Sembra assurdo ma è successo. Uno nella vita sogna sempre di vivere delle avventure erotiche, magari con donne del nucleo familiare, che so, cugine zie sorelle, i più perversi sognano addirittura di scoparsi le proprie madri. Invece a me è successo di vivere una storia erotica con mia nonna materna. Ma cerchiamo di capirci meglio.
Mi chiamo Marco è all’epoca della mia storia avevo appena finito il militare iniziato subito dopo il diploma di perito tecnico ed ero in attesa di decidere se continuare gli studi o cercarmi una occupazione. Vivevo con mia madre Giovanna, di anni 40 non molto alta un fisico tondeggiante capelli castani con due occhi verdi da sembrare irreali, poi c’era mio padre Antonio 43 anni fisico atletico, bruno di carnagione capelli neri e occhi castano scuri, ed infine io stesso fisico del papà, gran sportivo che per evitare problemi avevo deciso di togliermi dalle scatole il militare subito dopo il diploma prima di decidere se continuare gli studi o intraprendere una vita lavorativa.
Infine c’era mia nonna materna Adele 60 anni portati benissimo, fisico simile a mia madre non molto alta, pienotta (credo una cinquanta di taglia) ma di aspetto giovanile, i 60 anni erano solo sui documenti ma sembrava ne avesse una cinquantina, seno sodo o almeno tenuto su sempre egregiamente, vestiti sempre curati ma mai provocanti, in somma aspetto da nobildonna ma senza darsi delle arie.
All’epoca nel periodo di aprile avevo appena finito il militare e me ne stavo beatamente a godermi il dolce far niente in attesa di decidermi se continuare gli studi iscrivendomi alla facoltà di ingegneria o intraprendere la via del lavoro.
Dato che non far nulla e bello ma a lungo andare annoia, in intesa con i mie decisi di andare a casa di nonna Adele e farla compagnia, dato che essendo vedova da circa 10 anni viveva da sola in periferia.
Così in una bella giornata primaverile mi recai a casa di nonna Adele che mi accolse calorosamente mi abbraccio e baciò sull’uscio (ero sempre stato il nipote preferito di nonna) ed in un clima giulivo e di festa ebbe inizio la mia vacanza.
I primi giorni trascorsero con lo stesso clima di festa, da un lato io ero felice perché sono sempre stato legato a mia nonna e dall’altro lei al settimo celo uno perché ero il suo prediletto e due perché le sue giornate erano riempite dalla mia presenza.
Da quando aveva deciso di vivere da sola, (circa un paio d’anni) mia nonna si era trasferita in periferia ed abitava in un villino con tanto verde attorno. Era sempre stata molto autonoma e per niente si faceva pesare l’età che aveva, anche nei miei confronti non si era mai mostrata con una mentalità all’antica, certo non era di mentalità apertissima nel senso che discorsi scabrosi tipo sesso o cose simili non ci erano mai stati tra noi due, ma nonostante l’età era moderna.
Le nostre giornate passavano tranquille anche se a me iniziava a mancare qualcosa, e non sapevo cosa; sentivo addosso una certa eccitazione che non riuscivo a calmare neanche con gustose seghe in bagno pensando ad amiche o attrici di successo.
Così non so cosa mi prese ma iniziai a vedere mia nonna come una donna matura e sempre più frequentemente pensavo a lei come valvola di sfogo per i mie sogni erotici.
Iniziai a spiarla e mi accorsi che nonostante la sua età il suo corpo reggeva benissimo la concorrenza. Un giorno in un impeto di coraggio andai a spiarla mentre si accingeva a fare la doccia, così accovacciato fuori alla porta del bagno spiai dal buco della serratura e vidi uno spettacolo bellissimo.
Mia nonna iniziò prima a togliersi la camicetta liberando uno stupendo reggiseno di pizzo nero che conteneva le sue enormi poppe, poi tirò giù la lampo della gonna e la sfilò rimanendo in mutande anch’esse di pizzo nero. Non dimostrava affatto la vera età anzi era soda e ben messa.
All’esterno io ormai ero in piena crisi erotica sudavo freddo e cercavo di far entrare il mio occhi nella toppa della porta. Adele intanto dopo essersi specchiata portò le mani alla schiena e slacciò l’ultimo baluardo per liberare lo stupendo davanzale, fuoriuscirono due zinne enormi e soffici che scivolarono verso il basso ma senza cadere flaccidi anzi reggendo bene la forza di gravità.
