Massimo

Dopo la serata a casa di Massimo ed Elisa, non ci furono incontri erotici per un po’ di tempo; finché un giorno Adriana ricevette una telefonata:

– Ciao come va, sono Massimo, sono qui per lavoro e, se vi va, verrei a fare una visita.

– Che piacere, sei solo o con Elisa?

– Sono solo

– Richiama fra mezzora, telefono a Filippo così sento se va bene per questa sera.

Naturalmente io ero d’accordo, anzi, subito pregustai una serata piccante.

Arrivò che la cena era pronta e ci sedemmo subito a tavola. C’era un po’ d’imbarazzo fra di noi; il ricordo della serata passata da loro ci turbava, ma, come il solito, Adriana provvide a riscaldare l’atmosfera con la sua verve. Per contribuire a mettere Massimo a suo agio, io mi offersi di andare a fare il caffè, operazione che mi prese un po’ più del normale; mentre il caffè era sul fornello, andai a sbirciare dalla porta socchiusa della sala da pranzo, e vidi quello che speravo: Massimo aveva messo una mano sotto la gonna di Adriana e la stava accarezzando; lei aveva allargato le ginocchia e lo lasciava fare, evidentemente eccitata; a quella vista ebbi immediatamente un’erezione. Quando entrai con il caffè, i due si ricomposero, ma era chiaro che avevo notato i loro palpeggiamenti e Massimo arrossì; Adriana, invece, sorrise e mi strizzò l’occhio. Io ero impaziente, ma Massimo aveva bisogno di incoraggiamento: ci pensò Adriana. Appena andammo in soggiorno, lei si scusò perché doveva assentarsi un momento, ed io rimasi con lui; era imbarazzato, ma nemmeno io sapevo come comportarmi e speravo in Adriana che, quando tornò, ci lasciò senza fiato: aveva indossato il “baby doll” trasparente e sotto era completamente nuda; nemmeno io, che ormai la conoscevo bene, mi sarei aspettato tanta audacia. Si sedette sul divano, fra noi due, con la massima disinvoltura e Massimo, dopo il primo momento di sorpresa, le si buttò addosso cominciando a baciarla e ad accarezzarle il seno, poi s’inginocchiò sul tappeto davanti a lei, che allargò le ginocchia, per permettergli di baciarla fra le cosce. Mentre lui la leccava, io la baciavo sulla bocca, ma ero talmente eccitato che proposi di andare sul letto: saremmo stati più comodi. In pochi secondi fummo tutti nudi sul nostro letto. Subito Adriana prese in bocca il cazzo di Massimo, e cominciò a succhiarlo stando in ginocchio, china su di lui. Io mi avvicinai da dietro, le allargai le natiche e cominciai a leccarle il buchetto, lo insalivai bene, le infilai la lingua, poi, quando lo sentii morbido e rilassato, le infilai prima un dito, poi due, poi tre, per allargarlo bene. Lei mugolava di piacere, senza abbandonare il cazzo di Massimo, finché io l’invitai ad impalarsi su di lui. Lei obbedì ed io l’aiutai afferrando il cazzo di Massimo ed infilandolo nella figa. Ero sconvolto nel vedere Adriana comportarsi come una puttana, eppure era quello che avevo sempre desiderato. Quando si fu ben assestata sul cazzo di Massimo, io le andai dietro, la feci chinare in avanti, e misi il cazzo sul buchetto, spingendo piano; era ben dilatata, ma si lamentò un po’; allora io la leccai ancora, approfittando per dare un colpo di lingua anche al cazzo di Massimo, che era al settimo cielo, quando sentii che era ben lubrificata e rilassata, misi abbondante saliva anche sulla mia cappella, e la penetrai. Lei sospirò forte, poi cominciò a godere; si agitava, correndo il rischio di far uscire i due membri che la riempivano, poi cominciò ad urlare, lo sfintere anale si stringeva sul mio cazzo ed io godetti dentro di lei. Massimo aveva già goduto da un po’, ma non aveva perso l’erezione. Rimanemmo così, fermi, per alcuni minuti, poi ci sdraiammo uno accanto all’altro. Massimo non riusciva a parlare, tanto era imbarazzato per quello che era successo, si rivestì alla svelta, ci salutò e se n’andò. Appena fu uscito io tornai in camera, dove lei era rimasta; al vederla nuda, con le gambe larghe, con lo sperma di Massimo che le colava dalla figa, mi sentii tanto eccitato che mi buttai su di lei e la leccai tutta; lei godette ancora una volta, e poi ancora, quando la penetrai da dietro, come piaceva a lei, che intanto si masturbava. FINE

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