Dopo il matrimonio di Luisa, ovviamente i nostri rapporti , come dire, confidenziali, si sono molto rarefatti.
Come ho detto, io con lei feci sesso solo quella volta in barca, per il resto eravamo sempre amicissimi e ci dicevamo tutto. Per parte mia devo confessare che ho pensato a lei tantissime volte, più di una mi sono masturbato pensando al suo addio al nubilato o alla nostra splendida esperienza in barca a vela, ma lei non ha più mostrato di voler fare sesso con me. Un giorno squilla il telefono, era lei. La sua voce era un tantino triste, mi chiede se ci possiamo vedere ed io acconsento. Il marito è fuori per lavoro e vuole che vada da lei, in meno di un’ora sono a casa sua. Mi apre come al solito vestita in maniera succinta, una maglietta bianca e dei pantaloncini da palestra aderentissimi.
Ci abbracciamo con il solito trasporto e subito le si velano gli occhi di lacrime. ‘Ho il terribile sospetto che mi tradisca, non ne ho le prove, ma mi trascura, e quando facciamo l’amore non c’è in lui il trasporto e la fantasia dei primi annì. Io, preoccupato per lei, al contempo biasimo un uomo che ha una così bella ragazza e la lascia affamata di sesso. Ci scherzo su, come al solito
‘Io non ti lascerei neanche il tempo di respirare, lo sai… ‘ e lei
‘ma dai, non scherzare, sono seria…. ‘, la guardo negli occhi, sento una forte scossa al basso ventre, mi sto eccitando
‘NON sto scherzandò, divento serissimo. La abbraccio, e penso che forse dovrei provare a farla rilassare, la stringo forte, e come ai vecchi tempi, la faccio girare di spalle e le afferro i seni con le due mani. Solitamente a questo punto lei si metteva a ridere, oggi no. Rimane ferma così, io continuo a massaggiare, ormai ho la patta gonfia, lei si gira e mi bacia sulla bocca. Mi accorgo che ha una voglia matta
‘Lo sai, è colpa tua se ormai il sesso per me è una malattià. In un attimo le sollevo la maglietta e la mia mano si insinua sotto i pantaloncini. Il suo splendido nido quasi gocciola, la accarezzo con estrema leggerezza, il suo corpo è tutto un fremito, ci buttiamo sul divano, apre le gambe e mi abbassa la testa verso i suoi succhi abbondanti. Si allunga e solleva le gambe, così posso leccare anche il buchetto posteriore, lei ride e ansima ‘mi hai insegnato tanto sul sesso, oggi tocca a me prendere l’iniziativà. Rimango senza parole a questa affermazione, non vedo cosa potrebbe fare di diverso da ciò che, a parole o con i fatti, le ho insegnato io.
Continuo a leccare ed infilo un dito nella sua figa ormai inondata, succhio il clitoride che è diventato durissimo, con l’altra mano le sondo il buco del culo, la faccio girare e, quando sto per incularla, lei mi ferma. Prima vuole farmi eccitare dice. Rido ‘ma se ho un pezzo di marmo tanto sono eccitato, cosa pensi di fare, vuoi che scoppi? ‘ma lei mi dice che oggi goderò come mai in vita mia. Si inchina e comincia un pompino stupendo, massaggia con delicatezza le palle, fa entrare ed uscire di continuo il cazzo dalla sua bocca, leccandolo per tutta la sua lunghezza, io sono in un brodo di giuggiole.
