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Al lago con mamma

Sono già due settimane dall’ultima volta che abbiamo scopato. Ora, tra di noi, c’è più intesa e i complessi di colpa sembrano svaniti.
Sono soltanto le 7. 00, ma l’emozione e l’eccitazione per la giornata che mi attende hanno risvegliato me e il mio pene, mi rigiro sul letto e non so cosa fare, nudo mi assopisco un po’.
La porta si apre ed entra mia madre: “Accidenti siamo già pronti? ” lei vestita con il costume e un pareo entra in camera e appoggia il mio costume sul cazzo e mi sussurra all’orecchio: “svegliati bambino mio la giornata è breve ed io sono impaziente, andiamo al lago insieme, visto che ti sei ingelosito che ci vado da sola, oggi mi farai da cavaliere” “non credo sia una buona idea, mamma, sai come stanno le cose tra noi e la situazione potrebbe degenerare” lei uscendo sorride e dice “se restiamo a casa la situazione è già degenerata! Meglio stare in pubblico almeno evitiamo di esagerare” Tra me e me penso che se si comporta come l’altra volta, oggi al lago sarà un vero casino; l’eccitazione è tanto , ma il gioco deve rimanere gioco. Mi vesto, scendo le scale, lei è sulla porta che mi aspetta. “andiamo pisellone! ”
“andiamo vecchiaccia” Il lago è a venti minuti di macchina da casa nostra, lei si è portata dietro un borsone che mi incuriosisce e così le chiedo:
“come mai hai portato quella grossa borsa con noi? ” “dovrò pure cambiarmi per tornare, mica posso stare una mattina con il costume bagnato! ” “perché pensi di fare spesso il bagno? ” “non credi che mi bagnerò senza fare il bagno, cucciolo, oppure oggi mi vuoi deludere! ” Il gioco comincia a spaventarmi, la sua perversità sta iniziando a dilagare, non so cosa ho risvegliato in lei, ma forse c’è qualcosa che non conosco nella sua persona o forse nel suo passato, tento un’esca. “da giovane ci venivi spesso con papà al lago? ” “si, venivamo a scopare con tuo padre, soprattutto d’inverno, quando non c’è nessuno, invece d’estate, da giovanissima, venivo per…….. ” “per…? ” continuavo la frase incuriosito “per rimorchiare qualche bel maschione, che credi che solo le ragazzine di oggi sanno conquistare in spiaggia, io ero una vera artista nello struscio in riva al lago” “prima di metterti con papà? ” “prima e dopo, fino a quando le mie forme non mi hanno abbandonato, ma per fortuna ci sei stato tu che mi hai fatto apprezzare di nuovo il mio corpo, ed ora so che posso piacere a giovani e vecchi” “non dicevi di pensare solo a me? ” “non sto dicendo che voglio andare con qualcun’altro, ma mi piace essere desiderata, come a tutte, non credi? ” il discorso si ripeteva, ma a me interessava sapere del suo passato “hai messo le corna a papà allora? ” “non esagerare, io non ho mai tradito tuo padre, ho solo fatto qualche pompino e qualche sega al volo infrattata, mentre quel rincoglionito dormiva” “raccontami” “appena ci siamo sdraiati in spiaggia” infatti nel frattempo eravamo arrivati, scendiamo in spiaggia, abbastanza affollata, e ci sdraiamo sull’asciugamano. Mia madre indossa un costume nero, ci mettiamo a pancia in sotto. Rimane pudica per fortuna, ma credo che durerà poco. “allora? ” “allora cosa? ” “raccontami” “e va bene, ma dopo dovrai dirmi che idea ti