Un ragazzo di 24 anni e le feste di Pasqua… non ero certo propenso all’idea di restarmene a casa, in quelle festività pasquali… primavera che si risvegliava anche nei sensi e tutto intorno a me, nella natura! Non avevo molto da fare: o restare a casa, oppure trovare qualcuno con cui passare i giorni di festa! La mia ragazza, a 500 Km, non aveva manifestato intenzione di farsi viva, ed io intanto mi ero dato da fare per sganciare le altre ragazze con cui spesso mi vedevo per “intrattenermi”… mi ero illuso che lei sarebbe venuta da me, e così avevo tenuto liberi quei giorni, ma poi gli eventi si distorsero…
Non conoscevo molti amici, non conoscevo amici liberi, soprattutto! Erano tutti accoppiati, e questo ovviamente comportava che sarei stato un po’ il terzo incomodo, nè mi andava di aggregarmi ad un gruppo di 4-5 coppie ed essere l’unico solitario!
Presi il coraggio in mano e la cornetta, chiamai un po’ di vecchi amici… chi era in famiglia, chi era sotto esame, chi aveva impegni inderogabili… avevo perso ormai la speranza, quando di colpo misi giù la cornetta e questa squillò… risposi!
“Pronto? ”
“Ciao Marco… sono Tommaso! ”
“Oh, ciao! Dimmi tutto! ”
“Ascolta… sarò sincero: abbiamo prenotato il campetto per una partita di calcetto, ma alla fine siamo 9… senza offesa: ti andrebbe di giocare? “, ed io non stetti a pensare al fatto di essere la loro “scorta”… erano amici ottimi con i quali avevo allentato io nel tempo i rapporti, ed era occasione per riconquistarli!
“Ok… ora e dove? “, e ci si mise d’accordo.
Presi le mie cose da calcetto… non giocavo da 3 anni! Andai al campetto, e molti di loro li conoscevo, altri no! Si giocò, si scherzò, e poi venne fuori, sotto le docce, il problema del dove passare la Pasqua…
“Tu che fai? “, qualcuno mi chiese.
“Mah… sono libero! Non mi andrebbe di stare a casa… per me si può fare qualunque cosa! ”
“Dai… unisciti a noi! “, mi fece uno di “nuovi”, di nome Angelo, ed aggiunse:
“Io, Sandro e Michele andiamo a stare 2 giorni nella villa di un nostro amico, in montagna! Se vieni anche tu, siamo 4 in auto, dividiamo la benzina e facciamo 4 chiacchiere in gruppo! ”
Angelo, Sandro, Michele ed un 4° sconosciuto… tutti sconosciuti… cosa risposi?
“Ok… ma cosa facciamo una volta lì? ”
“Una volta lì ci si diverte… è una villa a 4 passi da 3 grosse discoteche, anche se è un po’ un posto isolato… puoi starne certo che chiunque rimorchierebbe, e poi si va in villa e… ”
“… la fine la conosco da me! “, feci io, sorridendo: erano sconosciuti sulla mia lunghezza d’onda!
Tornai a casa, avvisai la mia lei che sarei stato da un amico in montagna e che il cellulare probabilmente non avrebbe avuto campo… mi ero già preparato la scusa per tenerlo spento! Un po’ lei s’incazzò, ma le ricordai che mi aveva bidonato, quindi…
Il sabato pomeriggio ci si incontrò per partire con l’auto di Michele, una BMW 320i… era un posto a 230 Km, con un po’ di curve sul finire. Tutto andò tranquillo, sino all’arrivo in montagna, presso la villa di Francesco… fu lì, all’ingresso del vialetto, che la BMW emise un rumore sordo: era letteralmente esplosa una gomma, passando su un grosso pezzo di metallo aguzzo tra gli sterpi del sentiero!
“Cazzo… e non ho la ruota di scorta! ”
“Come no? ”
“Ho la bomboletta “Gonfia e ripara”, ma qui c’è poco da riparare! “, disse Michele.
“Già! ”
“Benvenuti… e mi sa che non è questa la notizia peggiore! “, esordì Francesco, il quale mi venne subito presentato: era simpatico.
“Un’ordinanza del Sindaco ha dichiarato chiuse le discoteche per le feste per via di un ricorso sul rumore… ed i miei torneranno solo martedì con l’auto! ”
“Praticamente siamo immobilizzati qui 3 giorni! “, concluse Sandro.
