sembrava un po’ in imbarazzo, ma gli passò subito. Cercavo di non guardare troppo le tette, ma per uno in astinenza come non era facile.
Andammo verso i loro asciugamani, e notai che non erano soli, c’era qualche asciugamano in più.
Dopo qualche minuto di conversazione del più e del meno, vedo arrivare due ragazzine di 15 e 16 anni con dei gelati. Erano la sorella si Elisa e una sua amica. Erano stupende, quella bellezza acerba e quel fisico da modella con dei capelli biondi, ma da bionda vera non da finta bionda. Il mio imbarazzo stentava a diminuire, e la mia eccitazione invece cresceva costantemente. Le due ragazzine si sedettero, e dopo il gelato, si tolsero il top e i pantaloncini, rimanendo in perizoma. Stavo per venire solo per lo spettacolo dello spalmamanto della crema solare sui loro seni. Non potevo stare ancora lì, a fatica riuscivo a conversare rispondendo sensatamente.
Dio mio quei corpi di quelle ragazzine di quell’età mi fecero pensare alla mia adolescenza fumata in studiate in montagna, mentre qui ragazze come queste girano in questo modo. Se solo avessi avuto qualche anno di meno ci avrei provato. Le provai di tutte per calmarmi, andai anche a bagnarmi la testa con l’acqua gelata, ma non servì.
Inventai una scusa, e dopo gli ultimi sguardi me ne andai. Non resistevo, mi spostai nelle dune dietro la spiaggia, e nascosto tra gli arbusti mi sparai una sega liberatoria.
Tornai a casa, e dopo qualche telefonata convinsi le due Marie ad andare in vacanza insieme.
Anche loro avevano voglia di evadere, di mare e sole. Il problema era Maria, i suoi genitori, nonostante lei fosse maggiorenne, non la lasciavano andare in vacanza da sola. Fortunatamente trovammo una soluzione. Il fratello maggiore di Maria, con la sua famigliola, andava al mare ad AntiPaxos, in Grecia, nei primi giorni di luglio. Era l’unica occasione e partimmo insieme. Il viaggio in nave fu un po’ fastidioso, ma a parte quello tutto bene. Fortunatamente il fratello di Maria era un tipo sveglio, e per non essere di intralcio ci prenotò un appartamentino abbastanza distante da loro. Non so se siete mai stati a Paxos, beh, se Paxos in un giorno la giri in motorino, AntiPaxos in un giorno la giri a piedi. In più la cosa sconvolgente che in quel periodo non ci sono turisti.
Il felice problema, ora, era condividere un monolocale con le due ragazze, sì, perché era un monolocale con un solo letto matrimoniale, e come dice la parola era un solo locale, con un bagnetto.
L’appartamentino era piccolo ma molto grazioso, un po’ in collina, e con visuale sul mare.
Io avrei dormito sul materassino e loro sul lettone, ma la cosa che mi eccitava era la promiscuità della situazione. Non vedevo l’ora di rubare qualche loro nudità.
Ormai era sera e posati i bagagli, entrarono in bagno per mettersi il costume, e così feci anch’io. Poi insieme al fratello di Maria, sua moglie e i 2 bambini, di corsa al mare a fare il bagno. Per mio dispiacere i loro costumi non lasciavano vedere gran che, e ci asciugammo all’ultimo sole. L’unica cosa erotica fu qualche fortuito contatto in acqua e Mariachiara, che dopo il bagno e dopo aver indossato la maglietta, si è sfilata da sotto il reggiseno lasciandomi godere dei movimenti dei suoi seni.
Al ritorno in camera loro andarono in doccia mentre io preparavo qualcosa da mangiare
Uscirono in maglietta, con sotto solo le mutandine, ed io lasciai a loro i fornelli per scappare in bagno, prima che l’erezione diventasse troppo vistosa.
