Tre anni fa avevo 22 anni; sposata da un anno con un ragazzo mio coetaneo. Mio unico ragazzo da quando avevo 15 anni, sempre insieme, scuola e parrocchia; un amore all’antica che mi fece arrivare vergine al matrimonio. La migliore definizione che hanno dato di noi… “un prete e una suora mancati! “. Ed anche dopo il matrimonio la nostra attività sessuale fu molto sotto tono, tradizionale, come se fosse un di più. E comunque la mia educazione non era andata oltre al fatto dell’aspetto riproduttivo dell’atto sessuale. I miei genitori, gente di campagna, mi avevano educata con una morale di altri tempi, abituata a vestirmi sobriamente, niente trucco e scarsa cura del mio aspetto, nonostante poi io non fossi una brutta ragazza. Di che cosa si poteva fare con i nostri corpi oltre a quello che facevo con mio marito, non ne avevo molto una idea, se non per le volgarità che ogni tanto sentivo in giro e che mi facevano venire disgusto ma che, allo stesso tempo mi facevano pensare se poi c’era davvero qualcuna che faceva certe cose insieme ad un uomo. Mio marito, è operaio in una officina meccanica; un uomo tranquillo, un bravo ragazzo, gentile, dedicato al lavoro, alla casa e agli amici della parrocchia, sempre timoroso di potermi offendere in qualche modo. Una persona abitudinaria; lo era talmente che potevo prevedere tutte le sue azioni e le sue frasi della giornata. Ma gli volevo e voglio ancora bene. Mai uno scatto d’ira o comportamenti fuori dalle righe, e nonostante avessimo aspettato tanto la prima notte di nozze, i suoi desideri rimasero sempre contenuti. Insomma il miglior marito per “una suora mancata”! Per quel che mi riguarda dopo aver cambiato 3 volte datore di lavoro avevo finalmente trovato un buon impiego negli uffici contabili una fabbrica tessile. La mia ditta aveva un unico proprietario che aveva imposto un regolamento aziendale decisamente severo, e spesso avevo assistito a operaie, operai e personale degli uffici che subivano sanzioni per non avere rispettato le regole. Le sanzioni andavano dai rimproveri verbali, a lettere di biasimo, a sospensioni dal lavoro e ci furono anche dei licenziamenti per le infrazioni più gravi. Io, assunta da pochi mesi, non avrei potuto permettermi alcun tipo di sanzione: avevamo appena comprato casa mio marito ed io facendo debiti e mantenere stipendio e posto di lavoro era la cosa più importante! Una collega poi mi mise in guardia da due personaggi; in particolare per noi impiegate, c’era il sig. Franco, il perito elettronico, addetto ai PC di ufficio e alle macchine elettroniche in officina. Il sig. Franco aveva anche il compito di controllo del personale e di riferire al proprietario tutto ciò che succedeva. A sua volta lui si faceva aiutare per il controllo delle operaie dal sig. Giorgio, operaio capo reparto. Due vere spie quindi, che tenevano in continuazione tutti sotto i loro occhi pronti a riferire la minima infrazione. Quel giorno ero da poco arrivata in ufficio, come al solito in anticipo, e dopo aver avviato il PC aprii la posta elettronica per gli eventuali messaggi dei nostri clienti o fornitori. C’erano un decina di messaggi uno dei quali aveva un allegato. Scordai la disposizione del sig. Franco di non aprire mai e poi mai messaggi con allegati senza prima avvisarlo. Fu un attimo… ! e l’allegato aperto fu il veicolo di un virus che infettò immediatamente il mio PC! Fui presa dal panico! Non sapevo cosa fare! In un attimo mi accorsi che il mio posto di lavoro era in pericolo! che fare. ? Pensai che l’unico modo che avevo per risolvere il problema era di chiedere aiuto al sig. Franco per quanto lo temessi e ne provassi repulsione. Era un uomo orrendo all’apparenza di circa 55 anni, alto e grosso, immagino 90 kg, capelli grigi e faccia sempre contratta in una smorfia di disprezzo. Spesso i suoi sguardi si fermavano su noi ragazze e quando capitava a me mi metteva a disagio. Stesso personaggio un poco più magro era il suo braccio destro il sig. Giorgio, altrettanto sgradevole di aspetto e di sguardo con la caratteristica comune all’altro di essere un uomo scortese e volgare. Ero pallida e sudavo freddo quando mi diressi verso l’ufficio del sig. Franco, lo vidi fuori dalla porta che parlava con un collega e beveva un caffè. Mi avvicinai e lo chiamai timidamente.
“… tu che fai qui.. ? che vuoi.. ? non vedi che sto parlando? ”
“… hem… veramente avevo bisogno di dirle una cosa… ”
“… beh .. allora dilla ‘sta cosa! Che c’è? ”
“… avevo bisogno di dirla in privato… ”
“.. in privato.. ? va beh… ! vai nel mio ufficio che arrivo… ” Mi diressi nel suo ufficio ed entrai; non osai sedermi e lo attesi in piedi vicino alla stanza. Mi guardai attorno e mi accorsi che era un ufficio disordinato, impregnato di puzzo di fumo e dell’odore di quell’uomo; egli poco dopo entrò chiudendosi la porta alle spalle. Seduto alla sua scrivania mi chiese in modo sgarbato cosa volevo da lui; con voce tremante raccontai quello che mi era successo. Non appena ebbi terminato, si alzò in piedi sbattendo una mano sul tavolo e iniziò, come sua abitudine ad urlare imprecazioni ed insulti irripetibili, concludendo che con quel danno al PC il mio posto di lavoro aveva le ore contate. Già mentre urlava gli occhi mi si erano riempititi di lacrime ma con quell’ultima frase scoppiai in un pianto a dirotto, pregandolo di ripregandolo di aiutarmi. Si rimise seduto, poi con calma, mi chiese:
“… e se ti aiuto… io che ci guadagno? ”
“.. la prego! Farò tutto quello che vuole, ma mi aiuti! ”
” hei… attenzione… hai detto tutto quello che voglio! Un frase importante! Sei sicura di quello che dici? ”
“… la prego… non posso perdere il lavoro… io e mio marito siamo pieni di debiti per la casa! Saremmo rovinati! … farò tutto quello che vuole se mi aiuta a mettere a posto il guaio! ” Allora il sig. Franco si alzò, mi venne vicino e abbassando la voce fece le sue richieste…
“Ascolta… bambina… con questo aspetto da suorina… un modo lo avresti per farmi dimenticare la cosa… e mettere a posto quel pc…. Devi sapere che mio fratello, il Sig. Giorgio ed io siamo appassionati di fotografia e piccoli filmati… e… se… tu sei disposta a fare …. qualche foto…. e un filmato … ti metto a posto tutto come se niente fosse successo! … garantito!! ” Rimasi a bocca aperta … e.. e chiesi
” che genere di filmato? “. Lui continuò
” tu vieni a casa mia e noi ti facciamo una bella intervista davanti alla telecamera, tu rispondi alle domande e poi ti chiediamo di fare alcune cose… e se fai tutto tutto quello che vogliamo e se il film viene bene tutto è dimenticato, ma ricordati che devi fare TUTTO per farmi fare quel lavoretto al pc e coprirti col capo! ” e nel dire questo allungo una mano verso il colletto della mia camicia aprendomelo leggermente, per farmi capire che cosa avrei più o meno dovuto fare.