“C’è da mangiare? “, chiese Michele.
“Quello si! ”
“Beh… almeno! “, con mestizia concluse Angelo.
Entrammo in casa e ci sistemammo… 2 di noi nel letto matrimoniale, 1 sul divano, 1 nella camera degli ospiti e Francesco nel suo letto.
Passò il sabato parlando e scherzando… erano simpatici, mi trovavo bene con loro… eravamo tutti arrapati e delusi, e ne scherzavamo, parlavamo di tutto e di sesso.
Passò la domenica come il sabato…
Iniziò il lunedì, ed avevamo esaurito i giochi di società, le carte da gioco erano consumate e ci eravamo detti tutto ed ancora di più. Riprendemmo dopo un paio d’ore dal pranzo a parlare di sesso seduti attorno al tavolo di vetro del salotto, ansiosi che passasse l’ultima notte e tornassimo alla nostra stupenda monotonia di città!
“Ma tu preferisci un pompino o una spagnola? “, chiese Angelo a Michele.
“Una spagnola… ultimamente le ragazze non pompano mai bene! “, e tutti concordammo. Sandro disse:
“Secondo me lo fanno meglio gli uomini… almeno sanno come fare! ”
“Che schifo! “, disse Francesco.
“Già… mica sono frocio! “, aggiunse Michele.
“Ci andresti con un uomo? “, chiese Sandro a me.
“Mah… forse un trans! ”
“Bleah! “, fece Michele.
“No, a me piacerebbe! “, aggiunse Angelo.
Angelo era moro, 175 cm e sportivo… era spigliato e propose un gioco… Michele, alto 180 cm e con un fisico normale, era curioso e chiese delucidazioni:
“è una follia… o tutti o niente! “, chiarì Angelo, e Sando, che era un po’ grassoccio e alto 165 cm, con i capelli castani, chiese di saperne di più.
“Allora… siamo 5, no? Ognuno di noi è arrapato… facciamo una cacchiata: scopiamo tra noi! “, e fu qui che tutti lo sfanculammo! Francesco, che era alto 173 cm, biondo con occhi blu e fisico sportivo, disse:
“Travestiti e ti rompo il culo… che ne dici? “, ma lo disse scherzando. Angelo però si illuminò e disse:
“Ok… 2° tentativo: Francesco… c’è qui la roba di tua sorella? ”
“Si… perchè? ”
“Bene… tiriamo a sorte fra noi: uno, e dico uno solo, verrà estratto, si travestirà e… ”
“… e? “, dicemmo noi.
“Sarà la nostra puttana! ”
Ci guardammo fra noi: eravamo 5 ed arrapati… magari si poteva fare, ma 1 di noi non avrebbe avuto quello che voleva… era un rischio da correre o no? Non avevamo coraggio di dircelo.
“Allora… facciamo così: prendiamo 5 fogli uguali e scriviamo sopra semplicemente “Si” o “No”… così non iniziamo a litigare e non ci vergognamo di sapere chi sia d’accordo e chi no! Se accettiamo, andiamo oltre! “, e l’idea non era male: se anche uno avesse detto di no, non avremmo saputo chi fosse, e lo stesso se si fosse detto di si.
Il cuore mi batteva in gola… io scrissi “Si”… poi toccò a me leggere i foglietti.
“Si! … Si! … Si! … Si! … “, e ne mancava uno solo…
“Si! “, e tutti scoppiammo a ridere.
“Che porci siamo! “, disse Francesco. Angelo aggiunse:
“Però sia chiaro: chi sarà estratto deve accettare, si deve travestire benissimo e non deve avere nulla in schifo! E giurate che nessuna parola mai uscirà da questa casa! “, e tutti accettammo e giurammo. Io proposi:
“Mi sembra giusto però che all’estratto possa toccare un piccolo privilegio… ”
“Cioè? ”
“Beh… 4 cazzi in culo, e lui almeno ad uno lo potrà mettere? ”
“Mi sembra giusto! ”
“Bene… facciamo che il successivo in ordine alfabetico all’estratto sarà obbligato a dare il culo, ok? ”
“Ok! ”
“Bene… scrivo i nostri nomi sui foglietti! “, dissi io, e qui mi capitò una cosa assurda: non so perchè, ma sui 5 foglietti io scrissi per 5 volte il mio nome! In quel momento mi ero condannato ad essere la loro troia!
