Tommaso e Laura si erano finalmente riaddormentati, raggomitolati sul lato destro del letto, i loro respiri si intrecciavano.
Ero seduto, stravaccato, in poltrona e sbadigliavo.
“Andiamo a fare una passeggiata! ” Il bisbiglio di Giulia era basso ma chiaro.
Si è fermata sulla porta della camera da letto, una giacca di pelle nera sulla t-shirt chiara e una corta gonna nera che copriva a malapena la sommità delle cosce.
“Pensavo di dormire un po’”, ho detto con voce compassionevole.
Giulia ha inclinato la testa di lato e mi ha guardato.
La bocca leggermente curvata verso l’alto.
Abbiamo preso l’ascensore, siamo scesi nell’atrio e quindi siamo usciti in strada.
Era una notte fredda e limpida e la giacca che avevo preso prima di uscire mi scaldava appena a sufficienza.
Giulia ha messo un braccio sotto il mio, mentre camminavamo in silenzio ho sentito il calore del suo corpo contro la mia pelle.
Abbiamo girato l’angolo , camminavamo veloci, il cristallo delle vetrine spente rifletteva il freddo nell’aria.
Siamo scesi lungo la via verso il parco. Le luci della strada sembravano innaturalmente brillanti, intorno a loro improvvisamente il buio.
Probabilmente era mancanza di sonno; mi sentivo altrove, non proprio sobrio, un po’ distaccato da me stesso.
Nel parco regnava la quiete e potevo sentire il respiro di Giulia accanto a me, le gambe muoversi contro i suoi vestiti mentre camminavamo.
Ci siamo fermati su di una panchina lontana dai lampioni e ci siamo voltati a guardare i colori della città.
Mi si è appoggiata contro ed il mio braccio la circondava.
L’ho attirata dolcemente, sentendo la forma familiare del suo corpo, respirando il profumo pulito e caldo dei suoi capelli.
Lei ha sospirato.
Con una mano ho disegnato l’anca attraverso la gonna.
Siamo rimasti fermi a lungo, guardando ed ascoltando.
Il rumore di una macchina della polizia al limite del parco, il lamento della sirena.
Una piccola nube brillante e trasparente ha attraversato la sottile mezzaluna.
Giulia si è spostata dal mio abbraccio e ha messo un piede sulla panchina.
Ho mosso la mano dalla sua anca e ho toccato la sua gamba.
“Mi hai mancato di rispetto stamattina? ” ha mormorato, mettendo la mano sopra la mia.
“Non ho detto una parola. ”
“Mmmm. ” Ha fatto un respiro profondo.
Ho fatto scivolare l’altra mano sotto la sua giacca, accarezzandogli lo stomaco attraverso la t-shirt.
“Quante luci, ” ha detto, “quante belle stanze calde, grandi letti morbidi. ”
“Coppie in adorazione” ho detto nei suoi capelli, “corpi nudi sudati. ”
“Pervertito, ” ha sussurrato.
“Non sono ancora nudi. Hanno cenato a lume di candela ed ora siedono di fronte al fuoco, bevono vino e si guardano. ”
“Una coppia di vecchi coniugi? ” Ho domandato.
“Conoscenze. Amici. Timidi che finalmente hanno cenato insieme. Le piacciono i suoi occhi. Qualche volta pensa a lui quando si masturba. Ora sono ambedue veramente nervosi. ”
Mille finestre ci stavano di fronte al di là del parco, alcune scure, alcune brillanti, alcune con una luce fioca e gialla.
“Lei è bella? ”
“Sono belli tutt’e due. La gente innamorata è sempre bella. ”
“Penso che siano solo amici. ”
Ho mosso la mano sulla gamba di Giulia, strofinando la morbida stoffa della gonna sulla sua pelle.
“Si stanno innamorando grazie al vino. Non parlano più, guardano il fuoco e si
guardano, pensano che non ci sia nessun altro al mondo oltre a loro. Molto eccitante. ”
Ho stretto la coscia di Giulia.
“Sei eccitato? ” Ha pigiato il suo corpo contro di me.