“Mi devo … svestire… davanti a voi … e poi anche fare cose con voi… ? ? ? !!! no… no… nnn voglio… non posso!!!! ”
“Fai come vuoi… cretina! Ma pensaci bene!! il capo viene c’è pomeriggio… hai tempo tutto oggi per pensarci.. e ora fuori di qui! Che mi hai già rotto le palle abbastanza! “. Tornai al lavoro confusa e preoccupata. Avevo mal di stomaco e mal di testa per la tensione. Per di più il mio PC era fermo e non sapevo cosa fare. Passai tutta la mattina in crisi e non facevo altro che pensare a cosa fare per togliermi da questo guaio. Quel i due brutti ceffi mi facevano schifo e rabbia e immaginavo che anche il fratello del sig. Giorgio non sarebbe stato diverso se non peggio, ma cominciavo a pensare che forse avrei potuto provare ad accettare di andare a fare quella intervista e quel film; se mi avessero chiesto di fare cose che proprio non mi sentivo… sarei scappata! Mi alzai e andai a bussare all’ufficio del sig. Giorgio; senza avere il coraggio di guardarlo dissi che mi stava bene la sua proposta.
“Ah sì? ! Benissimo !!! Con tuo marito… ? tutto a posto… ? hai trovato una scusa per l’assenza? ”
“… sì… mio marito oggi è di turno … rientra verso le 22… ”
“… benissimo! vieni oggi appena usciamo di qui si va a casa mia in campagna… vieni verso le 17, 45 così avremo tutto il pomeriggio fino all’ora di cena da dedicarti; ci sarai tu, io, mio fratello e Giorgio; vedrai che ci divertiremo… e non vestirti troppo, in pausa pranzo cambiati! ” Mi spiegò come arrivare alla casa e mi fece uscire dal suo ufficio. Ero sola a casa per pranzo. Mio marito era di turno e sarebbe rientrato solo a sera tardi dopo cena. Seduta a tavola con lo stomaco chiuso dalla tensione e dai pensieri, non mi riuscì di mangiare niente. Poi prima di uscire per tornare al lavoro mi cambiai. Mi avevano detto di vestirmi poco, decisi comunque di vestirmi non troppo diversamente dal solito : un vestito nero di cotone che mia arrivava alle ginocchia chiuso da una lampo sulla schiena e una giacchetta in cotone per coprire le spalle; sotto una canottiera leggera, mutande e reggiseno. Il sig. Franco al pomeriggio non mi prestò la minima attenzione. Notai però che alle 16, 30 uscì dalla ditta insieme al Sig. Giorgio. Quando arrivai li vidi nel cortile della casa che stavano trafficando attorno a degli attrezzi agricoli. Fu facile capire che il terzo uomo era il fratello del sig. Franco: molto simile a lui nella corporatura e nei tratti del volto, più vecchio, forse anche più sgradevole per via della canottiera sudicia e dei pantaloni vecchi che indossava.
“Eccoti qua!! … brava … puntuale… dai vieni che iniziamo subito” Li seguii come in trance… come se fosse un’altra e non io, con quegli uomini, in quel posto, in procinto di fare cose che neanche immaginavo. Era una casa isolata di campagna e si vedeva che non c’era nessuna donna che la curava. Il disordine era notevole nell’entrata e in cucina, ma loro mi guidarono su per le scale verso una stanza buia enorme credo proprio sopra la stalla. Accesero le luci e la stanza si illuminò di luci di riflettori come se fosse uno studio fotografico. Le pareti erano bianche, da un lato c’era un divano pieno di macchie da un altro lato un televisore ed alcune apparecchiature di registrazione con vicino decine di cassette, poi c’era un letto appoggiato al muro, matrimoniale, con lenzuola che non venivano cambiate chissà da quando; oltre a vari riflettori ancora spenti c’erano due telecamere sopra un cavalletto dirette verso il letto e un’altra appoggiata sul divano collegata al televisore. C’erano anche due macchine fotografiche.
“hai visto che bravi che siamo? Ti piace il nostro studio per le riprese? Sei emozionata? Non parli! Vieni che ti presento mio fratello Achille”. Lui mi venne incontro con un sorriso strano, mi strinse la mano e allungò una mano per farmi una carezza sulla guancia. D’istinto tentai di ritrarmi.
“Che bella pelle morbida, carina hai paura? … non ti mangio mica!!!!! ” Diventai rossa e abbassai lo sguardo. Quella mano enorme, ruvida, da contadino mi aveva quasi svegliato dalla trance e mi resi conto che ero da sola nelle mani di tre uomini orribili. Ma mi feci forza, non volevo rovinare perdere il posto di lavoro!
“dai che cominciamo! ” disse il Sig. Giorgio e rivolto a me disse
“tu mettiti là davanti al letto che accendo i riflettori e intanto leggi questi foglio che poi lo devi leggere ad alta voce davanti alla telecamera e firmarlo…. se non lo firmi e non lo leggi ad alta voce puoi andare via e domani si va dal capo. ” Mentre leggevo il foglio loro si sedettero sul divano e i riflettori illuminarono la stanza di luce calda. In pratica lessi che dichiaravo di essere stata io a richiedere di venire in quello “studio cine-fotografico” per effettuare un provino e mettermi alla prova come attrice e che inoltre ero consapevole del contenuto erotico delle riprese per le quali ero assolutamente consenziente; poi avrei dovuto firmare davanti alla telecamera. Io ancora in realtà non avevo capito tutto quello che avrei dovuto fare; la parola contenuto erotico per me aveva un significato molto vago. Ero ancora convinta che mi avrebbero fatto solo qualche foto e ripresa con qualche parte del mio corpo scoperta. Giorgio accese le telecamere sui cavalletti e prese in mano quella sul divano, Franco accese la televisione mentre Achille mi guardava fisso seduto sul divano.