sei fatto di tua madre, ok? ” “ok” “una volta eravamo sdraiati così con tuo padre ed io avevo un costume più attillato, e leggermente spariva fra le chiappe. Mentre parlavamo tranquillamente un giovane si sdraiò davanti a noi, ma per orizzontale con la testa verso tuo padre e le gambe verso di me. Non facevo affatto caso a lui fino a quando non si alzò un leggero venticello, una tipica brezza di spiaggia; girando lo sguardo verso il ragazzo notai che il vento gli aveva alzato i pantaloncini del costume ed io nella posizione in cui ero potevo osservare quello che aveva sotto. Aveva un cazzo bellissimo, anche se a riposo bello grosso e due coglioni gonfi, si vedeva che non scopava da tempo ed era bello carico. Lui non aveva fatto niente per mostrarsi, ma l’occasione creò quella situazione. A quel punto mi si irrigidirono i capezzoli e non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel cazzo. Ad un tratto il ragazzo si rese conto di essere osservato, tuo padre non poteva accorgersi di niente, quindi lui non si coprì. Il pene cominciò ad ingrossarsi e si tirò su in maniera inverosimile, l’idea che stavo ingrossando un cazzo solo con lo sguardo m’eccito tantissimo, ero pronta a tutto. Volevo quel cazzo, lo avevo gonfiato ed ora volevo sgonfiarlo, di mano di bocca di fica o di culo, basta che potevo lavorarlo. Lui capì e si alzò, io dietro con una scusa qualsiasi. Dietro le cannucce, non ci siamo detti niente, appena arrivata mi sono abbassata, gli ho slacciato il costume e ho preso in bocca tutto quel grosso cazzo, lo sentivo in gola, l’ho pompato velocemente, lo succhiavo avida e cercavo di farlo venire il prima possibile, dovevo tornare da tuo padre. Gli accarezzavo le palle, lo pompavo, fuori e dentro la bocca, quando lo lasciavo con le labbra lo masturbavo con violenza, che pompa che gli feci. I coglioni si gonfiarono e d’improvviso un fiotto di sperma mi inondò la bocca, non dovetti sforzarmi di ingoiare, la sua sbora scivolò con forza dentro la mia gola, quasi soffocai, ma non lasciai cadere niente.
Non avevo mai visto tanto sperma! Pulii con devozione quell’asta e la rinfilai nel costume, mi alzai e neanche lo salutai, per me non aveva un volto, ma solo una gran cazzo! ” Mi era diventato talmente duro a quel racconto che mi si era alzato il culo da terra, a mia madre piaceva il cazzo e adesso che aveva assaggiato il mio non si femava più. “a cosa stai pensando, bambino mio? ! ” ” a niente mamma, penso che la situazione ti abbia normalmente eccitato, ma non è normale che tu ti alzi e vai a fare un pompino ad uno sconosciuto” “e allora cosa pensi di me in realtà? ” il suo tono di voce ora lo sentivo un po’ più alterato “niente, credo che a te, mamma, piaccia molto il cazzo, e che assaggiarne di nuovi ti faccia impazzire! ” Sorridendo “è vero il cazzo mi piace molto, ma una volta ero in cerca di avventure ora non più” Incuriosito “cosa ti interessa ora? ” Lei spogliandomi con lo sguardo “l’incesto mi elettrizza”, passandosi la lingua fra le labbra e risucchiandola dentro mordendosi la punta. La situazione si sta facendo rovente, sapevo che questa giornata sarebbe stata la più spinta fra di noi, ma sono appena le dieci e qui c’è un pacco di gente, ed io ora ho un pacco vergognoso.
