Trovare diversivi in una città che non conosci è difficile.
Qualche volta la soluzione è la più incredibile.
Sono per una settimana a Verona, per seguire un corso di aggiornamento dell’azienda per cui lavoro.
Le giornate fino alle 18 sono impegnate nel seguire i corsi. Così il problema è cosa fare dopo per non abbrutirsi davanti alla televisione in albergo.
Un pomeriggio, non sapendo proprio cosa fare, mi sono buttato in una videoteca a passare il tempo a vedere che film avevano. Reparto film d’azione; reparto Grandi Classici; reparto film Hard……
Nella zona hard, al di là di una tenda nera, c’erano due avventori oltre me, uno a guardare lo scaffale a destra, l’altro quello a sinistra. Io mi sono incamminato verso quello al centro.
Dopo cinque minuti uno dei due va via. “Avrà trovato quello che cercava” – Penso. “Ma io che cerco? Non ho un videoregistratore a disposizione. Più che dare uno sguardo alle copertine non posso. ”
“Lo ha visto questo? ” mi chiede all’improvviso l’altro avventore schiaffandomi sotto al naso la copertina di un film in cui si vede un nero trapanarsi una donna bianca di mezza età.
Sono sorpreso dalla domanda. Alzo gli occhi e vedo il tizio. Un uomo sui 45-48 anni, capelli brizzolati, occhi castani e pieni di luce. Indossa un cappotto di cammello stretto in vita dalla cinta ed intravedo la cravatta. Deve essere un impiegato uscito dall’ufficio e che prima di rinchiudersi in casa vuol fare il pieno di film per la serata.
“No. Questo non l’ho mai visto” rispondo dopo qualche attimo di silenzio.
“Peccato” – ribatte – “non mi va di prendere film a scatola chiusa. Sapesse quante fregature si prendono. ”
“Lei qual è l’ultimo che ha visto? ” Mi chiede.
“Non saprei… è parecchio che non fitto film” rispondo quasi arrossendo.
“E che ci fa qua dentro allora” mi chiede di rimando l’uomo con un sorriso quasi beffardo e strusciando la sua gamba vicino alla mia.
“Sa com’è… non sono di Verona non sapevo come ammazzare il tempo ed allora mi sono buttato qui dentro per fare qualcosa. ”
“Non conosce nessuno in città? ” mi chiede con fare molto interessato.
“Allora se vuole passare una serata in compagnia mi permetta di invitarla a cena da me. Scelga un film, così lo vediamo assieme”
Sono perplesso; non so che fare. Perché dovrei andare a casa di quest’uomo? A me piacciono le donne. Sono un etero convinto, perché dovrei passare la serata con un frocio?
“Va bene. Accetto volentieri” – rispondo – ma non è quello che volevo dire perché l’ho fatto?
“Bene!! ” mi dice tutto contento l’altro “Allora io sono Alberto piacere”; “Fabrizio. Piacere” rispondo.
“Allora Fabrizio che film scegliamo? ”
“Non saprei – getto uno sguardo sullo scaffale – prendiamo quello che mi avevi mostrato prima”.
Lui prende il film dallo scaffale intitolato “Un cameriere di colore per la signora”.
Va alla cassa, paga ed usciamo. Per strada mi prende sottobraccio ed inizia a parlare senza mai fermarsi. Io non lo ascolto, mi chiedo perché ho accettato. L’unica cosa che sento è la sua mano aggrappata al mio braccio ed la sua coscia che struscia contro la mia.
Dopo circa dieci minuti a piedi arriviamo a casa sua.
Saliamo, arrivati su mi fa accomodare in soggiorno. “Prego mettiti comodo” – mi dice – “mentre mi cambio” e scompare. Io mi tolgo il cappotto e mi seggo sul divano di fronte alla TV.
Mi lascia per un dieci minuti e torna con indosso una tuta da ginnastica.
“Vuoi qualcosa da bere? ” mi chiede “Si grazie, qualcosa di forte”
Si avvicina e mi porge un bicchiere di qualcosa di molto forte.
“Senti per cenare è presto. Vogliamo iniziare a vedere com’è il film? ” e senza aspettare risposta ha già inserito la videocassetta ed acceso la televisione. Con un sol balzo è sul divano affianco a me.
