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Monica

Una sera uscii con la nipote della mia ragazza, perché dovevo andare a fare un lavoro e la portai con me per compagnia, io mi chiamerò Giulio ed ho 32 anni e la nipote della mia ragazza che la chiamerò Monica ed ha 18 anni.
Uscimmo verso le 17 per andare a circa 40 chilometri da dove abitiamo, in macchina si sedette di fianco a me e notavo un non so che di troppa amicizia, perché lei mi incominciò a raccontare tutte le sue avventure maschili, nei minimi particolari, io mi presi un poco di vergogna nell’ascoltarla, poi pian piano si avvicinava sempre più a me fino al punto che all’improvviso mi bacio dicendomi che era un po’ ti tempo che si era innamorata di me e non le importava niente se non poteva farlo a viso scoperto, però nonostante ciò voleva avere una storia con me, promettendomi di non dire nulla di ciò che poteva accadere ad alcuna persona.
Così quella sera feci di proposito più tardi del previsto, infatti finito il mio lavoro andammo in spiaggia a passeggiare mano nella mano, poi ci sedemmo su di una roccia ed incominciai a baciarla e toccarla sul suo petto (lei ha una terza misura) molto soda, poi continuai con la mano e la feci scendere sempre più giù fino ad accarezzarle il pube da sopra il pantalone, senza che lei mi dicesse niente.
Anche lei incominciò a toccarmi e mise subito la mano sulla patta dei pantaloni cominciando a strofinare fin quando il mio pene si fece durissimo, allora lei guardandosi attorno e vedendo che nelle vicinanze non c’era nessuno, mi abbasso la cerniera del pantalone e ci infilò la mano, facendomi una vera e propria masturbazione.
Dopo circa dieci minuti io non c’è la feci più ed le arrivai in mano, quindi lei si pulii le mani con dei fazzoletti , mi richiuse la cerniera e ci dirigemmo verso la mia auto.
Mentre stavo salendo in macchina passarono tre ragazzi che mi conoscevano e mi salutarono, chiedendomi chi fosse quella ragazza che era con me, sapendo e conoscendo la mia attuale ragazza, io dissi la verità, ma non so se mi hanno creduto.
Passarono dei giorni senza che la vidi non sapendo la sua reazione, poi la incontrai per strada e lei mi disse se le davo un passaggio fino al tabacchi, dovendo acquistare delle sigarette per il fratello, io risposi di si e lei salii in auto, ci dirigemmo verso il tabacchi, lei scese e comprò le sigarette, quando risalii disse che ora c’era il tempo di fermarsi da qualche parte, poi i suoi sapevano che era andata a piedi, così mi accostai dietro una vecchia casa abbandonata e lei come io spensi la macchina, si butto su di me e incominciò a baciarmi, io subito le infilai la mano in mezzo le gambe e le sbottonai la cerniera del pantalone e pian piano glielo abbassai facendo fuoriuscire delle belle mutandine color rosa poi tirai fuori il mio pene e mi misi su di lei pomiciando fin quando le arrivai su tutte le mutandine.
Ci rivestimmo e la accompagnai quasi dove la avevo preso, poi andai via per non far vedere che le avevo dato un passaggio.
Dopo circa un mese andai a casa sua dicendo se voleva accompagnarmi in quel posto di mare che eravamo stati l’altra volta, lei subito rispose di si.
Salimmo in auto e ci dirigemmo verso quella località, io avevo mentito che dovevo lavorare, infatti arrivati lì, ci dirigemmo subito in spiaggia, stavolta una che era conosciuta da pochi, scesi sulla sabbia lei si tolse le scarpe, il pantalone e la camicetta, rimanendo in slip e reggiseno io feci altrettanto rimanendo solo con gli slip.
Ci sedemmo sulla sabbia ed incominciai a baciarla e toccarla, poi mi tolsi gli slip e mi avvicinai al suo pube, gli abbassai gli slip a lei e gli misi il mio pene sul suo pube nudo.
Lei mi fermò dicendomi che davanti era vergine e mi disse che se volevo stare con lei dovevo incularla, sempre però piano perché il suo ano era abituato a peni di ragazzi di età non superiore di 16 anni.
Così io la feci girare ed incominciai ad allargarle l’ano e dopo gli spalmai della crema che tenevo in auto per oleare al meglio il suo buchetto poi dopo in un solo colpo glielo infilai nel culetto e pian piano glielo misi tutto dentro, lei in un primo momento urlava di dolore ma poi gemeva dal piacere.
Questo rapporto durò per circa 15 minuti, perché all’improvviso fu interrotto per l’arrivo di tre persone, che ci avevano seguito proprio per vedere ciò che facevamo.
Le tre persone erano quei tre ragazzi che incontrai il primo giorno che evidentemente non avevano creduto che si trattasse di mai nipote e che quando ci videro di nuovo in quella località di mare ci seguirono per scoprire che facevo io con quella ragazza.
Monica si mise subito gli slip e cercò di mettersi anche i pantaloni, ma i tre dissero che se non volevamo che nessuno sapesse di ciò, dovevano divertirsi anche loro e che io dovevo solo guardare e non dire niente.
Io schifato da ciò dissi che non era cosa, ma pensando alla mia ragazza ed ai genitori e fratelli di Monica, dissi che volevo parlare con Monica e così feci.
Ci appartammo e discutemmo sul da farsi, giungendo a conclusione che tre cazzi in più a lei non le avrebbero fatto male, visto le circostanze che erano contro di noi.
Ritornammo da loro dicendo che accettavamo il compromesso.
Così Monica si tolse un’altra volta gli slip e il primo dei tre tirò fuori il suo cazzo infilandolo nella bocca di Monica dicendo lei che doveva succhiarlo bene, altrimenti non fosse entrato nel suo culo, lei pur non avendolo mai fatto iniziò e dopo finito con lui tocco agli altri due, leccati tutti i cazzi la fecero mettere a pecorina ed una volta allargate le chiappe gli infilarono uno per volta i propri cazzi nel culo.
Quando furono appagati dal servizio che Monica aveva offerto loro cacciarono una grande quantità di sperma che alcuni le lasciarono nel culetto ed altri invece in bocca, io rimasi a guardare a tutta la scena, ma non mi resi conto che c’era un quarto ragazzo che aveva filmato tutta la scena e quando uscii con la telecamera disse che questa non fosse stata l’ultima volta.
Si girò verso la Monica dicendo che lui aveva solo guardato e che quindi voleva anche lui la sua parte e Monica disse che era tardi e doveva ritirarsi, ma lui disse che per un pompino non ci voleva molto e così Monica prese anche il suo cazzo in bocca e se lo tolse solo quando lui le inondò la bocca di sperma.
I ragazzi dopo andarono via e noi ci rivestimmo e saliti in macchina non fuoriuscii una parola solo al saluto Monica disse che le faceva male molto il culetto ma che io l’avevo fatta impazzire e che un’altra volta che venivano quei tre o quattro o cinque ragazzi, dovevo partecipare anch’io e voleva anche che io la sverginassi la fica per primo.
Ci furono poi altre passeggiate, ma questa è una serie di altre strorie. FINE

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