“Hanno paura di parlare di nuovo, ora che c’è tanto silenzio. Lei vuole che la tocchi, ma ha paura di morire se lo farà. Il suo pene è rigido, stretto nelle mutande, e ha paura di muoversi. Lei si lecca le labbra e lui non può fare a meno di guardargli la bocca. ”
Ho tolto la mano dalla gamba di Giulia e gli ho toccato la guancia, gli ho inclinato la testa e l’ho appoggiata alla mia spalla, l’ho baciata leggermente sulle labbra. La sua bocca era morbida e completamente remissiva, i suoi occhi erano chiusi.
Ci siamo baciati a lungo, dolcemente, a bocca chiusa.
Ho sentito che il suo corpo rabbrividiva tra le mie braccia.
“Vorrebbe fare l’amore con lei? ” Ho domandato, la mia bocca sul viso di Giulia.
“Appoggia il bicchiere, ” ha bisbigliato, “e allunga la mano. Lei sorride, il suo cuore accelera, e tocca la sua mano con le dita. Si siede accanto a lei, molto vicino. Lei può sentire il profumo della sua acqua di colonia ed il sangue scorre più velocemente. ”
Ho messo le mani sul lato delle cosce di Giulia, sotto la gonna, e lentamente le ho fatte scivolare verso l’alto.
Sotto la gonna la pelle era calda e delicata, liscia e soda.
“La sta baciando, morbidamente e timidamente, ma lei pensa di essere sul punto di venire. Lui la bacia di nuovo, lei gli prende la testa tra le mani e stampa la bocca con forza contro la sua. Vuole sentire la sua lingua, vuole sentire le mani sulla sua pelle nuda, la bocca su suoi capezzoli, vuole cedergli. Si sente mancare completamente per un secondo, ma poi si riprende, sorride e dice che desidererebbe dell’altro vino. ”
Ho fatto scivolare la mano verso l’alto e poi giù, infilando le dita sotto la cintura delle sue mutandine, toccando i morbidi peli ricci tra le sue gambe.
La sua voce è diventata più bassa; potevo appena sentirla al di sopra della brezza e dei rumori della strada.
“Lo guarda avvicinarsi alla tavola e ritornare. Le dà il vino e si siede. Ora quando si sorridono i loro occhi si incontrano con facilità, sanno che si possono guardare per tutto il tempo che vogliono e che presto si baceranno di nuovo. ”
Le mie dita si sono abbassate nelle sue mutande, giù tra le gambe.
Ha allargato le ginocchia ed ha ruotato leggermente le anche aprendosi a me.
Lentamente l’ho accarezzata con l’indice sulla cima della vulva.
“Ooooohhh. ” ha sospirato.
“Così? ” Ho bisbigliato nel suo orecchio.
“Così, ” ha risposto, “proprio così. Ahhh. ”
“L’ha baciata di nuovo? ”
“Lei appoggia il bicchiere e si gira un po’ verso di lui. Mette le mani sulle spalle dell’uomo, fiera di quanto sta diventando sfacciata e poi le loro braccia si circondano e si baciano e (oooohhh, così, così) finalmente la sua lingua è nella bocca di lei e sente il suo sapore, ma a lei piace, gli piace averla dentro di lei, gli piace avere la sua larga schiena sotto le sue mani, le sue braccia intorno a lei, la sua bocca sulla sua e (ooooohhhh). ”
Il mio dito è scivolato tra le sue labbra, intorno all’apertura calda e bagnata della sua vagina.
Il suo culo è indietreggiato lentamente contro di me mentre la mia mano avanzava.
Ho continuato a domandare.
“Le tocca il corpo mentre si baciano? Sente i suoi capezzoli attraverso il vestito, rigidi ed eretti, ed il suo seno si alza e si abbassa più velocemente quando gli bacia la gola? La sua gola è lunga, morbida, pallida e nuda? Lei è bella quanto te? ”
Una macchina è passata, musica a tutto volume usciva dalla radio.
Giulia è stata zitta, appoggiata a me, il respiro più affannoso, la bocca aperta.
Ho fatto scivolare uno dito più profondamente dentro di lei.
“Ahhhhhh… ” si è lamentata dondolandosi lentamente,
“oh non farmi venire ancora, non farmi venire per tanto tempo, continua a toccarmi e stringimi… ” e l’ho toccata e l’ho stretta, il suo respiro si è calmato, le mie dita ancora dentro la sua carne ma che si muovevano appena.