Estrazione… suspence… Marco! Dopo Marco toccava a Michele… io sarei stato la loro troia, e Michele mi avrebbe dato il suo culo!
Tutti tirarono un sospiro di sollievo, e mi guardarono… Michele si preoccupò del suo culo, ma disse:
“Bene… adesso sai cosa fare, eh? ”
“Avete avuto un culo della miseria! “, dissi io, accartocciando i bigliettini e buttandoli, per non farmi scoprire.
“Fra un po’ avremo il tuo, di culo! “, mi disse Francesco, che s’alzò e mi accompagnò in camera di sua sorella.
“Fatti bella! “, mi disse ridendo.
Ero solo con me stesso e tanti vestiti e biancheria da donna… non so nemmeno cosa mi passò per la testa facendo quella pazzia! Ormai ci ero dentro…
Non ero male come uomo… 169 cm, biondo ed occhi blu, sportivo praticante… villoso… decisi che se puttana dovevo essere, dovevo esserlo davvero! Cercai in bagno una crema depilatoria… sfoltii le gambe, il torace… lasciai i peli sul cazzo e mi depilai anche il culo, ed alla meglio anche il buco… pregustavo i loro commenti. Trovai dei brillantini e così me li sparsi per il corpo, poi mi spruzzai del profumo ovunque.
La sorella di Francesco aveva indumenti intimi non male… presi un paio di slip blu, un reggiseno blu che mi andava strettissimo e lo riempii di carta igienica… mi misi dei collant: non aveva reggicalze e giarrettiere! Non sapevo come truccarmi, ma sapevo mettere lo smalto alle unghie, e me ne misi uno blu elettrico… misi un rossetto rosso fuoco, e cercai di mettermi la cipria: ci riuscii, e l’effetto non era male… ero davvero troia! Sembravo una zoccola più che una donna, ma era quello che volevo!
Indossai una sottana bianca, e sentii un fulmine: iniziava a piovere, ed erano già le 19: 00! Non persi altro tempo: masticai una caramella alla menta e mi pettinai con una spazzola, abbondando con la lacca… entrai nella camera dei genitori di Francesco e frugai nell’armadio della madre: trovai quello che volevo… una pelliccia e delle scarpe nere con tacco alto… non sapevo camminarci, ma non importava!
Mi guardai nello specchio… mi facevo una voglia paurosa, ma ero per quei 4 porci che mi aspettavano.
Mi avvicinai al salotto e gridai:
“Sono pronta! “, e qualcuno mi disse di attendere… si abbassarono le luci, ed intanto furoreggiava il temporale… mi dissero di entrare: entrai battendo i tacchi e sculettando, e tutti mi videro vestita con la pelliccia e truccata… non sembravo male! Erano tutti in boxer e maglietta, a piedi scalzi, ed avevano tolto il tavolino dal salotto, messo i divani a ferro di cavallo ed 2 tappeti al centro.
“Ma sei stupenda! ”
“Dai… vieni qui tra noi! “, e mi sedetti fra Angelo e Francesco. Iniziai a parlare con voce da checca… i loro uccelli si alzavano sotto i boxer, ed io stavo per essere catapultato in un altro mondo.
“Allora… che si fa qui per non annoiarsi? “, ed Angelo iniziò a toccarsi.
“Parliamo di sesso… il sesso ti piace? “, mi chiese Michele. Anche lui e Francesco iniziarono a toccarsi, e Sandro si alzò e si inginocchiò avanti a me e disse:
“Odore di donna… se chiudo gli occhi mi arrapo… se li apro e ti vedo, mi arrapi: sei una dea! ”
“Che dolce sei, tesoro! “, gli dissi. Francesco si alzò, cedette il posto a Sandro, mentre lui venne alle mie spalle e mi diede un bacio sui capelli. Io decisi di fare il primo passo: presi a scappellare Angelo, che emise un gemito, quasi un modo per dare il via a tutti gli altri… con le due mani toccavo i cazzi di Angelo e Sandro, e ad un tratto sentii qualcosa colpirmi in testa: era il cazzo di Francesco, che mi colpiva sui capelli. Michele si alzò e mi si stese davanti, iniziando a leccarmi le gambe, dopo aver detto:
“Che zoccola sei: ti sei depilata anche! “, e tutti si eccitarono ancor più: sentii i cazzi di Angelo e Sandro crescermi in mano! Poi Francesco mi invitò ad alzarmi e togliemi la pelliccia… tutti rimasero ammutoliti vedendomi la sottana… ed il finto seno, e le gambe velate di nylon… Angelo e Francesco si spogliarono in un attimo, mentre Michele continuava a leccarmi, ora le cosce… mi tolsi anche la sottana, e qui sentii i loro cazzi esplodere!
