Il telefonino di Stefania squillò varie volte quel pomeriggio per mettere a posto ogni minimo dettaglio.
Era stata chiarissima: non poteva rientrare più tardi di Luca, per non destare alcun sospetto.
Le riprese si sarebbero eseguite in una casa di campagna non molto lontana dalla città, ed improrogabilmente, alle 17, 00 lei sarebbe ritornata a casa.
Aveva anche messo alle strette Antonio: se le avesse trovato un posto di lavoro, all’indomani avrebbe fatto faville, accettando di buon grado ogni richiesta di quel famoso regista.
Credeva di avere Antonio in pugno, e si aspettava che ogni sua aspettativa venisse esaudita, come le era sempre accaduto con Luca, ma Antonio non era Luca…
Antonio la mattina dopo la andò a prendere, e per prima cosa le annunciò che Giorgio l’avrebbe assunta nel suo studio fotografico.
A Stefania non andava molto a genio quella soluzione, in quanto avrebbe preferito mettere più spazio possibile tra lei e loro due, ma comunque questo le dava modo di dire “parte della verità” a Luca, svelandogli che si era licenziata, ma che comunque ora aveva trovato un nuovo posto di lavoro.
Fare la commessa in quel piccolo negozio non era il massimo, ma era pur sempre meglio della cooperativa di pulizie.
La paga comunque era troppo bassa!
Contratto di part-time, e 600. 000 lire al mese. Ben inteso che se il contratto parlava di part-time, lei le otto ore doveva ugualmente svolgerle.
Ricevette moltissime assicurazioni sul fatto che avrebbero trovato senz’altro di meglio:
“Te lo meriti Stefania… E credimi, ti troverò entro poco tempo, un posto degno della tua bellezza” e così facendo, le porse un mazzo di rose, aprendole poi lo sportello dell’auto.
Una galanteria che Stefania aveva potuto assaporare rarissime volte, e che sicuramente apprezzò, il che le fece ritornare il suo bellissimo sorriso.
La Saab si mise in movimento, e sfrecciarono via, verso la periferia.
Era pronta. Era appena uscita dalla parrucchiera che le aveva tinto i capelli di rosso fuoco, e li aveva tirati. Sembrava davvero un’altra.
Antonio apprezzò il cambiamento, ed appena entrati nell’abitacolo, le diede un piccolo bacio sulle labbra dicendole:
“Sei stupenda… ”
Arrivarono nel luogo prestabilito velocemente. Era un villino, ben tenuto, con tanto di piscina e ben recintato.
C’era un mucchio di persone che armeggiavano con vari attrezzi da ripresa.
Antonio, molto cortese, rintracciò il famoso regista, il quale era seduto nella sua sedia, come tutti i registi che si rispettino, davanti a vari piccoli video:
“Ecco la ragazza di cui ti ho parlato… ” e così dicendo, fece fare una giravolta a Stefania.
Il mini abito di cotone svolazzò, scoprendo le belle cosce di Stefania.
L’uomo, sulla cinquantina, magro, con barbetta e pizzetto, la scrutò attentamente, aspirando grandi boccate di fumo dalla sigaretta.
Si alzò, la scrutò da vicino, poi disse:
“Bella è bella. Certo che non ha molte tette… Comunque se dimostrerà di saperci fare, le si può rifare…
Ti piacerebbe rifarti le tette vero? Due belle tettone con la stessa misura di questo bel culo a mandolino? ”
Stefania sorrise sicura di se. Si era prefissata l’obiettivo di fare tutto con la massima naturalezza.
Era lì per scopare davanti a delle telecamere, e si era convinta che era un’esperienza nuova ed elettrizzante.
Il regista le tastò il culo, poi ritornò a sedersi:
“Dunque, quello che sto girando è un film ad episodi, quindi non hai problemi di copione od altro. Devi solo essere il più naturale possibile.
Ti affiancherò degli attori esperti, in modo che riprendendoti, ti mettano nel modo giusto, a favore di macchina.
Tu lasciati guidare da loro, e cerca di divertirti.
Io riprendo “dal vivo”, quindi devi stare attenta a cosa dici ed a gemere come si deve. ”
La continuava ad osservare attentamente, e continuò:
“Di solito faccio fare dei provini.
Antonio qui mi dice che non ce n’è bisogno. Ma siccome che l’ultima “stella” che mi ha procurato, mi ha vomitato sul set, è meglio che tu una piccola prova me la dia.
