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Esperienze Giovanili

Si sa che l’estate disinibisce un po’ tutti, ma non avrei mai creduto di spingermi fino al punto di fare l’amore con un uomo.
Sono sempre stato un ragazzo molto voglioso, ed essendo studente universitario cosa che mi porta a passare la maggior parte dell’inverno seduto ad una scrivania, l’estate la dedico totalmente al divertimento e al SESSO.. .. .. più sfrenato.
Quell’estate come tante altre passavo la maggior parte delle mie giornate al mare, ed avendo un carattere molto aperto feci subito conoscenza con i miei vicini di ombrellone, Marco, Stefano e Lucia.
Erano di Genova ed avevano deciso di passare le vacanze dalle mie parti. Stefano e Lucia erano fidanzati e Marco pur recitando la parte del terzo incomodo, quell’anno aveva deciso comunque di passare le vacanze con loro, essendo loro intimo amico ma soprattutto single da pochi mesi, avendo lasciato da poco la ragazza per motivi che non volle dirmi, ma che scoprii molto presto.
Una bella mattina io Marco decidemmo di passare tutto il giorno al mare; Stefano e Lucia invece sarebbero andati via e tornati nel pomeriggio.
Allora di pranzo, Marco mi propose di andare a cambiarci i costumi bagnati in cabina, prima di mangiare.. . così facemmo ma stranamente entrato in cabina, entro dietro di me anche lui, dicendo:
“Non ti vergognerai mica! ! ! “.
La cosa non mi dispiacque, soprattutto quando una volta dentro, Marco si sfilò il costume scoprendo un bellissimo cazzo, che pur essendo a riposo era di notevoli dimensioni.
La vista di quel cazzo, il primo che vedevo oltre al mio.. .. .. mi mise una strana voglia addosso, che però non lasciai trasparire dal mio volto.
Mi sfilai a mia volta il costume, mentre Marco con una asciugamano si asciugava lentamente, quasi accarezzandosi, il cazzo e i coglioni; massaggio che doveva essere piacevole perché lentamente il suo cazzo cominciò ad irrigidirsi.
Io stavo lì, muto, ma con gli occhi puntati su quel bellissimo membro.. .. .. . Non riuscivo a distogliere lo sguardo.. .. . fino a quando Marco se ne accorse.
Lasciò cadere lentamente l’asciugamano e cominciò ad accarezzarsi l’asta, andando su e giù con la mano e scoprendo ogni volta una cappella rosea che diventava sempre più turgida.
Mi guardò fisso negli occhi e mi disse:
“Ti piace vero.. . si vede da come lo guardi, .. .. cosa vorresti fare.. .. Perché non me lo lecchi un po’.. .. E bello sai.. .. . io lo faccio spesso.. . “.
Sentite quelle parole non so cosa mi accadde, ma mi lasciai andare e mi ritrovai in ginocchio davanti al suo cazzo ormai quasi del tutto eretto.
Lo presi delicatamente fra le dita, lo scappellai del tutto, facendo venir fuori una cappella ormai grossa e pulsante.
Avvicinai la mia lingua a quel bel cazzo e dopo averne leccato un po’ la punta, me lo feci scivolare in bocca, cominciando a succhiarlo delicatamente, ed iniziando un delicato giochetto di lingua.
Il suo sapore sembrò annebbiarmi il cervello, e cominciai così ad succhiare sempre più avidamente quella poderosa asta che mi pulsava in bocca tutta la sua voglia.
Marco ormai era partito ed appoggiato alla parete della cabina, rosso in volto, la testa chinata all’indietro, si lasciava sfuggire rantoli di piacere che la dicevano lunga su quello che stesse provando in quel momento.
Io intanto non riuscivo a staccarmi da quel cazzo, che continuavo a succhiare e a leccare, come fosse la più grande delle mie conquiste.
Cominciavo dalla cappella che stuzzicavo con delicati colpetti di lingua e poi scendevo lungo tutta l’asta, finendo con l’assaporare anche i suoi coglioni, gonfi e duri.
Dopodiché con una mano continuai ad accarezzargli le palle e con l’altra, continuando a masturbarlo, mi riportai il cazzo in bocca riprendendo a succhiarglielo.
Fu allora che, completamente impazzito iniziai a succhiarglielo così voracemente, che alzando gli occhi, vidi Marco fissarmi e dirmi.. ..
“Sto venendo.. .. . sto venendo.. .. . “, contemporaneamente cominciai a sentire un sapore dolciastro.. .. .. forse qualche goccia di liquido seminale.. .. , che mi inebrio del tutto, spingendomi ad affondare quel bellissimo cazzo completamente in bocca, fino a quando Marco raggiunse l’orgasmo, in preda ad una specie di convulsioni.
Sentii l’asta irrigidirsi ancora di più, di quanto non lo fosse già, e un fiotto di sperma caldo mi scivolò sulla lingua e poi direttamente in gola.. .. .. .. un sapore dolce che non saprei descrivere ma che mi piacque molto, perché non ne lasciai cadere nemmeno una goccia.
Quel pompino, mi aveva mandato letteralmente nel pallone e mentre il cazzo di Marco continua a restare su, io eccitato come non mai continuai a succhiarglielo e a leccarlo ancora a lungo, come fosse il più bello e saporito dei gelati. FINE

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