Quanto può essere sfigato un ragazzo?
Io una risposta la potrei anche dare.
Ho 20 anni, la scuola è finita da poco più di una settimana, non s’è mai vista un’estate cosi favolosa, e io…
Io mi sono rotto il braccio destro tre giorni fa.
È una cosa incredibile, cosi facendo, con una semplice caduta dal motorino, ho precluso un intero mese di puro divertimento.
Me ne ricrederò in futuro, ma adesso proprio non vedo possibilità di fuga dalla terribile prospettiva di un agosto in città. Infatti, neanche a dirlo, con il braccio è partita anche la vacanza al mare che tanto avevo sognato fin da febbraio.
Sole, sabbia, amici e ragazze, e non necessariamente in quest’ordine.
Oggi sono ormai 15 giorni che sono ingessato, non è poi così brutto, uno dopo un po’ uno ci fa l’abitudine, e tranne per piccole cose, riesco a fare tutto.
Poi, il piccolo è del tutto relativo.
Voglio dire, capita qualche volta, essendo sempre a casa da solo, che mi ritrovo a sfogliare un giornalino un po’ osé, o di guardare un bel film porno, tanto per passare il tempo.
Fin qui tutto bene, poi immancabilmente sopraggiunge l’erezione, e da qui in poi sorgono i problemi.
Come darsi un po’ di sollievo?
Non sono mica mancino.
Ho provato, ma nulla, non so dove sbattere la testa, a casa non è rimasta nessuna mia amichetta a cui possa chiedere certi favori, e a me non resta quindi che impazzire ogni volta che mi vengono certi pensieri.
Suona il campanello, apro.
È Susanna, la signora che da ormai un anno viene a casa nostra a fare le pulizie.
Fino ad oggi l’ho sempre considerato come una bella signora di 40 anni, eccezionalmente alta, con un bel fisico, quasi statuario, decisamente provocante, con un culo incredibilmente rotondo e sodo per una signora del sua età, una folta chioma di capelli ricci biondo che le ricade sulle spalle.
Ad essere sinceri una volta ogni tanto le ho anche dedicato una delle mie fantastiche seghe, ma tutto finiva li, passati i brevi istanti d’eccitazione, non pensavo più a Susanna.
Ma oggi è diverso, m’ero dimenticato che doveva venire, e quando ha suonato, ero immerso in un bel pornazzo.
Susanna ha iniziato a fare i mestieri, io un po’ perché non ho nulla da fare, un po’ perché mi piace guardala, rimango con lei.
Oggi indossa un leggero vestitino di cotone, corto e senza braccia, con una generosa scollatura che le mette in mostra tutto il suo grosso, enorme, generoso seno.
Si perché 40 anni o no, Susanna ha davvero un bel paio di tette enormi e sode, che a rigore di logica dovrebbe arrivarle alle ginocchia e invece non mostrano mai il benché minimo segno di cedimento.
Ogni tanto indossa delle magliette che mostrano chiaramente che sotto non porta nulla, e il suo seno è sempre li bello alto sul suo petto.
Non riesco a controllarmi, a vederla lavorare, a vederla sudare, a vederla toccarsi distrattamente il corpo per detergersi il sudore, mi sta tornando duro.
In questo momento desidero solo farle una portentosa spagnoletta fra quelle sue tette e riversarle in faccia tutto il mio piacere represso da ormai due settimane.
Sembra quasi che lei senta i miei bisogni, perché ad un certo punto mi chiede.
“Cos’hai Luca? Ti vedo teso”
“No, no signora Susanna, nulla… È solo il braccio che mi da un po’ fastidio qualche volta”
“Be oramai ti sarai abituato. Non riesci ad usare la sinistra? ”
“Non sempre. Ci sono cose che fin da piccolo, i destri fanno con la mano destra e i mancini con la sinistra. E improvvisare con l’altra mano è veramente disastroso. ”
Voglio farle capire che è da quando mi sono rotto il braccio che non mi masturbo, ma non potendoglielo dire direttamente devo cercare di esprimermi con queste buffe allusioni.
