Ultimi racconti erotici pubblicati

Piera la portiera

Quella mattina, mi recai a ritirare il nuovo motorino, e dopo aver fatto un breve giro per la città, mi avviai verso casa.
Entrai nell’ampio cortile, diedi una rapido sguardo intorno alla ricerca del portiere per chiedere l’autorizzazione a parcheggiare il mio mezzo.
Non vidi nessuno e pensai di salire a casa.
Arrivato davanti la guardiola, diedi una sbirciatina ma era vuota.
La porta era aperta, decisi di entrare, chiamai prima Vincenzo poi visto che nessuno rispondeva chiamai Piera.
Nessuno mi diede alcuna risposta.
La porta che collegava l’appartamento dei custodi con la guardiola era aperta, decisi di entrare.
Non ero mai stato all’interno dell’appartamento dei custodi nonostante abitavo in quella palazzina da 25 anni.
Mi avviai lungo il corridoio, la casa sembrava essere deserta, tutto era in ordine, l’arredamento modesto, giunto alla fine del corridoio vidi la porta di una stanza appena socchiusa, pensai si trattasse della camera da letto, ad un tratto sentii dei lamenti provenire da quella parte, mi avvicinai con circospezione e diedi una sbirciatina, stando attento a non fare rumore.


Mi si presentò una scena particolare, sul letto c’era Piera, sdraiata completamente vestita e con la gonna tirata su fino in vita, Vincenzo, il marito, le stava sopra e la stava fottendo alla grande.
Non vi nascondo che la scenetta mi eccitò in modo particolare, infatti, sentii crescere il mio cazzo, non resistetti e, sbottonata la patta lo tirai fuori iniziando a menarlo, non ricordo di aver fatto rumore, fatto sta che ad un tratto Piera portò il suo sguardo verso la porta e mi vide.
Prima mi ritrassi, poi superando ogni vergogna e con buona dose di faccia tosta mi riaffacciai sempre menandomi l’uccello.

Teresa mi guardava compiacente con gli occhi socchiusi e si passava la lingua tra le labbra.
A quel punto decisi di continuare a guardare.
Vincenzo la trombava sempre più violentemente, quando ad un certo punto sentii il suo respiro più affannato ed i suoi colpi divenivano sempre più ritmati e violenti, non ne potei più e venni in una sborrata copiosissima, Piera a quella vista arrivò anche lei all’orgasmo.
Mi ricomposi e andai via. Salii nel mio appartamento e andai a riposare, ma col pensiero a quella bellissima scenetta.


Più tardi decisi di uscire, scesi le scale, quando fui davanti alla guardiola c’era Piera, la salutai, lei mi guardò e mi rispose, dicendo…… bhe! allora! com’è andata oggi? bene risposi io anche se avrei preferito partecipare attivamente, quando vuoi rispose lei.
Rimasi un po’ meravigliato ma non più di tanto. Uscii andai la bar bevvi un caffè e ritornai sui miei passi con la speranza di trovare ancora Piera in guardiola.


Accellerai il passo e in un attimo fui nell’androne di casa, Piera era ancora li, i nostri occhi si incrociarono per un attimo, lei mi fece un sorriso ammiccante, io anzichè prendere le scale per salire andai nel retro della cabina dell’ascensore e scesi verso le cantine, fatti un paio di scalini mi girai verso la guardiola cercando di attirare l’attenzione di Piera, lei mi vide ed io le feci cenno con la testa, lei capi, si alzò venne fuori, chiuse la porta e venne verso di me.
Io iniziai a scendere le scale, era abbastanza buio ed iniziai a camminare lungo il corridoio, arrivai davanti la porta della cantina, mi fermai tirai fuori la chiave ed aprii, entrai dentro, dopo qualche istante Piera entrò dicendo…… ma sei sicuro di volerlo fare qui?

Io senza proferire parola la presi per un braccio e la tirai dentro chiudendo la porta.
Piera era una donna abbastanza piacente sui 50 anni e molto formosa, quante volte mi ero soffermato a guardare quel culo mentre lavava le scale. In un angolo della cantina c’era una vecchia poltrona di vimini, lei mi ci spinse facendomi sedere, sbottonò la mia patta tirandone fuori il cazzo e, messasi in ginocchio davanti a me e senza perdere tempo lo prese in bocca iniziando un soave bocchino.
Non ci volle molto, in meno di un minuto raggiunsi un’erezione bestiale, lei dopo averlo scappellato iniziò a leccare quella bella cappella con vera maestria.


Allungai una mano dentro la scollatura e venni subito a contatto con due tette enormi e iniziai a massaggiarle, sentivo due enormi capezzoli sotto le mie dita.
Ad un tratto Piera si alzò, tirò la gonna fin sopra i fianchi e si tirò giù le mutande.
Apparve davanti ai miei occhi una fica pelosissima, allungai la mano che le ficcai nella spacca, appena il tempo di sentirla bagnatissima, lei di colpo si girò dandomi le spalle, e si sedette su di me, capii all’istante, stava per ficcarsi il mio cazzone nel culo, infatti non appena sentì il mio cazzo sullo sfintere iniziò a fare una leggera pressione fin quando la cappella non ebbe ragione di quel buco.
Appena le fui dentro, si rilasso affinchè l’asta le potesse entrare completamente in culo.
A quel punto iniziò a roteare leggermente il bacino sempre col cazzo piantato dentro, io ero li fermo, pensava a tutto lei.
Sentivo il mio cazzo stretto nella sua carne e pensavo solo a godere di quella stupenda sensazione.
Portai la mia mano sul davanti e presi a titillarle il clitoride.


Aveva un clitoride molto pronunciato, di tanto in tanto le mettevo due dita nella fica.
Lei ansimava ed anche ad alta voce, mi tolse la mano dalla fica, smise quel movimento rotatorio ed iniziò, facendo leva sulle gambe a fare su e giù, vedevo il mio cazzo entrare e uscire dal quel meraviglioso culo, le portai le mani sulle chiappe aiutandola nel movimento, dopo qualche istante sentii l’orgasmo salire su per la canna, lei se ne accorse aumentando il ritmo fin quando venni, a quel punto diede una sonora spinta facendo entrare completamente la verga in lei e così si fermò.


Continuavo a sborrare sembrava non finire mai, gli riempii il culo di calda sborra.
Restammo qualche istante in quella posizione, poi lei si lazò lentamente, si girò verso di me, si chinò, prese in mano il mio cazzo strizzandolo dalle palle in su e ne uscì ancora qualche goccia di sperma che pensò di succhiarsi ripulendomi a dovizia la cappella.
Si tirò su, si rimise in ordine.
Aprì la porta della cantina e uscì lasciandomi seduto sulla poltrona chiudendo la porta dietro di se.


Più tardi, uscii per risalire a casa.
Passai ancora davanti la guardiola, Piera era li seduta intenta a leggere, la salutai, lei alzò gli occhi e sorridendomi mi disse…… bhe! com’è andata?
Benissimo le risposi, e lei ancora…….. pensa bene a quello che vorrai fare la prossima volta ma no in cantina.

About erotico

I racconti erotici sono la mia passione. A volte, di sera, quando fuoi non sento rumori provenire dalla strada, guardo qualche persona passare e immagino la loro storia. La possibile situazione erotica che potranno vivere... Aiuta il sito chattando con le ragazze cliccando QUI. Iscrizione gratuita!

2 Commenti

  1. La mia portiera ha 80 anni. Spero nella nipote, è una bomba! Auguratemelo cari lettori!

  2. Distrutto in cantina!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *