Era da un po’ di tempo che alcune fantasie ravvivavano le nostre scopate, in particolare mentre facevamo l’amore ci stimolavamo a vicenda immaginando certe situazioni in cui noi due partecipavamo ad un’orgia. Notavo ogni volta che, in preda all’eccitazione, le sussurravo che mi sarebbe piaciuto vederla alle prese con altre coppie, il suo ritmo diventava sempre più sostenuto e deciso, era chiaro che ciò l’eccitava moltissimo. Il tutto non aveva mai un seguito dopo la scopata, ma era chiaro che il desiderio di questo tipo di trasgressione in noi montava sempre di più e senza mai proferire parola, sapevamo entrambi che si trattava solo di attendere l’occasione giusta. Infatti, quest’estate ci capitò di conoscere una simpaticissima coppia toscana che aveva scelto di trascorrere le vacanze nello stesso villaggio in cui noi possediamo un villino. Ci fu subito feeling fra noi, ci accomunavano, il fatto di essere coetanei e altre cose fra cui la politica, lo sport, l’amore per il mare, i figli più o meno della stessa età dei nostri; ed in seguito scoprimmo anche di avere gli stessi temperamenti sessuali. Possiedo una barca con la quale io e la mia Giulia spesso diamo sfogo alla nostra passione per il mare solazzandoci con passeggiate al largo, cimentandoci in impegnative battute di pesca intercalate spesso con grandissime chiavate in alto mare. Fabio, il nostro amico, conosciuta la nostra passione per il mare ci stimolò ad organizzare una battuta di pesca a cui avrebbe partecipato anche lui ben volentieri e senza nascondere la solita baldanza toscana, ci disse che sarebbe stata l’occasione di dimostrare la sua proverbiale abilità di pescatore. Io e Giulia raccogliemmo la sfida ed infatti la mattina dopo, approfittando delle ideali condizioni metereologiche, prendemmo il mare poco prima dell’alba. Dopo 45 minuti di navigazione raggiungemmo il luogo di pesca, innescammo le esche sugli ami e calammo le canne. Dopo pochi minuti sia io che Giulia avvertimmo le prime boccate e tirammo su due bei saraghi, Fabio in tono di sfida e per nulla preoccupato del fatto che non riusciva a prendere nulla, ci scherni dicendo che la pesca è uno sport in cui occorre molta pazienza. Le nostre catture si susseguirono, io e Giulia avevamo pescato un carniere di tutto rispetto garantendo la cena a base di ottimo pesce arrosto a tutti i componenti delle nostre famiglie, a fronte delle misere catture che Fabio era riuscito a malapena a fare. Si erano fatte le 10 e sinceramente ci eravamo un po’ stancati di pescare, Giulia manifesto la voglia di fare un tuffo ed io la segui nelle sue intenzioni e così ci tuffammo mentre Fabio a poppa continuava imperterrito a pescare. Dopo un bel tuffo davvero rigenerante nel meraviglioso Adriatico, io e Giulia ci sdraiammo a prua facendoci accarezzare dai raggi del sole. La giornata era meravigliosa, un cielo limpidissimo, un mare calmo e trasparente accarezzato lievemente da una brezza marina inebriante. Saranno state queste splendide combinazioni della natura che mi avvolsero in uno strano tepore provocandomi un desiderio incontrollabile di accarezzare Giulia meravigliosamente distesa al sole coperta appena da un minuscolo reggiseno e da un perizoma che a malapena si adagiava sul suo fantastico monte di venere. Cominciai ad accarezzarle i capelli, sfiorandole il viso con le mani, lei mi fissò con i suoi occhi verdi e con lo sguardo mi trasmise tutto il suo desiderio di fare l’amore. Le mie mani si facevano sempre più audaci, scesero sul suo corpo fermandosi ad accarezzare i seni bianchi di Giulia che spiccavano come due colline cosparse di neve su un corpo abbronzato dal sole, il suo respiro cominciava ad essere più intenso, la mia mano scese ancora