Ero irrequieta, nervosa. Il mio ragazzo mi aveva lasciato per un mese, stage aziendale a Londra, e io ero sola tanto per cambiare.
Mi chiamò Stefy … uff, non la volevo ascoltare quella petulante, ero tentata di chiuderle il telefono in faccia, o più diplomaticamente, far rispondere mia madre e dirle che non ero in casa. Alla fine mi sforzai di mantenere le pubbliche relazioni con la mia amica.
– Vale, ti piacerebbe venire con me ad una festa speciale? Hai una maschera? –
– Stefà, a Carnevale mancano più di sei mesi, cos’è sta mascherata? –
– Non è propriamente una festa in maschera, hai capito dai… le maschere servono per non farci riconoscere… –
Ecco, finalmente il mio torpore stava scomparendo. L’improvvisa proposta di Stefy, del tutto inaspettata, cominciava ad allettarmi.
Sapevo benissimo cosa avevano in mente Stefy e i suoi amici. Ne avevamo già parlato in passato di queste festicciole piuttosto calde e ne avevamo riso di gusto. D’altronde Stefy era piuttosto avvezza a questo genere di esperienze, era la sua forma prediletta di divertimento. Radunare amici ben dotati sessualmente e ragazze compiacenti nelle calde notti d’estate, trovare una radura nel bosco e spassarsela allegramente.
Ero molto tentata. Non avevo mai partecipato ad una di queste feste, anche se non ero propriamente un modello di fedeltà nei confronti del mio ragazzo. Oltretutto lui era contrario, ma in certi frangenti, si sa, la trasgressione è inevitabile. Quando Stefy me lo aveva proposto in passato, le dissi scherzosamente che la faccenda delle maschere rischiava di confondermi e che non volevo scopare con gente che magari non mi sarebbe piaciuta in altre circostanze.
Però l’invito lo accettai…
Indossai uno dei miei vestiti da sera, un abito di raso che mi aderiva al corpo quasi fosse un guanto. Non indossai biancheria intima o gioielli che potessero identificarmi. Cambiai anche pettinatura, legandomi i capelli all’indietro. Infine misi la maschera nera, fissando l’elastico con le forcine nei capelli per maggior sicurezza. Ero però molto insicura, tanto che alla fine decisi di cambiare il colore dei capelli tingendomeli di nero, invece che del mio biondo pallido. Poi li raccolsi di nuovo e, fissandomi attentamente allo specchio, mi trovai cambiata in maniera incredibile.
Circa otto persone erano state invitate all’appuntamento nel grande studio dell’amico di Stefy, che era un pittore con un discreto successo, anche se non ancora passato agli onori della cronaca. La stanza era illuminata debolmente per conservare l’anonimità degli ospiti. Quando ci furono tutti, ci dirigemmo verso le macchine dopo ebbe inizio la festa. Chiesi a Stefy perché in macchina e non in casa, e lei sorrise senza darmi spiegazioni.
Nelle automobili, molti cominciarono a scambiarsi effusioni non proprio innocenti e le maschere davano alla gente un senso di libertà che trasformava anche le persone più raffinate in animali affamati. Le mani correvano sotto gli eleganti abiti da sera a toccare quel che volevano toccare, le ginocchia si intrecciavano, i respiri divenivano affannosi.
Io ero alle prese con due uomini. Il primo fece del suo meglio per eccitarmi baciandomi sulla bocca e sui seni, mentre il secondo, con più successo, mi accarezzò le gambe sotto il vestito lungo finchè non rivelai con un tremito di essere eccitata. Allora l’uomo mi portò via, nell’oscurità
L’altro protestò, ma era troppo ubriaco per competere.
Venni allontanata dal gruppo e portata in un punto in cui gli alberi proiettavano ombre scure e si abbassavano fin sul muschio. Da poco lontano giungevano grida di resistenza, rantoli di piacere, gli strilli di una ragazza: “Dai, dai…. Non posso più aspettare, mettimelo dentro”
L’orgia era al suo culmine. Scesero tutti dalla macchine per accoppiarsi carnalmente sul prato. Le donne si accarezzavano a vicenda, mentre più in là vidi due uomini che si davano da fare con una ragazza… accidenti, era Stefy, la riconobbi dalla voglia che ha vicino l’ombelico. Era impegnata in una divaricata frontale. Un uomo la teneva con le gambe aperte e in alto, mentre con il suo uccello entrata trionfalmente nella sua fica.