“Ora inizia l’intervista, noi facciamo domande e tu rispondi, ti ripeto che se il film viene bene la faccenda del PC si risolve del tutto . Ok? ” risposi di sì con un filo di voce. Franco continuò
” fra poco qui farà caldo con tutte queste luci meglio che ci mettiamo un poco più leggeri tutti quanti… tu togliti quella giaccchetta signorina! ” In effetti era una caldo terribile e stavo sudando, e così mi tolsi la giacca, e mentre lo facevo notai che i tre uomini si stavano spogliando dai calzoni e dalle maglie rimanendo in mutande e canottiera. I due fratelli erano grassi, grossi e pelosi e sudavano, Giorgio era un poco più magro ma sudava anche lui . Mi facevano schifo! Giorgio punto la telecamera verso di me e iniziò a filmare; mi fece segno di leggere quello che c’era scritto sul foglio; io annuii con la testa e notai che mi potevo vedere nella televisione; mi imbarazzai ancora di più ma poi iniziai a leggere, un poco con la voce tremante ma tutto in un fiato. poi lui si avvicinò con telecamera e penna e mi filmò mentre appoggiata a letto firmavo la “mia” dichiarazione “spontanea”. Poco dopo iniziarono a farmi le domande:
“Rimani seduta sul letto! Paola… ? ”
“… Paola”
“quanti anni hai? ”
“… fra due mesi compio i 22”
“sei sposata? ”
“… sì… ”
“… hai figli? ”
“… no… non ne ho”
” come mai? ”
“… abbiamo prima deciso di sistemarci… di essere tranquilli… col lavoro… ”
“Hai avuto molti uomini prima di lui? ”
“no… no … ci siamo conosciuti da ragazzini e ci siamo fidanzati”
“… allora hai scopato solo con lui, … e con nessun’altro… ? ? ”
“…. con nessun’altro… ”
“… e ti piace scopare con lui? … ti scopa bene? ” Diventai rossa rossa e non risposi.
“… allora che fai sei muta… ti scopa bene o no il tuo caro maritino? ”
“… sì… sì.. penso di sì… ci vogliamo bene! ”
“Non ti ho chiesto se ti vuole bene !! voglio sapere se godi! Quante volte ti scopa e quando ti monta ci mette molto a sborrare o viene in tre minuti? ” Quel modo volgare di parlare mi metteva in difficoltà, io non usavo certe parole :
“… lo facciamo al sabato quando lui non è stanco… noi non siamo tanto portati per queste cose… e poi… si insomma non è che ci mettiamo molto tempo… ”
“… cazzo… abbiamo capito … lui è il classico coniglio… tre minuti e poi dorme! Ha ha ha! ”
“ma tu godi almeno un poco? ”
“… sì … credo di sì… mi fa piacere che lui si soddisfi… ”
“ma che fa… ? ti apre le gambe ti scopa tre minuti ti sborra dentro e poi e tutto finito? ”
“… più o meno… è così”
“.. e basta… non tu o lui non fate altro? ”
“… no… no.. noi facciamo solo quello che vi ho detto.. ” Mentre mi facevano le domande avevano iniziato ad accarezzarsi sopra le mutande. Erano eccitati! . Si vedeva dalla forma di quello che si stavano toccando. Io mi guardai in televisione… ero rossa paonazza e il mio imbarazzo si notava davvero!
“… hai detto che ti viene dentro… prendi la pillola? Non mi sembri tipa da pillola… ! ”
“… la prendo per altri motivi… miei personali… ”
“… ah … ok! ”
” e altri giochi non ne fate? Tipo prendergli il cazzo in bocca, farti leccare il culo e la figa, o prendere il cazzo nel culo? ” Nel sentire quei termini chinai lo sguardo e non risposi.
“Paola, alzati in piedi … così … brava… e non stare così gobba!! non guardare in terra guarda qua! Se stai così gobba non va bene! Hai delle belle tette grandi, vedo, e le devi mettere in mostra ! Ubbidii, alzai lo sguardo e mi misi più dritta, loro si accarezzavano sempre di più.
“ecco … baracche misura porti di reggiseno? ”
“la terza … ”
“Guarda in camera! hai dei begli occhi… e hai anche dei bei capelli.. lì porti sempre così? ”
“quasi sempre”
“forse fai bene ma prova ad alzarli sopra la nuca! ecco così… hai un bel collo… così scoperto… e poi sai più da bambina”
“chissà come sono belle e sode.. le tue tette. ! Dai! prova a toccartele… prendile in mano… accarezzati! ”
“… no… mi vergogno… ”
“il filmino sta venendo bene, non rovinare tutto, ricordati del nostro patto… !! E poi non c’è niente da vergognarsi! Non hai detto che vuoi fare vedere che attrice brava che sei? ! ” Piano piano alzai le mani e mi toccai il seno…
“va bene così? ”
“accarezzati più forte! Stringiti le ette e mentre lo fai apri la bocca e passati la lingua sulle labbra… ecco brava così… tira più fuori la lingua! ” Mentre lo facevo mi vidi in televisione, mi inquadravano le mani sul seno e poi la bocca. Mi vergognai davvero!
“Sai che hai una bella bocca? Proprio una bella bocca ! E che lingua!!! ”
“Con una bocca così puoi fare impazzire gli uomini!!! potresti fare dei bocchini paurosi!!! ”
“sai cosa è un bocchino? ”
“… sì… credo”
“sai come si deve fare? ”
“no… non so fare”
“benzene parliamo dopo… così vediamo cosa si può fare per insegnarti” a quelle parole mi venne ancora più angoscia.
” Il nostro filmino ha un titolo… ” bocca , ette e culo” ha ha ha ha! la bocca l’abbiamo vista, le ette solo dal di fuori, e ora girati…. passiamo al Columbia che aspetti? ? ? girati !!! ” Mi girai …
“cazzo… secondo noi anche a culo non sei messa male… hai dei bei fianchi … è bello tendone con quelle belle gambe !!! tirati su il vestito, scopriti! ” esitai…
” ALLORA SBRIGATI!!! CHE CAZZO ASPETTI!! ” urlò Giorgio. Mi venne quasi da piangere e mentre singhiozzavo tirai su il vestito fin sopra i fianchi.
“Cazzo che culo che hai!!! che belle chiappe tonde!! appoggia le mani sul letto… chinati in avanti così… dai che viene un bel film!! Ora girati e lascia su il vestito… ” Mi girai ancora singhiozzando con le lacrime che mi scendevano… e col vestito alzato…
“cazzo che figa che sei… chissà che bel pelo che c’è sotto quelle mutande… ! ” Achille si alzò e mi si avvicino ancora toccandosi con una mano per farmi vedere come era eccitato. Gli dissi di non toccarmi ma lui mi si mise dietro e mi ordinò di stare tranquilla e di obbedire. Ebbi paura e mi bloccai in attesa di quello che avrebbe fato. Sentii le sue mani sul collo… lasciai andare il vestito e vidi nello schermo del televisore Achille dietro di me, grosso e orribile e le sue mani scendevano verso il mio seno. Mi toccava e mi ansimava sul collo, mi stringeva fino a farmi male e intanto si strofinava su di me facendomi sentire sui fianchi e sul sedere il contatto del suo corpo e quello che aveva fra le gambe eccitato.
“… NO…. NO…. STIA FERMO… MI… LASCI … MI FA SCHIFO!!!! NOOO! ” urlai come una pazza cercando di staccarmi da lui, ma era forte e fu tutto inutile.
