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Brenner

A Innsbruck pioveva ma per fortuna si ferma subito un camion.
è un italiano ma parla un po’ di tedesco.
Ha 32 anni e si chiama Alfredo.
Mi può portare fino a Rimini perchè va più a sud ma devo aspettare con lui per la dogana a Brenner.
Va bene, io non ho fretta.
Che bello così stiamo un po’ in compagnia.
Non ha la camicia, è molto peloso.
Mi guarda le gambe.
Sei tutta bagnata dalla pioggia, non hai da cambiarti?
Io non avevo problemi e mi tolsi maglietta e calzoni.
Ero tutta nuda e mentre cercavo i vestiti asciutti lui mi guardava senza parlare.
Diventavo più furba ogni momento e decisi di non avere paura o vergogna.
Sai devo sedere di fianco perchè ho un po’ male.
Perchè? ?
Gli racconto quello che ho fatto il giorno prima nel motel.
Quasi gli si rompono i pantaloni davanti.
Vedo che gli cresce una cosa molto grossa.
Ma tu vai a letto con tutti? ?
Si con quelli che mi piacciono, e mi cominciano a piacere quelli più vecchi.
è con me ci stai?
Non lo so, forse.
Arrivati a Brenner portò i documenti in dogana e si fermò nel parcheggio.
Dobbiamo aspettare domattina.
Cosa facciamo adesso?
Io sono stanca, questa notte non ho dormito tanto.
Ok sdraiati lì dietro.
Ho dormito profondamente e quando apro piano gli occhi lui con una mano mi tocca il petto sotto la maglia e con l’altra si tocca il cazzo.
Chiudo ancora gli occhi e lui continua a toccare.
Mi piace come accarezza, ma voglio vedere il cazzo.
è nero e grosso, nessuno dei miei amici ce l’ha così.
Lui mi vede con gli occhi aperti e mi prende una mano appoggiandolo sopra.
è duro, grosso puzza un po’.
Lo guardo bene, è vicino alla mia faccia.
è sporco, ha come una crema bianca che puzza intorno alla punta. Mi fa schifo ma sento anche caldo tra le gambe.
La sua puzza comincia a piacermi e allora lo assaggio con la lingua, poi lo prendo un po’ in bocca e glielo pulisco leccandomi tutta la crema che puzza.
Lui continua a parlare, dice parole che ho capito solo tanto tempo dopo: troia, pompinara, succhialo tutto etc.
Mi voleva toccare tra le gambe.
No mi brucia tutto, lasciami.
Cosi ho fatto tutto io. Gli ho fatto una sega ed ho bevuto la sua sborra.
Adesso devo godere anch’io, però.
Se vuoi guarda.
Apro le gambe e comincio a toccarmi il clitoride con un dito e guardando il suo cazzo che era sempre grosso mi sono fatta un bel ditalino.
Forse domani il bruciore mi è passato e possiamo fare di più.

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