Mi chiamo Mario; ho 27 anni, sono agente di comm. E sto abbastanza bene economicamente. Da circa due anni sto con Luisa, la mia ragazza, 25 anni, insegnante. è piccolina e minuta ma è molto fatta bene ed è bella di viso, come una bambolina, ha però due belle tette grosse e sode che contrastano con il resto del corpo. Altro contrasto, non visibile, è la sua figa. Sembra impossibile che un tipino così minuto, ce l’abbia tanto vasta e profonda da sorbirsi tranquillamente qualcosa come la bottiglia della coca-cola. è stata per anni fidanzata con un altro per cui non era certo vergine, ed è proprio il suo lato sessuale che mi preoccupa e mi attira di più.
Calda lo è sempre stata: il cazzo la manda in orbita e lo lavora di lingua divinamente. Io l’amo veramente e credo che per lei sia lo stesso; stiamo bene insieme. Lei dice che è diventata così solo dopo che mi ha conosciuto, dice che è perchè mi ama moltissimo, però io ho ancora qualche dubbio. Va bene che il passato è passato; dice che prima ha avuto solo amici oltre al suo ex, però non ha mai scopato bene. Mi ha raccontato anche di un fatto capitatole: tre amici suoi una volta le avevano dato un passaggio, poi l’hanno portata in campagna e spogliata nuda, ma poi non è successo nulla! ? ! Non le ho mai chiesto spiegazioni più approfondite.
Io e Luisa ci siamo piaciuti subito, lei era ancora fidanzata, tanto che, dopo alcuni giorni, un pomeriggio, stavo accompagnandola a casa in macchina e mi sono imboscato. Ci siamo buttati l’uno nelle braccia dell’altra e abbiamo fatto l’amore una prima volta senza spogliarci. “Se vieni solo per questo, sei un porco! “, Mi disse. E così è cominciata tra noi.
Era già rotto anche il culo e Luisa era stata subito un crescendo di lussuria. Vibratori, bottiglie, ortaggi e altro, presero a entrare nelle voragini della sua figa e del culo; pornofoto e indumenti intimi sexy hanno completato poi il tutto.
Che cosa potrei volere di più da una ragazza? ? Ci amiamo, è una gran maiala, come dice lei stessa, e stiamo bene insieme. Luisa si diverte a dirmi, indicando dei ragazzi qualsiasi, che farebbe loro questo e quell’altro, e chissà come avranno il cazzo, ecc. Mi arrapa molto sentirla parlare così oscenamente senza alcun ritegno. Sulla scia di questi discorsi a volte le chiedo se farebbe l’amore in tre e lei risponde che lo farà solo dopo sposati, ma una sera fu proprio Luisa a scegliere di andare in discoteca. Dopo un po’ vide la sua preda e mi fece mettere in disparte. Andò lei a invitarlo a ballare; fecero qualche rock poi vennero al bar; Luisa stava facendo la gattina. Poi andarono a sedersi e lei gli sedette sulle ginocchia. Io avevo il cazzo alle stelle e la pressione a mille! Si stava facendo palpare, la troia, e si slinguazzavano. Poco dopo si alzarono e andarono all’uscita: li seguii e li vidi partire con un’alfetta. Sapevo dove l’avrebbe portato in camporella.
Difatti li trovai e mi fermai a una cinquantina di metri da loro, spegnendo il motore. Vedevo solo la macchina ma immaginavo che forse lo stava sbocchinando , oppure già chiavavano, o forse la inculava. Mille e mille pensieri mi tormentavano, la gelosia mi rodeva ma mi eccitava di più, tanto che presi a menarmi l’uccello e mi feci un segone lunghissimo.
Lanciavo verso di lei le peggiori improperie “troia, vacca, puttana”, ma non vedevo l’ora di riaverla tra le mie braccia… e il mio cazzo. Passò più di un’ora e mezza prima che ripartissero. Per la strada li superai e vidi i finestrini molto appannati. Luisa si fece portare in centro e poi, finalmente, scese.
Appena l’altro se ne fu andato, corse subito da me. “Non vedo l’ora di scoparti, troia che non sei altro! ” Le dissi. Ho voluto sapere tutto: quante ne aveva fatte, come, che cazzo aveva, se le era piaciuto. In sintesi Luisa disse che le era piaciuto, ma che preferiva farlo con me; che lo aveva fatto venire tre volte; prima avevano fatto un 69 poi aveva scopato e infine gli aveva detto di ficcarglielo nel culo. “Sono stata io a chiederglielo, perchè volevo provarlo dappertutto”, si giustificò.
L’avevo portata nello stesso posto e nonostante il segone, venni altre cinque volte chiavando con una passione e un impeto inconsueti, mentre mi facevo ripetere da lei i particolari di prima. Ora Luisa continua a chiedermi se può scoparsene un altro, sempre da sola. Mi piacerebbe eccome e spero proprio che la cosa diventi una bella e continuativa abitudine. FINE