L’anello al tuo capezzolo
è come al muso di un toro
che sbuffa nel recinto
dove l’erba eccitata
di piscio e di sterco
rigonfia
fiori gialli,
la tua tetta è dura
come il muso
di un animale
che spinge e tu sei liscia
come un’orca
lustrata d’acque profonde,
ti voglio domare,
ti voglio
tenere ferma sotto
anche mentre tu non vuoi e
penetrarti prima
con quattro dita dentro e
col pollice contro il pelo ruvido,
ma tu mi rovesci,
tutta lubrica e sudata e
hai l’odore
forte che ti lega alla buona terra e
che non si compiace
di chissà che risonanze e
la tua lingua robusta mi fruga
ogni piega del corpo e
mi dici che sono fragile e
dolce mentre quasi mi anneghi
nel lago del tuo pube. FINE