“Adesso signorina ti spoglio… vogliamo vederti bene! Quanto sei bella! Voglio sentire quanto sei calda! voglio stringerti e farti sentire il mio cazzo quanto è duro… !! ” e con foga mi tiro giù la lampo e mi abbassò il vestito ai piedi, ero davanti a loro in lacrime… ma Achille non si fermò. Ricominciò a strusciarsi e a stringermi il seno , io piangevo… gli chiedevo di smetterla, ma lui mi disse
” STAI ZITTA! Smetti di frignare e fatti toccare… sei una gran figa… hai una culo da favola delle ette dure fammi vedere i capezzoli… ” infilò le mani sotto la canottiera nel reggiseno e guardò dentro . Si strusciava stringendomi forte, e prese a leccarmi lungo il collo bagnandomi con la sua saliva, aveva un odore terribile e le sue mani enormi che mi palpavano mi facevano male, mi prendeva i capezzoli fra le dita per stringerli e tirarli. Nessuno mi aveva mai toccata in quel modo! Mi teneva prigioniera, era veramente forte la sua stretta, e con una mano si infilò nelle mie mutande. Cominciai a urlare…
“MI LASCIA MI LASCI ANDAREEEE… NOOOO Lì NOOOO! . ” piangevo. Ma lui non si fermò, era eccitato e vidi nella televisione la sua faccia mostruosa appoggiata al mio collo… mi leccava sempre più vicino alla bocca fino quasi a leccarmi le labbra… mentre con la mano mi palpava fra le cosce.
“VUOI STARE ZITTA ALLORA!! MI HAI ROTTO IL CAZZO CON LE TUE STORIE!! cazzo che bel pelo morbido che hai …… ummmmm oggi mi sa che con questa ci facciamo delle sborrate a fiumi!!! … ho il cazzo di marmo e le palle gonfie… e voi? ”
“anche noi … ma dai … anche la troietta dell’altro giorno ci ha fatto fare delle belle sborrate!! ”
“questa qui però è molto meglio!!! a parte il fisico questa mi fa eccitare perché è proprio inesperta e si fa comandare l’altra era una piccola troietta cicciottella… che non c’è voluto molto per convincerla… a farci divertire, con tutte le volte che è venuta qui ormai… fa tutto da sola!! Che bocchini !!! ”
“peccato che abbia la bocca piccola… del mio cazzo prende solo poco sotto la cappella!!! ” disse Giorgio.
“Cazzo però la sborra l’ha presa… hahaha!! cazzo se ne ha presa ha ha ha! ”
“e il culo? ? all’inizio ha fatto fatica… ma poi… ora lo tiene fra le chiappe come una ventosa!!! L’ho pompata come un toro!!! ”
“ha un bel culo ma senza il burro non l’avremmo avuto!! ”
“una spalmata di burro nel buco del culo e… poi tutto è andato liscio!! ha ha haha! ” Quei discorsi mi avevano impaurita!! ero terrorizzata da quello che avrebbero fatto a me ! Volevo scappare!!!!
“dai allora… andiamo tutti sul letto… ! Achille mettiti comodo che posizioniamo le telecamere… e tu ragazzina vieni qui da me” Giorgio mi bloccò per le braccia,
“adesso mi raccomando comportati bene che è la parte più importante del film! Cara la mia attrice troia! Stai ferma che ti tolgo ‘sta roba di dosso , STAI FERMA TI HO DETTO ! STRONZA!! NON HAI ANCORA CAPITO CHE DEVI UBBIDIRE!!! ALTRIMENTI … !! ”
“.. sto ferma… sto ferma.. ” e mi lasciai spogliare.
“cazzo… davvero hai delle belle tette dure… vieni a sentirle Giorgio” Si misero a palparmi in due Giorgio davanti e Franco da dietro. Iniziarono a leccarmi, e provai nausea nel sentire la loro lingua sul mio corpo. Si alternavano a leccarmi il seno e i capezzoli e a palparmi fra le cosce. Mi stringevano con loro corpi sudati e sentivo il loro pene eccitato contro di me. Mi palparono e leccarono a lungo eccitati con la faccia dallo sguardo eccitato, come maiali. Dal seno, Franco passo a leccarmi il collo con foga e poi prendendomi per i capelli salì fino alla bocca obbligandomi a baciarlo… con la sua lingua che esplorava con violenza la mia bocca. Cercai ancora di sottrarmi a questo schifo divincolandomi e urlando, ma loro sempre tenendomi prigioniera per i capelli, si passavano la mia bocca l’un l’altro obbligandomi ai loro baci osceni.
“tira fuori la lingua troia!! DAI TROIA FACCI SENTIRE LA TUA LINGUA IN BOCCA!!! ”
“… cazzo Franco… questa c’ha una bocca e una lingua che di cazzi ne prende due interi alla volta!!! non ha una lingua c’ha un serpente!!! ” Poi mi trascinarono sul letto sempre presa per i capelli , loro tre si piazzarono in fondo in fila con la schiena appoggiata al muro e a dei cuscini e le gambe aperte, io fui costretta a inginocchiarmi sul letto davanti a loro. Achille stava in mezzo e fu il primo a voler cominciare mentre Giorgio con la telecamera in mano ci riprendeva da vicino.
” dai … ciccia… datti da fare… hai visto che cazzo che ho sotto le mutande? … ALLORA CHE CAZZO ASPETTI!!! DATTI DA FARE CON QUELLE MANI !!! TOCCAMI! ” Ricominciai a piangere…
” no … no… per favore… non voglio… non voglio più fare niente… ”
“AVVICINATI E TOCCAGLI IL CAZZO!!! STRONZA!!! ” urlò Franco. Mi avvicinai e lo toccai…
“Brava…. brava… accarezza… con tutte e due la mani… le palle e il cazzo senti che come cresce? … ecco così… ummmm ummmm che mani che hai… continua…. ” Sotto la mutande il pene del vecchio mi sembrava enorme; più grande di quello di mio marito e mentre lo accarezzavo vibrava e si muoveva… ma credo che ancora non fosse completamente eretto.
” .. dai che aspetti… tiralo fuori… prendilo in mano! ” E mentre sotto gli sguardi orrendi di quei vecchi presi l’orlo delle mutande e lo abbassai … il pene uscì di colpo grande e feci come mi aveva ordinato … lo presi in mano… era caldo.. grosso…
“… brava così… ora abbassa la pelle… scopri la cappella… così… brava… ummmm che goduria…. ummmm.. così… sù…. e giù…. dai.. ummmm con l’altra mano toccami le palle.. ummm… mi stai facendo caricare di sborra!!!!! che troia che sei… ! scommetto che ti piace il mio cazzo!! dai così… troia!!! ” lo stavo masturbando come lui voleva… non facevo altro che ubbidire come una robot… come se non fossi io a farlo… con la mano destra impugnavo il suo pene che cresceva sempre di più …. duro e con l’altra accarezzavo i suoi testicoli umidi di sudore. Tirai giù del tutto la pelle che ricopriva … come la chiamava lui, “la cappella”, piuttosto grande col buchino in alto aperto, poi ritirai su la mano e poi ancora giù…
“fermati un attimo adesso! .. se no ti sborro in mano… mi stai facendo impazzire! ” Mi fermai. Giorgio con la telecamera in mano filmava tutto e Franco con le mani sulle mutande mi fece un cenno…
“dai… bella… vieni da me ora tira fuori anche il mio cazzo! ” Mi spostai e iniziai ad accarezzare anche lui… poi scostai anche le sue mutande e feci uscire il suo pene già in erezione… enorme! anche a lui… poi… abbassai la pelle che copriva la sua “cappella” punta e iniziai a masturbarlo…. lentamente… Mentre lo facevo tenevo lo sguardo basso non volevo guardarli ne farmi guardare ma durò poco…
“hei … che cazzo fai? Se tieni la testa così bassa non ti vediamo in faccia! Alza lo sguardo e guardaci in faccia ogni tanto! Devi guardare un po’ il cazzo che hai in mano e un po’ in faccia a noi! Non guardare le lenzuola del letto! CAPITOOO! .. sei proprio un’attrice del cazzo! ” Alzai lo sguardo e, mentre continuavo a masturbare e toccare i testicoli guardando quei visi alterati dall’eccitazione che mi guardavano sbavando, riabbassai lo sguardo sul pene rosso e gonfio e sulla “cappella” turgida.
