Viveva con la nostra famiglia una zia 50enne rimasta nubile dopo aver avuto poche relazioni con uomini, non tanto a causa del suo aspetto fisico, che non era nulla di eccezionale, quanto per il suo carattere estremamente riservato; fu quasi naturale per me, ventenne, pensare a quella donna come sfogo per i miei appetiti sessuali, ed approfittando dei frequenti periodi in cui venivamo lasciati soli, dato che mio padre lavorava fuori e mia madre spesso lo raggiungeva, non fu poi tanto difficile convincere mia zia a soddisfare le mie voglie prima facendomi semplicemente masturbare, poi spingendola a prendermelo in bocca, e infine portandola a spogliarsi completamente e ad avere rapporti completi con me.
Questi rapporti rischiavano però di diventare quasi una noiosa routine, ed io cercavo di rendere più piccante la nostra relazione in vari modi: cominciai a farle leggere riviste pornografiche insieme a me, ad affittare video porno da vedere insieme; fu molto eccitante ad esempio vedere mia zia, abbastanza religiosa, rimanere turbata dalla vista di film che avevano per protagoniste suore che si scopavano a vicenda e che lo prendevano in tutti i modi possibili, o donne che si lavoravano enormi cazzi di cavalli.
Talvolta la convincevo ad uscire senza mutandine e se mi capitava di accompagnarla in macchina, la toccavo fra le cosce non appena possibile, come fossimo dei fidanzatini; un pomeriggio che la portai al cinema, le presi una mano e mi feci masturbare nonostante fosse terrorizzata dall’idea che l’avrebbero potuta notare.
Non mi riuscì invece di convincerla ad entrare in un cinema porno, dove sicuramente sarebbe stata al centro dell’attenzione da parte degli altri spettatori.
Ma la mia voglia di nuove esperienze era troppo forte e cominciai a lavorare per realizzare la mia nuova idea: portarla da una puttana.
Contattai due o tre prostitute attraverso i loro annunci finché ne trovai una ben disposta ad accettare quel particolare tipo di incontro: era una donna sui 56 anni con il fisico ormai segnato da quarant’anni di attività e che non mi avrebbe certo attratto in condizioni normali, ma suscitava molto interesse in me l’idea di quel rapporto a tre; stabilii un programma di massima con la puttana e passai alla fase più difficile convincere mia zia: lo feci un po’ con le buone e un po’ con l’arma del ricatto, infine cedette e potei fissare l’appuntamento presso la casa di lavoro della puttana.
Ci recammo lì di prima mattina, in un orario più libero per la puttana, dopo che ebbi fatto indossare a mia zia calze e reggicalze neri, senza mutandine.
La puttana ci venne ad aprire indossando una ampia vestaglia che poteva darle il vago aspetto di una casalinga, anche se il viso segnato faceva trasparire la sua vera professione; mia zia era molto tesa e quasi tremava non sapendo bene ciò che l’aspettava; la puttana si mostrò gentile con mia zia e ci introdusse nella sua camera, a questo punto cambiò rapidamente atteggiamento, con un gesto rapido si tolse la vestaglia scoprendo il suo vecchio e grosso seno cadente, la sua pancia sformata e la sua vecchia fica coperta da pochi peli grigi e rimanendo solo con calze e reggicalze; mia zia non fece in tempo a mostrare la sua espressione mista di sorpresa e di disgusto, che venne presa dalla puttana e spinta sul letto con violenza; la puttana le salì a cavalcioni sopra il viso dicendole
“Puttana, troiona zozza, leccami la fica! ” e spingendole la testa fra le sue vecchie cosce; lo spettacolo che mi si presentava davanti mi fece rapidamente rizzare il cazzo, quindi mi diedi da fare per spogliare mia zia e per spogliarmi.
La puttana si fece leccare il seno da mia zia, la baciò infilandole la lingua in bocca e poi si fece leccare il buco del culo; quindi vedendomi con il cazzo bello pronto si rivolse ancora a mia zia dicendole
“Troia, bocchinara, fammi vedere come glielo succhi! “; mia zia obbedì e iniziò a farmi un pompino; quando si accorse che stavo per venire, la puttana mi prese il cazzo e lo portò nella sua bocca, raccolse tutto il mio sperma, e lo risputò nella bocca di mia zia obbligandola a berlo.
Quindi la puttana si dedicò a leccare la fregna di mia zia che finalmente cominciò a godere anche lei, e la portò rapidamente all’orgasmo non senza averle prima infilato un dito in culo per iniziare a preparare una strada che mia zia non mi aveva ancora permesso di imboccare; nel frattempo io mi ero ricaricato e lo avevo messo in culo alla puttana che era intenta ad infilare un cazzo di plastica nella fica della zia; vidi con estremo piacere dopo poco l’arnese di plastica passare nel buco più stretto; tolsi il cazzo dal culo della puttana e lo infilai in bocca alla zia; quindi aiutato dalla puttana riuscii finalmente ad inculare la zia, provando un estremo piacere, mentre la mignotta da sotto leccava a turno i miei coglioni e la fregna della zia; le sborrai finalmente in culo, estrassi il cazzo e glielo ridiedi in bocca per farmelo pulire, mentre la puttana raccoglieva la sborra che fuoriusciva dall’ano della zia con la lingua, per poi baciarla appassionatamente in bocca riversandole il mio sperma.
Andammo tutti e tre in bagno, la puttana fece inginocchiare mia zia nella doccia e cominciò a pisciarle sulla faccia intimandole di aprire la bocca, mia zia ormai soggiogata obbedì; mi affiancai anche io alla puttana e scaricai un’abbondante pisciata su mia zia, dirigendo il getto di urina sul suo viso, nella sua bocca, sui suoi capelli e sul suo corpo.
Di nuovo eccitato mi scopai infine la mignotta nella fica, che feci infine leccare per bene a mia zia.
Fu un’esperienza molto eccitante che ebbe come risultato di far sbloccare completamente mia zia e di renderla pronta a soddisfare ogni mio desiderio sessuale. FINE