Era un martedi, non aspettavo nessuno.
Ad un certo punto suonò il citofono, diceva di essere il postino con una raccomandata.
Lo feci salire perchè ero ancora in pigiama.
Aprii la porta senza neanche pensare, non era il postino…..
Entro in casa con violenza mostrandomi un coltello a serramanico, rimasi muto e lo feci entrare.
Una volta in casa si chiuse la porta dietro di sè e mi ordino di dirgli dove erano i soldi, provavo paura e non sapevo che fare, gli diedi tutto ciò che trovai nei cassetti , ma lui non era soddisfatto…..
Volle di più, mi disse che un ragazzo come me se lo sarebbe fatto volentieri come risarcimento per non aver trovato nulla in casa.
Mi intontì con un violento pugno nello stomaco e io caddi a terra; mi strappò i vestiti di dosso e mi legò strette le mani dietro la schiena.
Mi diede una sberla per farmi riprendere, lui era gia seduto sul divano con il suo enorme cazzo in mano….. mi disse di inginocchiarmi davanti a lui e di aprire la bocca.
Io , tutto nudo e legato nei polsi, mi inginocchiai e terrorizzato aprii la bocca.
Mi mise una mano sulla nuca e mi spinse il suo cazzo in gola , mi disse che se non lo avessi soddisfatto mi avrebbe fatto del male……. cominciai a spompinarlo con tutte le mie forze……… su e giù su e giù senza mai fermarmi, lui mi tirava i capelli e mi forzava contro di lui.
Dopo un po’ mi venne in gola, un fiotto di sperma immenso, non riuscivo più a respirare, lui continuava a sborrare e io ad ingoiare tutto; non mi permise di alzarmi dal suo cazzo finche non si era smosciato.
Il suo sperma mi colava dalle labbra……… mi punto il coltello alla gola e mi obbligo a girarmi.
Mi ritrovai a pecorina con lui alle mie spalle e le mani sempre legate.
Mi mise prima un dito nel culo, poi due, poi tre, le metteva e le toglieva per più e più volte, mi diventò duro……. poi senza dire niente mi punto il suo cazzo sullo sfintere e me lo infilò dentro……… mentre stantuffava nel mio culo mi afferrò il mio cazzo in mano e cominciò a masturbarmi.
Venivo inculato e masturbato contemporaneamente…….. non ce la facevo più venni assieme a lui.
Rimasi per terra su un fianco, col cazzo semirigido e sporco di sperma e il culo dolorante anch’esso pieno di sborra, le mani legate e sulle labbra il segno del pompino che ero stato costretto a fare…..
Lui si alzò e stava per andarsene. FINE