Quel pomeriggio uscii dall’ufficio eccitatissimo. Non c’è la facevo più! Erano ormai sette mesi, da quando mia moglie era rimasta incinta, che non avevo rapporti sessuali! A trentacinque anni mi ritrovavo in uno stato quasi animalesco. Quel pomeriggio in particolare il desiderio era irresistibile e l’eccitamento al massimo. Desideravo ardentemente una donna, ma dopo qualche ora, all’apice del desiderio, mi era ormai indifferente il sesso con cui accoppiarmi: donna o uomo che fosse, non c’è la facevo più e siccome di donne non si sentiva neanche l’odore le mie fantasie si riversarono verso il sesso maschile. Dopo circa mezz’ora, ormai privo di qualsiasi freno inibitorio, mi diressi in un cinema a luci rosse ed entrai senza esitazione. La sala era piena a metà e l’aria completamente colma di fumo di sigarette; ad un angolo vidi un uomo sulla quarantina un po’ in disparte; mi avvicinai mettendomi in piedi davanti a lui un po’ sulla destra per non disturbare la visuale, appoggiato ad una colonna e attesi: dopo dieci minuti circa sentii la mano dell’uomo che mi palpava il culo ed io che in altre circostanze avrei provato ribrezzo, in quel momento provai una sensazione piacevole tanto che non mi mossi anzi, lasciai fare e per di più mi piegai in avanti consegnandogli il mio culo come in un piatto d’argento!: continuò a palparmi indisturbato il culo finché non mi voltai verso di lui e visto un posto vicino mi sedetti. Appena seduto l’uomo si girò subito verso di me ed iniziò ad accarezzarmi i capelli; subito dopo tento di baciarmi ma d’istinto mi girai dall’altro lato, intimidito anche dal fatto che avevo gli occhi di almeno dieci spettatori addosso; ci riprovò poco dopo, ma io mi voltai nuovamente. Ardevo dal desiderio ed ormai sentivo ogni freno inibitorio venir meno! Ci guardammo negli occhi: sembrò un tempo infinito; a quel punto mi prese per la nuca e avvicinò la sua bocca alla mia: questa volta non mi girai; sentii il suo alito pesante misto alla puzza di sigarette; mi sorrise e poggiò le sue labbra sulle mie; io chiusi gli occhi, aprii le labbra e subito ricevetti la sua calda lingua nella mia bocca; le nostre bocche restarono perfettamente adese l’una all’altra al massimo dell’apertura per parecchi minuti; sentivo la sua calda lingua leccare la mia tutt’intorno, poi leccava sotto la lingua, poi il palato e le gengive; a tratti entrambi uscivamo le lingue grondanti di saliva e lottavamo in modo irrefrenabile; ad un tratto mi spinse con forza a se ed io allargai al massimo le ganasce consentendogli di arrivare con la lingua fino alle mie tonsille che vennero pennellate; l’uomo leccava e succhiava con avidità e decisione e ritmicamente immetteva quantità enormi di saliva calda e vischiosa dentro la mia bocca che io, con ingordigia, ingoiavo. Mi baciò avidamente e voluttuosamente per circa mezz’ora.
Ad un certo punto l’uomo eccitatissimo si sbottonò i pantaloni ed abbassate le mutande estrasse un enorme cazzo in erezione lungo circa venticinque centimetri duro e venoso sormontato da una grande cappella lucida e violacea; mi trovai così a disposizione quell’enorme cazzo incredibilmente turgido e paonazzo, che emanava la tipica puzza del cazzo non lavato da parecchi giorni! Quella puzzura in altri momenti insopportabile era per me, in quel momento, un odore dolcissimo che rendeva quell’enorme mazza ancora più appetitosa! In un primo tempo istintivamente tentennai, ma subito dopo il desiderio irrefrenabile ebbe il sopravvento sulla dignità e subito mi spinsi in basso, avvicinai la bocca al suo glande ed uscita la lingua incominciai a leccarglielo avidamente, assaporando al massimo il buon sapore che emanava: passavo la lingua ripetutamente e velocemente sul frenulo, poi lungo il solco balano-prepuziale e sul meato uretrale; ad un tratto l’uomo il cui respiro era ormai un ansimare inarrestabile, mi prese nuovamente per la nuca ed incominciò a spingere con forza la mia testa verso il basso ed io contemporaneamente allargai le labbra e lo presi in bocca. L’uomo allora iniziò a muovermi la testa su e giù in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente stantuffandomi come si deve; sentivo quell’enorme palo di carne fare su e giù dentro la mia bocca vogliosa, passando per le labbra, per la lingua e poi sempre più in fondo fino alle tonsille. Dopo circa dieci minuti che lavoravo di bocca davanti a molti spettatori che guardavano lo spettacolo masturbandosi, sentendo quell’enorme proboscide pulsare, feci istintivamente il gesto di ritrarmi, ma mi sentii tenere per la nuca e con forza si ritrovai costretto a muovere la testa su e giù molto più velocemente di prima: qualche istante dopo l’uomo esplose con un grugnito di piacere e tenendomi stretto a se mi allagò la bocca: una enorme quantità di sperma si riversò copiosamente dentro la mia bocca sotto forma di getti abbondanti che si susseguirono in rapida successione, uno dopo l’altro, per