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Buona Buona

Il divertente e che lo cercano di continuo…. : Voglio dire… Gli uomini: sono terribilmente attirati dal mondo e dalle fantasie di una donna. Sono morbosamente curiosi di intravedere il nostro punto limite, di sapere qual è la molla che potrebbe far scattare “La Mantide”. Cosa può attirare la sua attenzione, cosa eccitarla e come… In moltissimi contatti via e-mail trovo una sorta di continua domanda posta con impaccio, non sempre esplicita (quando lo è troppo e senza seduzione la corrispondenza non dura… )…. Vogliono sapere come sono, come “voglio” e quanto, dove potrei arrivare e perché… Non so perché. Ma difficilmente riesco a parlare, riesco a dirlo. Forse perché non lo so, o forse perché cerco qualcuno che il canovaccio della mia anima lo veda da se, lo senta. Me lo tiri fuori…
Chi mi conosce credo lo riterrebbe improbabile: chissà poi perché… A molti colpisce che io mi masturbi, che lo faccia molto spesso. Che mi eccitino immagini pornografiche anche molto dure, che possa avere fantasie molto pesanti ed estreme. Io lo trovo normale: a volte in una giornata ti ritrovi così, certe atmosfere fanno scattare una molla. Nella “normalità assoluta del quotidiano”.
Un giorno sono tornata a casa, era quasi un anno fa… Non c’era nessuno, lo sapevo. Ho aperto il rubinetto dell’acqua calda per riempire la vasca di schiuma morbida. Ero stanchissima, le ossa rotte. Sono andata in camera per spogliarmi ma mi sono lasciata cadere a corpo morto per un attimo sulla schiena, sul letto… Ho girato appena lo sguardo e mi sono vista allo specchio… Bella gnocca!!! E mi veniva da ridere!!!! Mini verde a bottoni centrali parecchio risalita, maglioncino rosso, autoreggenti color carne e scarpe col tacco; fresca di parrucchiere della mattina e il rossetto più rosso brillante che avessi mai comperato….
Il tutto per esorcizzare una giornata umida, grigia da luci accese alle due di pomeriggio e freddo…. Io odio il freddo…. Un giornata con in calendario una riunione di lavoro di quelle che se ci pensi un’ora prima ti licenzi… E così era stato. Un salottino da ufficio, cinque persone, un’altra sola donna, di quelle manager, moglie di uno di questi. Uno di quei posti che il mio amico Svalbard definirebbe “luogo-non-luogo”… Ben arredato l’ufficio, ma come mille altri. Niente finestre, luci soffuse, il caldo che soffia dai convettori…. Che ti viene anche quasi sonno. Quasi però… Seduta, buona buona, gambe accavallate, mani appoggiate composte una sull’altra a tenere basso il bordo della mini, capelli appoggiati dietro l’orecchio in una carezza, sguardo sorridente finto attento. Ho sentito l’odore della pelle delle scarpe nuove misto alla mia: odore di buono, ho buttato uno sguardo in giù… Non ero l’unica a guardare li… Non so come ne perché…. Ho iniziato a fantasticare…
Mi sono vista in ginocchio li, vicina alle sedie. Composta, mani sulle gambe, schiena dritta ad ascoltare. Mi immaginavo vestita di uno di quei corsetti di pelle nera sado maso, a laccetti sui fianchi, una cosa da icona sado maso ma lo immaginavo di un certo stile. Scarpe di tacco vertiginoso sempre nere. Ed un collare, a fascia, nero e torchiato, da “cagna”… Ben pettinata come ero in effetti e con lo stesso rossetto… Le loro voci in sottofondo… E anche nel “sogno ” c’erano, e io dovevo stare li, composta. Salvo che ad un certo punto lei si alzava, afferrava il collare e mi portava, camminando a quattro zampe, tra le gambe degli uomini, che mi riempivano la bocca con i loro cazzi. E ho iniziato, nel reale, a guardare la stoffa dei pantaloni… Mi ripiglio un attimo ma poco dopo, dopo essermi abbassata a sistemarmi uno dei laccetti delle scarpe ancora gli sguardi sulle gambe e ancora vampe di calore in me, e capezzoli duri… Un tono un po’ più alto del resto della discussione…. Li immagino, di colpo, dire che devo finirla di fare la troia e giocare con le gambe e lei che dice…. “Beh… ? Fatevela! Non aspetta altro! “. Li immagino saltarmi addosso. E violentarmi. Duramente, in modo cattivo… Mi “risveglio” accaldata, sudata, sento il profumo del mio seno. Per fortuna devo dire delle cose e “mi ripiglio”. Finisce li. Ma al caffè uno di loro, mentre ci avviamo all’uscita e siamo impastati nella piccola fila alla cassa mi dice “Ha delle bellissime gambe signorina, ci ha salvato il noiosissimo pomeriggio… Gambe nervose, viso dolcissimo ma occhi inquieti: non devi essere dolce come sembri -passando