Peritonite

Uscii dalla sala operatoria ancora addormentato, la mia mente navigava nel mare della confusione totale, immagini e sensazioni del passato davanti ai miei occhi. In un tempo che non so, ripassò nel mio cervello tutta la vita.
D’un tratto e durante il mio sonno, fui distratto da una piacevole sensazione.
Sentivo, come in un sogno, un calore nelle mie parti intime, al punto di raggiungere l’orgasmo.
Dopo un periodo di vuoto completo iniziai a svegliarmi, tutto all’inizio mi appari appannato, lentamente iniziai a ricordare cosa mi era successo.
Il giorno precedente fui ricoverato in ospedale per un attacco di appendicite acuta, fui portato di corsa in ospedale e senza indugio, portato d’urgenza in sala operatoria.
Sentivo il chirurgo abbastanza concitato, dire ai collaboratori che vista l’età, ho 37 anni, non voleva correre nessun rischio, da qui la decisione di operarmi d’urgenza.
La mattina fu un via vai di medici ed infermieri, avevo dolori dappertutto, sentivo lo stomaco torcersi, chiamai l’infermiera che subitamente mi portò un antidolorifico, dopo un po’ iniziai a sentirmi meglio.
Verso le 16. 00 iniziarono le visite, ed una colonna di parenti ed amici si alternò al mio capezzale “manco stessi morendo”, per fortuna passarono quelle lunghe ore e venne la sera.
Ricevetti l’ultima visita del chirurgo che mi medicò con la collaborazione di una infermiera niente male.
Mi accorsi che la tipa mi guardava con una certa insistenza, li per li non ci feci caso.
Notai però che era veramente una bella ragazza, mora occhi castani un seno abbondante e poco più sopra una bocca grande e carnosa. Lei si accorse che anch’io la guardavo e forse ne fu contenta.
A medicazione fatta il chirurgo uscì, Stefania questo è il nome dell’infermiera si attardò un attimo e prima di uscire si girò verso di me augurandomi la buonanotte chiudendo la porta dietro di se.
Accesi la televisione e la spensi poco dopo, dopodiché spensi anche la luce centrale e rimasi con la notturna accesa.
Nel corridoi c’era il solito via vai di persone con i soliti brusii, mi assopii, non so quanto tempo passò ad un tratto un silenzio totale pensai doveva essere notte. Infatti allungai la mano verso il comodino e guardai l’orologio erano le 2 passate.
Mi rimisi giù con la speranza di dormire un po’, la ferita mi faceva un male cane, e cazzo non riuscivo proprio a prendere sonno.
Alla fine mi decisi, suonai il campanello e dopo qualche istante si aprì la porta, una figura venne verso di me e riconobbi dalla voce e dalla poca luce che la circondava Stefania che mi chiese di cosa avessi bisogno, le dissi che avevo un male boia e che non riuscivo a prendere sonno, aspetta, solo un attimo, andò via e tornò dopo qualche istante con una siringa tra le mani, mi fece mettere di lato e mi iniettò il farmaco aggiungendo………… vedrai tra un po’ andrà meglio, poi ripresi la posizione supina, lei si avviò verso la porta e prima di uscire disse…………. ora finisco il giro e poi ritorno da te.
Feci cenno con il capo e chiuse la porta.
Passarono circa 15-20 minuti quando vidi riaprirsi la porta, eccomi disse, richiudendo la porta dietro le spalle.
Si avvicinò al letto, e senza proferire parola alzò spostandola la coperta, io del tutto ignaro pensai volesse controllare la medicazione, ad un tratto posò la mano sul mio ventre chiedendomi se faceva ancora male, io risposi che andava un po’ meglio, con mio grande stupore sentii la sua mano scendere lentamente verso il basso ventre, la cosa mi turbò, ma nello stesso momento provavo una bellissima sensazione.
Continuò ancora a scendere con la mano con molta delicatezza fino a raggiungere il pube, vi si soffermò per un attimo senza darmi il tempo di dire o capire qualcosa che già mi ritrovai col mio cazzo fra le sue mani. Iniziò un leggero massaggio prima tra i peli poi giù fino alle palle.