Poi mi fa mettere sul divano nella stessa posizione in cui era prima lei, a pancia in su, con le gambe piegate e sollevate (per me era un po’ scomodo e me le dovevo tenere con le mani), e nuovamente si tuffa sul mio cazzo. Lo ingoia tutto e poi lo fa uscire, mi inonda di saliva tanto che la sento colare sulle palle e da li nel perineo sino a bagnarmi il buco del culo. Era proprio quello che voleva, sempre succhiando e leccando, via via la sua lingua scivola verso il basso, mi lecca lo scroto e ogni tanto una leccata furtiva sul buco. Sente che mi irrigidisco, mi guarda con una faccia da porca che non le ho mai visto, mi dice
‘stai tranquillo, io non ho il cazzo come te, non posso incularti e non perderai la tua condizione di uomo virile, solo proverai sensazioni nuove……. ‘. Piano piano mi rilasso, e devo dire che il suo lavoro sul mio forellino, accompagnato sempre dal su e giù della mano sul cazzo, mi piaceva proprio. Comincia a lavorarmi anche con un dito, non mi penetra (per fortuna, avevo una paura di non saperle dire di no) ma mi accarezza il buco con movimenti circolari e di su e giù. Il mio uccello è, aveva ragione lei, ancora più duro di prima, penso di non avere mai avuto una erezione così violenta neanche da ragazzino. Continua a leccare il buco e a spingere con la lingua, praticamente penetrandomi con la lingua. La sensazione che provavo era di infinita goduria, gemevo come non credevo che avrei potuto fare, intanto con la mano continuava a masturbarmi,
‘Sei fantastica, non ce la faccio più, continua ……. anzi no, fermati un attimo che altrimenti vengò ma lei ormai era esperta, fermava il movimento sul cazzo quando sentiva che stavo per godere, mi dava un secondo di respiro e poi ricominciava a leccare il buco più di prima. Ad un certo punto dice
‘Devo riuscirci, devo riuscirci!!! ‘. io ero un po’ preoccupato, ‘A
fare che? Non vorrai infilarmi qualche cosa vero? ‘ e lei
‘Neanche ci pensò e continuava col suo gioco terribile. Ad un certo punto non ce la facevo davvero più, e lei ha cominciato a masturbarsi, era stata previdente, infatti io potevo vedere la sua mano che correva sulla sua figa da uno specchio posizionato proprio davanti al divano, aveva in mano un oggetto (poi ho scoperto che era la custodia di un sigaro di alluminio) e se lo infilava di continuo, in po’ davanti e un po’ dietro. Ovviamente, per farlo e poter continuare a leccarmi il culo e rimanere carponi (io ero sempre raggomitolato sul divano) doveva reggersi con una mano al divano. Quindi per il mio cazzo non c’erano più mani a disposizione.
Ma la sua manina col pseudo-cazzo (che io temevo sempre volesse usare su di me) che profanava i suoi buchetti, e la sua lingua che di buchetto profanava il mio, ebbero la capacità di eccitarmi all’inverosimile. Ad un certo momento, proprio mentre lei si infilava nel culo tutta la custodia del sigaro per lasciarla li, e strizzarsi il clitoride col pollice e l’indice, la sua lingua che mi solleticava ebbe l’effetto da lei voluto. Cominciai a godere e a contrarmi come un mantice, fiotti di sperma uscivano dal mio cazzo senza che neanche lei lo toccasse, contemporaneamente continuava a leccare facendomi quasi scoppiare il cuore.
Godetti come mai avevo goduto, mi inondai il petto e la pancia di sborra caldissima, non mi era mai successo.
Era incredibile, avevo goduto col culo senza essere inculato. A quel punto lei, vedendo quanto godevo, si è alzata in piedi, mi ha finalmente fatto allungare le gambe e, si è posizionata su di me a smorzacandela.
Aveva sempre il cazzo finto nel culo e mi cavalcava con violenza finché anche lei non ha goduto dicendo,
‘Hai visto che ci sono riuscita? ‘ ma io, ancora scosso e stremato le chiesi ‘ma si può sapere a fare che? ‘ e lei
‘Ma sei proprio duro tu eh? A farti godere senza toccarti il cazzò. Io solo allora me ne sono reso davvero conto. Ecco quindi il mio dubbio, ma non sarò un po’ finocchio? FINE