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Compagni di scuola

Dura giornata di lavoro, clienti che quel giorno si erano messi in testa di rompere le scatole, finalmente è finita, si va a cena, una quarantina di chilometri di strada statale e sono a casa, oggi non mi va di entrare in autostrada, voglio guidare con calma guardando il paesaggio e rilassarmi, è l’inizio dell’estate e la strada che costeggia il mare è bellissima, sta imbrunendo. Lungo la strada un uomo fa l’autostop, non ha l’aria di essere un autostoppista, piuttosto sembra uno che è rimasto a piedi per chissà quale motivo, mi fermo, e………. accidenti!!!! ……. ma è Maurizio!!! , uno dei miei vecchi compagni di scuola!!!!!
-Ciao Maurizio, sali!!!
-Ciao Carlo, che sorpresa!!!!!
-Come mai a piedi?
-Ho avuto un piccolo incidente, mi hanno tamponato, nulla di grave ma l’auto non va e l’ho lasciata in una officina, per domani la mettono in condizioni di viaggiare e vado a prenderla, credevo che ci fossero treni per tornare a casa ma il prossimo è fra tre ore, e così ho pensato di chiedere un passaggio.
-quanto tempo che non ci vedevamo!!!!
-eh già! è passato proprio tanto tempo!
Mentre guido chiacchieriamo del più e del meno, del lavoro, delle nostre fidanzate, e del fatto che non abbiamo granché voglia di sposarci nessuno dei due. La mia mente ritorna alla nostra giovinezza, ai primi timidi approcci con il sesso, a quando ce lo mostravamo e ci facevamo i complimenti, per quanto era lungo, per come diventava duro, per i primi peli pubici che crescevano, poi ci masturbavamo assieme, guardandoci e eccitandoci. Non sono gay, non mi sono mancate le occasioni ma gli uomini non mi hanno mai interessato, quelle esperienze risalgono a quando eravamo alle medie, poi io ho iniziato studi tecnici e Maurizio invece è andato al Liceo, non ci siamo più visti. Adesso siamo quasi trentenni, è proprio passato molto tempo da allora, e il mio amico è diventato veramente un bell’uomo, alto e robusto, mi accorgo che mi sto turbando al ricordo dei nostri giochi, e forse anche lui perché nell’auto è di colpo silenzio.
Arriviamo sotto casa sua, non è molto distante dalla mia, appena un chilometro circa, eppure da circa 14 o 15 anni non ci vedevamo, mi invita a salire per un aperitivo, accetto volentieri.
La casa è vuota, ci siamo solo noi.
-I tuoi non ci sono?
-Sono andati a passare il week-end in montagna, abbiamo acquistato una casa a Cortina e al venerdì pomeriggio partono, ritornano domenica sera.
-Ma qui è cambiato tutto da come me la ricordavo questa casa
-L’abbiamo ristrutturata da poco.
Maurizio mi porge un bicchiere con Martini e Gin
-Salute…..
-Salute a questo fortuito incontro
-Fa piacere anche a me rivederti
-Ma qui avete proprio cambiato tutto, anche l’arredamento
-Sì, abbiamo buttato anche quel divano che tu avevi macchiato, ti ricordi? Sai che vita a convincere mia madre che erano gocce di yogurt che mi erano cadute mentre guardavo la TV! Me le sono sentite di santa ragione perché avrei dovuto mangiare sul tavolo e non sul divano!
-Per me sarebbe stato indifferente se “me lo mangiavi” sul divano o da qualche altra parte…..
-spiritoso! …….. e poi non te lo stavo prendendo in bocca, io lo stavo menando a te e tu a me, ti ricordi?
Ci siamo sempre limitati a farci le seghe!
-ricordo, e devo dirti che è un ricordo piacevole
-anche per me, era veramente bello quando venivi qui per studiare assieme
-non studiavamo molto a dire il vero
-eravamo due somari, …… ci siamo divertiti però
-sì, era veramente bello, ………. me lo fai rivedere?
-cosa?
-lo sai cosa!
-se vuoi…… anche a me piacerebbe rivedere il tuo…
è un attimo, ho già la mano sulla patta dei suoi pantaloni, sento che è duro, e anch’io sono eccitato da matti, abbasso la sua cerniera e glielo faccio uscire dagli slip, anche lui comincia a toccarmi e spogliarmi, in poco tempo siamo nudi in piedi uno di fronte all’altro, ci accarezziamo il pene e i testicoli, poi Maurizio si inginocchia e prende il mio pene in bocca, è una sensazione stupenda, non lo avevamo mai fatto quando eravamo ragazzi, ma adesso ho voglia anch’io di succhiarglielo.
Maurizio interrompe per chiedermi se mi piace, … Lo lascio fare, è bellissimo, qualche minuto e esplodo dentro di lui, mentre lui continua a succhiarlo, sto impazzendo dal piacere.
Il buio ci trova sdraiati e abbracciati
-devi andare a casa o puoi telefonare e dire ai tuoi che ceni fuori?
-posso telefonare, ma devo inventarmi una scusa anche per la mia ragazza
-problemi?
-no, le dirò che stasera ho da fare, che ci vediamo domani
-ok, telefono anch’io alla mia e poi ce ne andiamo a mangiare qualcosa in trattoria
-e se ci facessimo portare qui due pizze? così non occorre nemmeno rivestirci
-mi sembra una buona idea, ……. poi continuiamo?
-anche tutta la notte se vuoi. FINE

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