Adesso chiamo Dan, e vediamo come ti comporti. ”
Un’assistente andò subito alla ricerca di questo Dan, che arrivò quasi subito, già nudo, con un asciugamano attorno alla vita:
“Senti Dan, te la senti di fare una cosa veloce con questa? ”
Dan, alto quasi due metri, biondo, occhi azzurri, bello da sembrare una fotografia pubblicitaria sorrise:
“Ho appena finito di girare una scena. Comunque posso farti questo piacere”.
“Bene, possiamo girare subito, che se non sbaglio la ragazza ha fretta.
Ricordati che per fare una buona scena ci vogliono ore di lavoro.
Tu verrai pagata per il numero di scene che farai, perciò, meno interruzioni ci saranno, più scene farai, e di conseguenza più soldi guadagnerai.
Ora, siediti su quel divano, e datti da fare con Dan. ”
Stefania non aveva ancora aperto bocca, e già un uomo le stava sfilando il corto vestito, mentre tutt’attorno si era radunato un discreto numero di persone.
Alzò le braccia, lasciandosi spogliare, ed osservando quelle persone incuriosite davanti a lei.
Si sentiva sotto esame, ma non si sentiva minimamente imbarazzata.
Sapeva di essere bella e si decise a stupirli.
Dan le sfilò il vestito e le mutandine, lasciandola con le sole scarpe con il tacco, dopodiché si tolse l’asciugamano, esibendo un cazzo di proporzione elefantiache.
Stefania esitò prima di toccarlo.
Quello di Jury era enorme, ma questo era di proporzioni incredibili.
Si avvicinò con la bocca, e cominciò a baciarlo lentamente, gustandosi il profumo del bagno schiuma che ancora lo ricopriva.
Salì lentamente verso le palle, dopodiché se ne mise una in bocca, passando la lingua da un testicolo all’altro, mentre Dan le premeva con le sue mani, la nuca.
Scese di nuovo sul cazzo, mentre Dan continuava a rimanergli davanti, mentre l’operatore si era avvicinato talmente tanto, che doveva stare attenta a non colpirlo. con i movimenti della testa.
Ingoiò gran parte del cazzo, e cominciò a spompinarlo con difficoltà, tanto enorme era quell’arnese.
Con gli occhi, stava attenta a non guardare in camera, come si erano tanto raccomandati.
Non le era difficile. Era talmente presa da quell’enorme cazzo, che tutte le sue attenzioni erano rivolte a lui.
Ad un certo punto, Dan decise che era venuta l’ora di cambiare posizione.
La prese per le gambe, la trascinò a sé, facendola distendere sul piccolo divano, e si buttò sulla figa.
Se il cazzo era enorme, la lingua sembrava avere le dimensioni di un tappeto.
La stava letteralmente demolendo la figa a colpi di lingua.
Quando Dan, sollecitato da un impercettibile comando del regista, si alzò, e la penetrò con un sol colpo, Stefania era già sul punto di venire.
Sembrava che il cazzo volesse giungerle in gola, ed i colpi la sconquassavano tutta, facendola sobbalzare.
Venne subito, ai primi colpi, mentre Dan, alla sua seconda scopata mattutina, continuava a sbatterla con violenza.
La prese in braccio, e la sollevò senza fare uscire il suo cazzo, e la sbatté in piedi, davanti a quella dozzina di persone, mentre l’operatore era inginocchiato davanti loro.
Sentiva un secondo orgasmo giungerle all’improvviso, ma Dan lo bloccò, facendole cambiare posizione:
“Adesso proviamo il culo… ”
Stefania si inginocchiò. appoggiandosi al divano, e divaricò le chiappe con le mani.
Sentì un paio di sputi, poi delle dita si insinuarono nel buco del culo, e sentì dolore per la foga che Dan ci stava mettendo.
Poi puntò il cazzo, e ci vollero diversi tentativi affinché quell’enorme coso riuscisse ad entrare.
Si sentiva il corpo dividersi in due. Sembrava che il corpo scricchiolasse come una vecchia porta.
Pochi colpi, dopodiché Dan estrasse il cazzo, la prese per i capelli e gli sborrò copiosamente sulla faccia:
“Lecca la sborra… Leccala tutta…. ” ordinava sottovoce il regista.
Stefania ubbidì, ed estratta la lingua, recuperò gran parte della sborra che le colava dal viso.
