Vorrei raccontare che cosa mi è successo a Madrid quando sono stata a Settembre. Bene, non ero io la destinata a fare uno stage a Madrid presso una filiale della mia ditta, ma una mia collega, la cui figlia ammalandosi, l’ha costretta a dover rinunciare e così hanno deciso di mandare me .
Io molto felicemente ho risposto positivamente, considerato che a me piace molto la Spagna e in particolar modo Madrid. Arrivata a destinazione, dopo aver lasciato i bagagli in un hotel vicino alla Porta del Sol, dove avrei alloggiata, ho preso un taxi e mi sono presentata in ufficio.
Dopo aver conosciuto colleghi e colleghe abbiamo incominciato lo stage. Ricordo che il mio sguardo si era soffermato su di un mio collega molto carino, ma molto effeminato, e una mia collega accortasi del mio sguardo e non conoscendo i miei gusti, scherzando mi disse di non farmi strane idee che intanto lui era gay . Dopo un paio di giorni, nella pausa pranzo (andavamo a mangiare in un self-service) mi sono seduta con il mio collega (si chiama Jose) e parlando del più e del meno, mi ha confidato di essere gay ed io senza problemi le dissi di non preoccuparsi perchè io ero lesbica.
Lui molto contento sorrise e mi chiese se volevo andare con lui alla sera in un locale alla periferia di Madrid riservato ai gay e alle lesbiche. Io le dissi subito di si, anche perché erano due sere che stavo chiusa da sola in hotel. Infatti alla sera, dopo aver preso la metropolitana, sono arrivata sul luogo dove avevo appuntamento con Jose e poi con la sua macchina siamo andati in questo locale. Appena arrivata, Jose mi ha detto che il locale era diviso in due, un ingresso per i gay e l’altro per le lesbiche, allora dopo esserci salutati ci siamo divisi, dandoci appuntamento all’uscita del locale. Appena entrata mi sono trovata un ambiente molto bello ed eccitante. Luci molto soffuse, divanetti illuminati da candele da un lato, mentre dall’altra parte attraverso una porta si vedeva che c’era una specie di discoteca, dove si poteva ballare musica di tutti i generi.
C’erano moltissime donne e dopo aver preso da bere sono andata a vedere che ballavano. L’ambiente era molto elegante così come le donne che lo frequentavano, e si respirava anche un’aria molto eccitante, comunque dopo un po’ sono andata a sedermi in un divanetto, e dopo pochi minuti è arrivata una signora molto elegante, che poteva avere una cinquantina d’anni, e molto educatamente mi chiese se ero sola. Io risposi di si e lei mi chiese se poteva sedersi ed io acconsentii. Lei mi disse che non mi aveva mai vista e io le dissi che ero italiana e abbiamo parlato un po’ di noi. Lei mi disse che era sposata, e che suo marito era proprietario di una piccola azienda, anche se lei preferiva le donne agli uomini. Suo marito era a conoscenza di questa cosa, ma considerato che lui saltava da una donna all’altra e che lui era spesso fuori per lavoro per tutta la Spagna, hanno deciso di continuare a vivere assieme per convenienza, pur facendosi ognuno la propria vita.
Giunta l’ora che avevo stabilito con Jose dissi a Pilar (questo era il nome della signora) che dovevo andare, perchè avevo appuntamento con un amico fuori dalla discoteca. Lei mi chiese dove alloggiavo e dicendomi che lei viveva non lontano da la, mi disse che se mi faceva piacere mi avrebbe riaccompagnata lei. Io le risposi di si, anche perchè trovavo quella donna molto affascinante oltre che essere molto educata. Uscii fuori dal locale e le dissi a Jose che se non le dispiaceva, mi sarei fatta riaccompagnare da un’amica e lui mi disse che non c’era problema .
Allora dopo essere rientrata abbiamo parlato ancora un po’ e poi siamo andate via verso casa .
Pilar dopo avermi accompagnata davanti all’hotel mi disse che era stata molto bene con me e che sperava di rivedermi. Io le dissi che avrebbe fatto piacere anche a me, che però non potevo dirle quando. Lei allora mi disse !
che ci saremmo viste una sera che ero libera al locale, che lei frequentava abitualmente. Quella sera era giovedì . Al venerdì, mi sono recata in ufficio e alla sera al mio rientro, alla portineria dell’hotel mi hanno consegnato un pacco regalo. Sono salita in stanza e dopo averlo aperto ho visto che era un bellissimo completino di lingerie (mutandine, reggiseno, reggicalze e calze) in pizzo nero. Dentro alla scatola, c’era anche un bigliettino scritto da Pilar, che mi diceva che le avrebbe fatto piacere che l’indossassi quella sera, e che se accettavo potevo telefonarle nel cellulare e lei sarebbe venuta a prendermi e che poi saremmo andate a cena assieme e poi al locale. Io rimasi molto colpita dal gesto, ed ero molto contenta anche perchè ero rimasta molto affascinata dalla classe di quella donna, e allora le telefonai, dicendole di venirmi a prendere dopo un paio d’ore. Mi feci una doccia, dopodichè indossai il completino che mi aveva regalato (doveva avermi osservato bene, considerato che era proprio della mia misura), e un tailleur grigio molto elegante e aderente. Venne l’ora, scesi e vidi Pilar che mi aspettava fuori dall’ingresso dell’hotel. Era anche lei molto elegante, indossava un vestito molto aderente blu scuro, con uno spacco vertiginoso. Salite in macchina, la ringraziai del pensiero, e lei mi disse che ne indossava uno uguale al mio però blu e sorridendo mi disse che le sarebbe piaciuto vedere come mi stava, poi accesa la macchina siamo andate a mangiare in un ristorante italiano, molto elegante.