Mia nonna le massaggiò quasi a volerle rassodare, come per abituarle alla libertà dopo di che si libero anche delle mutande rimanendo completamente nuda. Era incredibile due gambe tonde e abbastanza sode che culminavano sul davanti in una folta peluria castana e sul retro in un culo tondo ed abbondante con qualche piccola parte di pelle a buccia di arancia sui fianchi, che comunque dava all’insieme un colore di proibito e altamente erotico.
Rimasi a spiarla per tutto il tempo della doccia raggiungendo una eccitazione incontrollabile, solo dei lampi di lucidità mi trattennero nello sfondare la porta e saltargli a dosso liberando l’istinto animalesco racchiuso in me.
Corsi nella mia stanza e non potetti fare a meno di tirarmi una stupenda sega pensando a mia nonna e allo spettacolo poc’anzi ammirato, mi dimenavo l’asta dalla basse alla punta sognando di affondarla nelle carni di nonna e la mia eccitazione culminò in una sborrata maestosa che invase una fazzoletto di carta procuratomi.
Ritornato lucido fui assalito dai sensi di colpa, anche se mia nonna non si era accorta di nulla, ero afflitto da rimorsi e rancori verso me stesso, mi sentivo meschino e vigliacco.
Masturbarsi pensando alla propria nonna è atroce ma se al cuor non si comanda figuriamoci all’istinto sessuale. Così convenni con me stesso che far finta di nulla e considerale l’accaduto come un sogno ad occhi aperti, era la soluzione migliore.
Teoricamente era tutto semplice ma in realtà da quel momento ogni volta che vedevo mia nonna mi ritrovavo davanti agli occhi il suo corpo nudo, e in me aumentava sempre di più il desiderio di provare emozioni nuove, spesso mi capitava anche di eccitarmi e avevo delle imbarazzanti erezioni che non sempre riuscivo a nascondere.
Da canto suo mia nonna non si accorgeva di nulla, o almeno non lo dimostrava apertamente, e continuava a comportarsi candidamente, in fondo era molto puritana e anche in gioventù era stata molto casta.
La cosa però mi eccitava molto, stravolgere il suo comportamento e immaginarla in modo sexy mi dava una carica erotica incontrollabile, ma poi venivo vinto dai rimorsi e cercavo di pensare ad altro anche se era molto difficile.
Stavo per diventare matto, volevo provarci ma avevo rimorsi, ma l’istinto animale era più forte così all’ennesima mattina che la spiai dal buco della serratura decisi di giocarmi il tutto per tutto.
Tutte le mattine mia nonna mi veniva a svegliare portandomi un caffè bollente a letto, quella mattina feci finta di dormire e stando a pancia all’aria feci uscite il mio pisello in piena erezione da un lato degli slip.
Mia nonna appena entrata notò subito l’attrezzo e rimase per un po’ a guardarlo, io per non farmi notare avevo portato il cuscino sul viso, come per proteggermi dalla luce in modo da poter vedere e non essere visto. Vedevo mia nonna fissare immobile il mio cazzo in piena erezione e dalla vestaglia si intravedevano i suo capezzoli che iniziarono a diventare duri e sporgenti da fare impressione, capii che non era indifferente per lei e che magari gli sarebbe piaciuto giocarci con l’arnese.
Passarono circa 5 minuti poi ripresasi ritornò sull’uscio e busso vicino alla porta, io feci finta di stiracchiarmi e mi coprii con il lenzuolo. Entrò tutta rossa in viso e non riusciva a guardarmi, posò il caffè sul comodino salutandomi frettolosamente.
Un primo passo era fatto, dovevo solo trovare il coraggio di osare l’inimmaginabile. Spinto da una serie di rimorsi contrapposti alla forte eccitazione mi recai in cucina per finire la mia colazione iniziata con un caffè che ormai era diventato freddo.
Mia nonna era seduta in vestaglia e stava sorseggiando il suo latte, io la salutai come se nulla fosse e mi sedetti a guardarla. Eravamo in un silenzio tombale così fui io a rompere il ghiaccio.
“nonna ti vedo strana, cos’hai forse non ti senti bene? ? ”
“no nulla, Marco……. Ho solo dormito male stanotte……”
“se vuoi ti faccio un massaggio, nonna, così starai meglio”
e così dicendo mi alzai di scatto e mi posizionai dietro di lei, che non ebbe il tempo di controbattere, ed iniziai il mio gioco erotico con un lento massaggio dedicandomi alla parte che dal collo va alle spalle.
