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L’ultima pippa

Doveva essere uno strano periodo per il mio fratellone, chissà.. Fatto sta che ogni mattina prima di alzarsi, lo sentivo guaire come un cagnolino e sospirare sempre più forte. Non ci vuol molto a capir le cose e, ancora prima di appoggiare l’occhio alla toppa della chiave, sapevo bene cosa avrei visto. Non mi sbagliavo: sdraiato sul letto, il fratello si sparava dei solenni segoni, bello e tranquillo, senza agitarsi e alla fine sborrava con sussulto un bel getto a fontanella che si sprecava nel pungo della sua mano dentro ad un fazzoletto. Non sono mai stata una sprecona e, vedendo tutto quel ben di dio sciupato, mi veniva male. Ma come era possibile?
Ogni mattina la stessa storia, possibile che non trovasse mai soddisfazione la sera a letto con qualche ragazza? Una mattina mi appostai al buco della serratura troppo tardi e così mi persi lo spettacolo abituale. Il fratellone aveva già finito ed ora sembrava addormentato; certo quello era il suo giorno libero e probabilmente aveva deciso di prendersela con comodo.
Il suo cazzo, benchè floscio, era comunque grosso e tremendamente invitante! Non so cosa mi prese in quell’istante, ma la parte della guardona mi andò improvvisamente stretta ed entrai nella stanza… Volevo provare a farlo godere io che non ero certo la ultima arrivata in fatto di sesso, sapevo come maneggiare un uccello, avevo già fatto godere un sacco di uomini!! Cominciai allora ad accarezzargli le palle, adagio adagio per non svegliarlo e fargli credere che si trattasse di un bel sogno. Quando iniziai a sentire i coglioni duri e la pelle che fremeva sotto le mie dita, aprii la bocca e mi misi a leccare e a succhiare tutta l’asta fino alla cappella rosea e umida. Lo sentivo che si gonfiava come una torta al lievito dentro la mia bocca e solo allora cominciai a muoverlo con la mano. In bocca sentivo il sapore dello sperma della sua sega di poco prima ed era una piacevole anticipazione del sapore che avrei gustato alla fine. Non sapevo come avrebbe reagito lui quando si fosse svegliato e, nell’incertezza, ero come timorosa che si accorgesse di qualcosa, quindi cercavo di fare tutto più delicatamente possibile…
Ma ad un pompino è sempre un pompino.. Sentii una mano passarmi tra i capelli e poi la stessa mi spinse la testa contro le sue palle in modo che il suo cazzo mi finì in gola, tanto lo avevo ingoiato. Il fratellone si era svegliato, eccome!! Continuai a leccare come una forsennata ma lui, per farmi capire esattamente cosa pensasse della situazione, ribaltò le posizioni. Mi fece sdraiare e senza dire una parola mi allargò le gambe e andò a frugare nella mia figa, che a quel punto era fradicia come un temporale. Frugò con le mani, esplorando quella caverna di cui non conosceva il sapore e poi deciso ci ficcò dentro la lingua e io mi sentii morire dal piacere.
Il ragazzo ci sapeva fare con l’uccello, eravamo fratelli e quindi avevamo gli stessi gusti… Ad un certo punto, ci trovammo chissà come impegnati in uno di quei sessantanove più porchi e goduriosi che avessimo mai fatto: io ero in ginocchio e gli sparavo davanti la mia figa bella aperta con tutto il pelo fradicio e anche il buco del culo godeva! Tornato poi nella mia bocca, il suo cazzo era divenuto davvero imponente e, più ci lavoravo, più questo si impennava. Avevo una voglia fottuta di provarlo nella figa e sentirlo battere dentro fino ai reni, ma godevo come una porca e non era facile staccarsi da quella lingua prodigiosa che mi faceva sbrodolare di piacere.
Quando finalmente mi arpionò nella figa il suo arnese, fu l’apoteosi della libidine. Mi sembrava di non avere mai goduto tanto come con mio fratello. “Finalmente ti sei svegliata sorellina”, disse a quel punto lui con comprensibile mio stupore, “.. Sono due settimane che aspetto che tu ti decida!! ” Fu come una doccia fredda per me, per un attimo mi fermai. Ma solo per un secondo per riflettere: il porco aveva architettato tutto per farmi uscire allo scoperto e io mi preoccupavo per la sua riuscita sessuale. Roba da matti!!
Ma per la verità non ero affatto dispiaciuta di esserci cascata, in fin dei conti era esattamente quello che volevo anch’io. Continuammo a chiavare che era un piacere. Lui mi prese in tutti i modi: davanti, dietro, di fianco, sopra e sotto.. Poi per festeggiare l’occasione, mi decisi anche al grande passo che, nonostante le mie esperienze, non avevo mai provato. Quella stessa mattina gli diedi anche il culo! All’inizio mi sembrò che un toro mi sfondasse il fondoschiena e lanciai un urlo, poi il dolore divenne più piacevole fino a restare solo godimento. Per la prima volta godetti per una inculata e ancora adesso, se ci penso, mi bagno tutta!! Per farla breve, quella volta ci sollazzammo tutta la mattina e fu una bella scoperta..
Adesso quando ci sentiamo soli e un po’ giù, sappiamo di certo cosa fare per riprenderci… ! FINE

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