Siamo arrivate al ristorante, un posto molto elegante, abbiamo ordinato da mangiare, e mentre aspettavamo Pilar continuava a parlarmi, mentre io rimanevo sempre più affascinata dalla sua voce, dai suoi movimenti, dai suoi gesti, dalla sua eleganza e bellezza (aveva 51 anni, ma ne dimostrava non più di 43-44). Poi finito di mangiare, siamo uscite e siamo andate al locale (quello dove ci eravamo conosciute). Mentre eravamo in macchina, Pilar mi prese la mano e stringendomela mi disse che stava molto bene con me e io le risposi che anche io mi trovavo molto bene con lei, allora con la mano mi accarezzò il viso. Devo dire che era una persona molto gentile e dolcissima. Arrivate al locale ci siamo sedute, abbiamo preso da bere e quando hanno messo una bellissima canzone spagnola molto lenta, Pilar mi chiese se volevo ballare. Dissi di si, ci alzammo e arrivate in pista abbiamo incominciato a ballare. Sentivo Pilar che ballando mi stringeva sempre più a lei, e io avvicinandomi sentivo sempre più il mio corpo contro il suo, era una sensazione molto bella e io abbandonandomi, posai il capo sulla spalla di Pilar. Sentivo il suo fiato sul mio collo e sentii, la sua mano che con il dito pollice prese a sfiorarmi la parte inferiore della schiena introducendosi sotto alla giacca Allora io incominciai, ad accarezzarle la schiena da sopra il vestito, anche se ero un po’ imbarazzata (c’erano diverse coppie in pista, ma guardandomi attorno pensai che intanto eravamo tutte di noi), lentamente scesi e sfiorai il suo sedere, mentre continuavo a sentire la sua mano sfiorare la mia pelle, ma non solo, sentii che con la sua bocca, mi baciò sul collo. Io mi strinsi ancora di più a lei e alzando il capo dalla sua spalla la guardai e lei guardò me. Lei mi disse che aveva voglia di baciarmi e io le risposi che avevo voglia di essere baciata, e avvicinandomi con la mia bocca alla sua ci baciammo, anche se fù un bacio molto casto, sol!
o con le labbra. Continuando a ballare, sentii Pilar che mi disse in un orecchio che quella sera suo marito non c’era, che sarebbe rientrato la Domenica, e mi chiese se volevamo andare a bere qualche cosa a casa sua. Considerato che il giorno dopo non dovevo andare a lavorare le dissi di si, infatti una mezzoretta più tardi, uscimmo dal locale e salimmo sulla macchina. Appena salita sulla macchina Pilar mi guardò e avvicinandosi a me ci baciammo, questa volta fù un vero bacio, con le nostre lingue che si cercavano che scivolavano l’una contro l’altra, poi accese la macchina e partimmo. Arrivammo a casa sua (una casa stupenda, di quelle che si vedono solo nei film) mi fece accomodare nel divano (era un divano che poteva accogliere almeno venti persone) e mi versò da bere, mentre mi disse che andava a mettersi qualcosa di più comodo. Infatti dopo dieci minuti, arrivò con una lunga vestaglia trasparente blu, dello stesso colore del completino intimo che indossava, e mi disse che l’aveva comperata per indossarla con me. Rimasi senza parole, davanti ad uno spettacolo di quel genere, vedere un corpo bellissimo con quegli splendidi indumenti (io adoro gli indumenti intimi), allora lei padrona del gioco, si avvicinò a me e mi chiese che cosa ne pensavo per una donna della sua età, ma che il mio corpo era sicuramente più bello, mentre con la mano mi aprì la giacca per accarezzare il mio seno attraverso il reggiseno. Io mi abbandonai a lei, e lei incominciò a trafugare tutto il mio corpo, scendendo lentamente per poi infilarsi tra le mie cosce, cercando centimetro dopo centimetro di arrivare alla meta, e così fu. Sentii che con le mani scostò le mutandine già inzuppate, io chiusi gli occhi mentre sentivo le sue dita aprire lentamente le labbra della mia fichetta e accarezzarla molto delicatamente. Io a quel punto mi distesi sull’enorme divano, mentre Pilar mi sfilò la gonna, allora io mi sfilai le mutandine e aprendo a lei le gambe le chiesi di leccarmi. Lei non se lo fece ripetere due volte e incominciò a scoparmi con la sua esperta lingua. Ricordo ancora che per almeno un paio d’ore lei si occupò totalmente di tutto il mio corpo, senta che io le facessi niente, mi sentivo come se fossi in suo possesso, mi leccò, mi accarezzò, mi scopò con i suoi giocattolini fino a portarmi quasi allo svenimento. Rimasi a dormire a casa sua e, al mattino mi sono vendicata facendo impazzire io a lei di piacere. Fù davvero un’esperienza indimenticabile. Le promisi che se sarei ritornata a Madrid (sicuramente) sarei andata immediatamente da lei, così come se qualche giorno lei venisse in Italia. Non la dimenticherò mai. FINE