rapidamente dal lei al tu con un bellissimo tono di voce caldo ma deciso e uno sguardo profondo-, non sempre almeno… Devi avere gusti forti”… Mi colpisce allo stomaco, ma in modo affascinante… Sorrido appena e mi scappa di dire che probabilmente è così… Un attimo: appena prima di salutarci mi viene incontro, con il biglietto da visita dicendo “Mi scusi signorina!!! “… Tutto normale, ci sta, aveva dimenticato di darmi il recapito. Ma arrivato da me sussurra … “So cosa ti piace, so cosa cerchi: chiamami prima di venire a Salisburgo. Se hai voglia di soffrire il tuo piacere proverai emozioni molto forti… Non credo di sbagliarmi: ne cerchiamo di ragazze come te… Ne vengono tante come te… “. Due biglietti. Uno è il suo. In uno c’è una ragazza, vestita di pelle, legata. Molto bella e lo sguardo “falsamente impaurito”, eccitato. Solo un numero di telefono.
Resiste un altro paio d’ore al lavoro e sono le otto di sera…
Penso a loro, quando sono a casa. Divertita della cosa: mai successa una cosa così… Nello specchio vedo, sotto il letto, la scatola di legno. Al tempo avevo già cominciato a scrivere i miei pensieri sensuali e un ammiratore mi aveva spedito un coso, uno di quei giocattoli di plastica da piacere solitario… Snobisticamente ne avevo riso: “Io non ne ho davvero bisogno!!! “. In effetti non serve davvero averne bisogno. Affatto… Giocarci è questione di ben altri stimoli, della tua testa. Del fatto che una brava ragazza non dovrebbe, non avrebbe mai e poi mai bisogno di fare una cosa tanto stupida…. Forse è per questo che allungo le dita e atterro la scatola e la apro da distesa…. Tiro fuori un’altra scatola dalla quale Jack non era mai uscito… “Use only vaginally or anally”!!! Scoppio a ridere: mai pensato di infilarmelo in un occhio o nell’orecchio!
Anche perché le dimensioni… è uno di quei cosi siamesi, nel senso di quei falli a doppia testa… La seconda scritta è chiarificatrice: “U can use it alone or share it with your best friend!!! “. Gli manca il carillon con la musica di “giochi proibiti”. La prima volta che lo ho visto mi faceva simpatia: un gadget, una caricatura simpatica… Ben venato, grosso in modo quasi eccessivo e lungo lungo, ben fatto ma… Una di quelle cose da addio al nubilato, da goliardia… Estraggo! … Beh….. fa impressione…. A parte l’odore di lattice la consistenza, la morbidezza, il tatto…. da brividi. “Giovane ragazza di buona famiglia munita di vibratore proprio cerca marito”… Mi ci sfioro il viso, così per fare… Lo lecco appena…. Mi vedo allo specchio… Immagino in quanti impazzirebbero a vedermi così!!! … E mi sfilo gli slip. Poi gli faccio fare un giro tra le gambe, per vedere che effetto fa… Vederlo allo specchio!!!! Notevole, devo dire…. Anche se eccessivo… Tolto lo sfizio posso rimetterlo via…. Invece no. Un movimento non previsto e mi sfiora le “labbra”… Mi immagino il pomeriggio, sulla scrivania, in mezzo a loro che guardano e si masturbano attoniti…. Mi eccita, da morire. Lo muovo a fare schiudere la fica, mi bagno parecchio, anche la temperatura del coso cambia… Sono emozionantissima, mi muovo in automatico, con tutte e due le mani, lo sospingo in me stupita da come lo accolgo, guardando allo specchio la fica che si schiude e lo avvolge, la punta mi scivola dentro…
E lo tolgo. Lo passo sul bottoncino, e ancora e ancora… E divento “cattiva”. E adesso si, adesso lo voglio dentro davvero… E spingo, sempre guardando allo specchio… è grossissimo ma morbido, si modella in me e sono io a muoverlo, so muoverlo e mi fa morire… Fa impressione vederlo entrare così tanto, mi eccita guardarmi e inizio a gridare dall’emozione e dalla voluttà. Non a gemere. A gridare. A gridare forte. Mi piace sentirmi gridare, urlo come mi uccidessero, per una volta me lo concedo, sono da sola e ne ho voglia… Lo muovo a due mani, dentro e fuori, lo ruoto, è dentro tanto…. tanto davvero…. Mi punto sui talloni , alzo il bacino, sta dentro da solo, dondola e mi fa impazzire. Allora mi ributto con le mani tra le gambe, lo afferro e mi violento, mi scopo da sola fino a schiantarmi in un urlo da assassinio…. Mi stordisce tirarlo fuori… Pensare a quanto era entrato, io che certamente alle misure…. A volte le subisco, non mi era mai stato facile… I vestiti grondano sudore, la mini è bagnata e pure le lenzuola. Allora mi spoglio e vado alla vasca che quasi trabocca e mi faccio scivolare dentro… Ci sto un bel po’… FINE

About A luci rosse

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