“credi che possa spogliarmi bambino mio? Le vuoi vedere le tette di mamma al vento, qui su questa spiaggia come ti ho raccontato? Non ci credi che piacciono i miei seni? ” ” a me piacciono molto i tuoi seni mamma, ma vuoi essere eccitata perché ti guardo o perché ti guardano? ” ” credo entrambe le cose, ma non pensi che la gente vedendo la mamma con le tette di fuori e i capezzoli duri e suo figlio con il cazzo duro possa pensarci un po’ su di noi? “certo che si, ma io non voglio si sappia! ” “il dubbio però ti eccita non è vero? ” confesso di si e le confesso di si con un cenno della testa, anche se in realtà è il mio cazzo che si inchina a tanta perversione. Lei si gira, si siede e si slaccia il costume, i suoi seni cadono verso il basso pesantemente, con tutto il loro peso di una quarta abbondante, i capezzoli in bella mostra si irrigidiscono subito, le mammelle rosate quando si sdraia a pancia in su cadono leggermente di lato e i capezzoli guardano me. Il mio cazzo è duro e sapere di essere in spiaggia mentre mia madre si offre agli sguardi libidinosi dei bagnanti per farmi eccitare è da impazzire. Mi giro anch’io e il cazzo si vede gonfio che spinge. Rimaniamo un’oretta in bella mostra e lei fa battute sul fatto che mantengo l’erezione a lungo. “ti piacciono tanto le tette di mamma? ” ” si da morire, vorrei toccartele, quanto vorrei che mi toccassi!! ” “e se mettessi in mostra qualcos’altro? ” “che intendi, non credo ci sia altro? ! ” “tu dici……. ” Così dicendo lentamente scivola con la mano fra le tette e arriva fino alle mutandine del costume, infila un dito di lato e lo sposta leggermente. Il movimento è breve e lo spostamento piccolo, ma quanto basta a far vedere due o tre centimetri del pelo nero e riccio della sua fica, sembra che il costume si sia messo male, ma in realtà è mia madre che mostra il pelo della fregna. Ora il mio cazzo è in completa asfissia dentro il costume. Alcuni ragazzi passano e fissano le tette di mia madre, altri si accorgono del pelo e sorridono facendo commenti. Lei se accorge e mi susurra “mica male quei ragazzi hai visto come mi guardavano la fica? Tu pensa che questa fica te l’ho data e anche il culo se è per questo! ” “ti voglio ancora! ” “lo so bambino mio, anch’io, ma ora voglio giocare, ti va? ” “cosa vuoi fare? ” “voglio cambiarmi il costume e fare morire qualcuno, mi aiuti? ” “va bene, ma poi fai una cosa tu per me” il gioco mi piace lei si alza e apre la borsa, tira fuori un paio di mutandine di un altro costume bianche, e mi dice se posso tenerle l’asciugamano intorno mentre si cambia. Ci alziamo in piedi e io le passo l’asciugamano intorno alle anche fino a sotto le tette, le struscio un po’ i capezzoli, le piace e si induriscono di più, ho il cazzo in fiamme. Lei infila le mani sotto l’asciugamano e mi dice: “vedi quel ragazzo dietro a te, ci sta già fissando, voglio che quando sono nuda apri l’asciugamano davanti a te così mi vedete entrambi ed io vedo le vostre facce. ” “va bene, zoccola! ” lei si sfila le mutande ed ora so che è nuda, sono eccitatissimo, delle gocce di sperma mi escono dalla punta del cazzo, sto per scoppiare. “ci sta guardando? ” “si, ci fissa, adesso apri l’asciugamano solo un po’ mentre tiro fuori le mutande” Apro l’asciugamano di una decina di cm e la vedo davanti a me nuda, il pelo e la pancetta, le cosce e l’interno coscia, sul bianco della pelle risalta il nero del pelo della fica. “che sta facendo ? ” le chiedo “non riesce a vedere bene, ora prima che mi infilo le nuove mutandine apri di più, sta morendo lo vedo! ” “anch’io mamma sto per venire” “non farlo adesso per favore, apri! ” con un colpo deciso spalanco l’asciugamano di 30 cm, ora è evidente, nuda e cruda, lei mi fissa e fissa il ragazzo e dice ” vi paccio tutta nuda per voi maschioni, ho la fica tutta bagnata, si questa qui” e si tocca il pelo “ora basta però! ” e si riveste. Io le tolgo l’asciugamano e mi giro. Il ragazzo cerca di distogliere lo sguardo, ma è tutto rosso in viso, ha visto mia madre nuda, la zoccola, ed io anche. “ti piaciuto, bambino mio? ” “si mamma, ma ora tocca a me” “dimmi sto morendo dall’eccitazione! ” “la vedi questa signora che mi sta accanto” vicino a me c’è sdraiata una signora bionda sulla quarantina, belle tette grosse, costume attillato, sola. “cosa vuoi fare, sono sempre tua madre! ”