Muovevo le mie mani molto lentamente facendole partire dal collo fino alle spalle, e man mano che proseguivo notavo mia nonna che si rilassava sempre di più. Standoci alle spalle e sovrastandola in altezza, notavo attraverso la vestaglia i suoi enormi seni, vidi che i capezzoli iniziarono ad inturgidirsi e diventare enormi, erano come la falange di un dito e si erigevano su due aureole enormi , premevano contro il reggiseno quasi a bucarlo. Adele ruotava la testa lentamente assecondando i miei movimenti.
Capivo che era il momento giusto, la precedente vista del mio cazzo duro e il massaggino sicuramente l’avevano sconvolta, e quindi iniziai ad allargare il mio raggio d’azione passando ad accarezzarla le spalle e poi le braccia, poi di nuovo sul collo, man mano che proseguivo cercavo di allargare la sua vestaglia in modo da scoprirle le spalle.
Per provocarla e vedere la sua reazione iniziai a farle dei complimenti
“sai nonna hai una pelle bellissima, candida e profumata”
“O grazie Marco come sei carino, ma sono una vecchia ormai….. ”
“ma dai, nonna, sei ancora così in forma bella soda” lo dissi aspettando la sua reazione, cercai di portare i mie complimenti sull’aspetto fisico e sessuale, come un esca in attesa che abbocchi il pesciolino.
Lei ribatteva “grazie ancora un complimento così carino fatto da un giovane aitante come te è il massimo per un anziana come me”
Mi giocai il tutto per tutto e spinto dal clima surreale che si era creato mi giocai il tutto per tutto o la va e mi diverto o si spacca e sono figure di me……
“dai nonna, non dire aggettivi tipo anziana o vecchia non conta l’età ma l’aspetto fisico…. E a te non manca nulla……… reggeresti ancora bene il confronto con molte donne più giovani anagraficamente di te….. puoi ancora permetterti dei vestiti scollati……… hai uno stupendo decoltè……… grosso …… ma sodissimo………” le ultime frasi furono marcate dal tono sensuale di un ragazzo in piena tempesta ormonale disposto ad accettare tutto anche un sonoro ceffone.
Ma con mia grande sorpresa mia nonna rispose con aria scherzosa di chi sta al gioco ” ehi e bravo il mio nipotino, ora facciamo anche dei complimenti un po’…… come dire ……piccanti….. non mi dire che alla tua età apprezzi più il mio decoltè che quello delle ragazze della tua generazione? ? Ma non ti capisco proprio….. ”
“beh nonna, come si dice gallina vecchia fa buon brodo…….. e il tuo sarà sicuramente eccezionale……”
lei mi guado in faccia e poi si mise a ridere scuotendo la testa mentre io continuai a massaggiarla il collo, ma questa volta iniziai a spostarmi verso il basso e puntai dritto al suo seno.
Quando arrivai a toccarle quasi lei mi afferro le mani e disse “ma Marco cosa fai…….. sono tua nonna…….. ” ma io prima che potesse prendere lei il sopravvento e notando una non convinzione nel suo tono le risposi “dai nonna volevo solo constatare chi dei due avesse ragione sei io ad esaltare il tuo davanzale o se tu a sottovalutarlo…… e poi non ci vedo nulla di male…….. ” così insistetti e liberatomi dalla presa feci scivolare la mia mai sulle grosse mammelle ancora avvolte nel reggiseno. Le soppesai e le stringevo delicatamente erano magnifiche soffici con i capezzoli durissimi che andavano a contrasto, lei socchiuse gli occhi e quasi ansimava.
Feci scivolare allora una mano all’interno del seno destro quasi a volerlo liberare e iniziai a giocherellare con il capezzolo abbassandomi e dando dei piccoli bacetti sul collo di mia nonna che inizio a farfugliare ” dai Marco……. Smettila……. Sono una donna anziana…… tua nonnna…”
Ma io le bisbigliavo “dai nonna piace anche a te… ti ho vista sai stamattina come guardavi il mio cazzo duro………. Di la verità ci giocheresti? ….. ” ormai la libidine aveva preso il sopravvento e non riuscivo più a contenere ne le mie azioni ne le mie parole.
Mia nonna era in estasi e si lasciava fare tutto così le aprii completamente la camicia da notte e le sbottonai il reggiseno in pizzo liberando le sue enormi mammelle, mi spostai davanti ed iniziai a baciarle e massaggiarle era bellissimo.
Mi inginocchiai e iniziai a succhiare i capezzoli turgidi, mentre lei con gli occhi socchiusi, ansimava e mi carezzava i capelli, l’eccitazione e a mille così le poggiai una mano vicino alla caviglia e iniziai a risalire incontrando il polpaccio, poi il ginocchio e poi la coscia, mi fermai facendo roteare la mano sull’interno coscia per un po’ e poi continuai.