Vedere la mia amica scopata in quel modo mi eccitò parecchio e subito dopo ammirai la scena di due uomini che si davano da fare con un’altra ragazza al punto da eccitarla fino al parossismo e interrompendosi per il gusto di godersi lo spettacolo di lei che, col vestito mezzo aperto, una spallina strappata, un seno scoperto, cercava di soddisfarsi strusciandosi oscenamente contro di loro, sollevandosi il vestito e mostrando a loro il suo sesso peloso ma ben curato.
Io ero sconcertata dalla bestialità del mio “aggressore”. Le sue mani mi imprigionarono come artigli, poi mi sollevarono il pube verso il suo cazzo di dimensioni discrete senza preoccuparsi se mi rompeva le ossa.
Mi penetrò con colpi d’ariete, un corno vero e proprio che mi trapassava, un assalto che però non era doloroso, ma mi faceva desiderare di rispondere con la stessa furia. Abbassavo lo sguardo verso i nostri sessi che si accoppiavano per cogliere la libidine della penetrazione che ho sempre trovato sconvolgente e terribilmente appagante.
Ebbe l’accortezza di non eiacularmi nella fica, ma di spruzzarmi sulla pancia che ben prestò divenne un ricettacolo di liquido seminale riversato a gran foga dal mio partner. Urlò al momento dell’orgasmo, e sentii le risate di altri ragazzi e ragazze che ci stavano guardando mentre scopavano a loro volta. Ero uno spettacolo indescrivibile… organi maschili e femminili in piena esposizione.
Venne anche Stefy da me, mi trovò piena di sperma sul ventre e cominciò a leccarmelo sul mio corpo. Era ancora vogliosa, il desiderio di fare sesso era ancora presente in lei, tanto che adocchiò un altro ragazzo che la prese alla pecorina mentre lei era chinata su di me a leccarmi ventre e passera.
– Vale, questo mi sfonda… mmmmmm –
Mi divertivo e allo stesso tempo ero sorpresa di vedere Stefy all’azione, era un diavolo di ragazza con un corpicino che ispirava sesso istintivamente. Tutta curve, con due tette piccole ma sode e un culo tondeggiante e molto attraente.
Il ragazzo che era dietro di lei si muoveva con sempre più foga, i suoi movimenti nel penetrare Stefy erano sempre più veloci e convulsi. La mia amica comprese che era in dirittura d’arrivo e volle regalarmi un’ulteriore emozione. Si staccò da lui e venne a sdraiarsi accanto a me, aprendo le cosce e spalancando il suo sesso alla vista del ragazzo che ora poteva vedere due fiche a sua completa disposizione. A me nel frattempo era venuta di nuovo voglia e uno sprone maschile in piena vigoria era proprio quello che ci voleva.
– Ci devi chiavare un po’ per una … – gli suggerì Stefy che nel frattempo notò che mi stavo sditalinando.
Il ragazzo mi assalì… si sdraiò su di me e puntò la cappella del suo arnese ancora meraviglisamente eretto sull’apertura della mia vagina.
– Sììììì, dai mettiglielo dentro … – Stefy era partita letteralmente e godeva nel vedermi penetrata da quel ragazzo.
Fu un va e vieni poderoso nella mia fica, il ragazzo ci metteva impegno nello scoparmi anche se io non ero ancora riuscita a venire. Poi lo tolse da me, tutto bagnato della mia eccitazione, e andò a infilzare Stefy che a cosce oscenamente divaricate, attendeva la sua razione di cazzo duro.
