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Miss iceberg

Sono agitatissima, oggi inizio il mio nuovo lavoro sarò la segretaria di un avvocato molto famoso , ma che ha la fama di essere uno molto esigente, ho accettato, la paga è buona e il trasferimento in una nuova città non poteva farmi che bene dopo la separazione. Sarà dura ne sono certa, ma spero di farcela.
Vediamo cosa mi posso mettere, opto per un tailleur nero, minigonna e giacca aderente, sotto una maglia grigio chiaro, scarpe col tacco, occhiali borsetta, trucco sapientemente dosato, i capelli hanno un nuovo taglio sbarazzino che contrasta un po’ con il look di oggi, ma sto bene così.
Entro in ascensore, noto come al solito gli sguardi maschili che si posano su di me, non sono bellissima, ma ho un bel fisico, il nero mi dona e visto che supero il metro e ottanta raramente passo inosservata.
Mi avvio verso il mio nuovo ufficio, entro, il boss deve ancora arrivare, trovo un foglio sulla scrivania della vecchia segretaria andata in pensione, mi guardo intorno seguendo le sue istruzioni e mi accorgo che teneva tutto in cartaceo, avrò un bel po’ da fare per mettere tutto dentro al computer, dati , rubriche, schede…..
Arriva il capo, buongiorno dico, buongiorno risponde , mi guarda sospettoso, non capisco- c’è qualcosa che non va in me? chiedo.
-Sei troppo carina per essere anche efficiente, non pensare che la tua avvenenza ti aiuti, qui bisogna lavorare
– mi giudichi fra un mese, non si lasci ingannare sono stata assunta per le mie referenze non per le mie gambe!!
– ok almeno la grinta non ti manca, al lavoro allora

Mi metto subito al lavoro, dopo aver sbrigato un po’ di pratiche comincio a smaltire gli arretrati, ed in un mese tutto è computerizzato, e mister Q. come l’ ho soprannominato io si deve ricredere sul mio conto .
– Asia, lei è davvero una brava segretaria, le faccio i miei complimenti, continui così.

Intanto la vita nella nuova città va abbastanza bene, divido l’appartamento con una ragazza che fa la parrucchiera in un importante salone, è una pazza confusionaria, ma simpaticissima e ogni tanto mi trascina in giro per locali, il sabato ci divertiamo sempre un sacco.
Al lavoro la situazione è un po’ più complicata, a parte il mio capo, tutti gli altri avvocati sono molto attratti da me e alcuni ci hanno provato spudoratamente soprattutto dopo aver saputo il mio stato civile.
Le altre segretarie mi dicono che è normale, alcune hanno anche accettato delle avance in cambio di favoritismi, ma io non mi abbasso a questo umiliazioni, soprattutto vista la mia esperienza di vita.
Qualcuno mi dice che mi hanno soprannominata miss Iceberg, vista la mia freddezza a questi approcci, un po’ mi fa sorridere questa cosa , e un po’ mi dispiace, anche perché uno dei miei grossi problemi nella vita è stato quello di tenera a bada la mia indole per niente fredda. Forse sono diventata una grande attrice, o forse mi sono presa una cotta adolescenziale per il mio capo, che nei miei sogni chiamo Luca, anche se lui si chiama Gianluca; ed in ufficio è il dottor Q.
Lui è alto circa 180, ha i capelli un po’ lunghi castani, gli occhi chiari, è un uomo tutto d’un pezzo, single, la ragazza l’ ha lasciato da un paio d’anni e non gli si sono mai attribuiti flirt all’interno dello studio.
Ultimamente sto in ufficio fino a tardi, sta lavorando ad una causa molto importante, devo continuamente battere testi , relazioni, lui lavora come un matto, ma ce l’avrà una vita privata? A me però i soldi degli straordinari fanno comodo, anche se divido le spese dell’affitto, la vita è comunque cara.
Stasera l’aria condizionata è rotta, fa un caldo torrido, mi tolgo la giacca, resto con una gonna grigia al ginocchio aderente con due spacchi laterali, ho un paio di sandali alti, ed un top bianco, sotto non porto il reggiseno, sento lo sguardo di Luca dietro di me, mi accorgo che osserva il perizoma nero che esce da dietro, la gonna è a vita bassa ed io sono seduta piegata in avanti , è visibilmente colpito, ma cerca di fare il professionale, si allontana e si siede sul divano, continuando a dettarmi la relazione, ma il mio sguardo non può fare a meno di notare il rigonfiamento dei pantaloni che ha goffamente cercato di nascondere con una cartellina.
Ho bisogno di bere la situazione ha inquietato anche me, verso dell’acqua per entrambi, domani è il grande giorno c’è il processo, stampo tutto il malloppo di carte e mentre la stampante lavora Luca mi chiede come mai il mio soprannome,
– anche lei lo sa?
– Sai qui tutti sanno tutto di tutti, sono rimasto colpito quando me l ‘hanno detto
– Perché?
– Perché pensavo che tu fossi una di quelle che passano da un letto all’ altro per avere dei miglioramenti nella loro vita
– Beh ti sbagli io mi sono separata perché mio marito aveva un’amante, non sopporto i compromessi,
– Sei una bella persona e anche molto sexy per la verità
– Ti ringrazio

