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L’autobus

Oggi non sono andato a scuola, non ho studiato un granchè ieri, così ho preferito non rischiare ed ho saltato completamente le lezioni.
Una volta uscito di casa penso a come e dove trascorrere le successive cinque ore prima di tornare a casa.
Sono circa le otto e quarantacinque e ormai tutti gli studenti erano nelle loro scuole, gli impiegati nei loro uffici : il capolinea degli autobus vuoto.
Decido di andare a fare una passeggiata a Villa Borghese approfittando della giornata di sole che mi offre il delizioso marzo romano.
Salgo sul 490, l’autobus che porta al centro, è praticamente vuoto e non ho che l’imbarazzo della scelta su dove sedermi, mi dirigo verso il fondo della vettura dove vedo una ragazza con i capelli corti e scuri che mi pare di conoscere, mi avvicino e, si è proprio lei, Daniela, la compagna di classe di mia sorella che tante volte è venuta a studiare a casa nostra.
“Ciao, non dirmi che anche uno bravo come te fa sega ? ” mi dice mentre si alza per darmi i rituali due bacini di saluto.
“Beh, forse non è detto che io sia così bravo… “.
L autobus parte e noi continuiamo a chiaccherare, Daniela è una ragazza carina, un viso un po’ spigoloso ma due occhi molto vivaci e maliziosi, una bocca carnosa e soprattutto un fisico da pin-up.
Via Baldo degli Ubaldi, semafori, traffico e noi che non smettiamo di parlare, mentre io comincio a vederla con altri occhi…
La sbircio di sottecchi sotto la camicia, indossa una canottiera bianca che lascia intravedere il pizzo del reggiseno bianco.
Cerco di immaginare la forma dei capezzoli mentre mi parla dei suoi stronzissimi professori.
“… e allora voleva interrogarmi in greco, ma io … ma mi ascolti ? ”
“Come ? Si, certo ero un’ attimo sovrappensiero”
“Si, vabbè ciao, dillo che mi stavi guardando le tette ! ”
“Beh, ecco veramente… ” sono diventato quasi paonazzo.
“… Guarda che non c’è niente di male” mi dice ridendo
“anzi, mi fa piacere… ”
“Si, in effetti mi ero incantato a guardarle ” le rispondo cercando di celare il mio palese imbarazzo.
“E allora, cosa ne pensi ? ”
La guardo negli occhi pensando che stia scherzando, ma ha una espressione piuttosto seria, abbasso lo sguardo sul suo seno mentre comincia a sorridere.
“Secondo me, da quello che posso capire dev’essere da esposizione ! ”
Scoppia a ridere fragorosamente ed io con lei, e mentre ridiamo ci guardiamo negli occhi.
Mi guarda fisso .
Si avvicina.
Percepisco l’azione come fosse un replay di un’azione da gol alla Domenica Sportiva.
Appoggia le labbra sulle mie.
In un attimo le lingue si toccano, nascoste dalle labbra serrate.
Ci stanno guardando, sentiamo addosso lo guardo dei pochi passeggeri dell’autobus, così scoppiamo a ridere ancora una volta.
Ecco il verde, i primi alberi di Villa Borghese.
“Scendiamo ! ”
In un attimo siamo sul viale di ghiaia nel parco più grande di Roma, intorno a noi prati, alberi e laghetti, busti di marmo di poeti e musicisti, villette seicentesche e piccoli bar con i tavolini all’aperto.
Ci prendiamo tacitamente per mano, giunti al laghetto dell’orologio ad acqua mi fermo, la guardo e la bacio.
Le accarezzo i capelli e il collo mentre si stringe a me.
L’erezione comincia a farsi sentire, e lei spinge il suo pube contro il mio mentre con una mano mi faccio strada fra i bottoni della sua camicia, ad un tratto mi blocca.
“Che cosa stiamo facendo ? ”
“Non lo so, dimmelo Tu ”
“Qualcosa che potremmo fare un po’ più comodamente no ? ”
Dopo averlo detto con aria seria esplode in un’altra delle sue risate, le prendo la mano e, quasi trascinandola ci dirigiamo in un posto appartato.
Dopo aver camminato un po’ troviamo un posticino che sembra fare al caso nostro, alle pendici di una collinetta erbosa, all’ombra di alcune querce siamo al riparo da occhi indiscreti ed abbastanza lontano dai vialetti frequentati da coppie e persone anziane nelle loro passeggiate.
Appoggiamo i nostri zainetti sull’erba, ci sdraiamo uno accanto all’altra, proprio di fianco al tronco di una grande quercia.
Lei è sdraiata di schiena, mi avvicino e la bacio, mentre con una mano mi infilo sotto la camicia, i suoi capezzoli già inturgiditi accolgono le mie dita mentre le sue mani mi toccano il viso e i capelli.
D’un tratto capovolge la situazione, io sono sulla schiena con lei che mi bacia il collo, la sposto su di me senza che le nostre bocche si stacchino.
Daniela spinge il pube contro il mio, contro la mia erezione che comincia a farsi prepotente.
Spinge, si strofina contro di me, sento i gemiti uscire dalle labbra, mi morde.