Fu un susseguirsi alternante fra me e Stefy e il ragazzo era messo davvero a dura prova. Attorno a noi c’era ancora gente che aveva voglia…
– Dai … sborrale dentro – Stefy incitava il ragazzo visibilmente sull’orlo dell’orgasmo a venirmi dentro…
– Ehi non facciamo scherzi eh? Tiralo fuori … ehi che cazzo fai, esciloooo! – urlai perché mi sembrava come se stesse per svuotarsi in fica, ma lo uscì in tempo per innaffiarmi il ventre che per la seconda volta in meno di mezz’ora veniva inzaccherato di sperma.
La mia amica scoppiò a ridere per avermi fatto prendere paura, che stronza! Poi mi sussurrò all’orecchio una cosa…
– Vale, guarda quei due là in fondo … –
– Chi? Il biondo che si sta facendo alla pecorina quella castana? –
– Sì, proprio loro … sai, sono fratello e sorella… e quel che è forte è che credono che non lo sappia nessuno … approfittano di queste feste per imboscarsi e fare sesso liberamente… –
– E come diavolo sai tutte ste cose? –
– Lui lo riconosco dal neo che ha vicino la cappella… guardalo quando lo esce dalla fica … no aspetta, l’ha rimesso dentro … ecco ora, hai visto? –
– Sì… e lei, come sai che è la sorella? –
– è una mia ex amica di liceo … ha una cicatrice sulla fronte, inconfondibile anche se è molto piccola … –
Stefy ora mi stava arrapando sul serio … non avrei mai sospettato di vedere un incesto in quella festa e sembrava che i due stessero godendo di gusto… Nel frattempo un tipo molto alto, con un fisico piuttosto possente venne a propormi un’altra scopata… e io non seppi dire di no, mentre Stefy decise di fare compagnia a due ragazzi già impegnati con una donna sui 30 e oltre, a giudicare dal fisico non proprio fresco di ragazzina.
Il bel maschietto mi prese alla pecorina mentre osservavo sia i fratelli che la mia impagabile amica Stefy che leccava la passera della donna mentre i due uomini la prendevano contemporaneamente nei suoi due forellini intimi. Sentivo la donna mugolare sotto i colpi di lingua di Stefy che nel frattempo mi lanciava occhiate divertite nel vedermi presa alla pecorina da quel fusto che sembrava stesse godendosi il mio corpo con molta soddisfazione.
I fratelli intanto cominciarono a scopare nella posizione classica e sembravano davvero eccitati da quella situazione. Lei volle sentirlo dentro con maggior profondità e gli serrò le gambe sulla schiena, mentre il fratellino spingeva con velocità crescente. Poi si fermarono lasciandosi andare ad un abbraccio liberatorio… non vedevo tracce di sperma in giro… mmmm, le era venuto dentro!!!
Anche Stefy lo notò e si fermò un attimo ad ammirarli mentre l’uomo che le svangava il sederino lo tirò fuori per eiaculare sulla schiena, visibilmente soddisfatto…. Stefy cominciò a dimenarsi ancora di più… ora stava godendo sul serio… il cazzo che aveva ancora ben piantato in fica la penetrava completamente e lei si mise d’impegno nel cavalcarlo…
– Anch’io voglio la sborra dentro – si lasciò andare totalmente pregando il ragazzo che la scopava di venire nella sua vagina. Quando fu accontentata, venne vicino a me e aprì le gambe… voleva farmi vedere lo sperma che le colava libidinosamente dalla sua fica…
– Valeria hai visto quel porco? … mi è venuto dentro! –
Io ero in estasi, era tutta la situazione che mi faceva letteralmente partire. Ormai tutti o quasi erano sazi di orgasmi ma non il ragazzo che era dietro di me che assestava colpi sempre più profondi. Peccato non essere stata protetta dalla pillola anticoncezionale… lo feci eiaculare sulla schiena, rendendo il mio corpo ancora più appiccicoso. Dissi a Stefy di assorbire lo sperma che avevo sul retro con un fazzolettino di carta, quando lei disse che dovevamo filarcela, perché aveva visto molti ubriachi che cominciarono a parlare di sodomizzare le ragazze …
Ce la filammo in macchina, contente e soddisfatte… divertendoci a ricordare i particolari più intimi e maialeschi della nostra avventura… FINE