Finita la doccia le trovai a tavola che m stavano aspettando. Eravamo radiose, e dopo aver innaffiato col vino quella cenetta, andammo in riva al mare a chiacchierare. Già dalla prima serata entrai molto in confidenza, iniziammo a scherzare anche sul sesso, cosa che prima non avevamo mai avuto occasione di fare.
Al rientro in casa, loro in magliettina e mutandine si misero a dormire, ed io in soli boxer. Era davvero calda la notte, e mi sollevavo spesso a guardare i loro corpi illuminati dalla luce della luna che entrava dalla finestra lasciata aperta. Volevo spararmi una sega, ma a causa del rumore del materassino lasciai perdere.
La mattina seguente andiamo alla ricerca di una bella spiaggia. Seguiamo un sentierino, e dopo 5 minuti di discesa arriviamo su una spiaggia deserta.
Ci sistemiamo e via in acqua a rinfrescarci. Ci rimettemmo al sole, e l’unico fatto eccitante fu che si slacciarono da dietro il reggiseno per prendere il sole sulla schiena. Non mi fecero intravedere niente.
Il pomeriggio lo passammo a far spese in paese. Mi fermai davanti una bancarella con dei perizomi a pensare a come gli sarebbero stati. Una volta a casa, mentre loro facevano la doccia mi stesi sul loro lettone ed inevitabilmente mi masturbai.
La sera, dopo cena, con una bottiglietta di birra a testa ci fermammo su una spiaggia a chiacchierare, godendoci la frescura del mare. Confidai la mia voglia di vivere e di uscire dagli schemi, del bisogno di natura selvaggia, di sensazioni forti, e trovai nei miei discorsi molto vicina a me Mariachiara. Rimasi colpito come quella sera mi sentii vicino a lei.
Avevo deciso tra le due Marie non vinceva la bellezza, ma bensì la personalità. Nel tragitto all’appartamentino ci stuzzicavamo spesso, e Maria che si stava accorgendo della nostra reciproca simpatia, per non sentirsi esclusa giocava con noi.
Quella sera feci fatica ad addormentarmi, e rimasi a lungo a guardare Mariachiara distesa sul letto, con quella maglietta e mutandine bianche e quel corpo che sentivo già di amare.
Si stava alzando il vento, e mentre dormivano uscii a godermi l’aria. Notai che i costumi stavano per volare via. Stavo per fissarli con qualcosa, quando per la mia mente passò un’idea…. e tornai a letto. Il vento divenne veramente forte e Mariachiara si alzò a chiudere la portafinestra e tornò a letto. Si accorse che ero sveglio e mi disse solamente “speriamo che per domani passi… ”
La mattina seguente aspettai ad alzarmi pregando che il vento avesse realizzato i miei desideri.
Maria fu la prima ad accorgersi che fuori non c’erano più i costumi e si rese conto che il vento doveva averli portati chissà dove. Si mise alla ricerca, e trovò solo il suo pezzo di sotto. Era andata bene…
Con le Marie andiamo al paese per comprare dei costumi nuovi, ma le finanze non sono molte, e i prezzi sono davvero alti in quella località. Facciamo un po’ di calcoli e non ce la fanno a comprare un costume nuovo, almeno se vogliamo mangiare….
Io stuzzico Mariachiara, e le propongo l’economico perizoma e basta. Lei scherzando mi dice che quasi quasi… Giriamo qualche altro negozio, e tiro fuori i discorsi della sera prima e la provoco. Lei che è un bel tipino non me la vuole dar vinta entra nel negozio ed esce con un perizoma. Mi stavo già eccitando al pensiero di lei con solo quello. Maria rinuncia all’acquisto dicendo che userà la canottiera. Andiamo a casa e dal bagno esce Mariachiara con la maglietta e il perizoma. Io avevo deciso di usare dei boxer blu come costume e ora indosso i pantaloncini jeans per nascondere l’erezione.
Esce anche Maria, con una canottiera nera, niente male. Si vedono benissimo i capezzoli in rilievo.
