Lavoro da due mesi come ragazzo del room service in un albergo del centro. E da due mesi ho scoperto che il mondo è pieno di gente disposta a pagare per mettermi le mani addosso. D’altra parte il proprietario dell’albergo, il Dottor Franco, mi ha assunto proprio perché alle sue insistenti richieste di concedergli qualche servizietto di tipo sessuale io non ho detto di no.
Quando sono andato a chiedergli un lavoro mi ha fatto capire che in particolare con certi ospiti dell’albergo bisogna essere gentili, molto gentili. Io facevo il ganzo e dicevo che per me non c’era problema, uomini o donne era uguale. Così, mi ha voluto mettere alla prova. Ha chiuso la porta dell’ufficio, è venuto davanti alla poltrona dove stavo seduto e si è tirato fuori l’uccello dai pantaloni. Era la prima volta che mi ritrovavo davanti alla faccia un cazzo ma a quel lavoro ci tenevo troppo. D’altra parte di pompini ne avevo ricevuti tanti che avrei dovuto cavarmela a farne uno. Mi risucchiai in gola allora quel sesso gonfio e me lo lavorai per benino con la lingua. Lo sentivo crescere e pulsare fra le labbra che scorrevano avanti e indietro sulla sua pelle.
Quando con la punta della lingua picchiettavo sulla cappella sentivo che il Dottor franco aveva come delle scosse elettriche.
Ma quando con una mano sono andato a toccargli sotto i coglioni, in mezzo alle cosce, fino a lambirgli il culo con un dito, l’ho sentito fremere e in pochi secondi ha spruzzato fuori tutto il suo piacere. Ho ritirato la faccia e il suo getto mi ha colpito su una guancia. Il Dottor franco allora, con una mano, ha tirato fuori il cazzo dalla mia bocca e con la punta mi ha carezzato la faccia, spalmandomi lo sperma da ogni parte.
Comunque da quel giorno lavoro nel suo albergo.
FINE