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Mostrarsi … mon amour!

Quella sera ero tornata dall’ufficio particolarmente accaldata, stanca e nervosa.
Una stronzetta di collega non aveva fatto altro per tutto il giorno che rompermi i coglioni a causa di due o tre frasi di apprezzamento che aveva pronunciato in mio favore l’ avvocato (il titolare dello studio).
Ma che cavolo potevo farci se quell’ammasso di lardo sudaticcio quel giorno si era eccitato da morire nel vedere le mie cosce?
Non ero io la responsabile né delle cosce né della sua eccitazione!
Perciò appena giunta a casa ho fatto una rapida doccia fredda e senza nemmeno cenare sono andata a mettermi sul letto.
La serata era caldissima, la luna alta ed io rimasi nuda come sempre sul letto a pensare al buio con la luna che rischiarava a giorno la camera da letto.
Claudio rimase nel soggiorno a leggere.
Poiché abitavamo al quarto piano in piazza Beccaria ed i palazzi di fronte erano lontani, lasciavamo sempre le finestre spalancate nella improbabile eventualità di una alito di fresco.
Il caldo, i nervi, la stanchezza … finii per appisolarmi.
Al mio risveglio sbuffante come una vaporiera per il caldo insopportabile mi accorsi che Claudio era steso anche lui tutto nudo al mio fianco.

Cominciammo a chiacchierare, gli raccontai le mie disavventure del giorno e … parola tira parola … finimmo in un abbraccio.
Al solito nei nostri rapporti non avevamo limitazioni per cui dopo baci soffocanti passammo alla sana chiavata ortodossa … per poi ricordarci che il mio culetto si sarebbe offeso per essere stato dimenticato.
Quando alla fine ci rilassammo spossati sul letto guardando fuori dalla finestra notammo che per un rapidissimo attimo una delle finestre del palazzo dirimpetto si era illuminata ed aveva chiaramente mostrato un tizio che, binocolo alla mano, scrutava.
In un primo momento la cosa ci fece incazzare da matti, ma poi io pensai che era stato molto bello che qualcuno ci avesse spiato mentre noi ci abbandonavamo a tutte le varianti dell’amplesso!
Mi sentii eccitata ed iniziai a masturbarmi delicatamente mentre ne parlavo con Claudio.
Lui ne profittò per darmi la seconda razione di cazzo della serata e dal turgore di esso capii che anche lui trovava eccitante che il tizio ci spiasse.
Decidemmo che dovevamo facilitare il difficile compito che il guardone aveva e spostammo il letto verso la finestra.
Ovvio che adesso nulla era lasciato al caso … per cui io cominciai con spompinare Claudio ma sistemandomi in modo da lasciare ampia visuale al guardone.
Ingoiavo come un cannolicchio il grosso bastone di carne e lo succhiavo avidamente.
Dopo mi rigirai e offrii le mie natiche ben pasciute alla finestra mentre Claudio infilato sotto al mio ventre mi leccava la fichetta .
Dopodiché pregai il mio maschietto di incularmi (anche se a me non piaceva eccessivamente, ma sapevo che avrebbe eccitato oltre ogni limite il nostro … spettatore) facendo attenzione a non ostacolare la vista all’osservatore.
Contrariamente al solito, questa fu una delle poche inculate in cui io godetti ripetutamente e abbondantemente!
Finito tutto io mi affacciai sul balcone per farmi ammirare ben bene da lui e per rendere possibile il mio riconoscimento se mi avesse incontrata nel quartiere.
Al mattino seguente andai al mercatino rionale e mentre sceglievo le verdure e la frutta scrutavo cercando di indovinare chi potesse essere il curioso della notte precedente.
Non fu difficile individuare un tipo alto circa 1, 75 belloccio, tarchiato, bruno che mi guardava con una strana insistenza.
Volli lanciargli un messaggio e, presa una banana, la sbucciai e cominciai a mangiarla.
Ma non era un modo usuale di mangiarla perché la tenevo fra le labbra e la mandavo dentro e fuori proprio come se stessi facendo un succhione ad un membro maschile.
Gli vidi illuminarsi gli occhi di gioia.
Decisi di laciar cadere la borsa della spesa e lui si affrettò ad aiutarmi.
Dopo si offerse di portarmela fino a casa dicendo che abitava anche lui nei paraggi. Lungo la strada mi spiegò che abitava al quarto piano del numero … di piazza Beccaria.
Era lui! mi aveva riconosciuta e voleva chiaramente comunicarmelo!
Mai come in questo periodo io e Claudio ebbimo una attività tanto frenetica ed appagante!
Dopo qualche sera raccontammo tutto in fattoria e decidemmo che Elisa e Tony sarebbero venuti in casa nostra ed avremmo fatto l’amore tutti e quattro sul nostro letto … a mò di palcoscenico!
L’omino era sempre presente (lo si notava da un leggero bagliore sulle lenti del binocolo) … sembrava non avesse altra occupazione che spiare noi; una missione per lui!
Iniziai io col baciare appassionatamente Elisa che pian piano cominciò a scendere fino alle mammelle, poi sul pancino per finire dopo una lunga sosta fra i miei peli del pube, fra le mie cosce aperte dove si esibì in una delicatissima leccata che mi fece toccare il cielo con un dito e conoscere dolcezze che non avevo mai provate.
Poi fu la volta di Claudio che spostò Elisa e ne prese il posto, piantandomelo nella fichetta con grande maestria.
Ma il massimo dell’intrigante era far vedere al tizio che anche Tony mi possedeva! per cui Tony si esibì nella sua specialità (ormai conosceva i piccoli segreti per farmi godere) e iniziò a penetrarmi il buco del culetto con studiata lentezza e maestria.
Inutile dire che tutto mi sembrò estremamente più gratificante! la leccata di Elisa era stata paradisiaca, il cazzo di Claudio mi aveva portata alle stelle, l’inculata di Tony mi fece conoscere il paradiso terrestre!
Poi fu la volta di Elisa che si sostituì a me nelle varie … esibizioni.
Capimmo allora che niente era più eccitante che fare sesso sapendo che altri ti stanno spiando!
Capii il sottile ma perverso fascino di farsi vedere nuda, chiavata, inculata, con un cazzo fra le mammelle e tu che le manovri in modo da fare una splendida sega a quel meraviglioso pene che prima o poi ti inonderà il viso ed il corpo di sperma.
Era una sensazione di “benessere” che non conoscevo prima e che, se non fosse stato per un caso fortuito, non avrei mai assaporata.
Farsi vedere …. mostrarsi … offrirsi agli occhi ed allo sbavante desiderio di chi ti guarda! … una sensazione da brivido. –
Decidemmo che avremmo fatte altre esperienze, ma di giorno, per cui scegliemmo Fiesole per le nostre “prodezze”.
Avvisammo gli altri ed un tardo pomeriggio andammo sulla via principale come volessimo fare shopping, ma …. accuratamente predisposte …. !
Io indossavo un gonnellino da tennista rosso fuoco, i miei slip erano di pizzo trasparente nero in maniera che ad un rapido furtivo sguardo potesse confondersi con i peli corvini che mi adornano il pube.
Sopra avevo un top di maglina sottilissima aderentissimo che modellava i seni come una seconda pelle ed evidenziava i capezzoli anche se non tesi.