Lei ha singhiozzato.
“Ora si alzano, si abbracciano, non si muovono. Vuole portarla in camera da letto, ma ha di nuovo paura. Lei allunga una mano e gli tocca l’anca, lo stomaco, il torace, e lui riesce appena a respirare. Lei gli tocca il viso e lui gli afferra la mano e la bacia delicatamente, lei sospira e sa che non si era mai sentita così prima di allora, e lui la attira tra le sue braccia e lei si fonde sulla sua bocca. ”
Ho messo l’altra mano sotto la giacca di Giulia e ho accarezzato le sue mammelle piccole ed eleganti attraverso la camicia.
Tra le sue gambe il suo monte è pressato contro il mio palmo.
“Non sanno come sono arrivati nella camera da letto, ma lui la sta aiutando a togliersi il vestito, e lei è fredda e nervosa e si morde le labbra ma poi le mani di lui prendono i suoi seni e la bacia di nuovo dicendogli quanto è bella, e lei gli accarezza il pene che sta rigido contro la sua anca, e poi è sotto di lui sul letto e, quando lui gli toglie le mutandine, le gambe si aprono, si allargano e lo tira su di sé e lo bacia e gli lecca i denti e si lamenta quando il suo corpo si strofina contro di lei. (Oooooh, ooh per favore aaahhhh). ”
Il respiro di Giulia si stava trasformando in un rantolo mentre le mie dita si muovevano più rapidamente dentro di lei.
Ha abbassato una mano e ha schiacciato la mia attraverso i vestiti, spingendomi con forza contro di lei e dentro di lei.
Nei miei pantaloni ho sentito una goccia alla sommità del mio pene.
Ho ascoltato i suoi lamenti e ho guardato verso la città, ho guardato dentro la stanza degli innamorati attraverso la finestra, il corpo di lei finalmente nudo sotto di lui, le gambe aperte.
“Ora è dentro di lei, ” ha bisbigliato Giulia, “è dentro di lei ed è bello e dolce e gli dice che la ama e lei non può parlare ma il suo corpo parla per lei. (Ooooohhhhh). Il suo corpo si muove, le sue anche spingono contro di lui, le sue mammelle sono intrappolate sotto di lui, la sua bocca nei capelli di lei, (aahhh, toccami. ”
“Vuoi venire? ” Gli ho domandato.
Ha inclinato indietro la testa, gli occhi chiusi e l’ho baciata di nuovo.
Il suo respiro era dolce, il suo corpo caldo e tremante.
La calda presa del suo corpo sulle mie dita si è accentuata e poi allentata.
“Sente il suo gonfiore dentro di lei, così grande. Bisbiglia nel suo (ooohhhhh sì)nel suo orecchio e lei (aaaahhhh) si sente stringersi tutta intorno a lui (ooooohhhh) e poi lui gli dice di venire e lei (aaaahhhh) viene, viene, viene (ooooohhhh) lei OHH! ”
Giulia è venuta tra le mie braccia nel parco, dondolando con forza contro la
mia mano, le mie dita profondamente dentro di lei, il suo posteriore che spingeva e si strusciava contro di me, il suo viso accanto al mio, le sue lunghe gambe che si contorcevano e non appena l’orgasmo trattenuto l’ha sommersa, si è lamentata nel mio orecchio.
Ho accarezzato ancora una volta dolcemente la sua vulva e ho tolto le mani dai suoi vestiti, ho messo il mio braccio intorno a lei e l’ho tenuta stretta contro di me. Per un po’ c’è stata una grande quiete.
“Li lasciamo là? ” Ho domandato.
Giulia mi ha baciato sulla guancia.
“Sono sotto le coperte e si stanno addormentando, bisbigliando e scaldandosi
raggomitolati insieme, tutti appiccicosi e felici. Proprio come me. ”
Ha fatto passare il suo braccio intorno a me e mi ha toccato con la sua piccola mano.
“Sarà così? ” ha domandato.
“Sarà sicuramente così, ” ho detto, e l’ho baciata di nuovo. FINE
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