Ho sempre sognato di possedere tante donne, ma ultimamente sempre più spesso ho sognato uomini, di tutte le razze e di tutte le doti, uomini, uomini, uomini, sempre e solo uomini. Finalmente l’altro giorno il sogno si è avverato, e ho ricevuto un e-mail da un ragazzo di Firenze che si diceva disposto ad avere un incontro con me. L’incontro è avvenuto nella casa di un suo amico che tra l’altro era presente ma non partecipe. Vista la mia inesperienza, lui mi ha fatto mettere a mio agio e abbiamo iniziato a parlare dei propri gusti sessuali. Al momento che ho detto di essere vergine analmente, ho visto un lampo nei suoi occhi, e lui si è fatto più affettuoso con me. è voluto subito passare alla camera da letto, dove mi ha spogliato e si è spogliato, era stupendo, aveva un cazzo magnifico che gli pendeva tra le cosce scultoree. Io mi sono eccitato alla sua vista, e il mio membro, abbastanza notevole, si è subito inalberato, il suo invece no e questo un po’ mi è dispiaciuto, Andrea, questo il nome del ragazzo si è avvicinato a me, mi ha abbracciato e con la mano è scivolato tra le mie natiche e senza tanti complimenti, ha esplorato il mio retto.
Visto come era accaduto il tutto, ho avuto una cattiva reazione e mi sono arrabbiato, ma lui molto dolcemente si è avvicinato a me e mi ha baciato appassionatamente, io ero in estasi, non capivo più niente e mi sono subito riaddolcito.
Mentre mi baciava è passato a baciarmi il collo, poi il petto, è sceso e mi a dato un bel bocchino lungo ma non abbastanza per farmi venire, poi è risalito, mi si è avvicinato all’orecchio e mi ha detto:
– Adesso ci facciamo un bel clistere, almeno poi ci troviamo puliti per dopo, che ne dici? ? –
– Io penso di non averne bisogno –
– E invece ti sbagli, prima quando ho infilato il dito nel tuo culo, ti ho sentito pieno, quindi tu farai il clistere. –
– No, non voglio. –
– Non farmi spazientire e mettiti subito a pecora –
Io ero inerme a quella freddezza, e mi coricai a pecorina sulla sponda del letto, come fui giù entro il suo amico a portargli la sacca. La sacca era piena di un liquido bianco, dopo scoprii che era latte.
All’estremità della sacca c’era un beccuccio a forma di cazzo, nero, molto nodoso. Io tentai di rialzarmi, ma come ne feci cenno, ricevetti un grosso sculaccione e ripiombai sul letto immobile. Sentii i due amici parlottare e dopo poco sentii una mano unta che mi dilatava il sedere e si immergeva dentro di me. Provai fastidio, non dolore perché anche se vergine, usavo molto le dita nel mio retto, comunque il fatto di dover essere inerme, mi dava fastidio. Dopo aver ricevuto almeno tre dita di vasellina dentro di me, arrivò l’ora del cazzone nero, mi fu appoggiato al buco e con un sol colpo entrò tutto dentro di me, era enorme per il mio culo, comunque dopo poco si adatto, ma il peggio doveva passare, Andrea si poggio accanto a me e l’amico fece a lui il mio stesso servizio, solo che io fui riempito con tre litri di latte e poi mi fu applicato una specie di tappo che mi lasciava pieno, Andrea fu riempito con due litri di acqua e sale, e poi stette li ad attendere che l’amico lo impalasse, il suo amico aveva un cazzo così detto da culo, cioè un cazzo di almeno venti centimetri, ma molto fine, vedevo Andrea paonazzo in volto e vidi il suo cazzo agitarsi per la prima volta dopo due ore che eravamo lì. Dopo che l’amico si era scaricato dentro Andrea, fu il mio turno di sodomizzarlo, ma gli diedi solo due o tre colpi, avevo i crampi allo stomaco e non ce la facevo più a resistere, quindi tentai di togliermi il tappo, ma esso era stato gonfiato ed era impossibile aprire la valvola senza saperne l’esatta posizione. Andrea che era stato lasciato a metà godimento, si infuriò e corse in bagno, lo vidi tornare molto incazzato e con un cazzo che faceva impressione.
A dir la verità, la mia eccitazione lascio il posto alla preoccupazione, e facevo bene, senza un minimo di sentimento mi ributto sul letto, mi legò le braccia alla spalliera e le gambe al fondo del letto, sotto di me pose almeno tre cuscini, ma la cosa più tragica è che il mio intestino era ancora pieno. Mi lasciò così almeno tre quarti d’ora, poi entro nella stanza e sentii insieme a lui almeno altre quattro cinque persone, mi girai e immaginatevi voi la scena, io nudo con il culo pieno di latte, a pecora, legato e con il cazzo penzoloni in mezzo alle gambe. Scorsi con la coda dell’occhio altre figure aldilà della porta, ma tutti erano in silenzio e non capii niente di ciò che stava accadendo, lo capii quando addosso a me iniziò ad arrivarmi gli indumenti dei presenti, vidi arrivare delle mutande lezze, schifose e puzzolenti, poi sentii delle mani armeggiare dietro a me e finalmente fui liberato dal tappo, ma per poco, subito dopo un cazzo entrò dentro di me e in poco si svuoto del suoi sperma dentro di me, poi un altro e un altro e un altro, e un altro ancora, fino a quando io quasi svenni dalle penetrazioni subite, credo che fossero una ventina, alla fine fui condotto in bagno e mi fu permesso di svuotarmi nel bidè, avrei dovuto vedere ciosa aveva contenuto per ore il mio intestino. Mi svuotai immediatamente, ero talmente dilatato che persi roba anche nel tragitto oltre che sul letto. Sentivo il mio intestino in fiamme che si svuotava e già ero preoccupato, ma il brutto arrivò quando Andrea mi costrinse a guardare ciò che avevo fatto, avevo colmato un bidè di latte colo r marrone pieno di filamenti di sborra collosa che si appiccicava alle mie cosce. Era uno spettacolo orrendo, ma in fondo era ciò che avevo voluto. La serata si concluse con una serie di perette di pulizia che mi pulirono a lucido l’intestino che ovviamente dopo fu riempito da Andrea. FINE