Mi chiamo Elena, ho 22 anni e sono ancora vergine.
In realtà me ne vergogno un poco, tutte le mie amiche hanno già avuto le loro esperienze, e quando siamo in gruppo e le raccontano… io mi sento sempre un po’ meno di loro, non ho mai molto da raccontare.
Non credo di essere brutta, ho un fisico allenato, i ragazzi mi cercano molto spesso, mi fanno molti complimenti e mi sento molto corteggiata.
Ma sebbene mi senta molto attratta in certe situazioni, vorrei che la mia verginità fosse un regalo per l’uomo di cui mi innamorerò.
Ciò non toglie che io non abbia i miei desideri, anzi mi masturbo molto spesso usando un fallo di plastica, senza però infilarlo nella vagina.
Preferisco infilarlo nel culo, che del resto è molto allenato, visto che è da molto che mi masturbo così, infilandomi qualcosa nell’ano e accarezzandomi il grilletto.
Qualche sera fa mio cugino Vincenzo diede una festa nella sua casa in campagna.
Le premesse sembravano essere eccezionali, mi avevano detto che sarebbero accorsi in massa, una festa mai vista prima con un centinaio di invitati.
Decisi di partire la mattina, per dare una mano a mio cugino.
Ma a metà strada iniziò a piovere, e quando arrivai alla villa c’era già un nubifragio.
Continuò a piovere per tutto il pomeriggio e tutta la sera, tanto che gli invitati diedero buca in massa.
Eravamo rimasti in quattro, io, Vincenzo, e due suoi amici, Alessandro e Andrea, con un sacco di roba da mangiare e da bere.
Alessandro e Andrea erano molto delusi, perché avrebbero dovuto venire le loro rispettive ragazze, e ho l’impressione che avessero la seria intenzione di rifarsi delle scopate in ritardo.
Aiutata dal vino l’atmosfera si è distesa e i miei tre uomini si davano un gran da fare per essere gentili con me.
Stavamo mangiando un tronchetto con crema di castagne.
Alessandro mi ha urtata per sbaglio e mi sono trovata della crema sulla faccia, sulle mani e su un ginocchio.
Ale si è precipitato a pulirmi leccandomi.
Mentre mi leccava su una guancia, ne ha approfittato per passarmi la lingua sulle labbra.
Gli altri sono rimasti senza fiato.
Poi mi ha leccato avidamente una mano e le due dita impiastricciate di crema di castagne.
Poi mi ha accarezzato distrattamente il petto e si è chinato per leccarmi il ginocchio.
Respirava affannosamente e gli altri due lo incoraggiavano nelle sue avances, ridacchiando.
Avevo voglia di essere provocante anch’io e spalmavo il viso di Alessandro con la crema.
Come lui, leccavo piuttosto avidamente, arrivando a mordicchiargli il lobo dell’orecchio.
-E se ne avessi avuto sull’uccello, l’avresti fatto ? – mi ha chiesto Alessandro.
Mi squadrava.
Era come una sfida.
Guardandomi negli occhi si è tolto lentamente i pantaloni e gli slip.
Poi prendendo un cucchiaio si è spalmato l’uccello di crema di castagne.
Andrea e Vincenzo guardavano il sesso ritto di Alessandro davanti a me, che ero rimasta seduta sulla mia sedia. Io sorridevo inebetita, e loro mi incitavano scherzosamente.
Cosa rischiavo in fondo? Ho leccato l’uccello di Alessandro e poi l’ho preso in bocca.
La crema di castagne era bella dolce e succhiavo piuttosto bene, con mia grande sorpresa.
Di colpo un sapore strano e salato ha preso il sopravvento e ho realizzato che Alessandro mi stava scaricando lo sperma nella bocca.
Siiiiii! Avevo fatto il mio primo pompino.
In quel momento, senza neanche il tempo di darmi una ripulita, voltando la testa mi sono trovata naso a naso con l’uccello di Andrea.
Non potevo far altro che succhiarlo.
L’odore muschiato del suo uccello corrispondeva meglio a quello che mi aspettavo. In fondo mi andava abbastanza bene e cominciavo a sentirmi a mio agio.
Andrea mi è venuto quasi subito in bocca e ha invitato mio cugino Vincenzo (che si stava masturbando) a farselo succhiare anche lui.
Che maiale!
Il suo uccello sapeva terribilmente di piscio.
Dovevano essere giorni che non si lavava.
Ma non mi dispiaceva troppo, a dire il vero… poi il suo glande era il più grosso degli altri.
Avevo appena richiuso le labbra sul glande e date un paio di leccate sul buchino del suo cazzo che ho ingoiato lunghi fiotti cremosi.
A questo punto la mia bocca era un oceano di sapori diversi, e decisi di lavare via tutto con un bicchiere di prosecco.
L’atmosfera si era fatta più calma ma allo stesso tempo più intima.
I miei tre uomini hanno iniziato a spogliarmi e a interrogarmi sulla mia vita sessuale.
Molto timidamente dissi loro che ero ancora vergine, e questo li frenò un poco, dato che erano stati sul punto di saltarmi addosso e violentarmi.
La ragione ha preso il sopravvento ed è stato Andrea a salvarmi dicendo:
-Mettiti la crema dove vuoi sul corpo, ti leccheremo lì-
Mi sono quindi spalmata il pube con uno strato di crema e Andrea mi ha succhiata.
Era bello come una masturbazione, ma molto più eccitante.
Per Alessandro mi sono passata il cucchiaio nel solco delle natiche.
Mi ha leccato il didietro, insistendo sull’ano.
Mi è molto piaciuto.
E per Vincenzo mi sono spalmata i capezzoli.
Ai miei tre amichetti è tornato duro e ci siamo ritrovati nella stanza dei miei zii.
Stesso problema di prima: dovevano sfogarsi da qualche parte, altrimenti finivo violentata.
è stato nuovamente Andrea a proporre una sua idea, cioè quella di iniziarmi alla sodomia.
Accettai senza problemi, visto che potevo restare vergine e visto che il mio culetto era ben allenato.
La stanza dei miei zii è un vero scannatoio, con un letto grandissimo e specchi dappertutto.
Sono riuscita a vedere la mia prima sodomia come se mi fossi inculata da sola.
Per la prima volta non era un fallo artificiale, ma un vero uccello tutto caldo.
Che bello!
L’allenamento anale personale che avevo fatto mi ha salvata, non ho sentito male ed ero quasi delusa quando ho sentito un fiotto caldo invadermi il retto.
Andrea era venuto e il mio ano spalancato e grondante è stato invaso dall’uccello di Alessandro.
Scivolava e penetrava come nel burro, no scusate, come nello sperma.
Ale mi ha sfondata per un bel po’, mentre io mi accarezzavo furiosamente il clitoride, poi è venuto, e quando ho sentito il suo getto caldo invadermi il budello sono venuta anch’io.
Alessandro cedette il posto a Vincenzo che, molto fiero, mi spedì la sua semenza in fondo al culo, nel cocktail di sperma di Andrea e Alessandro.
Poi ci siamo addormentati stanchi morti, abbracciati. FINE