Elisa indossava una tunica orientale con dei lunghissimi spacchi laterali fino alla vita ed una scollatura filantropica.
Niente biancheria intima.
Camminavamo abbracciate e di tanto in tanto ci sfioravamo con un bacino.
I giovani leoni (e non più giovani) del paese iniziarono a guardarci ed a seguirci.
Ogni vetrina ci soffermavamo ed io mi chinavo per vedere da vicino un qualche oggetto esposto mostrando abbondantemente le natiche scoperte dal momento che lo slip dietro era ridotto ad una sottile striscetta di due o tre centimetri che ormai era sparita nel solco delle natiche o “mele” come si chiamano a Firenze.
Elisa ad ogni passo vedeva aprisi gli spacchi laterali e mostrava orgogliosa il profilo del suo bel culo nudo.
Inoltre nell’abbassarsi l’ampia scollatura si apriva e mostrava generosamente le sue tette, il suo pancino ed il pelo sull’inguine.
Fu quasi un … tafferuglio fra gli indigeni per accostarsi a … guardare le vetrine con la testa diritta verso il vetro ma gli occhi che facevano fatica a girarsi tanto da sbirciare noi.
Mai le vetrine di Lastra furono tanto ammirate come quel giorno, ma … la merce più richiesta ed ambita … l’avevamo noi da offrire!
Claudio, Tony e gli altri ci seguivano da lontano e ci riferirono che i “bozzi” all’inguine degli uomini … erano innumerevoli e decisi, alcuni addirittura interessanti!
Ci siamo eccitate da schiattare! per poco Elisa ed io non ci siamo masturbate per strada, ma bagnate come due porcellone … quello si!
Comunque vi assicuro che esibirsi non è solo un modo di comportarsi, ma … una vera “Filosofia” dell’orgasmo! FINE

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