Alzò gli occhi, ed incrociò lo sguardo sorridente e soddisfatto di Dan e del regista:
“Forse è nata una stella! ”
La applaudirono tutti.
Aveva fatto un ottimo provino, e la accompagnarono a lavarsi:
“Quando sei pronta, vieni che ti spiegheremo cosa dovrai fare! ”
Aveva molta gente attorno.
Una truccatrice la rimise in sesto, rendendola ancora più attraente e seducente, mentre una costumista le stava preparando gli abiti per la scena.
Verso mezzogiorno, era pronta.
Indossava un lungo vestito elegantissimo rosso, e fu portata dal regista, che arrivò trafelato:
“Scusatemi, ma ho in atto ben altre tre sequenze, e devo controllare che tutto funzioni…
Dunque, tu dovrai essere una ricca donna che rientra a casa dopo una notte di baldoria.
Arrivi a bordo della tua macchina, entri in casa, e trovi i domestici che stanno sistemando la casa.
Ti butti sul divano… Sei un po’ brilla… Li provochi, finché ti saltano addosso e ti scopano.
Cerca di essere naturale, e fai quello che credi… Vedo che hai del talento naturale. Facci godere, ricordati che devi farci godere! ”
Stefania annuì, e stette a rimirarsi con quel vestito attillato rosso fiamma, quelle scarpe in tinta, e restò folgorata, quando la fecero accomodare su una rossa Porche, che avrebbe dovuto condurre per alcune centinaia di metri.
Si sistemò alla guida, all’inizio del vialetto.
Chiuse gli occhi… Una ricca signora, appena tornata da una notte di baldoria… La Porche ed i domestici… La villetta con la piscina… Sì, davvero non avrebbe fato fatico ad immedesimarsi nella parte! Poteva davvero essere naturale! Era un sogno, il suo sogno!
Scendendo dalla macchina, mise in risalto la lunga gamba, che veniva svelata dal lungo spacco.
Entrò in casa, con passo deciso, seguita come un’ombra dall’operatore.
Finse di vacillare, e crollò sul divano, mentre davanti a lei, due domestici stavano pulendo i mobili.
Non fu difficile per lei, che si sentiva perfettamente nella parte, eccitare i due uomini.
Davanti a lei vedeva una schiera di uomini che osservavano la scena, e apprezzavano i suoi movimenti.
Antonio la incoraggiava con dei continui gesti con le mani.
Lei allungò le gambe, le allargò, e piano piano cominciò ad alzarsi la lunga gonna.
Cominciò a massaggiassi la figa, ed i due smisero di lavorare e si avvicinarono:
In breve i due le erano accanto, e cominciarono a toccarla, scoprendole il corpo, e togliendole il lungo vestito.
Uno di loro, si buttò ai suoi piedi, e cominciò a baciarle lentamente la gamba destra, sfiorando la calza di seta con le labbra.
L’altro, aveva affondato la testa tra i due piccoli seni, e sentiva l’umida lingua leccarli tutti.
Stefania era già eccitata. Non credeva di essere così esibizionista!
La girarono, e dopo averle scostato le mutandine, ed averle massaggiato per bene la fica, uno la penetrò alla pecorina.
L’operatore gli si piazzò davanti, e lei guardò dritta nel teleobiettivo, con uno sguardo talmente lussurioso, che il regista ebbe un sobbalzo:
“Cristo… Se la sta godendo la bambina… ”
Era nuda, con due cazzi in corpo, davanti a una decina di persone che continuamente le giravano attorno, e non aveva il minimo imbarazzo.
I due si alzarono, la presero in braccio, e la distesero a terra.
Era magnifica, distesa a terra con braccia e gambe aperte, con le sole calze addosso che si erano pian piano arrotolate fin sopra il ginocchio.
Si alternarono per un buon periodo, tra bocca e figa, arrivando a penetrarla in culo, finché i due ragazzi si misero a masturbarsi, innondandola con la loro sborra sul viso.
Come prima, si dette da fare con la lingua, e si leccò via gran parte del liquido che lentamente scendeva dalle guance.
Il regista balzò in piedi:
“Bene, ottimo! Neanche uno stop! Sei grande ragazzina! ”
Si complimentarono tutti.
Lei era raggiante. Aveva scopato, goduto, e si sentiva finalmente realizzata.
In fin dei conti, stava facendo quello che meglio sapeva fare: scopare.
