è la primavera di quest’anno. Il tempo è bello e comincia a fare caldo.
Come ogni bravo ragazzo che ha a cuore la sua macchina, anch’io mi alzo un sabato di buon mattino per pulire e mettere un po’ di ordine nella mia automobile.
Così, armato di detergenti e stracci vari, mi reco in un parcheggio isolato e poco distante da casa mia. Il parcheggio si trova alla fine di una strada che porta sulla cima di un colle, posto alle spalle della città.
Il parcheggio è circondato da boscaglia e si riesce a godere una vista bellissima.
Il parcheggio come potevo immaginare era deserto.
Non c’era nessuno, fatto salvo uno scooter parcheggiato.
Comincio a lavorare e dopo pochi minuti vedo con la coda dell’occhio una testa bionda che si infila nella boscaglia, probabilmente pensando di non essere vista da nessuno.
Preso dalla curiosità, chiudo la macchina e mi infilo nella boscaglia alla ricerca della persona che avevo visto infilarsi.
Passeggio alcuni minuti, poi sento un respiro, prima flebile, poi sempre più affannato, e mi avvicino nella direzione indicata da quei sospiri.
Mi avvicino lentamente, misurando ogni passo, per non farmi scoprire.
Scosto lentamente un ramo, e vedo nuovamente quella testa bionda.
Mi scorgo un po’ di più e vedo che quella testa appartiene ad un ragazzo, ma… io lo conosco!
Si è proprio lui!
è Matteo un ragazzo molto carino, 18 anni circa.
Guardo attentamente, e, non ci credo!
Si sta masturbando!
Ecco il perché dei sospiri!
è veramente erotico vedere i suoi jeans abbassati fino a metà coscia, scoprendo la bellissima pelle rosa delle chiappe rotonde e scolpite, la mano che gentilmente accarezza il suo uccello, muovendosi rapidamente e con vigore su quel bel cazzo teso.
Sono veramente eccitato, la scena era tra le più erotiche che abbia mai visto.
Mi soffermo ancora a guardare il suo magnifico corpo modellato da anni di intenso gioco del calcio: è bellissimo.
La sua mazza, che sarà almeno 20 cm.
Per 6 di diametro è veramente gonfia.
Noto che sta sfogliando un giornalino porno.
Era questa l’occasione che aspettavo.
Senza pensarci due volte sono entrato in azione:
< < E bravo Matteo! > > dissi.
Lui trasalì per lo spavento, si girò di scatto tentando di tirarsi su i pantaloni, era paonazzo, mi guardò e mi riconobbe.
< < Ehm, … ooh! Ale sei tu! Ehm…. no cioè…. ehm, ti prego non dire niente a nessuno!!! > > fu la sua implorazione.
< < Bene, bene > > dissi io
< < vediamo un po’ qua … > > e mi avvicinai in direzione del giornale.
Matteo cercò di scansarlo, di nasconderlo, ma io fui più veloce di lui e presi il giornale.
Lo guardai e con mio grande stupore vidi che si trattava di un giornale porno per gay.
Come, pensai tra me e me, e io credevo che scopasse con un ragazza diversa ogni sera!
Matteo non sapeva più da che parte guardare.
Io lo guardai negli occhi, gli accennai un sorriso e dissi
< < Non ti preoccupare, con me il tuo segreto è al sicuro > > e senza pensarci un attimo, mi inginocchiai e gli presi il cazzo in bocca.
Era tornato floscio per l’emozione, ma mi stavo adoperando al meglio per farlo tornare a testa alta.
Matteo era sorpreso e stordito per quello che era successo e che stava succedendo, ma presto ritornò in se e cominciò ad ansimare.
Il lavoro che stavo facendo con la bocca dava i suoi risultati e in men che non si dica il suo uccello si gonfiò nella mia bocca.
Le mie labbra carnose avvinghiavano quel pezzo di carne mentre la lingua stuzzicava il glande.
Ogni tanto scendevo a leccare e succhiare i suoi grossi coglioni, era veramente un divertimento sbocchianre quel bel ragazzo.
Il suo uccello era veramente teso e bagnato, così senza staccare la bocca da quell’arnese mi sfilai pantaloni e boxer, mi misi alla pecorina e lo incitai ad incularmi:
< < Dai monta la tua troia > > .
Non se lo fece dire due volte, ed appoggio la sua cappella sopra il mio buco. Io divaricai le chiappe e lui gentilmente cominciò a spingere.
La sua cappella mi stava aprendo meravigliosamente ed in poche spinte fu dentro di me.
Cominciò ad andare avanti e indietro montandomi che una vero toro monta la sua vacca, dava dei colpi di reni poderosi mentre mi tirava a se prendendomi le spalle.
I suoi mugolii si fondevano con i miei, mi stava facendo godere intensamente ed io lo ricambiavo stringendo il più possibile i muscoli del mio culetto.
Questo esercizio lo portò rapidamente vicino all’orgasmo, allorché lo incitai a venirmi in bocca.
Estrasse delicatamente il suo manganello e me lo sventolò in faccia.
Io ripresi a spompinarlo velocemente mentre con una mano gli massaggiavo i coglioni, sentivo il cazzo gonfiarsi a dismisura.
Bastò un minuto della mia bocca, lui mi piazzò la mano sulla testa spingendomi il suo coso in gola, diede due colpi di reni ed ansimò un
< < Vengooooo!!! > > cominciando a riversarmi in bocca un fiume di sperma denso e caldo, che recuperavo con la lingua ed ingoiavo a litri.
Finito l’orgasmo gli pulii l’uccello con la mia lingua, recuperando le poche goccie di quel delizioso sperma che mi erano sfuggite.
Ci adaggiammo sull’erba stanchi morti. FINE