Le mie mani scorrono sulla sua schiena, raggiungono la cintura dei jeans e si insinuano all’interno, il suo sedere è fresco, la pelle dei glutei morbida e setosa, deliziosa da accarezzare.
Arrivato a questo punto quasi mi areno, non so più cosa fare, vengo preso dall’imbarazzo.
Fino ad ora sono andato avanti sull’onda dell’improvvisazione, spinto dall’eccitamento e dalla sua accondiscendenza, ma ora si tratta di spingersi oltre, in una situazione in cui non posso continuare a fingere di essere l’esperto che non sono.
In fin dei conti ho baciato sulla bocca solo due ragazze fino ad oggi, e solo una di queste mi ha lasciato toccarle il seno.

Daniela continua a strofinare il suo pube contro il mio, in quello che più tardi imparerò chiamarsi “petting”, geme sulla mia guancia leccandomi il lobo dell’orecchio.
Continuo a baciarla sul collo mentre le mie mani esplorano la sua pelle.
Non so più cosa fare, le mie dita si infilano nel solco delle sue natiche, compresse dai jeans e dalle mutandine indugiando quanto basta.
“Che fai ? ” mi dice guardandomi.
“Mmm… niente ” rispondo, anche questa volta visibilmente imbarazzato.
“Per me tu non sei mai stato con una ragazza, dì la verità… è così ? ”
“Beh, veramente… si è vero, a parte qualche bacetto, nient’altro… ”
Detto questo, ora siamo sdaiati uno di fianco all’altra, e a questo punto non so più che fare, cosa dire.
Dolcemente Daniela allunga una mano che si appoggia sui miei pantaloni all’altezza del pube, mi accarezza.
“Che ne dici se andiamo a casa mia ? ”
“Cosa ? ” rispondo sorpreso.
“Si, i miei non tornano prima di oggi pomeriggio… ”
“Sei sicura ? ”
“Di cosa, che i miei tornano nel pomeriggio o del fatto di andare a casa mia? ”
“Tutti e due… ”
“Se non vuoi venire, basta che lo dici ”
“Andiamo ? ”
Il tragitto con l’autobus fino al capolinea non mi è mai parso così lungo, dal capolinea, un altro autobus, poche fermate e ci siamo.
Nella mia testa si alternano immagini e pensieri, sono emozionato…
Nell’ascensore sento il cuore battere all’impazzata, ci baciamo avidamente, la sua lingua sul collo e le mie mani sul suo seno.
Entriamo in casa sua.
“Vuoi qualcosa da bere ? ”
“No, grazie… ”
Mi mostra la sua camera, il suo letto e le sue foto, la sua scrivania.
Ci sdraiamo sul letto come niente fosse, soprattutto come se non fosse l’unica cosa che desidero.
Mi tocca, e già volo con la fantasia a chissà quali impensabili godimenti.
Comincio a spogliarla, goffamente mi impiglio nella chiusura lampo dei suoi jeans, mentre lei in un attimo sfila i miei.
Lei con il reggiseno e le mutandine, io con i boxer bianchi a righine verdi e una vistosa erezione.
Per la prima volta sento contro di me il corpo nudo di una ragazza, il calore e la morbidezza della sua pelle mi fanno rabbrividire.
La stringo mentre le nostre lingue giocano, ora le mie mani sono più libere di spaziare, dal morbido dei suoi seni alla schiena, ai soffici glutei.
Massaggio il sedere di Daniela con suo evidente piacere, poi, mi prende la mano e la spinge più a fondo, sento morbido ed umido contro le mie dita.
Si gira sulla schiena, la guardo mentre le sfilo le mutandine e scopro ciò che non avevo mai visto prima se non sui giornalini porno: un delizioso cespuglio di peli neri, e ricci.
L’accarezzo estasiato, sembrano seta, ed è molto eccitante sentirli tra le dita.
Come se avesse capito che ormai il mio interesse è altrove, Daniela si alza si slaccia il reggiseno, mettendo a nudo un seno non molto pieno ma deliziosamente bianco ed eretto.
Mi avvento sui capezzoli mentre mi tiene la testa, li sento indurirsi tra le mie labbra, mentre con una mano torno al suo cespuglio.
La tocco, accarezzo i peli finchè lei stessa non mi prende la mano guidando il mio dito dentro di se.
è bagnata, sento una eccitante sensazione di calore intorno al mio indice che muove ritmicamente dentro e fuori.
Sono eccitatissimo, sento i suoi gemiti e la guardo aggrapparsi alla mia mano mentre tiene gli occhi chiusi.
“Si, dai, dai… ”
La guardo ma non so cosa dire, sono come allucinato.
“Mettici un altro dito… ”
“Co… cosa ? ”
“Hai capito, dai infilaci un altro dito… ”
Obbedisco e le infilo dentro anche il medio, che scivola dentro senza difficoltà.
Ho due dita dentro di lei, le muovo su e giù, dentro e fuori mentre la guardo.
“Mmmm… si, così mi fai godere… ”
“Si, fammi vedere come godi… ” le rispondo praticamente meravigliato dalle mie stesse parole.