Man mano che mi avvicinavo alle sue parti intime sentivo il cuore che mi batteva a mille e anche mia nonna si dimenava, incontrai le sue mutande merlettate e iniziai a distinguere il disegni a rilievo, lei divaricò un po’ le stesse e io potetti toccarle meglio la fica rivestita solo del tessuto delle mutande nere, scostai un lembo di stoffa e fci scivolare dentro due dita che incontrarono prima la sua folta peluria e successivamente due labbra carnose ed enormi che ornavano una cavità calda ma non molto lubrificata.
Penetrai con un dito e poi con l’altro l’enorme fica, ormai mia nonna ansimava ed era in uno stato confusionale, così mi alzai in piedi e tirai fuori il mio enorme pisello mostrandolo orgogliosamente.
Lo avvicinai alla sua bocca ma lei girò la testa, capii che forse non le gustava o non li aveva mai fatti cosi dissi “dai nonna non ti morde mica” lei in uno stato confusionale rispose quasi a scusarsi ” Marco io queste cose non le ho mai fatte……. Sai la mia generazione si è più puritani ……”
“come nonna non hai mai fatto un ……….. pompino? ”
lei arrossendo “no…….. o meglio rarissimamente ……ma tantissimi anni fa”
la mia mente fu presa da uno strana voglia erotica trasformare mia nonna in una porca così da dominatore e consapevole che ormai era in mio possesso dissi “ti insegno io tutto”
“leccalo come se fosse un gelato e giocaci con la lingua come una di quelle caramelle con l’asta, poi lo fai penetrare nella tua bocca e lo lavori con le labbra”
esegui tutto alla perfezione e mi fece una pompa memorabile, era strano vederla seduta con la mia asta che compariva e scompariva nella sua bocca sagomandola ad ogni colpo.
Dopo un po’ per evitare di venirla in bocca (era troppo come inizio), glielo strusciai un poco tra le tette, poi l’alzai e le sollevai la vestaglia spingendola verso il tavolo.
“marco ma cosa fai? ? ……… sono tua nonna……. Non puoi fare l’amora con me……. ”
“dai nonna ormai sono arrapato come un caimano….. e poi vedrai piacerà anche a te…… chi sa da quanto tempo non scopi”
le tolsi le mutande e dopo avergli allargato un po’ le gambe la penetrai con un colpo secco, lei spinse la testa all’indietro e iniziò ad ansimare e a stingermi, stantuffai per circa dieci minuti e poi esplosi in un orgasmo indescrivibile riversandole nella fica tutto il contenuto delle mie palle.
Restammo sfiniti in silenzio per circa un quarto d’ora poi lei prese i suoi abiti e scappò in bagno.
Mi sedetti sulla sedia a fissare il pavimento cercando di capire se quello che era accaduto era realtà o finzione.
Dopo circa mezzora mi alzai e cercai di capire dove fosse finita mia nonna, mi recai in bagno ma vi trovai solo i segni evidenti di una doccia appena fatta, così mi diressi verso la sua camera da letto, fermatomi sull’uscio notai mia nonna seduta sul lettone e con addosso l’accappatoio. Esitai un momento prima di entrare, non sapevo cosa dire, poi presi coraggio e sedutomi accanto a lei dissi “senti nonna……….. io……….. non so come sia successo……….. insomma volevo chiederti scusa…………….. ”
Lei con la testa china a fissare le pantofole rispose “no Marco……. Non preoccuparti………. Forse è stata anche colpa mia…….. ti ho permesso troppo…………. ”
“forse lo desideravi nonna, …………. Spero che ti sia piaciuto………”
lei non rispose e io accorgendomi della sua vulnerabilità azzardai “chi tace acconsente.. ti e piaciuto ammettilo……… chi sa da quanto tempo non ……. ”
“smettila, marco, se può farti piacere …….. mi è piaciuto…….. poi da quando non c’è più tuo nonno, ….. e anche da prima …….. vedi io non l’ho mai tradito né da fidanzati né da sposati ed è stato l’unico uomo della mia vita ……… fino ad ieri……….. e molte cose non le avevo mai fatte”
“in che senso nonna? ”
“vedi Marco io e tuo nonno l’abbiamo sempre fatto in maniera tradizionale ….. a letto….. con la luce spenta…”
“dai nonna, non mi dire che non hai mai fatto un pompino al nonno …….. oppure una spagnola …………o che so l’avete mai fatto ………… come dire ………. alla pecorina? ? ”
“la pecorina è cos’è? ? ? ”
“non posso crederci……non sai cos’è? ? ? ”
l’idea di renderla disinibita alla sua età mi attizzava tantissimo così quando lei insistette a non sapere cos’era presi la palla al balzo.