Andiamo in spiaggia mi sdraio in boxer, facendo finta di non essere molto interessato ai loro movimenti, ma invece stando attento a come vogliono mettersi in spiaggia. Mariachiara si sdraia a pancia in su si alza la maglietta fino sotto il seno, e Maria fa lo stesso.
Vado a fare il bagno e loro mi raggiungono subito. Non vedo l’ora di vedere Mariachiara quando esce dall’acqua, perché la sua maglietta bianca a quel punto sarà trasparente. Mi piace guardare il suo sedere uscire dall’acqua, devo dire che quel perizoma la rende molto sexy.
Esco per primo per godermi lo spettacolo. Mariachiara esce cercando inizialmente di coprire la trasparenza, ma quando si rende conto che era troppo difficile e che ormai avevo visto quanto bastava, lascia stare, lasciando che la maglietta aderisca al suo corpo. Un principio di erezione mi costringe a sdraiarmi a pancia in giù. Si siede mi guarda e dice … “ma chissenefrega”… e si toglie la maglietta, lasciandomi spiazzato con lo sguardo incollato al suo seno nudo. Rimango ipnotizzato dal bianco dei suoi seni e dalla bellezza del suo capezzolo. Mariachiara se ne accorge, a la cosa non le sembra dispiacere.
Maria invece resiste con la sua canottiera nera. Ma poco dopo inizia a lagnarsi per il caldo che fà. Mentre Mariachiara inizia ad incremarsi il seno anche Maria prende il coraggio a due mani e si toglie la canottiera.
Paralizzato davanti a qual seno che oserei di perfetto mi ricordai di quando glie lo tocca. Ero così eccitato che stavo per scoparmi la sabbia. Ero al settimo cielo, stavo al mare con due amiche in topless!!! .
Visto che Mariachiara aveva finito di spalmarsi la crema chiesi se poteva incremare anche la mia. Lei salì a cavalcioni sul mio culo, ed iniziò a massaggiarmi con la crema solare.
Prima che finisse ed emando finti mugolii di apprezzamento per il massaggio, venni.
Aspettai un po’ e poi corsi in acqua a sciacquarmi. Era stato stupendo, non credevo fosse possibile raggiungere un orgasmo con un solo massaggio.
Dall’acqua le vedevo sulla riva, bellissime, ma il mio sguardo particolare non era per i bel fisico di Maria, ma bensì per la sensuale Mariachiara. Il suo modo di fare rilassato, disinibito, mi faceva impazzire dal desiderio.
Risalii, e Mariachiara mi chiese di spalmarle la crema. Mi misi anch’io a cavalcioni sul suo bel culo, ed iniziai a spalmare. L’erezione mi tornò, ed il mio membro cercava vie di uscita nella chiusura precaria dei boxer. Il percorrere con le mie mani la sua schiena nuda, mi mandava in delirio, poi quando le passai la crema sui fianchi salii e le sfiorai i lati dei seni, ero in estasi, soffrendo dal desiderio ma in estasi.
Mi disse grazie, e mi sollevai, quando Maria disse che toccava a lei.
Mi sedetti come avevo fatto con Mariachiara che in quel momento mi controllava nelle mie operazioni. Mentre spalmavo la crema la mia erezione non cambiava, e questa volta dopo un movimento errato il mio membro usci allo scoperto. Mariachiara si mise a ridere, Maria non poteva vedere per cosa, e le dissi … “zitta, è tutta colpa tua”…
Quella mia stessa battuta mi colpì, avevo paura di una sua reazione negativa, e invece mi sorrise, mentre me lo rimettevo dentro.
Finii anche con Maria, e a quel punto mi stesi a pancia in su nonostante l’erezione.
Notai che Maria buttava spesso lo sguardo sul rigonfiamento dei miei boxer, è un po’ per la vergogna e un po’ per rompere lo sguardo imbambolato di Maria dissi … “siete due belle ragazze, cosa ci posso fare”… e si misero a ridere.