Mi sganciai da Michele e mi stesi sul divano, che ormai mi sbavava sulle calze, e mi stesi sul divano… avevano notato che mi ero depilato il petto, e che ero lucido di brillantina, ed ogni tanto si stropicciavano gli occhi… Francesco disse:
“Ammettilo… un po’ zoccola sei! ”
“La tua zoccola, se vuoi… ma per ora mi sento signora, ancora! ”
“Per ora! “, e detto ciò, Francesco si mise a cavalcioni sul mio petto e mi pose il suo uccello sul mento: era bello lungo, ed io iniziai a stuzzicarlo con la lingua, mentre qualcuno mi dava altri colpetti di cazzo sulla fronte… non avevo mai leccato un cazzo, e lo stavo facendo, quando ad un tratto Francesco diede un colpo di reni e me lo mise in bocca, poi senza darmi tempo di capire, iniziò a scoparmi in bocca… io non opposi resistenza: sentii solo Michele che spostava Francesco per mettermi il suo, in bocca, mentre ora era Francesco a colpirmi la guancia destra con il suo cazzo. Con le mani stringevo fortissimo il culo di Francesco, mentre qualcuno mi leccava l’ombelico.
Mi alzai e mi appoggiai con il petto al divano, tenendo le gambe ritte e larghe… Michele mi venne davanti insieme ad Angelo ed iniziarono ad approfittare della mia bocca, mentre vidi Sandro passarmi alle spalle con una corda e dirmi, interrotto da un tuono:
“Hai promesso di non opporti a nulla! “, e mi afferrò i polsi e li legò fra loro: ero appoggiato con il petto al divano, 2 cazzi avanti, le mani dietro la schiena ed il culo ancora coperto, ma per poco ancora! Sentii chiaramente qualcuno strapparmi i collant e gli slip e sputarmi sul culo a ripetizione.
“Anche il culo si è depilato! “, ed udito ciò, Angelo quasi impazzì ed iniziò a chiavarmi con potenza in bocca… non mi faceva quasi respirare, e non potevo nè allontanarlo, nè parlare… presi il ritmo e mi lasciai prendere, quando ad un punto sentii uno spruzzo, poi ancora, poi un fiotto di sborra uscire dal cazzo di Angelo che urlava:
“Sei una troia! “, e mi continuava a pompare il suo cazzo in bocca… me lo tolse e mise una sua mano sotto la mia bocca, dicendo:
“Sputa la mia sborra! “, ma una buona parte di questa era già stata ingoiata, poichè non potevo farne a meno, soffocato come ero da quel cazzo. Ne sputai comunque un bel po’, e lo vidi andarmi alle spalle, e mentre prendevo fiato, il cazzo di Michele mi si appoggiò sui capelli: lo presi in bocca piano, e poi un po’ di più… sentii la mano di Angelo sul mio culo, mentre spalmava la sua sborra… era piacevole, e per un attimo mi rilassai, ma ad un tratto sentii qualcuno afferrarmi per i fianchi e poggiare la punta del suo cazzo al mio culo… non me l’aspettavo, ma mi entrò di colpo tutto dentro, favorito da un attimo di rilassamento! Forse strinsi il culo come un compressore, ma l’unica cosa che ricordo fu un mio grido fortissimo, stroncato dal cazzo che avevo in bocca, e poi un susseguirsi di colpi pauroso e fortissimo… il dolore era infinito, ma Michele mi afferrò per capelli e mi tenne sul suo cazzo: sapeva che a lui toccava darmi il culo, come prestabilito!