A quel punto capii che qualcosa di molto piacevole stava per accadermi.
Ad un tratto prese ben saldo nella mano il mio cazzo e dopo averlo ben scappellato si chinò iniziando aleccare.
Un calore immenso avvolse l’asta quando d’un colpo la mandò giù fin nel profondo della gola, poi tolse la bocca per riprenderlo a menare con ritmo più forte, io ero li inerme non potendomi muovere più di tanto, riuscii però ad allungare una mano e portarla dentro la scollatura del camice, aveva due tette da concorso tonde e sode con due capezzoli lunghi e duri come chiodi, la sua mano si muoveva con maestria sulla mia verga, a tratti si fermava e assestava dei colpi secchi e violenti scappellandomelo tutto e dando dei leggeri colpi ai coglioni.
Stavo al settimo cielo.
Tolsi la mano dal suo prosperoso seno, le passai la mano dietro la nuca invitandola a riprenderlo in bocca.
Lo scappellò per l’ennesima volta, si chinò su di me e iniziò quello che mi sembrò il bocchino più bello della mia vita. Iniziò a titillarmi il buchino del cazzo con la punta della lingua, poi iniziò a girare tutto intorno la cappella con una lentezza estenuante per poi di colpo mettersela in bocca e succhiarla con avidità.
Tutto questo durò alcuni minuti, minuti bellissimi e di piacere intenso, la libidine assalì tutto me stesso, allungai la mano ma questa volta la portai in mezzo alle sue gambe che divaricò in modo osceno.
Salii direttamente verso la sua fica e dopo averle spostato gli slip da un lato introdussi il mio cinque, sentii una peluria morbida e foltissima, sembrava avesse un gatto tra le cosce, con le dita le allargai le grandi labbra e iniziai ad accarezzarle il clitoride.
Aveva un ciccio durissimo e lungo sembrava quasi un mini cazzo, e più glielo titillavo e più lei si infoiava sul mio cazzo, passammo così alcuni minuti, lei sembrava un’animale una bestia in calore, la mia mano completamente bagnata dei suoi umori, ad un tratto lasciò il mio cazzo iniziando ad ansimare dicendomi un soffocato ……… vengooooooooo!!!!!!!!! abbandonai la sua fica e mi portai la mano prima al naso per sentirne l’odore poi di colpo in bocca e leccai tutto quel miele.
Quando si riebbe riprese il cazzo in bocca che nel frattempo aveva perso di tono e in un istante lo riportò alla dimensione precedente, continuò ancora a leccare e succhiare, non ne potevo proprio più, ormai la voglia di godere era grande.
Lei di colpo passo da un ritmo forsennato ad un andamento lento, i coglioni non vedevano l’ora di svuotarsi, dovetti aspettare ancora qualche istante quando all’improvviso sentii salire per il canale urinario una quantità di sborra che di li a poco le avrebbe riempito la bocca.
Infatti, dopo qualche frazione di secondo sbottai col primo schizzo abbondantissimo e successivamente con altri due, tre, quattro e ad ogni schizzo con colpi di reni affondavo il mio cazzo nella sua capiente bocca, lei non faceva una piega succhiava e ingoiava quella crema.
Quando ebbe finito mi lasciò su quel letto completamente esausto.
Mi addormentai.
Al mattino seguente fui svegliato, era lei con una tazza dite, buodì come va tutto bene? disse!
Si risposi, bene disse ancora allora domani ci lasci, non vedo l’ora risposi, poggiò il vassoio sul letto e si allontanò.
Presi la tazza dal vassoio, bevvi il te e nel riporre la tazza vidi un foglietto, lo presi e lessi.
Diceva è stato bellissimo, spero che dopo la tua dimissione ti farai sentire ho voglia di fare ancora qualcosa con te, questo è il mio cellulare, chiamami se vuoi, un bacio Stefania. FINE

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