Che casino!!!!!

Lei e suo fratello erano andati al Casinò. Quella sera, per la prima volta, lei decise di accompagnarlo. Elena ci era stata solo due volte nella sua vita, suo fratello molte di più.
Prima di uscire Lorenzo le disse:
“mi raccomando Elena, in abito da sera, meglio se ti metti l’abito lungo… chissà.. magari è la volta che trovi un fidanzato.. ”
Elena, che aveva quasi 28 anni ed era separata da due rispose:
“ma va Lorenzo, cosa vuoi che trovi al Casinò? Al massimo qualche giocatore un po’ fuori di testa……… certo non una persona seria… ”
Comunque Elena si vestì di tutto punto come le aveva chiesto suo fratello e si avviarono. Appena entrati al Casinò, un turbinio di luci la turbò, si guardava intorno guardando tutte quelle persone eleganti; gli uomini rigorosamente in abito scuro o smoking, le signore quasi tutte in abito lungo.
Cominciarono a girare tra i tavoli mentre Lorenzo spiegava ad Elena quali erano le regole dei vari giochi, dalla roulette a chemin de fer (lei aveva soltanto giocato con le slot machine precedentemente)…..
Elena sapeva che Lorenzo era un appassionato della roulette e disse al fratello:
“dai Lorenzo, fermiamoci alla roulette che so piacerti tanto….. ti guarderò giocare….. magari ti porterò anche fortuna. ” E si avviarono..
Intorno al tavolo della roulette c’erano altre coppie (nessuno poteva immaginare che fossero fratelli) e uomini di bell’aspetto soli intenti a giocare. Lorenzo trovò un posto a sedere e sua sorella restò in piedi proprio dietro di lui, quasi a volerlo proteggere.
Lorenzo cominciò a giocare e dopo un po’ Elena, che in effetti si stava un po’ annoiando, decise di andare al bar a prendere da bere per sé stessa e per suo fratello; sapeva che lui in genere beveva champagne e decise che ne avrebbe preso anche per lei. Mentre si avviava verso il bar, vide un bell’uomo, sui 38 anni, avvicinarsi a lei:
“buonasera signora, posso accompagnarla al bar? ”
“scusi, ma ci siamo già conosciuti? ” rispose Elena.
“No, signorina. Ho visto quando lei è entrata col suo fidanzato e poi l’ho notata al tavolo della roulette….. Posso chiederle il suo nome? Io mi chiamo Giorgio Rossi…. piacere”
“piacere, il mio nome è Elena……. e… le confesso che la persona con la quale sono entrata non è il mio fidanzato, è mio fratello Lorenzo….. ” rispose lei.
Cominciarono a parlare del più e del meno e lei scoprì che lui aveva 37 anni (aveva quasi indovinato!!! ), che era un dirigente d’azienda, non era sposato e abitava in una bella villa poco fuori Milano; ovviamente anche Giorgio scoprì qualcosa di Elena…… non era più sposata, lavorava come impiegata e ora viveva sola; aveva deciso di accompagnare suo fratello al Casinò per passare una serata diversa dal solito.
Tornarono alla roulette ed Elena presentò Giorgio a suo fratello. I due uomini fecero presto amicizia, scoprendo di avere anche la stessa passione per le auto. Fu così che cominciò l’amicizia fra Giorgio e Lorenzo (il quale sperava che Giorgio filasse sua sorella, era proprio un bel tipo… ).
Dopo tante sere passate insieme, decisero tutti e tre di tornare dove si erano conosciuti………. erano tre mesi che si frequentavano e bisognava fare una specie di festicciola….
Giorgio e Lorenzo si misero a giocare alla roulette, anzi in realtà l’uno sfidò l’altro….. per un po’ le cose sembravano andare alla pari, un po’ vinceva uno, un po’ l’altro….. finché Giorgio disse a Lorenzo:
“va bene, mi sono stufato. Io adesso faccio la mia puntata……. se vinco….. beh, mi porto via tua sorella”; Lorenzo sembrò stupito della cosa
“come ti porti via mia sorella? Va bene che sei un bel tipo, e ti confesso che ho anche sperato che tu filassi Elena, ma giocarsela così….. mi pare poco carino”…… ma, alla fine, Giorgio riuscì a far cedere Lorenzo e anche Elena che l’aveva davvero preso come un gioco…… e fece la sua puntata… sul numero 13 perché in genere gli portava fortuna e, tutto sommato, era un po’ infastidito dalla proposta dell’amico. In fondo Elena era pur sempre sua sorella e lui le voleva bene, non gli piaceva che Giorgio le mancasse di rispetto..