La pellicola non è male : c’è un nero fornito di un arnese di 22 cm che chiamato per fare il maggiordomo in una ricca casa si prende molta cura della ficona della padrona di mezza età e di tutte le altre donne di casa. Le scene che mi scorrono davanti agli occhi non mi lasciano indifferente. Il cazzo nei miei jeans dà segni di risveglio. Lo sento premere come un dannato cercando una via di fuga da quella stoffa stretta. Il pacco tra le mie gambe deve essere ben visibile. Io non stacco lo sguardo dal video; l’unica cosa che faccio è allargare le braccia sullo schienale del divano, aspettando che avvenga qualcosa.
E qualcosa avviene… All’improvviso sento qualcosa di caldo sul mio pacco. Sono le mani di Alberto che mi stanno massaggiando con foga. Lo lascio fare.
Lui rompe gli indugi, mi sbottona la cinta, apre il bottone ed abbassa la lampo. Sento la sua mano nei miei boxer. Ho un fremito al contatto della sua mano con il mio cazzo in tiro.
Alberto lo tira fuori e lentamente inizia a menarmelo. Intanto con una mano mi sbottona la camicia e si impossessa di un capezzolo con la bocca.
Sento la sua lingua leccarmi il petto e la sua mano massaggiarmi prima il cazzo e poi le palle. Ha lui l’iniziativa. Io non faccio nulla. Voglio solo godere.
Sento la sua bocca che scende. La sua lingua, abbandonato il capezzolo, percorre tutto il mio petto; passa allo stomaco; si impossessa del mio ombelico. Sento dei colpi di lingua dentro all’ombelico. Ognuno di questi è come una scarica elettrica che fa diventare ancora più duro il mio cazzone.
Finalmente sento la sua bocca sul mio pube. Fremo in attesa di sentire la sua lingua lappare come un cono gelato la mia cappella turgida.
è molto bravo. Sento la sua lingua percorrere la mia mazza fino alla cappella. La punta della sua lingua si insinua nell’orifizio del mio prepuzio. Io mi irrigidisco sul divano; sento il piacere che mi pervade. Non pensavo che un uomo potesse portarmi al godimento.
Io gli tengo una mano dietro alla nuca, perché non possa liberarsi la bocca. Voglio sputargli in fondo alla bocca tutto il mio sperma e vedere come lo ingoia. Non devo aspettare molto. SIIIIIII!!!!!!
Gli schizzi escono ad una velocità stratosferica; li sento infrangersi contro le pareti della bocca di Alberto…. Uno, due, tre, quattro, cinque eppure non una goccia viene fuori da quella bocca. Alberto ha ingoiato tutto ed ora mi sta ripulendo il cazzo con la sua lingua mentre con la mano mi torna a massaggiare le palle.
Io sono totalmente svuotato; una sensazione così non l’avevo mai provata.
Ma Alberto non ha ancora finito. Con quella sua lingua di fuoco si sta di nuovo lavorando la cappella del mio cazzo. Ed io non sono insensibile alle sue leccate. In pochi minuti ho di nuovo un cazzo in tiro, duro come il marmo, pronto di nuovo a godere.
A questo punto il padrone di casa mi guarda malizioso si libera in un attimo della tuta che ha indosso. Nudo si mette alla pecorina, appoggiando le ginocchia sul cuscino del divano e le braccia sulla spalliera.
Vuole che lo inculi. Non ci penso due volte.
Mi metto in piedi alle sue spalle, inizio col massaggiargli le chiappe; prima dolci carezze, poi colpi e palpate più forti, fino quasi a fargli male. Poi inizio a far passare l’indice proprio in mezzo. Sento il suo sfintere pulsare. Allora mi infilo il dito medio in bocca, lo insalivo parecchio e lo infilo in un solo colpo nel culo di Alberto. Il mio dito quasi si perde in quella caverna senza fondo.
“Certo ne hai conosciuto di cazzi” – Penso. E senza indugi affondo il mio cazzo violentemente nelle sue viscere. Alberto non sembra provare dolore, ma immediatamente si mette quasi a mugolare dal piacere. Il suo cazzo gli diventa duro, allora decido di aiutarlo a godere. Per la prima volta in vita mia stringo tra le mani un cazzo che non è il mio. è una strana sensazione. Mi da un piacere mai provato prima. Inizio a menarglielo. Su e giù mentre il mio cazzo gli mena il culo. Sono totalmente appoggiato sulla sua schiena, sento lo strusciare della sua pelle sui miei capezzoli.
All’improvviso il piacere sopraggiunge; gli inondo il culo di caldo sperma e quasi all’unisono anche lui sborra copiosamente. La mia mano è piena del suo sperma.
Per la prima volta in vita mia ho fatto sesso con un uomo. FINE