“Ora tocca a me ” disse Giorgio. Mi spostai da lui che mi inquadrava da vicino con la telecamera.
“… dai… troia… toglimi le mutande sfilamele tutte… ecco… così che con la telecamera non riesco… cazzo che bella che sei… che tette…. ti piace il mio cazzo eh… ? ecco … così… scappellalo ummmmmm hai visto che bella cappella… così… brava… ummmm ti piace il mio cazzo … troia troia troia dai così… ora guarda in camera mentre mi tocchi le palle e il cazzo… così… guarda qui… tira fuori la lingua… passala sulle labbra… ecco così … brava che troia che sei!!! ” Continuai a cambiare posizione per un po’ prima uno poi l’altro… erano loro che mi dicevano quando smettere e passare all’altro, intanto avevo sfilato le mutande anche a Franco e ad Achille. L’odore che emanavano era terribile… misto di sudore e … di… non so neanche io come desciverlo l’odore e quando mi ordinarono di avvicinarmi con la bocca fu terribile! Fu Giorgio il primo a chiedermelo.
” dai troia… ora basta con la mano, fatti riprendere mentre lo lecchi! DAI CAZZO ABBASSA QUELLA TESTA E TIRA FUORI LA LINGUA! ” Mi misi di nuovo a piangere… ma fra le lacrime piano piano scesi col viso… l’odore acre mi bloccava… fu allora che Achille mi prese per i capelli e mi obbligò ad abbassare la faccia sul pene di Giorgio.
“dai troia! Ti piace il cazzo eh … adesso lo lecchi tutto !! dalle palle fino alla cappella! DAI TIRA FUORI QUEL CAZZO DI LINGUA!! ” La tirai fuori e iniziai a leccare con la punta della lingua sempre ghermita per li capelli. Mi veniva da vomitare.
“… ummmm brava così… tirala fuori tutta quella lingua… a cucchiaio! Ecco… così tutta fuori e ora usala tutta! dalle palle fino alla cappella… così… brava… ummmm.. dai che ti filmo … ummmm che lingua che hai tirala fuori tutta ho detto! . così ecco … sei brava… troia… ! Achille lasciala andare che continua da sola! Ecco… vedi… vedi come è brava… lo sa fare da sola…. la troia! ” Leccavo il pene dalla punta fino ai testicoli cercando di non pensare a niente… ogni tanto Giorgio con la mano sulla testa mi spingeva ritmicamente per farmi leccare meglio, poi mi disse di spalancare la bocca e mi abbassò la testa obbligandomi con tutta la sua forza ad ingoiare il suo pene… mi spinse fino in fondo e quando lo sentii in gola mi venne uno sforzo di vomito.
“.. cazzo.. non vomitare!! … non ora… !! riprendimi il cazzo in bocca … ecco così … brava e ora succhia… troia succhia!!! succhia forte!! ” Avevo il suo pene in bocca, in sapore acre… quasi salato, succhiavo e andavo su e giù con la testa, mi aiutavo con la mano per tenerlo fermo, sentivo l’uomo che tremava.
“.. Cazzo che troia che sei! Rileccami le palle!!! voglio che siano cariche di sborra per dopo… quando schizzo!!! così… cosìì prendile in bocca… uff.. ferma ferma….. basta se no sborro adesso… ” Mi fermò, e senza darmi tregua, Achille mi prese per i capelli e mi fece leccare anche il suo pene e i suoi testicoli. Mentre succhiavo e leccavo gemeva e si contorceva mi diceva che ero una troia e che gli stavo facendo riempire le palle di sperma; mi spingeva la testa in basso e quando avevo tutto il suo pene in bocca si inarcava…
” TROIA ! TROIA! SUCCHIALO COSì ! INGOIALO FINO ALLE PALLE argghhh ummmm che cazzo di bocca che hai ! ” Mi venne ancora da vomitare… e lui si arrabbiò… e per fortuna lo sforzo mi passò altrimenti gli avrei vomitato addosso. Smise di tenermi per i capelli e lasciò che facessi da sola. Lo leccai lungo tutto il pene e attorno alla punta e si mise anche lui a tremare…
“.. cazzo fermati se no mi fai sborrare… ! ” Mi fermai, non ne potevo più, ero stravolta. Il Sig. Franco mi lasciò riprendere fiato e poi mi prese fra le sue cosce.
“… dai … ormai dovresti aver capito come si lavora di bocca! … leccami il cazzo e le palle… ecco così… cosìì senza ancora toccare la cappella… così… brava… ummmm… fermati sulle palle… ecco leccale e succhiale … brava così mi carico di crema bianca tutta per te! … ed ora lecca il cazzo su e giù fino a lla cappella, ahhhh ahhhh così gira attorno alla cappella… così… brava… ummmm e ora prendi tutto il cazzo in bocca! Ahhhh così così… cosìì che troia che sei!! mentre lo hai in bocca dacci di lingua…. ecco ecco… ma tu mi vuoi far sborrare!!! non mi sono mai fatto fare una pompa da una bocca così ! Cazzo come è fonda!!! fermati fermati!!! ” Mi fermai ansimando con un filo di saliva che mi scendeva dalle labbra fino al suo pene bagnato, ero distrutta ma… non sapevo che ero solo a metà e che volevano fare altri “giochi”.
“riposati un’attimo… sei stata brava… e intanto sdraiati a pancia in su con le gambe fuori dal letto. Noi spostiamo le telecamere” Feci come avevano detto mentre loro trafficavano, guardavo nel vuoto e pensavo a come ero potuta finire in quella storia. Forse avrei fatto meglio ad affrontare il capo, ma d’altra parte la paura d rovinare la mia vita non mi aveva lasciato alternative. Si riavvicinarono al letto, , ero ancora sdraiata, Achille si inginocchiò di fianco a me, Giorgio dall’altro fianco con la telecamera e davanti a me ai piedi del letto si mise Franco. Lo guardai aprirmi le gambe e abbassarsi con la testa in mezzo alle mie cosce. Mi accarezzò sopra le mutande, poi spostandole un poco di lato mi accarezzava anche sotto
“… cazzo che bella figa che hai! .. via questo cazzo di mutande! ” Me le abbassò di colpo e mentre io cercavo di fermarlo quasi strappandole me le tolse di dosso, iniziai ad urlare
“NOOOOO NON VOGLIOOO ” lui mi disse di stare tranquilla.