Chi mi era dietro era Francesco, che mi schiaffeggiava il culo, mi diceva:
“Scoppia, puttana… scoppia! “, ed era infoiato da paura. Ad un certo punto, Angelo e Sandro mi afferrarono per le gambe e mi sollevarono: uno per gamba… Francesco si trovò con il mio corpo sospeso tra divano, cui mi poggiavo con il petto, e le gambe, mantenute dai 2… Michele tirò fuori il suo cazzo e mi disse:
“Non ti sborro in faccia: ti sborrerò nel culo! “, e sparì verso la cucina… volevo sapere dove stesse andando, ma ero in equilibrio precario, ed i colpi di Francesco divennero rabbiosi: mi spaccò veramente il culo, e mi sborrò da paura, facendomi schizzare l’intestino… e fu qui che io urlai di piacere, gridando:
“Sventratemi, vi prego… sventratemi! ”
“Puoi giurarci! “, mi disse Michele, appena tornato dalla cucina con un calice di vetro ed un grosso sturalavandini, il cui manico era stato coperto con un preservativo.
“Questo ti finirà nel culo! “, mi disse.
“Vediamo cosa sai fare! “, gli risposi, mentre Francesco estrasse il suo uccello ed i 2 mi posarono a terra… mi raddrizzai ed ero tremolante… pioveva a dirotto e sentivo la sborra scendermi per il culo e le gambe… caddi sul divano, ma mi fecero subito stendere per terra, schiena sul tappeto e mani ancora legate dietro la schiena. Mi vidi di colpo Francesco ridestarsi e poggiarmi il cazzo sporchissimo di sborra in bocca.
“Pulito e lindo… muoviti! “, e lo ciucciai con avidità, mentre qualcosa mi tornava in culo: era lo sturalavandini! Entrava, entrava… non finiva mai… quando Francesco mi tolse il cazzo, io ormai stavo piangendo dal dolore e dal piacere… mi voltarono di lato ed iniziarono e mi tirarono su una gamba, spingendo avanti e dietro lo sturalavandini… ormai avevo il culo scandalosamente aperto, quando ad un tratto mi rimisero schiena a terra e mi trovai Michele con l’uccello dentro di me e le mie gambe che quasi si poggiavano sul mio petto… Angelo mi strappò ancor più le calze, e venne fuori il mio cazzo, mentre mi meravigliavo di come il reggiseno non si fosse scomposto.
Il mio cazzo era un totem, ma nessuno gli badava, nè io potevo toccarmi, impedito come ero dai polsi legati. Sandro mi posò il suo uccello in bocca e mi diede una stantuffata, ma la mia testa era troppo in basso… mi mise un cuscino del divano sotto la testa, e ne passò uno anche a Michele, che me lo mise sotto il culo: entrambi adesso erano comodissimi, ed io ero oggetto come non mai! Un cazzo senza pietà in culo, uno in bocca… qualcuno mi iniziò a sbattere l’uccello contro un piede. Michele intanto iniziò ad alternare il suo cazzo allo sturalavandini… era dolore allo stato puro, piacere senza confini! Il mio culo era ormai un cratere, e così Francesco prese ad infilarmi un paio di dita nel culo… ne mise anche 3, ma oltre non riuscì, così ritornò allo sturalavandini, spingendo sino a farmi male.
Mi alzarono, mi sciolsero, ed io mi gettai come una cagna sull’uccello di Sandro, tanto da meravigliare tutti: gli leccavo le palle, la cappella, poi lo mordevo e lo succhiavo con rumori da film porno… Sandro mi spinse fortissimo la testa verso i coglioni e mi sborrò fra gli applausi di tutti… tirò fuori il suo uccello ancora durissimo, mentre la sua sborra mi usciva da tutti gli angoli della bocca, e lo sentii corrermi dietro e ficcarmelo nel culo… iniziò qui una galoppata da brivido: a turno li sentivo contare fino a 10, poi darsi il cambio, ed io ormai non vedevo nulla, ma sentivo i colpi di ognuno… fino a 10 e cambio, 10 e cambio, 10 e cambio…
Durò non so quanto… preso come ero da quei cazzi, mi ero persino dimenticato di menarmi il mio! Michele disse:
“Riempiamogli il culo di sborra… adesso! “, e quello che mi era dietro prese a correre con il suo cazzo… 10, 20 colpi, e poi ancora lo sperma nel mio culo… fuori lui, dentro un altro, e fui inondato anche da lui… ancora un altro… ed infine il 4° mi riempì! Michele, appena l’ultimo mi inculò, prese lo sturalavandini e me lo mise nell’ano, dicendo:
“Tappiamo questa mignottona! “, e mi applaudirono.