Giorgio aveva puntato sul 17, tanto per scaramanzia (ma anche perché si era messo d’accordo col croupier, che lo conosceva da tempo) perché voleva essere sicuro di vincere………. Elena…. l’aveva tanto desiderata eppure non era mai uscito da solo con lei; immaginava che lei fosse una brava figliola…… ora se la sarebbe presa……
Ovviamente uscì il 17 e Giorgio disse a Lorenzo:
“beh, ora che ho ottenuto ciò che volevo, mi prendo tua sorella e me ne vado”
Elena, stupita del tono poco amichevole di Giorgio disse:
“ma cosa stai dicendo Giorgio, e perché usi quel tono? In fondo è soltanto un gioco, no? ”
ma lui non la pensava allo stesso modo.
“No, carina….. tu non puoi saperlo ma io ho aiutato tuo fratello a non finire nei guai un mese fa…. adesso voglio che il mio credito sia saldato ed in pagamento voglio te…….. altrimenti so io a chi telefonare…… per farla pagare a tuo fratello…. ”
“Lorenzo, fai qualcosa, ti prego……. cos’hai combinato? Rendigli i soldi che gli devi, ti scongiuro…. ”
“Sorellina, mi spiace, sono a terra……… però, Lorenzo, se aspetti fine mese potrò renderti tutto… ”
“No, caro Lorenzo, non hai capito………. è dalla prima sera che ti ho visto arrivare con Elena e ho scoperto che sei suo fratello, che stavo organizzando tutto….. se non mi prendo tua sorella ora, sappi che finirai con due metri di terra sul naso…….. dopo che mi sarò goduto le tue urla straziate che nessuno potrà sentire, mentre ti farò torturare davanti ai miei occhi. Hai capito, adesso? Sono io il capo, sono io che ho fatto in modo che ti ritrovassi nei guai…….. ”
Lorenzo guardò disperato la sorella, senza sapere cosa fare né cosa dire, Elena si mise a piangere e ad implorare Giorgio di non far del male a suo fratello, era l’unica persona al mondo che le restasse e lei lo adorava.
Giorgio, per nulla intenerito dalle sue lacrime disse:
“va bene! A Lorenzo non farò torcere un capello, ma tu non lo vedrai più finché non lo dirò io, e, soprattutto, se io deciderò che puoi vederlo”
Elena corse fra le braccia di Lorenzo che fece appena in tempo a darle un bacio sulla fronte e dirle che gli dispiaceva, prima che Giorgio gliela strappasse via.
La spinse verso la macchina e lei si accorse che nella vettura parcheggiata dietro a quella di lui c’erano il croupier e altri tre uomini che non aveva mai visto……. facevano loro da scorta.
Arrivarono a casa di Giorgio e lui le disse:
“da domani non andrai più a lavorare, ho già preparato la tua lettera di dimissioni e ho provveduto a farti comprare qualche abito per quando usciremo e gli abiti che dovrai indossare quando staremo a casa……. da stasera la tua vita cambia… totalmente e sappi che, se proverai a scappare o se mai ti permetterai di rispondermi male o di fare qualsiasi cosa non ti sarà ordinata…… prima sarai punita e poi, magari, potrei decidere della sorte di Lorenzo e farlo morire dopo atroci sofferenze…. Hai obiezioni? ”
“Sei un verme!!! Usi l’amore che ho per mio fratello contro di me!! ”
“Certo, era proprio su questo che io contavo. Ma ora stai zitta. Parla solo se e quando sei interpellata. Qui comando io e tu farai tutto quello che ti dirò senza neanche fiatare; ti ho concesso di dire cosa pensi di me per chiarirti bene le idee…. ”
Nel frattempo entrarono in casa anche i quattro uomini di scorta, che sorrisero nel vedere lo sguardo spaventato di Elena.
Giorgio si voltò verso di lei:
“Intanto vai a prenderci dello champagne, che dobbiamo festeggiare……. trovi la bottiglia in frigorifero…. e prendi anche i bicchieri…… cinque, siamo solo noi a festeggiare, certo non tu….. ”
Elena andò in cucina e fece quanto le era stato ordinato. Trovò i flutes nella vetrinetta della cucina, prese la bottiglia di champagne, mise il tutto su un vassoio e tornò in sala dove gli altri cinque uomini stavano parlando e ridendo sommessamente, affinché lei non potesse udire le loro parole.