Quella sera la cena andò in fumo, mentre Maria portava la padella con la carne appena cotta inciampò sul tappetino e cadde sul materassino. Per fortuna Maria non si fece niente, ma il materassino a contatto con la pentola si fuse, rompendosi irrimediabilmente.
A quel punto andammo a mangiare qualcosa in paese, in un ristorante che ci impiegò più di un’ora per preparare un po’ di suwlaki (non mi ricordo come si scrive). Tornammo nell’appartamento e sentendosi in colpa mi offrirono di dormire con loro nel lettone. Senza ripensamenti accettai.
Quella sera faceva molto caldo e mi misero a dormire nel mezzo. Mentre dormivo sento dei movimenti, è Mariachiara che per il caldo si toglie la maglietta e rimane nelle sole mutandine. Aspetto un po’, mi metto su un fianco in modo da dare le spalle a Maria e rimango a guardare quel corpo. Ero troppo eccitato, e preso il coraggio a due mani iniziai ad accarezzarle la pancia.
Mariachiara non reagisce, salgo, le sfioro il seno, e lentamente, fino a godere del suo capezzolo duro con il palmo della mano. Lei di scatto si gira mi abbraccia e inizia a baciarmi. Il contatto del suo corpo mi eccita ulteriormente ed il mio pene scatta fuori dai boxer e finisce tra le sue gambe. Le dico che è bellissima, e riprende a baciarmi, mentre con la mano scende mi accarezza il pene e con molto amore e lo rimette nei boxer. Un movimento di Maria ci fece fermare. Mi diede un altro bacio e mi disse … buonanotte tesoro… Ero felice come una pasqua, e tra i mille pensieri mi addormentai.
La mattina seguente mi svegliai per ultimo. Maria aveva preparato la colazione, quando esce Mariachiara dal bagno. Si avvicina, mi bacia sulle labbra ed andiamo a sederci. Maria era un po’ cupa, e capivo il perché. Aveva paura di rimanere isolata e perdere un’amica.
Quella mattina cambiammo spiaggia, ci sistemammo, e loro, facendomi felice, si misero in tolpess. Entrammo in acqua tutti e tre. Mi avvicinai a Mariachiara e iniziammo a baciarci. Maria scherzosamente chiese … sono di troppo? … Guardai Mariachiara e ci capimmo al volo, notammo velocemente verso di lei e giocammo a tirarci sott’acqua. Era stupendo, nel gioco “involontariamente” toccavo i loro seni, i loro corpi, e nonostante l’acqua fredda fui subito “in tiro”.
Uscimmo dall’acqua e ci mettemmo al sole. La giornata passò tranquilla, cercando di non far sentire esclusa Maria.
La sera la passammo dal fratello di Maria.
Quella notte fu come la precedente, ma la presenza di Maria ci impediva di poter dar sfogo ai nostri desideri. Con le prime luci dell’alba mi svegliai e mi accorsi che anche Maria nella notte si era tolta la maglietta. Rimasi sdraiato a godermi quella situazione. Mi voltavo un po’ a desta e un po’ a sinistra a guardare e a godere di quella visuale. I loro seni ancora con il segno dell’abbronzatura che riflettono la luce della luna che entra nella stanza mi fanno girare troppi ormoni nel sangue, e a fatica mi riaddormentai.
La mattina seguente, le due Marie giravano per casa in topless facendomi impazzire dal desiderio.
Andammo in paese a far spese e comprai anche una macchinetta fotografica usa e getta. Il pomeriggio andammo in spiaggia e riuscii a fare alcune foto alle Marie in topless. Maria ce ne fece qualcuna anche a me e Mariachiara.
Il tempo passava, ma il desiderio di starcene da soli per me e Mariachiara era ormai forte.
