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Dopo il party

L’estate scorsa siamo stati invitati nella villa di alcuni colleghi, per un party. Dal momento che era abbastanza lontana da dove abitavamo, ci era stato proposto di passarvi la notte. La festa era riuscita bene, ed Anna aveva bevuto un po’.
Come (quasi) sempre, in questi casi, questo aveva contribuito a “scioglierla” ed a lasciarsi prendere dalle sue fantasie.
In breve, all’una di notte, eravamo nel parco, soli, al chiarore della luna piena: le sue mutandine erano finite nelle tasche dei miei pantaloni e ci baciavamo appassionatamente.
Le mie mani giocavano sulla sua pelle, sotto il vestito estivo, un corto decolletè che le arrivava alle coscie. Era letteralmente bagnata e si stava sempre più lasciando andare, quando ho sentito un rumore. Temendo di essere stati scoperti, ho alzato lo sguardo col cuore in gola.
Non era nessuno degli invitati nè il padrone di casa: quello che si stava avvicinando a noi era uno dei due cani da guardia, uno splendido alano grigio cenere.
Anna non si era accorta di nulla, ma io ero un po’ teso: gli eravamo stati “presentati” al nostro arrivo (“Adesso che vi conosce non avete da temere nulla”, ci era stato detto), ma ugualmente …
Il cane si è avvicinato a noi: io ero immobile, cercando di capirne le intenzioni, mentre Anna continuava a baciarmi il collo, strusciando il suo corpo sul mio.
Le mie mani erano ferme sul sedere di Anna, che avevano precedentemente scoperto, avendo alzato il vestito alla vita, ed il cane ha iniziato ad annusarle le gambe, poi il sedere …
Attratto probabilmente dall’odore e dal miele che le bagnava l’interno, l’alano ha iniziato a leccarla, mentre la tensione in me lasciava spazio ad un’eccitazione crescente.
Anna ha iniziato a gemere ed ansimare: evidentemente quella lingua le stava piacendo molto.
Io allora l’ho girata e – abbracciandola dalla schiena, tenendola per la vita – le ho proposto di lasciarsi andare e di allargare le gambe.
Il cane non aspettava altro, ed ha iniziato a leccarle il sesso forsennatamente, mentre Anna era letteralmente stravolta. Io non ce la facevo più: delicatamente l’ho adagiata per terra, distesa, e mi sono messo a guardarli, il mio amore ed il cane, l’uno mentre si offriva alla lingua dell’altro, gemendo, aprendosi il sesso con le mani, per offrire il più possibile di sè a quello strumento di piacere. Non so quante volte sia venuta, ma in ogni caso sono state diverse.
Ero talmente eccitato, che le ho proposto di accarezzarlo.
Stravolta, si è messa seduta e – mentre il cane non smetteva di leccarle il ventre – ha iniziato a percorrere quello splendido, muscoloso corpo con le sue dita, lenta, sensuale. Quando le sue mani sono scomparse fra le gambe dell’animale, il mio cervello scoppiava: anche se non le vedevo, le immaginavo accarezzare i testicoli, soffermarsi sull’involucro peloso del pene …
Purtroppo, un rumore di passi ci ha richiamato alla realtà. Il cane è scattato a veder chi fosse, e noi ci siamo riassettati velocemente … FINE

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