Appena appoggiò sul tavolo il vassoio, Giorgio, con un gesto violento le strappò il bell’abito da sera, lasciandola con il solo completo intimo di pizzo nero, le autoreggenti e le scarpe col tacco alto.
Senza dire una parola avvicinò a se la ragazza e la baciò. Elena tentò di divincolarsi e Giorgio la colpì duramente sul viso. L guardò e le disse:
“Forse non sono stato abbastanza chiaro, prima…… adesso t’aggiusto io” e la spinse per terra. La ragazza cominciò a piangere e Giorgio urlando “Silenzio, non piangere piccolo essere inutile, altrimenti ti punirò ancora”. ma Elena non riuscì a fermare le lacrime che scorrevano sul suo viso…..
Lui, dapprima fece finta di non dare peso a quanto stava accadendo. Aprì la bottiglia dello champagne e ne versò per lui e per i suoi amici… Ad un certo punto guardò di nuovo Elena e con sguardo inferocito disse:
“Ragazzi, mi sa tanto che dobbiamo insegnare un po’ di educazione alla signorina….. a turno prendetela pure a schiaffi, ma non fatevi commuovere dalle sue lacrime” e i quattro amici cominciarono….. uno la strattonò e poi la prese a sberle, mentre il secondo sferzava delle forti sculacciate sulle natiche nude di Elena…. nel bailamme generale Elena sentiva mani percuoterla sul viso, sulla pancia, sulle cosce…… in tutto il corpo….
Poi Giorgio disse: adesso tenetela ferma. E si avvicinò. Le strappò il reggiseno e poi anche il perizoma…….. cominciò ad accarezzare quelle belle tette, non troppo grosse (al massimo erano una terza misura) ma belle sode…. le infilò due dita nella fica e cominciò a muoverle dentro e fuori…. Elena non poteva fare nulla, gli altri quattro la tenevano ferma per le braccia e per le gambe, fino a quando Giorgio disse loro di seguirli in un’altra stanza.
Entrarono in un luogo ben illuminato, così che Elena poté rendersi conto anche che era insonorizzato e vide anelli attaccati al soffitto e alle pareti, catene che spuntavano da tutte le parti, una specie di puff sul quale si ergeva un grossissimo fallo di legno… spaventata, la ragazza tentò di divincolarsi e ricominciò a piangere.
Giorgio disse ai quattro di legarle le mani e attaccarla alla parete, faccia al muro…… poi prese una frusta e fece vedere agli altri dove potevano trovarne anche per loro.. cominciò lui a frustarla ed Elena urlò, ed urlò ancora più forte quando lui rivolto agli amici disse:
“Beh, e voi che fate? Mi guardate? Divertivi con me….. forza….. ” e andarono avanti finchè la ragazza svenne.
Quando si risvegliò, le fecero riprendere i sensi con un secchio d’acqua fredda, Elena si trovò in posizione supina, sollevata da terra e legata mani e piedi a delle catene che fuoriuscivano dal muro tenendola tesa e sollevata da terra; praticamente il suo corpo formava una X. Si accorse anche che tutti e cinque gli uomini erano nudi, nella stessa stanza. Fece per urlare e si accorse di essere imbavagliata …… non si rendeva conto di quanto era sollevata da terra ma, guardando in viso il suo aguzzino, intuì che probabilmente era sospesa di mezzo metro più o meno.
Giorgio la guardò negli occhi e le disse:
“Hai capito che devi fare quanto ti ordino? ” e la ragazza fece cenno di si con la testa…..
“Allora adesso”, disse lui mentre agitava il cazzo davanti ai suoi occhi,
“io mi faccio una sega e ti sborro sulla faccia, e così faranno anche gli altri, giusto per farti comprendere che ormai sei di mia proprietà…….. altrimenti uccido Lorenzo….. “.
Giorgio cominciò a masturbarsi davanti al viso terrorizzato di Elena, ed incitò gli amici a fare altrettanto. Lei vedeva i cinque uomini con le mani sui loro membri che li muovevano avanti e indietro, sempre più velocemente. A turno vennero tutti e cinque sul suo viso, Giorgio per ultimo, così poté finire di sporcarle la faccia dove gli altri non erano arrivati…..
La frustò ancora per almeno dieci volte e poi decise con i suoi amici di lasciare lì appesa così Elena la quale sentiva dolere tutti gli arti ma nulla poteva fare.