“Dai, ancora, non smettere… ”
La sento contrarsi spasmodicamente, inarca per un attimo la schiena mentre con le mani si aggrappa al mio braccio, la guardo a metà fra l’eccitato e il meravigliato.
Continua a gemere sommessamente per qualche secondo schiacciandomi la mano dentro di se.
Sento che la sensazione di umido è aumentata distintamente e questo, no so perchè, mi eccita maggiormente.
“Si… si… mmmh… ” sento il suo cuore battere velocemente “ecco… vengo” ed emette un gridolino soffocato.
La guardo, apre gli occhi, mi guarda e sorride soddisfatta.
“Mmm, favoloso… ”
“è la prima volta che vedo godere una ragazza ” le confesso sinceramente.
“E ti è piaciuto ? ”
“Molto eccitante… ”
“E pensa che ancora non è finito ! ”
Detto questo mi alza a sedere sul letto e mi avvinghia alla sua bocca facendomi sdraiare.
Mentre la sua lingua passa dalla bocca al mio collo, sento la sua mano scendermi lungo il petto, l’addome, giocare con l’ombelico ed arrivare all’elastico dei boxer.
Per la prima volta sento una mano diversa dalla mia toccarmi il pene, è una sensazione stupenda.
La muove accarezzandomi, poi aiutandosi con l’altra mi sfila i boxer.
Mi sento in paradiso, il suo viso si alza dal mio, apro gli occhi e la vedo guardarmi il cazzo.
Lo prende con entrambe le mani, scappellandolo lentamente, poi con una mano sola aumentando il ritmo.
“Ti piace ? ” mi chiede con voce flebile.
“Da morire… ”
“è la prima volta che te lo fa una ragazza vero ? ”
“S… si”
“è durissimo… ”
La guardo annuendo senza sapere cos’altro dire.
Muove la mano sue giù lungo il pene, ora lentamente ora velocemente, chiudo gli occhi preso dal godimento.
è una sensazione incredibile.
Sento già che sto per venire, non resisto oltre alla sua mano che mi accarezza in quel modo.
Daniela lo capisce dal mio respiro che si fa più affannoso e alla mano che mi masturba aggiunge l’altra che accarezza il glande.
“Stai per sburrare… vero ? ”
“Mmmh… ” è tutto quello che riesco a rispondere prima di esplodere nel primo orgasmo non provocato da me stesso.
Ma Daniela interrompe il movimento della sua mano.
Spalanco gli occhi, lei mi guarda divertita e a me pare di impazzire.
Sulla punta del pene sono comparse alcune gocce trasparenti di liquido preseminale, con un dito le tocca e se le porta alla bocca assaggiandole.
“Che fai ? ”
“Mmmh buono ! ”
Non avrei mai immaginato…
Quante volte l’ho vista in casa mia, entrare e uscire dalla camera di mia sorella, bere il cioccolato caldo fatto da mia madre per merenda, ed ora…
“Vuoi che continui, vero ? ”
“Si, si… ”
“Dimmelo allora… ”
“Ti prego, continua… ”
“Vuoi venire… ” sul suo volto si è dipinta un’espressione di una sensualità incredibile, sono sul filo del rasoio “… vuoi sburrare eh ? ”
Il solo ascoltare le sue parole, il sentirle, per me per la prima volta, dette da una ragazza mi eccita oltre ogni mia immaginazione.
“Si, si… ” capisco che a lei eccita il sapere che il mio godimento è totalmente nelle sue mani. Rallenta il movimento.
Mi sembra di essere torturato, completamente alla sua mercè.
“Dai, schizza, bagnami le mani… ”
“Ecco, siii… ”
Il primo, violento fiotto di sperma ricade sulla mia coscia.
Continuo ad eiaculare, mi sembra di svuotarmi.
Daniela raccoglie gli altri schizzi sulle sue mani continuando a masturbarmi.
Apro gli occhi e la vedo, sta guardando le ultime gocce uscire dal mio cazzo, non smette di toccarmi e di spalmarsi le mani con il mio sperma, lo stringe, lo accarezza mentre la guardo estasiato.
“Ma non ti si ammoscia ? ” mi chiede dopo un po’.
“Non lo so… ” le rispondo guardandomelo.
“Aspetta, prendo qualcosa per pulirti ”
Si alza, e completamente nuda saltella verso il bagno.
“Sei favolosa ! ” mormoro non riuscendo a farmi sentire.
Torna dopo un attimo con un asciugamano e diligentemente mi pulisce.
“Ecco, ora è più pulito di prima… “.
Non so cosa dire, si china su di me e mi bacia.
“è l’una e venti”
“Cazzo ! “.
Richiamo Daniela il giorno dopo, sognando già quali paradisi sessuali ma non è in casa.
La richiamo dopo due giorni e mi risponde dicendo che è in ritardo per la palestra.
Ho come l’impressione che mi stia evitando.
Dopo una settimana la incontro alla fermata dell’autobus.
“Non ti sei più fatta sentire… ”
“Beh, sai mi sono messa con uno… ”
“Ah, ho capito… vabbè vado che faccio tardi, alla prima ora ho latino… ” FINE

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