” dai nonna telo spiego.. alzati” le spinta dalla curiosità si fece coinvolgere e così dopo alza la feci girare e le feci appoggiare le mani sul letto piegandosi in avanti poi le sollevai l’accappatoio e le scoprii il suo culone.
” marco ma non vorrai ………. Di nuovo ……approfittarne”
la presi per i fianchi e liberatemi l’uccello le dissi “dai nonna ti spiego l’arte erotica lasciati guidare”.
E cosi dicendogli iniziai a strusciare la mia capocchia nel solco del suo culo poi una volta trovata la vagina la penetrai con un colpo secco.
“ecco nonna cos’è una pecorina. È scopare una donna china in avanti a modo di pecora e fargli sentire tutta la lunghezza del pene”
“o mio dio come e lungo…….. e proprio bello …….. che sciocca mi sono persa un sacco di belle cose huuuuummmmmm, spingi marco fai godere tua nonna”
non credevo alle mie orecchie ormai era partita. Scopai a ritmo sostenuto fino a venire di nuovo nella sua fica, riempendola di sborra e mi buttai sfinito sul divano mentre mia nonna mi carezzava il cazzo ormai moscio e abbandonato su una gamba.
“sai marco non pensavo fosse così bello, da quando l’ho visto stamattina mentre dormivi mi sembra di essere tornata 20 anni indietro”
“nonna ti insegnerò un sacco di cose ma non dovrai mai avere inibizioni, non preoccuparti ci divertiremo”
“ok marco, farò tutto quello che dici ………ma resterà il nostro segreto…… da dove iniziamo? ? ”
“nonna come prima cosa dopo scenderemo e compreremo un po’ di abbigliamento intimo più adatto poi lavoreremo di fantasia….. ”
ormai avevo trasformato mia nonna da tranquilla donna anziana in una stellina del porno.
Così dopo esserci ricomposti scendemmo e ci recammo in un negozio di abbigliamento intimo e con non poco imbarazzo comprammo un paio di tanga velati e un paio di mutandine merlettate di colore rosa e fucsia con relativi reggiseni in tinta.
Passammo anche i normali negozi tipo supermercati e fruttivendoli per acquistare le solite cose.
Quando rientrammo io non ero nella pelle solo il pensiero di poter far porcate mi eccitava, e appena entrammo e chiudemmo la porta alle nostre spalle abbracciai mia nonna ed iniziai a toccarla da per tutto.
“marco come sei impaziente ”
“nonna sono troppo arrapato non vedo l’ora di vederti con il tanga ”
alzai la gonna e le sfilai le mutande palpandogli ripetutamente il culo , poi presi un paio di tanga velati e glieli feci indossare.
Era strano vedere mia nonna con i tanga, anche perché lei si sentiva in imbarazzo, ma io presi il sopravvento la feci girare e la scopai con tutto il tanga.
LA mattina seguente dopo aver fatto colazione e aver fatto un bel po’ di petting mentre mia nonna era china per prendere delle cose dal mobiletto io iniziai a toccarle insistentemente il buco del culo
“hei hei che intenzioni hai…… non vorrai mica fare il culetto alla nonna? ? ” disse con aria non molto convinta.
“dai nonna…. Hai un culo fantastico ed ho una voglia………. ” così iniziai ad infilarci un dito giusto per abituarla ad allargare le chiappe, poi man mano sostituii il dito con la mia cappella dopo averla inumidita con della saliva e dopo un po’ di resistenza anche il foro più stretto cedette e inculai selvaggiamente la nonna.
I giorni che seguirono furono solo all’insegna del sesso e delle depravazioni più complete.
Giravamo spesso in casa completamente nudi o con solo la biancheria intima, e qualsiasi cosa facevamo si finalizzava al sesso, tipo quel giorno che ci vennero a trovare i miei e ci dovemmo rivestire in tutta fretta, poi quando andarono via e ci affacciamo alla finestra per salutarli io sollevai la gonna a mia nonna e spostatogli le mutando la inculai mentre salutava mia madre con una smorfia di dolore mista a felicità.
Ma come tutte le più belle favole anche questa finì con l’arrivo di una proposta di lavoro che mi portò lontano. FINE