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1° anno di università

Quando sono venuto in università per il mio primo anno, ero sessualmente molto inesperto, infatti, io non ho avuto mai avuto una ragazza alla superiori e nemmeno avevo mai visto un uomo od una donna nudi, ed avevo 19 anni, senza sapere che tutto sarebbe cambiato molto velocemente…
Ho deciso di iscrivermi al Club di Pallavolo che era presente in Università e quindi stavo andando in palestra per l’iscrizione.
Dando un’occhiata in giro, arrivo agli spogliatoi ed aprendo la porta entro di colpo in una nuova vita, o meglio dire una nuova vista!
Ad appena pochi metri da me c’erano 3 ragazzi completamente nudi.
Ero un po’ scosso e confuso inizialmente, ma quando mi sono reso conto che non erano infastiditi della mia presenza mi sono rilassato.
Mi resi conto di quanto era sconosciuto per me il pianeta sesso.
Non avevo mai visto l’uccello di un altro uomo, e subito feci mentalmente delle considerazioni e dei confronti con il mio.
Due dei quattro ragazzi avevano dei cazzi assolutamente enormi.
Il primo ragazzo era di colore, non molto alto ma estremamente ben fatto e muscoloso ed il suo uccello era sicuramente il più grande di tutti anche se a riposo.
Il suo torace era ben proporzionato e liscio senza un pelo e a dire la verità molto sexy.
Jack, questo era il nome dell’adone nero.
L’altro ragazzo Samuele non era molto muscoloso, ma aveva un corpo longilineo e snello ed il suo uccello era il meno impressionante.
Il ragazzo che mi me lo fece subito rizzare era Andrea, il più peloso del gruppo.
Era di statura media, circa 1.70 per 85 Kg, ben distribuiti, ed in mezzo alle gambe un enorme massa di peli che quasi nascondeva quella mazza possente.

Subito i ragazzi mi diedero il benvenuto dicendomi di cominciare a spogliarmi ed indossare la divisa che prima di andare in palestra avremmo fatto un po’ di “preriscaldamento”.
Mentre mi cambiavo loro si diressero verso la doccia e dopo circa 15 minuti non vedendoli tornare mi avvicinai al corridoio sentendo dei mugolii provenire dal fondo.
Curioso feci un ulteriore passo mentre Sam mi disse di raggiungerli e di prendere parte al riscaldamento di squadra.

Andrea stava leccando il grosso cazzo nero di Jack mentre Sam se lo menava velocemente.
Sam cominciò a tastarmi l’uccello che imprigionato nei calzoncini bianchi della divisa sembrava scoppiare.
Mi mise una mano in mezzo alle gambe facendomi provare dei brividi e delle sensazioni nuove per me.
Mi calò i calzoncini e con un’abile maestria mi massaggiò l’uccello liberando la mia cappella.
Si inginocchiò e melo prese in bocca cominciando a pompare.
Venni subito perché ero molto eccitato da tutta la situazione.
Sam prese la mia sborra e con due dita mi massaggiò il mio buchetto cercando di forzarlo.
Mi disse di stare tranquillo che l’emozione che stavo per provare sarebbe stata si un po’ dolorosa ma ne sarebbe certamente valsa la pena.
Mi fece coricare per terra, mi alzo le gambe e cominciò a penetrarmi senza troppe precauzioni.
Un colpo secco e deciso che mi fece quasi svenire dal dolore.
Ma a poco a poco quella sensazioni di dolore si trasformò in piacere e mentre cercava di conquistare sempre più il mio corpo, io mi dimenavo come una cagna in calore sperando che quel piacere non terminasse mai.
Sam venne copiosamente dentro me dopo molto tempo, ed il sentire “quel caldo” dentro il mio corpo me lo fece venire duro come marmo.
Sam sfinito si accascio sotto le docce mentre gli altri due ragazzi che osservavano il lavoretto che mi stava facendo si avvicinarono a me.
Jack mi sollevò di peso e con una mossa sola mi girò a quattro zampe.
Prese un po’ della sua saliva, s’inumidì la sua bestia e piano piano mi affondò anche lui il suo cazzo nel mio culo ormai rovente.
Andrea si coricò sotto me ed inizio a spompinarmi a dovere, leccandomi tutta l’asta durissima e le palle con un ritmo da esperto, mentre mi invitava a fare lo stesso con il suo uccello.
Sam era rimasto ad osservare i nostri corpi aggrovigliati ed ansimanti.
E mentre continuavamo a lavorare sodo per ottenere il piacere ed il godimento di entrambi, Samuele appunto si uni al gruppetto masturbandosi, prima lentamente e via via che noi aumentavamo il ritmo anche lui cercava di uniformarsi al nostro godimento.
Sam era al massimo dell’eccitazione ed era pronto a venire.
Tutti eravamo al massimo dell’eccitazione e come all’unisono gememmo di piacere, soddisfando contemporaneamente i piaceri l’uno dell’altro.

Dal quel giorno sono passati anni, ormai 15 e potrei dirvi che ogni mercoledì per 5 anni il preriscaldamento era un rito di squadra, ma non solo del club di pallavolo, ma anche di atletica, basket, pallanuoto….
Facendo un piccolo calcolo direi che durante la formazione della mia cultura universitaria o preso ed assaporato circa 8.000 cazzi.

FINE

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