Maledette, ignobili, meravigliose animatrici dei più libidinosi sogni.
Danno vita agli improbabili desideri dei maschi annoiati . Il nostro sesso ormai consunto ci proietta nelle strade dove livide ed infreddolite creature ci vendono insincere lusinghe e squallidi amplessi .
Un affannoso bisogno d’amore passa in rassegna le papabili dispensatrici di quel fugace amplesso, di quel frettoloso coito che nulla aggiunge al nostro vuoto.
Acerbe prostitute moldave si succedono ad attempati androgini brasiliani.
Attraverso gli abiti delle prime riesco ad individuare la data d’arrivo nella terra promessa.
I papponi di se stessi sembrano invece più opulenti , sfarzosi .
Orde inquiete di pornologi motorizzati passano in rassegna le merci più rassicuranti.
In questa suburra cittadina la scorgo ornata dal più seducente costume.
Eccola è lei . Questa sarà la diuturna amante che restituirà vigore al mio corpo ed estasi al mio sguardo annoiato. Riuscirà finalmente a blandire gli addormentati sensi di quest’uomo .
Tra poco ti prenderò e allora sarai tu con le tue gelide e bianche mani a vellicare
le mie orbate fantasie .
Puttana!
Dovevo capirlo subito che quella lingua lontana e quegl’occhi così spaventosamente amari mi avrebbero ferito.
Sognavo di uscire per un attimo dalla solitudine del mio erotismo neghittoso e di mettere potenti ali su quei genitali delusi da un sesso negligente. L’abnegazione delle ultime donne era stata così carente da spingermi oltre, e oltre a me c’eri tu disgraziata balorda che non hai esitato a beffarti del mio orgoglio pubico disintegrando i miei sogni di gloria.
Risoluta senza un sorriso. Frettolosa , infastidita , impaurita .
Sei scappata dalla nostra scomoda alcova senza neanche chiudere la porta .
T i vedo sparire nel bosco mentre ti aggiusti quelle impudiche vesti.
Solo rimango ad osservare le indecorose tracce del tuo passaggio.
Abbandonato corro lontano da quel luogo sporcato , da quella notte sporca .
Mi rivolgo le solite promesse eppure so che ti rivedrò… puttana. FINE