Dopo che i cinque ebbero fatto un pisolino, Elena non riuscì a rendersi conto di quanto tempo fosse trascorso, ma pensava almeno tre ore……. li vide entrare dalla porta……
Giorgio la fece staccare dal muro e le ordinò di mettersi in ginocchio come una cagna in calore (così la chiamò)….. le fece mettere delle manette e dei fermi alle caviglie in modo che non potesse muoversi più di tanto. Si sedette sopra di lei e scoppiò a ridere, dicendole che come sedia era piuttosto comoda. Le domandò se le avrebbe fatto piacere potersi lavare dalla faccia ancora appiccicosa per lo sperma che le avevano riversato sul viso. Elena, che non vedeva l’ora di potersi lavare, con la testa fece cenno di si…….. Giorgio si alzò in piedi e la guardò…….
“dopo, forse” le disse, “se farai la brava”. Cominciò a toccarla dappertutto e un suo amico le chiese se poteva farsi fare un pompino. Giorgio, ovviamente acconsentì dicendo che tutti e quattro potevano farsi fare ciò che desideravano. Quella piccola cagnetta sarebbe stata la loro puttana, tutti e cinque avrebbero potuto usarla e riempirla insieme, lei non poteva dire di no, altrimenti Lorenzo sarebbe morto.
Mario, il croupier, le infilò il grosso cazzo in bocca, Elena lo sentiva fino in gola e quasi non respirava; Giorgio si avventò sulle sue tette palpandole con brutalità, mentre un terzo uomo, Antonio, cominciò a frugarla nella fica…… infilandole prima una, poi due, e addirittura tre dita tutte insieme. La ragazza era esterrefatta, mai le era capitata una cosa del genere.
Giuseppe a quel punto le mise un dito nel culo e la ragazza ebbe un fremito……. per quanto potesse averne in quella posizione……. lei era ancora vergine lì….
Intanto Mario cominciò a stantuffarle il suo cazzo in bocca, cercando di dare lui il ritmo per non venire subito……. voleva divertirsi ancora prima…. Lei sentì che la sua fica era bagnata e Antonio tolse le dita, si sdraiò sotto di lei e la penetrò col membro duro…..
Giorgio si stava godendo lo spettacolo mentre con una mano si faceva una sega e con l’altra le strapazzava i seni….. si girò e guardò Raffaele:
“beh, e tu? Non starai mica aspettando che noi abbiamo finito…….. sarà lunga questa nottata….. “.
I ragazzi scoppiarono a ridere e, quasi come se si fossero messi d’accordo, tutti e quattro si tolsero insieme dalla ragazza…….. avevano voglia di giocare duro….
Misero ad Elena un collare e l’attacarono ad una catena in modo che lei continuasse a stare in ginocchio ma con la faccia riversa in su; assicurarono i polsi ad altre due catene alle pareti del muro e le lasciarono dei ceppi alle caviglie; le catene dei polsi e del collo erano sufficienti perché lei si trovasse quasi in mezzo alla stanza, così ché loro potessero girarle intorno.
Giorgio le disse che le avrebbero permesso di lavarsi la faccia, si posizionò davanti a lei e cominciò ad urinarle sul viso. Elena tento di agitare la testa per dire di no ma sentì una frustata percorrerle la schiena. Anche gli altri quattro le urinarono in faccia, chiamandola cagna e troia, dicendo che avrebbero fatto di lei una vera puttana quale era, come tutte le donne.
Giorgio disse che avrebbe dato sfogo al suo sadismo, di guardarlo perché avrebbero imparato qualcosa. Prese dei piccoli anelli simili a degli orecchini e forò entrambi i capezzoli di Elena, dopo averla imbavagliata perché non urlasse, e poi, con due anelli più grossi le forò le grandi labbra della fica, così ché con una corda passata al loro interno e fissate alle catene che le legavano i polsi, la tenessero bene aperta per ciò che lui aveva in mente.
Mentre Giuseppe prese a toccare violentemente gli anelli sui capezzoli, Giorgio disse a Raffaele di prendere il fallo che c’era nel cassetto vicino a lui, per infilarglielo nel culo.
Elena fece un sommesso urlo di dolore e Giorgio spinse ancora di più fino a sfondarla tutta, finchè il fallo non rimase fuori appena di due centimetri……. prese dello scotch e glielo girò fino intorno alla vita per far si ché il fallo rimanesse nel suo culo. Giuseppe domandò che cosa avrebbero fatto adesso, intanto che si abituava al fallo per poi essere inculata da tutti loro. Antonio disse che lui aveva sete e andò a prendere della coca cola per tutti.