La stampante ha finito, prendo tutti i fogli e li raccolgo nella cartellina, gliela consegno, le nostre mani si sfiorano, arrossisco, lui sorride mi sento così stupida.
Asia se domani vinco la causa ci prendiamo la giornata libera, andiamo al mare e ti porto a mangiare in un bellissimo posto, se ti va naturalmente.
Certo che mi va rispondo. E ce ne andiamo insieme augurandoci la buona notte.
L’indomani mi preparo con cura, vado in tribunale, non so perché mi ha chiesto di farlo sinceramente non so cosa fare, penso che dovrò passargli i documenti di cui avrà bisogno, comunque sono molto agitata.
Il processo va nel migliore dei modi, sono al settimo cielo, è fantastico Luca, è così sicuro e deciso, ho voglia di baciarlo.
Aspettiamo in silenzio il verdetto, naturalmente positivo, complimenti abbracci, foto dei giornalisti è il suo momento di gloria, probabilmente si è dimenticato di me.
Mi allontano lentamente, sembro una scema con tutti gli incartamenti in mano, mi sento prendere da dietro per la vita, mi bacia sulla nuca, sono scioccata è Luca, fra un’ ora ti vengo a prendere mettiti il costume e portati qualche vestito, ce ne andiamo al mare, riesco solo ad annuire.
Suona il clacson salgo, sei bellissima mi dice, indosso un vestitino rosso aderente e sotto un costume nero.
Lui è vestito sportivo, una maglietta beige e pantaloni al ginocchio con i tasconi. Anche tu non sei niente male.
La giornata passa in modo splendido, tutto il giorno in spiaggia a fare il bagno , a giocare , a parlare, non avrei mai immaginato che fosse così simpatico.
Alla sera ci avviamo verso una casa, ci facciamo una doccia, mi preparo, io ho una stanza per me e lui un’altra. Meno male così non ci sono problemi.
Mi metto un vestito nero, a bretella corto, e sotto solo una coulotte verde acqua, ai piedi un paio di sabeaux col tacco molto alto, mi piace evidenziare la mia altezza, anche se agli altri dispiace alle volte.
La cena è stupenda. Lume di candela, portate a base di pesce, ottimo vino, ci raccontiamo le nostre vite e gli svelo che non c’è niente di più falso del mio soprannome. Intanto forse complice il vino o il tavolo un po’ appartato, faccio scivolare il mio piede e gli accarezzo una gamba, il suo sguardo sembra compiaciuto, ordiniamo il dolce, vieni qui mi dice e mi sposto con la sedia vicino a lui, rivolti verso il mare, siamo in un enorme terrazzo fiorito, si sta d’incanto.
Mi abbraccia, le sue mani scorrono lungo la mia schiena, sento i brividi, mi giro e lo bacio, le nostre lingue giocano , si esplorano. Arriva il dolce, lo mangiamo insieme, lo imbocco con le mani e gli faccio succhiare le dita che sanno di cioccolato, beviamo anche dello spumante, mi alza il bicchiere ed il vino mi cola giù per il collo, me lo lecca, fino ai seni, la situazione diventa incandescente, il cameriere ci osserva basito, non ha più coraggio di avvicinarsi, andiamocene gli dico.
Paga e andiamo, come usciamo dal ristorante lo prendo per mano, e corro verso la spiaggia, mi tolgo in corsa i sandali, ci rincorriamo, cado a terra, Luca mi è sopra adesso.
Ora non scappi più mi dice, mi toglie il vestito quasi con violenza, resto soltanto con le coulotte, lo spoglio anch’ io ci baciamo, ho caldo.
Facciamo il bagno ora mi ordina, mi prende in braccio e mi porta a forza verso l’acqua, io ho paura, non so nuotare bene.
Galleggiamo le mie gambe circondano il suo bacino, ho paura, ma sono anche molto eccitata, siamo completamente nudi, le mie mani percorrono il suo corpo, i muscoli sono tesi, e nonostante il freddo dell’acqua il suo membro è durissimo, lo sento che preme contro di me, lo desidero tantissimo.
Ci avviciniamo ad una barca, non c’è nessuno, siamo bagnati ma il freddo non lo sentiamo siamo in preda all’euforia dei sensi, gli sono sopra ora, lo tengo fermo, la mia lingua assapora il sale che ha sulla pelle, ora la mia bocca cerca la sua virilità, la luce della luna illumina il mio corpo, la mia lingua che lo lecca, lentamente, come fosse un oggetto prezioso, lo voglio far scoppiare, gli vado sopra, me lo avvicino e gli faccio sentire quanto sono bagnata, mi ordina di metterlo dentro, ma io rifiuto, le mie mani premono i suoi polsi a terra e la mia bocca semiaperta gli fa intravedere la lingua, poi mi inumidisco le labbra sempre costringendolo a guardare, non fare niente tu per ora, con le mani mi accarezzo i seni, poi scendo e mi accarezzo il clitoride, mi ficco dentro un dito, poi due, poi tre, non ce la fa più, si alza, mi butta selvaggiamente a terra e mi penetra, quasi mi fa male la sua foga, ma poi il piacere prende il sopravvento e ci lasciamo andare ad un orgasmo quasi simultaneo.
Ora andiamo a casa che lo facciamo di nuovo in modo più fantasioso….

