Laura e Antonella per queste vacanze avevano deciso di andare in Africa.
Avevano scelto una vacanza con pochi confort, volevano infatti assaporare appieno la vita africana.
Giunti a Lagos con l’aereo presero il pullman per Kaduna e dopo parecchie ore arrivarono in questa cittadina nel centro della Nigeria.
Il mattine seguente presero una jeep e si avventurarono nell’interno della regione alla ricerca di un villaggi dove trascorrere una settimana.
Alcuni loro amici le avevano consigliate dicendo che era una esperienza travolgente.
Negli opuscoli che avevano avuto nell’agenzia erano segnati tutti i villaggi alcuni erano consigliati altri no.
Viaggiarono per tutta la giornata alla ricerca di un villaggio chiamato kinbuna che sull’opuscolo figurava come il migliore. Il sole stava tramontando e loro compresero che probabilmente si erano perse.
Decisero che si sarebbero fermate nel primo villaggio che avessero incontrato.
Il sole era ormai calato da 3 ore quando giunsero ad un gruppo di capanne. Saranno state 50 case, tutte di paglia e arbusti, senza finestre e messe in circolo intorno a quel fuoco che avevano visto quando si avvicinavano al villaggio.
L’impressione che avevano era proprio del posto ideale per trascorrere la vacanza che si erano prefisse.
Non avevano paura, sapevano che la gente di queste parti era abituata a incontrare turisti stranieri che volevano passare momenti con loro.
Alcune donne vennero incontro a Laura ed Antonella.
Erano donne di tutte le età portavano come indumento solo un pezzzo di stoffa come gonna, e niente sotto.
Dopo alcuni saluti la donna anziana chiese a due famiglie di accoglierci, Laura andò con una donna piccola e grossa, mentre Antonella seguì un gruppo di sorelle in un’altra capanna.
I confort non esistevano e dopo aver sistemato il minimo nella capanne lasciando il resto nella jeep Laura e Antonella si ritrovarono assieme a tutte le altre donne del villaggio attorno al fuoco.
Iniziò la loro vacanza.
Non sapevano se si sarebbero fermate in quel piccolo villaggio ma come prima accoglienza erano rimaste soddisfatte.
Una cose le incuriosiva dove erano tutti gli uomini.
Era ormai notte fonda e non c’era uomo in tutto il villaggio.
Antonella chiese dove fossero e le donne risposero che erano a caccia da una settimana e che sarebbero tornati domani.
Dopo aver ballato e banchettato attorno al fuoco tutti andarono a dormire nelle capanne comprese Laura e Antonella.
La capanna di Laura non era molto grande e lei e la donna grossa si addormentarono presto l’una vicina all’altra distese sulla paglia.
La capanna di Antonella era più grande ma loro erano in 5 le tre sorelle e la madre.
Durante la notte Antonella si svegliò non era tranquilla ed aveva paura sentendo il vento sulla capanna.
Nel buio avverti alcuni sospiri, due delle sorelle si stavano toccando a vicenda.
Non riusciva a vedere molto ma sentiva indistintamente il rumore delle dita viscide che accarezzavano il sesso.
Il fatto che lo facessero a poca distanza da lei la eccitò.
Sentiva che si stava bagnando e aveva una voglia incredibile di toccarsi.
Ma per paura di essere scoperta non lo fece, e il suo desiderio crebbe.
Nella capanna si avvertiva il profumo dei loro umori e soffi di piacere aprivano le narici di Antonella.
Il supplizio durò alcuni minuti poi le due sorelle vennero e Antonella con ancora il profumo nel naso si addormentò.
Al mattino del vocio sveglio Laura.
Era il marito della donna grassa che era tornato.
Aprendo gli occhi si accorse che l’uomo era in piedi di fronte a lei.
Per prima cosa vide i piedi e le caviglie poi alzando lo sguardo vide il culo nudo.
L’uomo non portava indumenti e con le chiappe ricolte all’ospite stava discutendo con la moglie.
Laura allora da sdraiata si mise seduta. la donna guardò verso di lei, e l’uomo si voltò per salutarla.
Nel fare ciò, il suo pene si trovò a non più di 20 centimetri dal viso di Laura.
Lei avverti l’odore che il pene emanava e non riusciva a evitare di guardare quel grosso cazzo che penzolava davanti a lei.
A Lei piaceva fare l’amore al mattino presto e ben volentieri avrebbe assaggiato quell’uomo.
La donna osservando la scena sorrise, l’uomo disse qualcosa poi la grossa donna si avvicinò a lui e senza dire una parola iniziò a leccargli e succhiarli il cazzo.
Laura era sempre più immobile e guardava come ipnotizzata la bocca della donna che andava su e giù sull’asta.
Ora il cazzo era veramente grande e alla moglie non bastavano due mani per coprirlo tutto.
Nonostante fosse un mattino fresco Laura aveva molto caldo e portò una mano sul ventre scivolando verso il basso alla ricerca del suo piacere.
Senza entrare nei vestiti si tocco esternamente con forza.
L’uomo era una settimana che non godeva, e il suo impeto cresceva, con forza muoveva la testa della moglie, la quale si lasciava guidare, offrendo la sua bocca.
Ad un tratto Laura vide i muscoli dell’uomo contrarsi, e la velocità con cui muoveva la testa incrementò.
Iniziò a godere emettendo urla animalesche e spingendo il cazzo quasi a soffocare la moglie, alcuni schizzi di sperma scappati alla bocca della donna raggiunse Laura sulle cosce nude, trasmettendo un sottile calore che scatenò il travolgente orgasmo della giovane turista. FINE