Certamente sarebbe stata una tragedia se qualcuno lo fosse venuto a sapere, ma non ci badò minimamente.
Erano appena le tredici, ed aveva già fatto due scene hard, guadagnando già quanto si era preposta.
Antonio la invitò ad un veloce pranzo, e mangiando le fece un’ulteriore proposta:
“Senti Stefania. Il regista è rimasto colpito dal tuo modo assolutamente naturale di scopare.
Vuole vedere fin dove vuoi arrivare.
è sicuro di avere tra le mani la nuova Selen, ma vuole provare il tuo limite.
Questo pomeriggio, ti andrebbe di lavorare un altro paio d’ore? ”
“No, ti prego… Ho già guadagnato abbastanza.
Per me è stata un’esperienza che non voglio più ripetere.
Appena finito di pranzare, ti sarei grata se mi potessi accompagnare a casa… ”
“Stefania, pensaci… Il regista è disposto a pagare caro… ”
“No”.
“Stefania, è disposto a darti questo… ” ed allungò un assegno.
Stefania restò a bocca aperta. La cifra era assolutamente alta:
“Ma cosa dovrei fare per questa cifra? ”
“Una gang bang. Sai cos’è? ”
“Sì, ho visto alcune cassette. Sono otto uomini vero? ”
“Sì”.
Stefania prese l’assegno e se lo rigirò tra le dita.
La somma era allettante. Ci pensò su per qualche attimo, poi decise:
“Andiamo. Quando si comincia a girare? ”
Antonio balzò in piedi sorridendo:
“Sei grande Stefania… Lo sapevo! ”
Alla villa la stavano aspettando.
Avevano già preparato tutto, segno che Antonio non aveva dubbi sulla disponibilità di Stefania.
Stefania entrò in camera, con addosso solo un paio di minuscole mutandine, ed osservò ad uno ad uno gli otto ragazzi, che, alcuni mascherati, erano in fila davanti al letto.
Si mise in ginocchio sul letto, e fece segno ai ragazzi di avvicinarsi.
Questi avanzarono, con i cazzi che già davano segno di risveglio, davanti a quel bel corpo.
Sentì il regista gridare:
“Azione! “, ed aprì la bocca….
La Saab frenò bruscamente davanti al condominio di Stefania.
Questa scese di corsa, e s’infilò su per le scale. Erano le 18, 00, e Luca poteva già essere tornato.
Aprì velocemente la porta di casa, e tirò un sospiro di sollievo quando la trovò vuota.
Si gettò sotto la doccia.
Era ancora piena di sborra.
Quegli otto assatanati, avevano impiegato più del previsto a venire…
Due di loro non volevano saperne di sborrare, e l’avevano costretta a spompinarli a lungo, ricorrendo a tutte le tecniche che conosceva.
L’avevano presa in ogni parte, ed ora, sotto la doccia, sentiva il culo fargli un male pazzesco, mentre la figa, provata da tanto sesso, sembrava aver perso ogni sensibilità.
Si lavò accuratamente, cercando di ritornare la Stefania pulita e semplice di sempre.
Luca rincasò che lei era appena uscita dalla doccia.
Si meravigliò di vederla con i capelli rossi e lisci, e protestò per non vedere niente in tavola:
“Amore” disse lei “questa sera usciamo a mangiare una pizza… Ho delle novità. ”
Aveva deciso di dirgli che aveva cambiato lavoro. Doveva dirglielo, in quanto il giorno dopo avrebbe cominciato a lavorare da Giorgio.
Luca ascoltò attentamente quanto Stefania gli raccontò, non approvando assolutamente il cambiamento:
“Non mio piace che tu vada a lavorare in un negozio… Chi è questo Giorgio? ”
“Te lo presenterò domani stesso se vuoi. è un caro ragazzo… ”
Luca la tempestò di domande. Non si fidava.
Sebbene Stefania sapesse rispondere con intelligenza a tutte le sue domande, Luca era contrariato.
Il giorno dopo comunque, Stefania si presentò regolarmente al laboratorio fotografico, e cominciò il nuovo lavoro.
Era bello stare lì, dietro il bancone, a servire quei rari clienti che entravano.
Era evidente che Giorgio non poteva tirare avanti con quel lavoro, e che quello era soprattutto un paravento.
L’incasso alla sera non bastava nemmeno per pagare la giornata a Stefania…
Comunque per Stefania le cose procedettero più che bene per molto tempo.