… usciamo dall’acqua bagnati fradici e corriamo verso l’ automobile, non possiamo salire così, per fortuna Luca ha una 24ore sul bagagliaio, ci asciughiamo e lui si mette un paio di pantaloni ed io indosso una sua camicia sul corpo nudo.
La pelle mi pizzica per il sale.
Ce ne andiamo a tutta velocità verso casa, dopo quel che è successo in spiaggia la notte si preannuncia ricca di piccanti emozioni.
Accidenti la polizia ci ferma, documenti e libretto, proprio in questo momento ci accorgiamo di non avere più niente, probabilmente la mia borsa è rimasta in ristorante ed il portafoglio di Luca è caduto in spiaggia. Il poliziotto ci fa scendere, sono molto imbarazzata, vedo gli sguardi dei due agente, chissà cosa stanno pensando, mi prenderanno sicuramente per una mercenaria.
Dovete venire con noi al commissariato, il mio compagno di sventura cerca di spiegare l’accaduto, ma i sorrisi dei due mi fanno intuire che è inutile insistere.
Andiamo, chiedo se posso prendere i miei vestiti in auto, lo faccio, è un fagottino bagnato, vorrei rimettermi gli slip, ma non me ne danno la possibilità, salgo in auto.
Durante il viaggio noto come dallo specchietto retrovisore mi guardano, Luca è terribilmente a disagio, pensa cosa succederebbe se una cosa del genere si sapesse!!
Scoppio a piangere, i poliziotti non si aspettavano questo tipo di reazione, voglio andare a casa, vi prego chiedo, accompagnateci al ristorante così prendo la mia borsa.
Mossi da compassione ci accompagnano, comincio a sentire freddo, si fermano mi fanno accomodare davanti e uno dei due mi da la sua giacca, ora sono un po’ più tranquilla, si sistemerà tutto. Siamo al ristorante, Luca e un agente si avviano per cercare il titolare e soprattutto la mia borsetta.
Io sono in auto con l’altro, lui avrà all’incirca 25 anni ha solo la camicia e si intravedono i muscoli da culturista, si chiama Piero, è pugliese e abita al nord da un paio d’anni. è molto sensuale, si accorge del mio sguardo, mi chiede se ho ancora freddo, rispondo che ho le gambe gelate, le sue mani mi toccano sono calde e forti.
Sono molto turbata, i miei sensi che sono stati per molti mesi assopiti questa sera mi stanno facendo impazzire.
Sono bagnata.
Tornano gli altri , meno male avevo avuto un impulso irrefrenabile di baciare Piero.
La mia borsetta non si è trovata, decidono di provare a cercare in spiaggia, prendono le pile e si avviano, io abbasso un po’ il sedile e resto sola.