un tempo lunghissimo; assaporai quella linfa dolcissima dal sapore di muschio ed ingoiai avidamente: si, per la prima volta in vita mia bevvi lo sperma; ad ogni getto, la mia bocca era allagata dal bianco seme e con eguale rapidità lo ingoiavo; nonostante, vi giuro, il notevole impegno, non riuscii però ad inghiottire tutto; incominciai a tossire ed il liquido cominciò a fuoriuscirmi dalle labbra. A quel punto l’uomo estrasse il suo membro dalla bocca e continuò ad eiacularmi in faccia in modo copioso. Appena tutto volse al termine, l’uomo si alzò e mi condusse in bagno; lì mi fece denudare completamente e mi posizionò alla pecorina mettendosi dietro di me ed iniziò a leccarle avidamente il buco del culo che, in un primo tempo, si presentava completamente contratto, ma pian piano cominciò a rilassarsi, consentendo alla punta della lingua di entrare per un centimetro circa; sentivo il buco del culo pulsare fino quasi a scoppiare, trasmettendomi fitte di piacere: iniziai ad ansimare come una checca! Poco dopo mise il suo dito indice a contatto con il mio orifizio anale e dopo averlo lubrificato con la saliva me lo cacciò dentro iniziandolo a muovere avanti e dietro; continuò l’operazione con il dito medio, poi col medio e l’indice insieme, poi con l’indice, il medio e l’anulare. In preda al più profondo delirio mi voltai verso di lui e gli dissi:” La supplico, mi rompa il culo che sto impazzendo dalla voglia di averlo dentro”. L’uomo naturalmente non se lo fece ripetere: le sue mani afferrarono con forza i miei glutei divaricandomeli; iniziò quindi a leccare ed a succhiare l’orifizio anale che ormai lubrificato, permetteva adesso alla lingua di entrare quasi tutta dentro il canale anale; subito dopo medio e indice di entrambe le mani scivolarono fino al buco del culo e, divaricatolo, lo tennero spalancato: la fessura non ancora esplorata da nessuno era adesso pronta per ricevere l’enorme strumento che si presentava all’entrata; ad un tratto sentii l’enorme ed infuocata cappella appoggiarsi allo sfintere; l’uomo con decisione spinse il glande: la punta penetrò agevolmente, ma il formidabile fungo non riuscì ad andare oltre e la verga si trovò così arrestata nella sua corsa; l’uomo spinse ancora con fermezza: un colpo di reni deciso e il glande riuscì finalmente a penetrare! Un cazzo, che mi parve grosso all’inverosimile e duro come un pezzo di legno, mi sfondò all’improvviso ed impietosamente il culo penetrando rapidamente dentro il retto; la pelle si tese al massimo delle possibilità, ma il passaggio era ormai forzato; i tessuti, che mai, fino a quel giorno, erano stati violati, dovettero cedere all’improvviso, lacerandosi e plurimi getti di sangue iniziarono a colare giù per le cosce; il dolore, dovuto a quel violento atto di inculamento provocò un poderoso urlo; mi sentii spezzato in due da quell’enorme mazza che mi riempiva, lo sentivo affondare sempre più profondamente nell’intestino; straziato dal dolore, mi resi conto che era penetrato completamente fino alla radice dentro il mio culo! Sentivo i suoi peli che si mescolavano ai miei ed i suoi testicoli sbattere dolcemente contro le mie chiappe. L’uomo cominciò a muoversi ritmicamente dentro di me, sbattendomi sonoramente avanti e indietro. Poco dopo si aprì la porta ed entrarono tre marocchini: uno dei due, un giovane sui venti anni, iniziò a limonarmi alla grande, quindi estrasse il cazzo e me lo infilò in bocca iniziando a muovermi la testa avanti e dietro! I due ora si muovevano contemporaneamente ed io travolto dalla loro foga e dai loro colpi frenetici, non capivo più nulla. Il tempo scorreva veloce, ma i maschi parevano instancabili e continuavano a scoparmi con vigore in una meravigliosa duplice effusione. Il dolore al culo era sempre fortissimo, ma gradatamente si riduceva, trasformandosi in godimento crescente, sempre più crescente; ad un tratto raggiunsi l’orgasmo emettendo un gemito da vero finocchio; poco dopo anche i due raggiunsero a loro volta contemporaneamente l’orgasmo, eiaculandomi copiosamente in bocca e nel culo! Bellissima la sensazione anale: era come se una fontana caldissima ed a pressione mi stesse riempiendo il ventre! Nonostante fossero venuti non si fermarono anzi, continuarono a chiavarmi, senza mai togliere le verghe dalla bocca e dal retto; incredibile soprattutto il numero di volte che eiacularono dentro di me; intanto altri maschi arrivarono in successione; quella sera almeno venti uomini mi incularono e ad altrettanti succhiai il cazzo e bevvi il loro seme: giovani e vecchi, bianchi e negri, italiani, marocchini, negri, slavi ed albanesi, tutti ripetutamente mi fotterono per tutta la sera, riempiendomi di sperma l’intestino e lo stomaco.
Dopo otto giorni mi tolsero i dodici punti dal culo, ma per fortuna non fu doloroso; da quel giorno almeno una volta alla settimana non posso fare a meno di ripetere quell’indimenticabile esperienza!
FINE