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La portiera Maria

La portiera Maria
Quella mattina decisi di restare in casa e di non andare al lavoro mi sentivo strano forse era in arrivo l’influenza.
Mi alzai dal letto preparai la colazione e mi riinfilai dentro al letto. verso le 10. 00 sentii la porta di casa aprirsi, era la portiera Maria che, come tutti i giorni veniva per le pulizie.
Maria era una donnetta minuta sui 50 anni con la battuta sempre pronta e molto disponibile.
Il marito Antonio pensava solo alle carte e al vino e stava sempre fuori casa. ad un tratto Maria entrò nella mia camera e mi invitò ad uscire per poter rimettere in ordine.
Senza proferire parola obbedii e andai in bagno. ne uscii dopo qualche minuto e, dopo essermi fatto una doccia bollente mi andai a sedere in salotto.
Da li a poco arrivò Maria dicendomi che se volevo potevo rimettermi a letto, io le risposi che preferivo rimanere in salotto. lei iniziò a spolverare e mi girava intorno io…..
la osservavo . dentro di me pensai che Maria era si piccola ma era fatta bene come dire…..
proporzionata. mi venne spontaneo farle un complimento, lei mi guardò ed accennò un sorriso compiacente, poi aggiunse…..
se anche mio marito mi facesse simili complimenti allora si…..
quella frase mi fece meditare per un attimo, a quel punto le chiesi….
allora si che cosa?
Maria disse che ormai il marito erano anni ed anni che non la toccava e che non gli dedicava più le attenzioni di un tempo al punto di pensare che avesse un’altra donna e che lei, doveva pensare a fare tutto la pulizia delle scale, il servizio in guardiola ecc.
Poi con un sorrisino aggiunse…..
vedrai che un giorno o l’altro lo scherzo che gli faccio…..
che scherzo chiesi io ?
“lo so io” rispose lei
“il giorno che mi gira vado con il primo che mi farà la proposta”. a quel punto presi la palla al balzo dicendole…….
perchè non gli facciamo lo scherzo ora?
Lei si girò e mi guardò con occhi maliziosi, io intanto mi alzai e mi avvicinai a lei, Maria posò lo straccio da spolvero sul tavolo e rimase li ferma senza proferire parola.
Io, a quel punto presi il coraggio a due mani mi avvicinai ancora di più e le poggiai le mani sul seno dicendole….
allora che ne dici? lei sorrise farfugliando qualche parola, non era molto convinta, io con la paura che passasse l’attimo portai la mano sul suo culo e cominciai a strofinarlo tirandola a me.
Lei assecondava ogni mio gesto. la tirai fin verso il divano e ci sedemmo. le tirai su la gonna e cominciai ad accarezzare le coscie lei reclinò la testa sulla spalliera lasciandomi fare.
Quando giunto in prossimità della fica iniziai a toccarla da sopra gli slip e lei iniziò ad ansimare, ad un tratto scostai gli slip per lavorare meglio ma lei di colpo prese la mia mano dicendo…..
no oggi no sono mestruata, quelle parole mi fecero letteralmente partire la brocca, non preoccuparti le risposi so cosa fare. lei si abbandonò ancora ed iniziai a farle un ditalino spettacolare.
sentivo sotto il mio dito medio il suo clitoride gonfio e grosso sembrava un vero e prorpio cazzetto.
Lei intanto aveva allargato le gambe e completamente abbandonata emetteva sonori mugolii fin quando le uscì dalla bocca con voce debole la fatidica frase…..
venggggggooooooooo.
Continuai a titillarla ancora per qualche istante in modo leggero fino a fermare completamente la mia mano.
Dopo qualche istante si riprese e, alzandosi si recò in bagno io le andai dietro , aprii la porta e vidi che stava a cavallo sul bidet, lei non diede nessun segno di insofferenza e mi lasciò guardare.
Vedevo che con la mano raccoglieva l’acqua e la faceva cadere all’altezza del pube che, nel colare le attraversava tutta la fica portandosi dietro una quantità di marchese incredibile.
Quando ebbe finito mi prese per mano e tornammo in salotto. mi fece sedere dicendomi…..
ora tocca a te. mi si inginocchiò davanti e, tirandomi da un lato i lembi dell’accappatoio prese il cazzo in mano ed iniziò a menarlo finchè non raggiunsi una ragguardevole erezione a quel punto lo scappellò completamente ed iniziò a leccare la cappella, devo dire che Maria leccava in modo divino sembrava conoscesse le mie parti più sensibili.
Faceva roteare la lingua intorno a quel cazzo con una lentezza estenuante poi, passò a leccare il filetto quasi a lingua ferma.