“… ehi che pensi io rinunci a scoparti? ? ? la tua figa ha bisogno di sapere cosa vuol dire farsi scopare! E poi tu hai bisogno di sapere cosa vuol dire godere! …. ora ti lecco fino a farti godere, ti lecco anche il culo, ti voglio ficcare la lingua dentro per aprirlo! ” Sentii la su lingua percorrere le grandi labbra su e giù fino al sedere, mi allargava le natiche e si infilava dentro con la lingua nel buco penetrandomi per poi tornare su a cercare il clitoride allargandomi con le dita. I miei sensi erano confusi… la nausea era mescolata ad una forte sensazione di stimolo eccitante nelle parti intime che non avevo mai provato… il cuore mi batteva forte… e mi scappò un gemito… ummm.
“… ti piace eh! ? Ti piace farti leccare la figa … ti stai bagnando come una troia! Ti voglio far godere fino a farti urlare!!! “… e mi leccò ancora più forte, con violenza e i miei gemiti si facevano sempre più forti, non riuscivo a fermarmi neanche quando sentii il suo dito farsi largo fra le mie natiche spalancate e penetrare nel mio sedere. Non mi fece male, sentii che scivolò dentro facilmente bagnato credo di saliva, e mentre continuava a leccarmi il clitoride mi penetrava ritmicamente col dito spingendolo in fondo per poi tirarlo fuori, e quella unione di stimoli mi strappava dalla gola gemiti e sospiri: stavo godendo. Ogni tanto toglieva il dito e poi lo sentivo ritornare nel buco più in alto dentro di me… poi… due ditai… dentro con forza… con movimenti anche circolari, e poi di nuovo nel sedere allargandomi fino a…. entrare con due dita, affondando nel mio sedere sempre più bagnato di saliva. Lingua e dita sempre con più foga, gemevo e tremavo fino che con un tremito mi contrassi in preda a un godimento senza freni…
“cazzo… bambina … hai goduto … stai sbrodolando… hahaha! Ma se hai goduto con due dita nel culo dopo ti faccio strillare col mio cazzo! ” Franco si alzò in piedi e i tre si cambiarono posto. Mi leccarono tutti e tutti e tre mi fecero tremare ed urlare… mi vergognavo e piangevo per essere riuscita e fermare le mie sensazioni. Quei tre uomini orrendi mi stavano iniziando a cose e sensazioni mai provate. Mentre uno mi leccava gli altri mi giravano la testa prendendomi per i capelli e mi facevano succhiare il loro grosso pene, e con l’altra mano mi stingevano i seni fino quasi a farmi male, ma ormai ero in loro potere… in tutti i sensi. Quando all’improvviso chi mi stava leccando in quel momento, Franco, disse:
“… e ora basta… lingua .. è ora di prendere il cazzo! ” Mi spalanco le gambe e mentre io iniziai ad urlare di lasciarmi stare … di non farlo mi penetrò in un colpo solo fino in fondo, lo sentii arrivare tutto dentro di me e il mio pianto piano piano si trasformò in gemiti sotto i suoi colpi violenti. Sentivo i testicoli sbattere sul mio sedere e lui emettere dei rantoli che mi ricordavano un grugnito, ritmicamente ad ogni spinta dentro di me. Si passarono l’un l’altro il mio corpo e la mia bocca per un po’ poi… arrivò il momento che temevo…
“…. dai ragazzina ora facci sborrare che non ne possiamo più! Uno alla volta… prendilo in gola… leccalo… come prima… noi in fondo al letto e tu brava brava con la faccia infilata fra le nostre cosce ci fai un bel lavoro di bocca! ” Cercai di non pensare e ubbidii. Mi infilai fra le gambe aperte di Franco e iniziai a leccare… aiutandomi con le mani… leccavo e succhiavo come volevano loro.
” ecco troia … prendimi il cazzo in bocca così … ingoialo fino alle palle … ummm così … lo senti come è duro? LE SENTI COME è DUROOO! ”
“… sì… è duro … lo sento… ” risposi io e ripresi a succhiarlo. Capii che era quasi al suo culmine e avevo capito che sarei stata obbligata a succhiare e leccare… tutto… e avevo paura, paura dello schifo, non avevo vai visto lo sperma di altri uomini, ne tanto meno messo in bocca; cercavo di immaginarne il sapore e allo stesso tempo pensavo al disgusto di avere in bocca quel liquido . Ma sapevo che mi avrebbero costretta e che non avevo altra scelta. Decisi di non pensarci e e di affrettare la cosa. Con la mano presi a mastrurbarlo più velocemente mentre con la alternavo il succhiarlo in tutta la sua lunghezza per poi estrarlo e leccare la punta fino ai testicoli. Lo sentii tremare sotto di me e gonfiarsi e indurirsi nella mia mano… ero pronta…
“cazzo che brava …. godoooo. Fra poco sborroooo eccomi dai TROIA dai dai ecco ecco AAAAAAHHHHH! SBORROOOOOO!! ” D’istinto mentre con la mano lo mastrurbavo alzai la testa per guardare ed uno spruzzo denso caldo mi colpì sulla guancia e sulle labbra, e dalla punta gonfia del pene a ondate continue lo sperma bianco usciva colando sulla mia mano.
” che cazzo fai puttana!! ? ? continua a succhiare che voglio riempirti la bocca di sborra ” e con la mano mi spinse la testa in basso. Mi costrinse a leccare… e… cominciando dai testicoli… tirai fuori la lingua e leccai. Rapidamente lo sperma caldo che colava lungo il pene mi entro in bocca, cercai di reprimere il vomito fermandomi con la bocca spalancata in un conato che per fortuna passò, poi con le labbra e la faccia piene di quella viscida crema salii verso la punta. Non era il sapore dolciastro a farmi schifo….. ma era l’idea di leccare, mettere in bocca e ingoiare lo sperma proveniente da quel vecchio orrendo.
“… ecco…. così…. troia ti piace la sborra, succhia… troia, riprendimi il cazzo in bocca fino alle palle …. aahhhhhh così così… cosìì succhiami tutto. Aahhhhh che sborrata!! ” Mi fermai solo quando lui smise di tenermi per la testa e mi disse di smettere. Ero piena di sperma su tutta la faccia, gli occhi, lungo il collo ed anche i capelli e… molto ne avevo in bocca. Giorgio passò la telecamera a un altro e disse
” e ora tocca noi a sborrare… mettiti seduta in fondo al letto appoggiata al muro sui cuscini che voglio scoparti fra le tette! ” Mi spostai e come mi girai e appoggiando la schiena al mucchio di cuscini mi ritrovai la faccia di Giorgio davanti a me, seduto a cavalcioni sulla a mia pancia, e il pene eretto fra il solco dei miei seni.