Quando rientrammo fui l’ultimo ad entrare in doccia, aprii gli occhi dopo essermi lavato la testa e vidi Mariachiara che mi stava guardando. Rimasi sorpreso e le chiesi … cosa ci fai qui… e mi rispose … avevo voglia di vedere come sei fatto… Non fece a tempo di finire la frase che il mio pene era già eretto… Prese la crema doposole e uscì dal bagno. Finii di lavarmi e le trovai sul letto che si stavano spalmando la crema. Erano stupende, vestite soltanto di candide mutandine bianche che si spalmavano la crema sul loro corpo. Dovetti sistemare il mio asciugamano, perché il mio pene in erezione spingeva contro facendosi notare. Mi stesi in mezzo a loro e mi spalmai un po’ di crema in viso. Poi mi girai a pancia in giù mentre Mariachiara mi spalmava la schiena. Mi godetti il massaggio, e poi scese vicino al mio sedere, spostò l’asciugamano e sbirciò il mio culetto. Quando mi girai e fece lo stesso con un sorriso di apprezzamento.
Maria iniziava a capire che avevamo bisogno di un po’ di privacy.
Durante quella notte mi alzai e scattai una foto a loro due che dormivano. Non dimenticherò mai le immagini di loro due che con i loro bei seni ancora bianchi che dormono insieme a me.
Quelle sera ero troppo eccitato, andai sul terrazzo, mi assicurai che non ci fosse nessuno e steso sulla sdraio mi masturbai. Domani sarebbe stato l’ultimo giorno, perché la mattina seguente saremmo partiti.
Un po’ di tristezza mi scese nel cuore.
La mattina seguente a colazione Maria ci dice che voleva andare a trovare suo fratello. Finalmente io e Mariachiara potevamo stare soli.
Accompagnammo Maria fino al paese, e poi ci dividemmo. Con Mariachiara raggiungemmo una spiaggia che avevamo visto segnata su una cartina. Dopo 20 minuti di escursione in mezzo alla vegetazione arrivammo. Speravamo di essere soli, ma invece vedemmo nella sabbia altri due teli. In giro però non si vedeva nessuno. Ci sistemammo lo stesso e visto che non avevamo nessuna voglia di fare altri 20 minuti di escursione per cercare un’altra spiaggia deserta.
Dopo un breve bagno ci stendemmo per riempirci di baci e carezze. Ero praticamente quasi sempre in erezione, il contatto con il suo corpo era stupendo. Il mio pene regolarmente sgusciava fori dai boxer, e lei con molte carezze e amore lo rimetteva dentro. In qualche occasione pensavo di venire.
Ci fermammo quando vedemmo due persone arrivare nuotando dal mare. Erano un ragazzo e una ragazza. Ci fermammo a guardarli e … sorpresa! , uscirono dall’acqua completamente nudi e si stesero sugli asciugamani.
Ci guardammo e ci sorridemmo. Le chiesi … se aveva il coraggio di mettersi nuda… Non mi rispose e mi rigirò la domanda. Le dissi di sì. Sotto il suo sguardo provocatorio mi tolsi i boxer e placare l’erezione corsi in acqua dicendole che toccava a lei. Si tolse il perizoma e mi raggiunse in acqua. Ci baciammo e ci abbracciammo, con il mio pene in erezione che si infilava tra le sue gambe in cerca del piacere. Poi lei vista la mia erezione corse fuori e mi provocò chiedendomi di uscire. Io non curante dell’altra coppia uscii con il mio pene eretto e mi sdraiai vicino a lei. Ci facemmo un paio di foto.
Era la prima volta che vedevo il suo sesso, e lo trovai stupendo. La sua pancia piatta, il suo monte di venere lievemente sporgente, il suo colore biondo, e il segno dell’abbronzatura del perizoma lo rendevano stupendo. Si girò di schiena e presi la crema ed iniziai a percorrere in lunghezza il suo corpo nudo. Dalla nuca ai suoi piedi, risalendo nell’internocoscia e sfiorando il suo sesso. Visto che le piaceva, le mie carezze si soffermavano lì sempre più spesso. Stavamo impazzendo dal desiderio.
Nel frattempo l’altra coppia se ne era andata definitivamente.