Dopo neanche 30 secondi Piero è già di ritorno, ho freddo senza giacca si scusa, e poi volevo stare con te.
La radio manda una dolcissima canzone, il suo sguardo così dolce e carico di voglia mi fa sciogliere; apro lentamente i bottoni della camicia di Luca, mostro il mio corpo a Piero che si avvicina e mi bacia, dolcemente, molto dolcemente. E le sue mani, dio che mani che ha questo ragazzo, sono grandi e forti e si sanno muovere da vero maestro sul mio corpo.
La sua lingua mi bacia sulla bocca, esplora il mio corpo, mi lecca il sale che è rimasto sulla mia pelle. Si slaccia i pantaloni, speriamo che non arrivi nessuno, apro le gambe per lasciare che la sua testa affondi le mie morbide carni, e intanto io assaporo il suo sesso, è molto grosso, mi riempie la bocca, mi piace, perché non è troppo lungo sembra adatto alla mia bocca.
Lo facciamo in fretta ora, l’eccitazione sale, sento la sua lingua dentro di me, le sue dita mi aprono le labbra per entrare più in profondità, la mia lingua lecca quell’oggetto duro, giovane e già così esperto.
Sento che sta per arrivare l’orgasmo, continua così mi dice sto per venire anch’io, ansimo, sempre più forte arrivo all’apice del piacere, e Piero mi segue a ruota, il suo sperma mi schizza i seni; poi mi bacia, il suo volto è soddisfatto ed io sorrido con dolcezza. Ci puliamo un po’ con delle salviettine giusto in tempo, sento delle voci in lontananza, Luca ed l’altro agente arrivano, in mano hanno la mia borsetta ed il portafoglio , dopo i controlli di routine ci riportano alla nostra auto, e ci lasciano andare.
Prima di salire in auto Piero mi passa un bigliettino col suo numero, di soppiatto me lo metto in borsetta.
Andiamo a casa io ed il mio avvocato, che strano non mi sento per niente in colpa.
Sono stanchissima e Luca è distrutto, ci avviamo a letto dopo una doccia, ci abbracciamo e rimandiamo all’indomani nuovi giochi.
Si addormenta contro di me, mi da gioia il suo corpo caldo contro il mio, sorrido, sono felice, la mia vera indole oggi ha mostrato il suo vero volto. Non mi faccio più colpe ho accettato questo da tanto tempo, sono così, viva e passionale. FINE

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Luce bassa, notte fonda, qualche rumore in strada, sono davanti al pc pronto a scrivere il mio racconto erotico. L'immaginazione parte e così anche le dita sulla tastiera. Digita, digita e così viene fuori il racconto, erotico, sexy e colorato dalla tua mente.

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