“ecco ragazzina, fammi una bella sega con le tette… aspetta che mi sistemo meglio… dai prenditi le tette con le mani e stringi il cazzo… in mezzo … così … cazzo che tette … abbassa la testa e leccalo quando la cappella è sulle tue labbra…. dai abbassa quel cazzo di testa!! ” Era un godimento assoluto per lui … il suo pene masturbato dal mio seno e succhiato tutte le volte che lo spingeva in avanti dentro la mia bocca aperta. Con le mani mi teneva la testa spinta in giù con forza . Si muoveva col bacino avanti e indietro sempre più eccitato spingendomi forte la punta la punta del suo pene sulla lingua e in bocca.
” ti piace eh? Troia! Ti piace si o no? … eh? ”
“… sì…. sì… mi piace… continua… più veloce” non so perchè mi scappò quel
“continua… ” forse perchè non vedevo l’ora che finisse, o forse perchè non vedevo l’ora che uscisse lo sperma? Chissà.. ? !
“… sì … dai che fra poco ti sborro in bocca… sulle tette…. ti annego di sborrare. Eccomi … ECCOMI… ARRIVA….. AAAAAHHHHHH ! DAI … CAZZOOOO CHE POI TI SCOPO IN BOCCA!! ” Mi tenne con forza la testa e tutti gli schizzi caldi arrivarono sulla mia lingua, sulle mie labbra… sul collo e fra i seni. Non finivano mai i getti, e sempre andando avanti e indietro mi costrinse a leccare. Sputai quello che riuscii a sputare quando mi costrinse a prenderlo tutto in bocca per accogliere gli ultimi getti lasciai parte ne lasciai colare ai lati della bocca ma altri ne inghiottii. Achille prese velocemente il posto di Giorgio.
“spalanca le labbra troia che voglio scoparti in bocca, ti voglio sborrare in gola!!! riempirti la bocca della mia crema !!! ” Mi prese la testa a due mani e si alzò un poco sulle ginocchia, avevo il suo enorme pene davanti a me, prima mi fece leccare i testicoli poi salire fino alla punta e una volta dischiuse le labbra affondò nella mia bocca. Mi faceva andare con forza le testa avanti e indietro, e ogni volta che arrivava in gola mi provocava un conato di vomito, ma non se ne curava, come se proprio volesse farmi vomitare.
“… dai troia, prendilo tutto il mio cazzo! voglio riempirti di cazzo! Fino in gola…. aaahhh mi piace guardarti quando lo senti in gola. Mi piace quando stai per vomitare…. sì… dai … dai ! ” Lui voleva farmi vomitare! Il porco schifoso! E ci riuscì quasi. Nell’ultimo conato non riuscii quasi a a trattenermi proprio nel mentre lui era al culmine dell’orgasmo e con la bocca spalancata nello sforzo lui si fermò un attimo a guardarmi eccitatissimo Fu quella a vista che lo fece eccitare ancora di più.
“… cazzo ora sborro…. ECCO ECCO ECCOOO INGOIAAAA TROIAAA!! ” Lo sentii indurirsi e gonfiarsi in bocca e poi una marea calda mi schizzò sul palato allagando la gola , la lingua… tutto. Mi obbligò a bere… stringendomi la bocca fra le dita e continuando a colarmi dentro il suo sperma. Un poco usciva gocciolando sul seno ma molto ne ingoiai fra le sue urla e le risate degli altri.
“BEVI TROIA! INGOIA TUTTO!! BEVI AAAHHHHHH!!! MI FAI GODERE COSì ! ” Non si accontentò di quello che mi aveva messo dentro… mi fece leccare tutto quello che aveva fra le sue cosce e, parte di quello che avevo su di me togliendolo con le sue dita e facendomele leccare. Finalmente mi lasciarono libera: nuda sul letto, piena di sperma dalla testa alla pancia, e mi inquadrarono per un ultima volta con la telecamera in quella umiliante condizione compiacendosi del risultato finale. In quel momento presi coscienza del mio stato e cerca di coprirmi in qualche modo, mi vergognavo della mia nudità, cercai anche i miei vestiti. Loro si stavano ripulendo e gettarono sul letto anche per me un rotolo di scottex per pulirmi, mi girai dall’altra parte e mi tolsi di dosso tutto lo sperma che avevo poi infilai le mutande, il reggiseno, la canottiera ma, quando passai al vestito mi fermarono….
“.. hei… che fai… aspetta… c’è tempo! … non sono ancora le sette! … adesso ci beviamo un poco di vino dolce … coi biscotti del forno… Tu vieni sul divano con noi e ci tieni compagnia. Tu non hai mai visto dei filmini porno? ”
“… no… no … non li ho mai visti… ma io voglio andare a casa… ! ”
“CAZZO! SE DICO CHE TU DEVI VENIRE QUI , VIENI QUI E NON ROMPERE IL CAZZO! CHIARO? ? ? ” Achille andò giù; tornò poco dopo con un vassoio carico di roba: vino, bicchieri, biscotti e una ciottolina di burro; appoggiò tutto sul mobile della televisione. Mi convinsero a bere e mangiare. Il vino era buono e ne bevvi abbastanza assieme ai biscotti, la testa mi girava un pochino, e quando iniziammo a guardare i filmini che loro avevano girato con ragazze della ditta probabilmente ricattate come me, fu normale lasciarmi di nuovo toccare dai tre uomini. Riconobbi varie ragazze e signore. Guardare in tv quello che a cui erano state sottoposte mi turbò un poco. Le vidi in varie posizioni costrette come me a soddisfare i loro ricattatori. Alcune sembravano quasi esperte e non tanto dispiaciute, ma altre piangevano in continuazione, provando ogni tanto a ribellarsi e ricevendo in cambio urla e minacce. Le vidi prese da uno da dietro mentre davanti erano costrette a ingoiare il pene di un altro. Le vidi piangere mentre venivano sodomizzate con forza, tra le risate e le urla di godimento. Ma spesso mi era sembrato di vedere che non c’era solo sofferenza e vergogna, mi era parso di notare anche una sorta di piacere: come quello che avevo provato io. La situazione si era scaldata di nuovo, le loro carezze su di me, mentre guardavamo i filmini si erano fatte più eccitate. Non mi lasciarono il tempo neanche di finire di bere: seduta in mezzo a loro ripresero a baciarmi in bocca spingendo la loro lingua dentro a cercare la mia. Mi spogliarono in fretta e poi a turno mi abbassarono la testa prima per leccare loro il collo… il petto villoso… il loro ventre … e infine il loro pene non ancora eretto. Il vino e forse i filmini avevano fatto effetto su tutti, me compresa. Uno alla volta li feci eccitare di nuovo aiutandomi con le mani e la lingua, facendo crescere grosso e duro il loro penne dentro la mia bocca, masturbando e succhiando con foga, come ubriaca del vino.