Senza che me ne accorgessi Mariachiara raggiunse l’orgasmo. Si sollevò, mi misi a pancia in giù e lei iniziò a spalmarmi la crema. Si divertiva a giocare con il mio culetto bianco. Poi infilò le mani sotto la mia pancia ed afferrò il mio pene ed iniziò a masturbarmi. Mi girai, ed iniziai anch’io, nella mia totale inesperienza, a giocare con il suo sesso.
Il sole il mare, il caldo, noi soli e nudi sulla spiaggia furono una miscela esplosiva. Mariachiara salì a cavalcioni su di me, afferrò il mio pene e si lasciò lentamente penetrare. Dopo qualche iniziale momento di difficoltà iniziammo a far l’amore in modo travolgente e passionale. Ci dimenticammo di precauzioni e qualunque altra cosa. Venni dentro di lei, e lei venne subito dopo. Si sdraiò sopra di me dicendomi che mi amava. Anch’io ti amo Mariachiara.
Solo più tardi ci confessammo e scoprimmo che era stata la prima volta per entrambi. Questo ci riempì ancora di più di gioia, anche se il timore di averla messa incinta era orami presente.
Le sarebbero dovute venire a giorni, e quindi non doveva esserci pericolo. Speravo.
Tornammo a malincuore al paese e trovata Maria andammo a casa a cenare. Dopo la cena, l’ultima bevutina al bar del paese, e prima di tornare chiesi di andare a fare l’ultimo bagno.
Arrivammo nella spiaggia, e la luna ci illuminava. Io mi spogliai ed in boxer andai in acqua. Anche loro in mutandine entrarono. Mi immersi ed uscii vicino a Maria e la tirai sotto. Poi mi tolsi i boxer e li feci roteare in segno di sfida. Mariachiara mi raggiunse da dietro e prima che riuscissi a rimettermeli, e con l’aiuto di Maria, riuscì a rubarmeli e a buttarli a riva. Mi vendicai subito, e tolsi le mutandine a Mariachiara, che poi mi aiutò e facemmo lo stesso con Maria.
Eravamo tutti e tre nudi in acqua, e rimasi colpito dal fatto che Maria uscì per prima e ci scattò qualche foto. Poi le rubai la macchinetta e mi vendicai fotografandola nuda con Mariachiara che le impediva di coprirsi.
Al rientro in casa si fecero la doccia per prime e quando finii anch’io le raggiunsi sul letto. Eravamo esausti e ci addormentammo avvolti nei soli asciugamani dopo una lunga chiacchierata.
Quando mi pareva che Maria dormisse mi avvicinai a Mariachiara, le spostai l’asciugamano e le accarezzai il corpo. Nuda con quella luce era ancora più bella e sensuale. Ed abbracciati ci addormentammo.
La mattina mi svegliai per primo. Gli asciugamani nel sonno si erano spostati e praticamente eravamo tutti e tre nudi nel letto. Fotografo le due Marie nude sul letto, e senza vestirmi completo la mia valigia. Mi metto i boxer e vado a svegliare Maria, che si copre subito il suo sesso con l’asciugamano, cerca un paio di mutandine e se le infila. Mariachiara a ruota, gironzola nuda un po’ per casa e poi ci vestiamo per andare al paese dove incontriamo il fratello di Maria e partiamo.
Mi ricordo che alla vista dell’alba, con lo sguardo rivolto verso l’isola che si allontanava, abbracciando Mariachiara, piansi, piansi per quella vacanza eccezionale e piena di emozioni.
All’arrivo in Italia Mariachiara si accorse di aver avuto le sue cose, ci baciammo tirando un respiro di sollievo.
La vacanza era terminata.
Io e Mariachiara ci laureammo ed aprimmo una ditta di allevamento ittico.
Ci sposammo e testimone alla cerimonia era Maria con l’attuale fidanzato.
Ora siamo una coppia felice ed aspettiamo un bambino, ma nei nostri ricordi rimarrà sempre la bellezza, la profonda semplicità di stati d’animo, e l’emozione di quella vacanza. FINE