Rimasi non so quanto tempo con il culo che bolliva… quando mi alzai, sentii litri di sperma cadermi giù… non sentivo nemmeno il manico dello sturalavandini nel culo! Loro erano allineati sul divano, con i cazzi fiammanti dalla goduria!
Io mi girai con il culo verso loro e mi tolsi piano piano lo sturalavandini, poi mi sedetti di fronte a loro, sul divano… dissi, sempre con voce da checca:
“Michele… appena sei pronto, io farei quel che si deve fare! ”
“Vai… vai, Michele! “, disse Francesco.
Michele si alzò: ero stato di parola io, e lo fu anche lui, in rappresentanza degli altri. Si avvicinò a me, ma gli dissi di stendersi pancia a terra sul tappeto. Lui eseguì, ed io mi alzai e portai con me il copridivano… mi guardavano tutti, ed ero ancora una zoccola da paura con un cazzo in tiro: 16 cm, ma largo come un torre! Coprii con il copridivano Michele, lasciando solo il suo culo all’aria… per fortuna Michele aveva pochi peli, ed il suo culo mi piaceva davvero. Lui tremava, ma io con calma mi avvicinai a Sandro e gli porsi il mio culo, dicendo:
“Per favore… ficcami un paio di dita dentro e tira fuori un po’ di sborra! “, e Sandro, il cui cazzo si rizzò sentendo la mia voce da puttana chiedergli quello che gli avevo chiesto, eseguì subito. Di sborra ne venne fuori parecchia… io lo ringraziai e gli leccai le dita, poi mi posai con le labbra sul culo di Michele e sputai su di lui… mi stesi su di lui: avevo il cazzo che era una rampa di lancio, e lo appoggiai sul culo tremante di lui… piano entrai, e quando fui dentro mi fermai un attimo…
Pochi lampi in successione… iniziai a pompare… furono non più di 2 minuti, in cui Michele urlò come un forsennato, e gli scaricai nel culo una quantità impressionante di sborra! Non ce la facevo più, ed in 2 minuti ebbi l’orgasmo più spaventoso della mia vita! Caddi steso a terra, in preda a piacere infinito… Michele non si muoveva, ed intanto i 3 si vennero a mettere a turno cavalcioni delle mie labbra, posandomi il cazzo in bocca. Io succhiavo senza nemmeno più pensare… Michele si alzò dicendo:
“Adesso me la paghi: non potrò sedermi per mesi! “, e carponi mi venne a rimettere il cazzo nel mio culo… per me era magnifico!
“Bagascia! “, diceva, e mi mordeva le gambe.
Quando Sandro stava per sborrare, mi tirò il cazzo dalla bocca e sborrò nel calice di vetro… capii subito, e lasciai fare! A turno tutti mi sbattevano in bocca e poi sborravano nel calice… l’ultimo fu Michele, che mi uscì dal culo e schizzò nel calice una quantità che non credeva nemmeno lui di avere ancora in corpo!
“Ed ora bevi! “, mi disse, ma io mi alzai e dissi:
“Si può fare di più! “, e posai lo sturalavandini sul divano, mi ci sedetti sopra ed iniziai a menarmi il cazzo… sborrai dopo poco anche io nel bicchiere, mentre gli altri erano esterrefatti. Appena sborrai, Francesco mi prese da dietro e mi trattenne le mani, poi qualcuno mi afferrò le gambe… io dissi:
“Ma guardate che bevo lo stesso! ”
“Si… ma ci piace farti sentire puttana! “, e mi calarono la sborra nel bicchiere in bocca, tappandomi il naso chiudendomi la mascella… la tenni in bocca un attimo, poi ingoiai… mi lasciarono andare… mi alzai e mi tolsi lo sturalavandini dal culo, e dissi:
“Posso farmi una doccia? “, ma nessuno mi rispose: erano tutti a terra, distrutti… FINE