“… cazzo che troia che sei! Ci sai fare col cazzo! Ti piace il cazzo duro!! ” Mi misi in ginocchio sul pavimento e già loro avevano ricominciato a riprendere con la telecamera. Passavo da uno all’altro velocemente quando a un certo punto sentii dietro di me una lingua che mi penetrava il sedere… e dita che accarezzano le grandi labbra… le piccole e poi su fino al clitoride! Iniziai a godere intensamente, istintivamente divaricai le gambe per accogliere meglio quelle dita e la lingua. Durò a lungo fino a farmi eccitare davvero e godere come mai avevo goduto tremando e gemendo; poi alla lingua nel mio sedere si sostituì un dito. Il grosso dito di Franco entrò facilmente, mi stava spalmando il sedere di burro, capii cosa voleva fare.
“… no.. nel sedere no… mi fa male…. non voglio… ” Lui non mi ascoltò.. e stavolta entrò con due dita unte, spingendole dentro tutte fino in fondo e roteandole come per allargare di più il buco.
“… nooooooo mi lasci! non voglio… nel sedere nooooo! ”
“Apri le chiappe e rilassati che vedrai che si infila bene nel tuo bel culo caldo!! non vedo l’ora, e voi due tenetela ferma. Mi bloccarono e mentre io piangevo sentii la punta del suo grosso pene appoggiata al mio buco del sedere… mi prese per le natiche allargandomele: con la prima spinta sentii con molto dolore la punta penetrarmi e con la seconda tutto in un colpo affondo il suo pene dentro di me, un urlo di dolore mi usci dalla mia bocca spalancata per lo sforzo, era un dolore terribile essere penetrata nel sedere. Mi scappò un altro urlo quando lo sentiì nel mio ventre ma anche lui si mise ad urlare come un pazzo…
” ARRGGHH CHE CAZZO DI CULO! ” poi con dei versi che sembravano dei grugniti di un maiale inizio a sodomizzarmi con forza, ripetutamente, a lungo, sbattendomi forte. Io stringevo i denti ma per fortuna il male iniziale era quasi scomparso; il burro lo aiutava a scivolare nel mio ventre e i muscoli del mio sedere avevano ceduto adattandosi ad accogliere la carne dura di quel uomo. Ma sentirlo dentro di me, nella mia pancia era una sensazione terribile… violenta… e stringevo i denti… tremando… mentre venivo sodomizzata.
“dai troia che ti piace essere inculata … ti piace troia… troia! Aventi dillo che ti piace dai dillo DILLOO!! ”
“… siì mi piace…. mi piace … mi piace… ” Durò a lungo poi si fermò, mi fece alzare, ci spostammo dietro al divano poi mi fece chinare in avanti appoggiata con la pancia sullo schienale del divano.
“… dai puttana che ora ti inculo di brutto… ! Mi allargò ancora le natiche e mi penetrò in un colpo solo, sodomizzandomi con colpi violenti.
“… TI PIACEEEE? ? EH? TROIAAA? DILLO !! TI PIACEEE? ”
“… Siiii… siiii… mi piaceee…. ” All’improvviso Franco si portò davanti a me e mi obbligò a prendere in bocca il suo pene durissimo. Stava per godere di nuovo, allora io iniziai a succhiarlo forte mentre lui andava avanti e indietro nella mia bocca. Achille si mise dietro di me
” ora voglio incularti io, a dovere! Mentre succhi il cazzo di Franco, voglio vedere come ti lecchi la sborra mentre si sfondo il culo! ” all’improvviso mi allargò le natiche e mi penetrò fino in fondo in un solo colpo. Lui mi sodomizzò lentamente… grugnendo come un porco ad ogni spinta in avanti fermandosi e spingendo contro le mie natiche come se dovesse infilare dentro anche i testicoli. Non mi dava colpi violenti perché si stava
“godendo lo spettacolo” di quello che stavo facendo con la bocca. Franco con un urlo mi riempì la bocca di sperma… liquido… caldo.. che ingoiai e non smisi di farlo fino a che lui non si staccò dalla mia bocca esausto.
“… cazzo… mi hai prosciugato i coglioni… troia… bocchinara! ” Achille però non mi diede tregua. Si chinò in avanti ed aggrappandosi al mio seno iniziò a sodomizzarmi con violenza, mi faceva male al seno tanto lo stringeva e il suo enorme pene affondava in modo spaventoso dentro di me. Strinsi i denti ancora.
” ahhhh che inculata!!! che culo che hai puttana!!! troia !!! ti voglio ti voglio ti voglio, sei mia!!! sei stata brava a succhiare la sborra!!! ” Credetti che volesse venire dentro di me tanto mi sbatteva con eccitazione , invece si fermò e sbuffando dalla fatica si tirò fuori correndo rapidamente verso la mia bocca senza arrivare in tempo; lo schizzo caldo mi colpì in faccia colandomi lungo il naso, ma subito dopo aprii la bocca e ingoiai anche il suo sperma succhiando forte. Giorgio sempre con la telecamera in mano volle filmarsi, chiese aiuto ad Franco che mi aprì le natiche, e poi sentii anche il suo pene duro farsi strada nel mio sedere, tutto fino in fondo. Franco mi teneva sempre per le natiche e mi spingeva con ritmo verso Giorgio. Fui sodomizzata a lungo. Ero distrutta e non vedevo l’ora che finisse questa sottomissione. Giorgio dopo avermi sbattuta a lungo si cavò fuori e mi disse di girarmi e d inginocchiarmi. Mi inquadrò con la telecamera dall’alto mentre a bocca spalancata, la lingua fuori e il suo pene in mano mi facevo inondare il volto dal suo sperma abbondante. Mi inquadrò a lungo mentre il liquido bianco mi colava dagli occhi, dal naso e dalle guance, lungo il collo e sui seni. Fu l’ultima scena del film: in ginocchio coperta di sperma con tre uomini soddisfatti attorno a me. A casa , la sera, dopo aver fatto una doccia e preparato qualcosa per mio marito che sarebbe arrivato più tardi, mi addormentai a letto con la televisione accesa… distrutta. Al sabato sera mio marito volle fare sesso. Pensai per un attimo di suggerire qualche cambiamento, di chiedergli se avesse avuto voglia di leccarmi… oppure leccarlo io; ma non ne ebbi il coraggio. Pensai che una richiesta di cambiamenti e di cose nuove lo avrebbero messo in difficoltà. Accettai quindi i suoi pochi minuti di sesso, facendo del mio meglio per farlo sentire appagato. Una cosa ancora mi rimane da dire: al mattino seguente, dopo l’appuntamento coi tre, arrivata al lavoro trovai un bigliettino sul mio PC –
“TUTTO A POSTO”- Il sig. Franco era già nel suo ufficio; come aveva potuto in così poco tempo rimettere a posto il mio PC infetto? …. forse.. forse… che il famoso virus… l’avesse mandato lui? ? un piccolo virus credo da lui per obbligarmi ad un pomeriggio di sesso e ricatti? ? … mah! ? FINE