Non so neanch’io perché voglio farglielo sapere, ma la mia eccitazione è ormai troppa e in qualche modo la devo pur sfogare, e quelle tette sembrano essere la mia unica soluzione.
Una soluzione eccellente, per essere onesti.
“Per esempio? ”
Mi fa lei sorridendo e fissando il mio rigonfiamento sotto i pantaloncini, che si nota benissimo.
Vuoi vedere che ha capito tutto, e sta al gioco?
Decido di mettere in palio tutta la posta.
O la va o la spacca.
“Sa, sono cose un po’ personali. ”
“E non c’è nessuna che ti possa dare una mano? ”
Ha detto nessuna.
Non nessuno.
La troiona ha perfettamente capito di cosa sto parlando.
Me lo sento sempre più duro e le voglio sborrare in faccia.
“No, tutte le mie amiche sono in vacanza… almeno quelle a cui l’avrei potuto chiedere”
“Chiedere cosa? ”
“Una… mano! ” dico io un po’ timoroso.
La discussione finisce li, ma io continuo a seguirla fissandole quelle grosse poppe.
Prendendomi completamente di sorpresa Susanna mi chiede
“Allora, dimmi, ti piacciono ? ”
“Cosa signora? ”
“Le mie tette. Ti piacciono? Credo di si, visto che me le stai fissando da tutto il pomeriggio”
“Oh mi scusi. Non l’ho fatto apposta”
“E invece si, secondo me”
“In effetti si, ma sa, le ha cosi grosse e sode che è impossibile non ammirargliele. Sono bellissime, davvero. ”
“E in questo preciso instante a cosa stai pesando? ”
“Che mi ci piacerebbe metterci in mezzo il mio bastone e chiavarla fra le tette”
Rimango scioccato dalle mie stesse parole.
Non so dove cazzo abbia trovato il coraggio di dirglielo.
Ma lei non sembra minimamente turbata, anzi.
“Solo quello? ”
“Per adesso si. Dopo due settimane che non mi tocco, credo che non riuscirei a reggere altro. Con una donna cosi bella come lei poi… ”
“Oh mai io posso aspettare che ti riprenda. ”
E detto questo si leva l’abitino e mi lascia senza parole.
Sotto ha solo un reggiseno nero, di almeno una taglia più piccola e basta.
Non porta le mutandine.
Le fisso intensamente la fica, ha un folto triangolino di peli sul pube.
è bellissima.
“Cosa ne pensi del resto del mio corpo? ” mi chiede lei con una faccia da troia come poche.
“Cre… credevo che fosse bionda naturale, ma invece mi accorgo di no”
“Oh già, la micina, un giorno o l’altro mi devo decidere a tingere anche lei”
Detto questo si inginocchia davanti a me sfilandomi con grande maestria pantaloncini e mutande con un sol gesto.
In un botto le si presenta davanti agli occhi il mio cazzone, anche se non completamente eretto.
“Hai un bel bastone. Ma non è ancora del tutto duro vero? ”
“No… aiutami” le ordino. Lei sorride, e me lo prende in mano, iniziando a segarmi delicatamente.
“Ahhh” godo io
“Sei bravissima… ma rallenta un po’, vai più piano se no vengo subito”
“Voglio fare il bagno con la tua sborra Luca. Non deludermi”
“Noohhh”
Susanna ha iniziato a spompinarmi, è bravissima.
Mi fa roteare la sua lingua su tutto il glande per poi farla correre lungo la mia asta vibrante, e una volta arrivata in fondo si dedica anima e corpo a ciucciarmi con delicatezze i mie coglioni pieni di sborra.
“Siii Susanna sei una fantastica troia, succhiamelo cosi brava lecca, lecca, mi fa impazzire la tua lingua”
Mentre le dico questo le passo una mano dietro la schiena e con un po’ di fatica le slaccio la clip del reggiseno, lei sorride.