più giù fino ad accarezzargli la figa che sembrava pulsare per l’eccitazione. Sbirciai a poppa per un attimo per vedere cosa stesse facendo Fabio e lo vidi ancora intento a pescare, così continuai a provocare Giulia, affondando la lingua nella sua bocca ormai completamente donata. La mia eccitazione ormai era al massimo, la mia erezione selvaggia e incontrollabile, mi inginocchiai davanti a Giulia e comincia a leccarle la figa, trastugliandole il clitoride con la lingua e di tanto intanto affondandogliela nella lussureggiante vagina, facendole emettere dei sospiri, e piccoli lamenti che mi annunciavano il suo ormai imminente orgasmo nella mia bocca. Dopo di che volle lei prendere il comando, mi fece mettere supino e con decisione avvicinò la sua bocca al mio cazzo e lo ingoiò pian piano fino in gola. Mi succhiava e mi leccava il cazzo con una voracità mai vista, aveva perso ogni controllo, non pensava più che in barca non eravamo soli, anzi questo mi sembrò che la eccitasse ancora di più. Dopo circa venti minuti di giochi orali e di masturbazioni reciproche, che sempre più avevano fatto montare l’eccitazione, sentiamo una voce alle nostre spalle che ci dice:
“Ragazzi scusate la riva è molto distante altrimenti l’avrei già raggiunta a nuoto, ma ditemi se è il caso che mi butti a mare altrimenti così mi farete venire un infarto”. Scambio di sguardi con Giulia seguito da un sorriso di intesa e dico a Fabio
“Cosa ne dici se ci raggiungessi? ” Fabio, non se lo fece ripetere due volte e mentre Giulia continuava a succhiarmi il cazzo, si posizionò dietro di lei leccandole la figa e passandogli di tanto in tanto la punta della lingua sul buco del culo. Il viso di Giulia era come illuminato da migliaia di riflettori, si dimenava succhiava ci incitava a continuare a scoparla, voleva essere penetrata e ci incitò a farlo. A questo punto Fabio liberò il suo arnese dalla morsa dello slip e lo esibì in tutta la sua fierezza a Giulia che girandosi verso di lui lo impugnò e se lo portò alla bocca per gustarlo come un gelato, mentre io approfittando della posizione in ginocchio di Giulia gli affondai il mio cazzo nella figa. La pompavo da dietro con forza, i miei colpi erano regolari e profondi e lei continuava a succhiare Fabio in modo sempre più famelico, in quella posizione era fantastica, non sapevamo quanto potevamo resistere, l’eccitazione era tanta. Cambio di posizione, Fabio si sdraiò supino e Giulia si impalò sul suo cazzo, io da dietro le feci inarcare leggermente il bacino in avanti per avere a disposizione il suo culo. Mentre Giulia si muoveva con sinuosità sul cazzo di Fabio, posizionai la punta del mio cazzo sul buco del culo di mia moglie e pian piano cominciai a penetrarla. Giulia a quel punto era quasi impazzita per la goduria, continuava a dire che la stavamo facendo impazzire, che non avrebbe mai immaginato che si potesse godere tanto e che i nostri cazzi erano formidabili e che lei non avrebbe mai dimenticato quel giorno. La inondammo di sborra quasi contemporaneamente, Fabio nella figa ed io nel suo culo, mentre lei raggiungeva l’ennesimo orgasmo su quel meraviglioso mare e sotto quel fantastico sole. Ci volle più di un quarto d’ora per riprenderci, ci abbandonammo sfiniti sulla cuscineria di prua e dopo aver incassato gli ennesimi complimenti da Giulia indirizzai la prua verso il porticciolo per rientrare appagati e felici di quella giornata trascorsa. Il Bilancio della giornata di pesca fu molto positivo, ma Giulia fu colei che realizzò il miglior bottino, infatti oltre a tutti i saraghi e dentici che aveva pescato, poteva vantarsi di aver pescato due pesci di tutto rispetto che avrebbero suscitato l’invidia di non poche donne pescatori. FINE