“lo vedi il mio cazzo da quale parte è piegato, lo è proprio dalla parte di questa donna” “ma ti piace quella lì, sei sicuro? ” “ora voglio che ti alzi, mamma e fai finta che per sbaglio le tiri della sabbia, così attiri l’attenzione e poi ti siedi qua dietro” “va bene” mentre si alza io tiro fuori leggermente dal costume la punta del mio cazzo fino alla cappella, facendo lo stesso gioco di mia madre. Lei disturba e si scusa con la signora che ora si gira verso di me, io faccio finta di essere concentrato a guardare in mezzo al lago e so che ha visto il mio cazzo. La signora non disdegna e si gira verso di me e fissa la mia cappella ingrossata e sporca un po’ di sperma. Sono un bel ragazzo e il fatto che possa piacere a questa tardona non è gran cosa, ma mia madre che guarda invidiosa il mio pene offerto alla vista degli altri è una goduria pazzesca; non faccio in tempo a pensare queste cose che arriva mia madre di corsa e mi dice severamente “prendi le tue cose e andiamo” “perché? ” “fallo e basta” mi alzo di fretta e vado dietro a mia madre, il costume che ha messo è più stretto di quello che aveva prima e il movimento delle chiappe lo fa scivolare in mezzo al culo. Le natiche grosse e cadenti ondeggiano di fronte a me, lei non si gira fino a quando non entriamo in macchina. Siamo posteggiati in riva la lago, lei accende la macchina e inizia a guidare. “mamma dove stiamo andando, non capisco che cosa è successo, e poi sei ancora mezza nuda” lei non risponde e continua a guidare mentre le tette le rimbalzano da tutte le parti; ha la faccia imbronciata, forse si è offesa che io abbia voluto mostrarmi a quella signora, ma perché io non posso giocare. “pensi che abbia sbagliato a fare qualcosa? ” il sudore del caldo della macchina intanto le ha bagnato le mutandine del costume che bianche come sono ora traspaiono il pelo nero della fica, sono eccitato anche se stranito, vorrei scoparla ora vorrei violentarla. Lei si ferma d’improvviso di lato alla strada, inchioda al macchina e la spegne. Mi fissa e dice “tu credi che io sia bella? ” “si lo penso” “tu pensi che questo corpo possa essere ancora interessante e tu non vedi solo una tardona ninfomane? ” “io vedo una tettona sproporzionata, con una fica da panico che mi fissa con quei due capezzoli e minaccia di farmi sborare subito se penso che sei mia madre e ti piace questo cazzo! ” tiro fuori il cazzo duro, lei non guarda più nei miei occhi, ma si abbassa velocemente facendo sbattere le grosse tette sulla mia gamba, afferra il mio pene e lo scappella e poi lo succhia avidamente, pompa, pompa, da campionessa. Mi stringe i cojoni e lecca l’asta. Io sono estasiato “succhia succhia, sei bellissima e fai delle pompe eccezionali, continua, mamma continua” Lo sperma sta per arrivare io sento il suo palato che strofina con la punta del mio cazzo , la sua gola è aperta, il suo ritmo aumenta. “vengo!! ” Il mio cazzo modella la sua gola, la penetra fino sotto le tonsille, si posiziona imperioso e getta con una violenza data dalla troppa attesa un fiume inarrestabile di sperma, il primo schizzoo parte prima che lo senta uscire e si infila immediatamente in corpo a mia madre, poi sotto la spinta della sua lingua il resto del liquido seminale si fa spazio senza pietà nella trachea. Io afferro la testa di mia mamma e continuo a tenerla sul mio cazzo, lei fa per ritrarsi, ma non la lascio andare, anzi la premo più forte e le infilo di più il cazzo in gola, lei tossisce e mugola, io stillo gli ultimi resti. Finalmente la lascio e lei di colpo risale, prende fiato profondamente ed irrompe in una tosse profonda, sento le sue pareti inondate dalla mia sbora. Mi guarda e si pulisce la bocca con la mano, un rivolo di sperma le cade di lato. Ha una faccia sorpresa e tutta rossa, non riesce a parlare. La prendo di nuovo con violenza e l’abbasso sui cojoni, lei lecca come una cagnolina. Pulisce le palle e poi risale fino alla cappella. Mi bacia il cazzo e lo accarezza. “mamma sei una gran troia, la mia troia! ” “si sono una zoccola, la tua zoccola e mi hai fatto sentire come tanti anni fa, al lago, da giovane, grazie a te e a questo cazzo stupendo, questa sera saprò ricompensarti con devozione e fantasia” FINE

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