“Finalmente le puoi guardare. ”
Il reggiseno cade e loro rimangono li esattamente dov’erano prima, lei si alza e si siede sulle mie cosce, facendo venire a stretto contatto i nostri sessi, sento che lei mi striscia la sua passera umidiccia contro il mio pene senza farsi penetrare.
Mi mette le tette davanti alla faccia e io non mi tiro certo indietro.
Mi ci tuffo con un salto mortale, affondando la testa nel suo accogliente solco, poi gliele lecco, gliele palpo, le cuccio il capezzolo destro, per poi saltare a quello sinistro.
Lei continua ad accarezzarmi il pene, mentre io con la mano sana mi dedico alla scoperta del suo corpo, e finalmente glielo trovo: il suo fantastico buco coperto da una leggera peluria nera.
La fotto col mio dito fino a farla godere, lancia un urlo e svuota la sua sborra sulla mia mano, poi se la sfila di prepotenza e se la porta alla bocca ordinandomi di leccarla assieme a lei. Io obbedisco, Susanna, poi si mette a succhiarmi con avidità il dito medio, io la guardo, senza capire bene le sue vere intenzioni.
Pochi istanti dopo è tutto più chiaro.
La puttana mi dirige la mano sul suo fondoschiena e si fa sodomizzare dal mio dito ben lubrificato precedenza.
“Si cosi Luca, fammi venire anche nel culo dai”
“Con piacere Susanna, ma tu sta attentata a non fare lo stesso con me. Ti voglio chiavare fra le tette”
“Non preoccuparti, anch’io non vedo l’ora”
Mi avvicino a lei e la bacio.
Mentre limoniamo sento ancora nella sua bocca il sapore della sua sborra è una cosa veramente piacevole, muovo la mia lingua dentro di lei cercando di recupera quanto più succo posso e da come muove la mano sul mio pene sembra che la cosa le piaccia molto.
In breve la puttanona viene una seconda volta, io sento che sto raggiungendo il limite, glielo dico e Susanna si stende sul tappeto, massaggiandosi vigorosamente le grosse pere, è il momento che tanto attendevo.
Mi siedo sopra di lei, le metto il cazzo nel solco fra le tette, lei se le strige con le mani e mi invita a chiavarla in quel modo. Io non mi faccio pregare comincio a stantuffarla.
“Sii Luca cosi fammi godere, chiavami fra le tette fammi sentire il tuo cazzo”
“Puttana, sei una puttana Susannaaaaahah”
Vengo urlando il suo nome.
Sono sorpreso dalla quantità di sborra che mi esce dal cazzo, sembra un idrante, i primi getti la raggiungo in faccia, sul naso, tra i capelli, man mano che l’eiaculazione arriva alla fine la sborra le si
posa sulle tette, io sono spompato ma conservo le ultime energie per infilarle il cazzo in bocca, e lei me lo pulisce diligentemente.
Poi la donna pensa a levarsi con la lingua lo sperma che le è rimasto sulle tette. Io mi siedo davanti a lei a fissarmi lo spettacolo di quella bella donna che si sta spalmando il corpo con la mia sborra. Incredibilmente, Susanna, si gira e si mette a gattoni e lecca i molti schizzi di sborra che non l’avevano colpita, cadendo sul
pavimento. Lei che lecca la sborra, tenendo la su fighetta bagnata davanti alla mia faccia è troppo, sento il cazzo tornarmi duro di nuovo, mi alzo e senza dire una parola le sono dentro.
La stantuffo strizzandole una tetta gridandole frasi oscene e sentendomi rispondere in modo altrettanto osceno.
Questa volta duro di più e le vengo tutto in pancia, da quel giorno Susanna viene a casa nostra due volte la settimana, ma nonostante questo la mamma si lamenta perché la casa è sempre polverosa e in disordine. FINE