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Il marinaio

Era lì, in tutta la sua bellezza, con la divisa e il cappello, appoggiato al solito muro.
Era un marinaio, e come ogni giorno era lì che mi aspettava.
Io passavo per di là per andare alla fermata del pullman, e lui era sempre lì e mi fissava, con quel suo sguardo, così profondo che me lo sentivo dentro.

Ogni volta che passavo davanti a lui, mi sentivo sciogliere dai suoi occhi, mi sentivo spogliare, toccare e mi eccitava da morire.
Era così bello, così affascinante … sensuale.
Era uno sconosciuto, non sapevo nemmeno come si chiamava, non avevamo mai scambiato una parola … e tutto ciò rendeva la cosa ancora più eccitante.
Ma non succedeva mai di più; ogni giorno alle 19. 00 io passavo, e lui era lì, e mi fissava dritto negli occhi, finché salivo in pullman; mi giravo a guardarlo dal finestrino, e lui era ancora lì che mi guardava.

Una notte mi sono sognata che facevamo l’amore, e mi sono svegliata con una voglia incredibile di lui.
Lo desideravo così tanto … ho cominciato a toccarmi, immaginando che fosse lui; ho preso dal cassetto un tubo di plastica ed ho cominciato a masturbarmi con quello … e nella mia mente immaginavo lui che mi penetrava fino a farmi morire di piacere … e sono venuta, con lui nella mente.

Il giorno dopo, mentre gli passavo davanti, mi ha preso per un braccio, tirandomi con forza verso di lui; mi ha dato una rosa, e sfiorandomi le labbra mi ha detto
“è per te, bocca di rosa”.
Poi mi lasciato il braccio e se n’è andato.
Attaccato alla rosa, c’era un bigliettino che diceva
“Vivit Hotel, stanza 6, ore 21. 30, Domani”.
Oh non sarei mancata per nessun motivo, ero eccitata da morire.
Mi sentivo così affascinata da lui, dal suo meraviglioso corpo, dai suoi occhi di ghiaccio, da quel suo modo di fissarmi, di corteggiarmi … di eccitarmi.
Sì, perché lui lo sapeva che quel suo modo di fare mi infuocava di desiderio.

Quella sera non riuscivo ad addormentarmi; sognavo le sue mani che mi toccavano, la sua lingua che leccava ogni parte del mio corpo … in mezzo alle gambe … e il suo pene che mi penetrava.
Avrei voluto che fosse stato lì per baciarlo, per toccare quel suo meraviglioso corpo, per prendere il suo pene tra le mani e cominciare a leccarlo, baciarlo, succhiarlo fino a farlo morire di piacere.
Per tutto il giorno successivo non pensai che a questo, e non vedevo l’ora che arrivasse la sera.

Mi ero preparata bellissima: avevo i capelli biondi e lisci sciolti sulle spalle, mi ero messa un rossetto rosso fuoco che metteva in risalto la mia bocca carnosa.
Avevo un reggiseno e un perizoma nero di pizzo; indossavo una magliettina nera corta e trasparente, una minigonna e le scarpe con i tacchi alti.

Arrivai all’hotel e salii alla stanza numero 6.
La porta era socchiusa, entrai e lui era lì, seduto nella poltrona difronte a me, sempre in divisa e mi fissava.
Chiusi la porta.
Rimanemmo lì a fissarci per qualche secondo.
Era il ragazzo più attraente che avessi mai visto.
Avevo il cuore che mi batteva a mille, ero eccitata da morire.
Aspettavo lui; era lui che doveva condurre il gioco.

Sì alzò, si avvicinò, e cominciò a camminare girandomi attorno; con la bocca sfiorava la mia, con le mani mi sfiorava il corpo; sentivo il suo respiro … avrei potuto godere solo così.
Ad un certo punto mi spinse con violenza sul letto, mi strappò i vestiti, il reggiseno e le mutandine; si buttò sopra di me, e cominciò a baciarmi sulla bocca.
Era fantastico.
Con le mani mi toccava tutto il corpo, il seno, le braccia, le gambe … e continuava a baciarmi.
Prese due corde e mi legò le mani al letto.
Sì spogliò e cominciò a leccarmi dappertutto; cominciò dai piedi salì lungo le gambe, poi sui fianchi, sul seno, sulle braccia, sul collo, sulle orecchie … non ce la facevo più a trattenermi … poi mi aprì le gambe e cominciò a leccarmi lì, a penetrarmi con la lingua … mi piaceva da morire.
Quando stavo per godere si fermava e la mia voglia di lui cresceva sempre di più.
Mi sentivo morire di piacere … poi mi girò a pancia in giù e cominciò a leccarmi la schiena … e il sedere, con le mani mi palpava, mi toccava … poi mi rigirò, ero ancora legata … cominciò a penetrarmi con il suo pene durissimo, lo faceva con forza, con violenza … mi piaceva da morire.
Intanto che mi penetrava, mi teneva la testa con le mani, e mi baciava sulla bocca … non mi lasciava quasi respirare … e dopo un po’ ho sentito il suo respiro farsi sempre più veloce e profondo … io mi sentii esplodere di piacere, e venimmo tutti e due insieme.
Non ho mai goduto così in vita mia, è stata una cosa meravigliosa.
Mi slegò le mani, e rimase disteso lì, sopra di me.
Mi guardava negli occhi, io lo guardavo, mi baciò, questa volta con delicatezza.
Mi girò e mi prese per dietro, sentivo il suo pene che entrava e usciva da me … io cominciai a godere subito, lui dopo un po’ … mi sentivo sprofondata in un piacere che non avevo mai provato.
Quando si tolse, gli presi il pene in bocca e cominciai e succhiarlo e baciarlo … ce l’aveva ancora duro.
Sentivo il suo respiro, con le mani mi teneva la testa, e seguiva il mio movimento; era meraviglioso succhiarglielo in quel modo, avevo ancora una voglia incredibile di lui; mi lasciò fare un po’, poi mi prese, mi tirò su in piedi, mi buttò addosso al muro e cominciò a baciarmi e mordermi il corpo, il collo, i capezzoli … con le mani mi teneva schiacciata addosso al muro così tanto da farmi male, anche quando mi mordeva sentivo male; sentivo la sua aggressività, la sua violenza nel suo modo fare, e mi piaceva … mi piaceva da morire.
Non potevo muovermi, la testa mi girava dal piacere che provavo, avevo i brividi in tutto il corpo; mi sollevò, mi aprì le gambe e cominciò a penetrarmi con colpi forti fino in fondo; sentivo le sue mani che schiacciavano la mia carne … e venimmo ancora una volta … insieme.
Mi son sentita morire di piacere … mi prese in braccio, e mi mise sul letto; si distese vicino a me, mi mise un braccio sopra stringendomi forte … e ci guardammo. FINE

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