Quando ebbe finito di bere la sua coca cola, chiese di staccare la ragazza dal muro, prese le due catenelle attaccate alle grandi labbra della sua fica e le passò negli anelli dei capezzoli, chiudendole poi dietro il collo della ragazza che ad ogni movimento soffriva dolore.
Elena non poteva che stare in quella posizione scomoda e con ancora il fallo dentro di lei. Era comunque bellissima, anche con la smorfia di dolore che traspariva dal suo viso, anzi, questo eccitava ancor di più i cinque uomini.
Presero delle piccole morse e le appesero alle tette, le sganciarono le catene e la misero a pancia in giù su una panca in modo che avesse le chiappe al vento e le tette a penzoloni dall’altra parte, con le dei pesi che le tiravano i seni sempre più giù. Le tolsero il bavaglio e poi anche il fallo dal culo, le fecero un male terribile, e rimisero le catenelle negli anelli sulle grandi labbra della sua fica. Le tirarono e le agganciarono dall’altra parte, negli anelli appesi ai suoi capezzoli per poi girarle intorno al collo, come avevano fatto prima.
Tolsero ad Elena il bavaglio e Giorgio, che ora voleva scoparsela, le disse:
“E questo è niente, sai la mia troia e sarai la puttana di tutti i miei amici. Tutti loro sapranno, a non solo i qui presenti, che quando vogliono farsi una scopata gratis possono utilizzare te; sarai il mio regalo per i miei amici…… e potranno farti di tutto…. come loro quattro stasera…. Adesso fammi un pompino, vacca che non sei altro. ”
Mentre Elena si trovava in bocca il cazzo di Giorgio, Antonio si infilò nella sua fica col membro duro e Giuseppe decise di infilarglielo in culo……. la stavano scopando in tutti i buchi ed Elena pensò che sarebbe impazzita o morta di vergogna.
Mario le toccò crudelmente i capezzoli e Raffaele si mise a titillarle la fica….. Elena doleva tutta e sperava solo che quell’agonia terminasse il prima possibile…….
Poi si cambiarono di posto, Raffaele mise il suo cazzo in bocca ad Elena, Mario le si infilò nel culo e Giorgio la prese nella fica…….
Non contenti e non paghi, Giuseppe e Antonio si misero coi cazzi davanti a lei, di fianco a Raffaele, e le ordinarono di spompinarli tutti e tre. Elena faceva correre la lingua da un cazzo all’altro, a turno se ne sentiva uno infilare in bocca…. poi sentì Giorgio che disse………
“Ragazzi, a che punto siete? Direi che è il caso di dar libero sfogo al godimento che questa cagna in calore ci ha dato…… ” e tutti e cinque sborrarono, uno dopo l’altro. Elena si senti inondare gli intestini e l’utero…. la sua bocca si riempì dello sperma dei tre che se la stavano scopando in bocca a turno e che non le permisero nemmeno di respirare fra una sborrata e l’altra, obbligandola ad ingoiare tutto…
I cinque uomini si guardarono e svuotarono le loro vesciche sulla povera Elena.
Poi la lasciarono, stremata, in quella posizione.
Dopo parecchio tempo Giorgio tornò da lei, solo, in quanto aveva congedato gli amici che non se ne andarono senza prima ringraziarlo di averli fatti godere come matti e le disse:
“Adesso sei proprio una troia adatta a tutti, ti abbiamo sverginata dove nessuno ti aveva toccata ancora…….. ora ti infilerò un fallo nel culo ed uno nella fica, così ti abituerai ad averne sempre uno per buco…… ”
Elena, che sperava la lasciasse andare a casa dopo quella notte, comprese che per lei quella tortura non era finita e altre lacrime le rigarono il viso.
“è inutile che piangi” disse Giorgio “tanto da qui non te ne vai……. io ho molti amici e colleghi, potranno usufruire tutti di te come meglio credono e quando mi vedrai entrare da quella porta, ogni volta dovrai tirare fuori la lingua e prendermi il cazzo in bocca….. qualsiasi cosa io debba fare, anche urinare……. Non ti sarà permesso di perderne nemmeno una goccia né di urina, né di sperma quando deciderò che dovrò godere nella tua gola…… ” e continuò:
“ricorda che tuo fratello è nelle mie mani e non può fare nulla per te……… chissà….. magari un giorno ti offrirò a lui come troia e schiava tuttofare…….. magari ringrazierà il giorno in cui ti ha persa al Casinò”.
E ciò detto se ne andò, lasciandola in preda alle domande ed ai dubbi più assurdi sul suo futuro….. di troia per i suoi amici…… FINE

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