Sentivo i coglioni in subbuglio mentre lei continuava a leccare dal filetto alla base del cazzo. pensavo di non farcela più stavo quasi per venire quando ad un tratto lasciò la presa dicendo…..
ecco adesso facciamo lo scherzo a mio marito e, così dicendo si alzò tirò giù la gonna poi gli slip e si girò dandomi le spalle. a quel punto capii era arrivata l’ora del culo. lei aggiunse ancora……
ecco ora mettimelo in culo ma fai piano perchè è la prima volta non puoi immaginare quante volte me lo ha chiesto ed io non l’ho mai dato a quello stronzone di mio marito.
A quel punto mi partì un tremore che dalla schiena arrivava fino alla base della nuca.
La feci mettere in ginocchio sul divano facendole poggiare la testa sulla spalliera e, la invitai ad allargarsi le natiche per facilitarmi l’operazione.
Lei senza proferire parola portò le mani sul posteriore divaricando le chiappa al massimo.
Potevo vedere tutto quel ben di dio. il buco del culo era li davanti a me in tutta la sua bellezza.
Potevo notare tutte quelle pieghine che facevano da contorno a quel buco che di li a poco avrei fatto mio.
Mi inchinai portandomi con la bocca su quel fiore mai colto e, d’improvviso fui investito dall’odore acre del marchese che portò al massimo la mia libidine.
Iniziai così a leccarle il buchino fin quando non risultò ben lubrificato. presi il cazzo con la mano lo riincappellai in modo da renderlo più a punta possibile dopodichè lo poggiai con delicatezza sul buchino dando una leggera spinta , lei stava li ferma un po’ in trepidazione, io continuavo con le spinte ma non c’era nulla da fare di entrare non c’era verso, le ribagnai ancora lo sfintere e ripresi a spingere ma ancora con insuccesso ad un tratto, infoiatissimo le dissi……
fai uno sforzo come se dovessi cacare, all’improvviso vidi il buco del culo aprirsi leggermente riposizionai il cazzo dicendole ancora……
caca caca dai caca e contemporaneamente diedi un colpo di reni , sentii la cappella entrare e nello stesso attimo un urlo di dolore.
Mi fermai stando ben saldo per non uscire fuori rimasi qualche istante immobile poi, continuai a spingere finchè entrai in lei per qualche centimetro, ormai era fatta le chiesi se tutto andava bene e lei rispose con un fievole si. iniziai un leggero su e giù e di tanto in tanto affondavo un po’ di più, ad un tratto affondai in lei completamente e udii ancora un piccolo aih aih poi nulla più, ormai la strada era fatta.
A quel punto cominciai ad inculare Maria, sentivo le pareti del suo culo stringersi attorno alla cappella di tanto in tanto uscivo quasi completamente e nel riaffondare la verga nel budello la sentivo andare avanti a scatti. andai con questo ritmo per qualche tempo fin quando non iniziai a sentire l’orgasmo ormai prossimo, a quel punto, cominciai a stantuffare con ritmo più alto, lei non si lamentava più anzi gemeva dal piacere ed iniziava a collaborare muovendo il culo a ritmo.
Ormai ero giunto a meta affondai due tre quattro colpi fino ad arrivare alla fine del tunnel dove la mia carnazza vomitò una quantità di sborra enorme, rallentai il ritmo dei colpi quasi una moviola di piacere, sentivo la sborra calda circondarmi la cappella, poi lentamente sfilai l’animale da quel meraviglioso culo ormai violato.
Mi sedetti spossato sul divano ormai ridotto a campo di battaglia infatti, durante il combattimento Maria aveva perso una quantità di umori misti a marchese che aveva imbrattato letteralmente il divano.
lei promise di pulire il giorno seguente. io annuii facendole intendere che non era poi così grave.
Maria si ricompose io l’accompagnai alla porta dicendole….
domani sarò ancora a casa che ne diresti di fare ancora un’altro scherzetto?
lei mi guardò sorridendo dicendo….
perchè no. ed io ancora….. sai…..
vorrei riprendere il discorso da quel bocchno non finito vorrei tanto sborrarti in gola. e lei…..
perchè rimandare a domani quello che possiamo fare adesso?
d’un colpo mi spinse verso la poltrona prese il cazzo in mano iniziando a menarlo quando fu ben teso iniziò un pompino magistrale ed io ……
beh di culo vergine ma con la bocca? ……
e lei anch’io ho diritto a qualcosa non credi? di li a poco riversai tra le sue labbra un’altra quantità considerevole di sborra.
Lei ripulì la cappella sapientemente si rialzò dandomi appuntamento per il giorno seguente. quando fu sulla porta le dissi…..
quando vuoi fare ancora degli scherzi io sono sempre pronto e lei…..
ci puoi contare ogni volta che vuoi.
Gennaio 1999 – Etero ATTENZIONE! Questo testo è tutelato dalle norme sul diritto d’autore. L’autore autorizza solo la diffusione gratuita dell’opera presso EROSITALIA. L’autore pertanto mantiene il diritto esclusivo di utilizzazione economica dell’opera in ogni forma e modo, originale o derivato. FINE

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