Aveva depositato in banca il bel gruzzoletto che aveva guadagnato con il film, e con quello avrebbe potuto “arrotondare” il magro stipendio che Giorgio le poteva dare.
Giorgio ed Antonio comunque, erano vigili, e dopo alcune settimane Antonio si presentò in negozio:
“Ho grosse novità! ”
Stefania, che era tornata bionda, lo salutò sorridente, ma a quella frase si preoccupò. Sapeva benissimo che Antonio poteva portarle solo novità “compromettenti”.
“Il nostro amico regista ti vorrebbe nel suo gruppo di attrici.
Il film ha fatto un discreto successo, e soprattutto la tua gang bang è stata apprezzata.
è disponibile anche a pagarti l’operazione… ”
“Che operazione? ”
Antonio la osservò, ed allungò la mano, toccandole il seno:
“Dice che si ti metti a posto con il petto, potrai diventare meglio di Selen… ”
Lei lo scansò e si rabbuiò:
“Non dire cretinate… ”
“Ma dai! Lo hanno imbottito anche Selen, Luana Borgia, e la gran parte delle migliori attrici porno!
Ma ti vedi con un seno bello e prosperoso? Saresti una favola! ”
“Sì, e poi a Luca che gli dico? Siccome sono stufa di tingermi i capelli, mi sono fatta gonfiare il petto? ”
Risero.
Nel frattempo entrò Giorgio, il quale affiancò Antonio nel convincere Stefania ad accettare il nuovo film hard.
Il riuscire poi ad entrare nell’harem di attrici di quell’uomo, avrebbe potuto garantirgli un compenso stabile per molto tempo.
Ma era certo, che per accettare una simile proposta doveva prima lasciare Luca.
Da una parte ora aveva la possibilità di un guadagno che le avrebbe permesso di vivere come sognava.
Soldi, auto, vestiti, casa, e soprattutto, con quel lavoro, avrebbe girato il mondo; scopando a destra ed a manca, ma lo avrebbe girato…
Dall’altra una vita insipida, sempre piena di problemi economici, dentro 4 mura puzzolenti, in mezzo a gente comune, squattrinata, povera, derelitta….
L’idea la stava tentando, ma per dare un taglio netto al passato, alla famiglia (come avrebbero reagito i suoi? e gli amici in paese? ), ci voleva un coraggio che a lei ora mancava.
Tentennava, e per quanto i due le illustrassero i fasti della vita della porno-star, lei declinava ogni invito.
Il progetto dei due stava quindi per naufragare?
Giorgio a quel punto calò l’ultimo asso:
“Stefania, comunque qui qualcosa bisogna fare.
Io non posso permettermi di tenerti qui ancora a lungo.
Ho delle grosse spese da affrontare, e non so come trovare i soldi.
Ti prego di darmi una mano. Ti chiedo di fare un ultimissimo film, e con quei soldi amplieremo il negozio, e tu sarai socia con me in base ai soldi che impiegherai nel progetto.
Venderemo articoli per foto, ed apriremo una videoteca! ”
Era una proposta interessantissima. A Stefania si illuminarono gli occhi…
“Dici sul serio? ”
“Lo gireremo io ed Antonio, poi lo piazzeremo sul mercato, e con il ricavato, potremmo dare inizio ai lavori di ristrutturazione di questo negozio.
Più verrà bello, più incasseremo. Più incasseremo, più sarai proprietaria della nuova videoteca. Cosa ne dici? ”
Stefania stava già volando con la fantasia, e già si vedeva seduta dietro il bancone del nuovo negozio. Il SUO negozio.
“Che film sarà? ”
“Studieremo assieme il copione. Tu sarai la protagonista”.
Il progetto cominciò a correre, ma il copione era di difficile realizzazione.
I costi fecero presto a salire, e le casse erano vuote…
Stefania era restia a toccare gli ultimi soldi del suo libretto personale, ma fu persuasa a dare a fondo anche a quegli ultimi spiccioli.
Ora era praticamente al punto di partenza, ma l’idea di fare quel film e di diventare padrona di un qualcosa, le riempiva la testa.
Non chiese nemmeno chi fossero i partners, ma aspettò fiduciosa il momento di discutere il copione.
Antonio ne era il responsabile, e non passava giorno che non entrasse con qualche altisonante idea, che poi, inevitabilmente veniva o scartata o ridimensionata.
Il copione comunque, lentamente, veniva scritto… FINE