Mia madre ed io quella sera eravamo intenti a sparecchiare la tavola e stavamo chiacchierando del più e del meno. Non so come il discorso finì sulle ragazze.
“Non sto con nessuna” risposi. “Non ho ancora trovata quella giusta per me. Tu piuttosto. A 37 anni non dirmi che non hai delle storie? ”
“Veramente no, non ho avuto storie da quando tuo padre se n’è andato. Ma io sono vecchia” lo disse con molta civetteria “Tu invece sei giovane, a 18 anni si hanno delle esigenze diciamo… fisiche”
“Sai benissimo di non essere vecchia. Per quanto riguarda le mie esigenze fisiche le soddisfo da solo benissimo. Anche se alla tua età mi pare strano che tu abbia raggiunto la pace dei sensi” Scherzando stavamo confessandoci delle cose abbastanza intime, ma non era inusuale visto che il nostro rapporto era molto aperto e ci scambiavamo spesso delle confidenze.
“Ma quale pace dei sensi, scemo, è che anch’io non ho mai trovato la persona giusta e quindi anch’io faccio tutto da sola benissimo”.
“Insomma, in poche parole, siamo una famiglia di onanisti”. Scoppiò a ridere “Detto così pare strano ma, sembra proprio di si”.
“Del resto” proseguì “I sexi shop li hanno inventati apposta”
“Che c’entrano i sexi shop adesso? ”
“C’entrano, bisogna pure aiutare le proprie fantasie, no? ”
“Vuoi dire che sei un cliente abituale di questi posti? ”
“Abituale non direi. Però ogni tanto ci vado a comprare qualche articolo per solleticare le mie fantasie”
“E non ti vergogni ad entrare i quei posti”
“E perché dovrei? Sono negozi come altri. Ci va gente di tutti i tipi… Non ci vedo niente di strano. Non dirmi che non stuzzicherebbe l’idea di andare in un negozio dove vendono oggetti da usare per aumentare la propria libidine? ”
“Beh… si forse. Però mi vergognerei da matti ad entrare in un posto così. Da sola poi. Non credo proprio che ci riuscirei. ”
“Se vuoi puoi venirci con me. Fra qualche giorno devo tornarci a riprendere cose che ho finito”.
“Si figurati… mamma e figlio insieme al sexi shop”
“Ti ripeto che non ci vedo nulla di strano. Poi il posto è isolato e discreto”
“Sì ma i commessi? ”
“Non ci sono commessi. C’è solo il tizio alla cassa a cui non frega assolutamente niente di chi entra e di cosa compra”.
“Sarà ma mi pare strano”.
Passammo a parlare di altre cose, poi uscii per raggiungere gli amici.
Qualche giorno dopo mi preparavo ad uscire quando mia madre mi chiese dove andassi.
“In quel posto che ti dicevo l’altra sera”
“Davvero? ” Un lampo di libidine le attraversò lo sguardo.
“Vuoi venire con me? ”
Ci pensò un po’ su. Si vedeva che era combattuta.
“Ma sì” disse alla fine “Che ci sarà mai di strano”
Si preparò in un attimo, salimmo in macchina e ci avviammo.
“Parcheggia qui” le dissi ad un certo punto “Non è molto lontano. Meglio non parcheggiare nelle vicinanze”
“Hai ragione. Vedo che hai pensato a tutto”
“Come sempre” risposi
Ci avviammo verso il sexi shop. Una volta arrivati sulla porta mi girai per guardarla in viso. Era eccitata come una ragazzina.
Spinsi la porta ed entrai, lei mi seguì a testa bassa.
Si vedeva benissimo che era molto imbarazzata. Si guardò intorno. Il negozio era vuoto. C’era solo il padrone alla cassa che dopo averci lanciato un’occhiata distratta tornò a leggere il suo giornale.
Questo calmò mia madre e, a basa voce, la invitai a fare un giro per vedere i vari reparti.
Girellammo qua e là. Poi mi avvicinai a mia madre che stava esaminando il contenuto di una cesta.
“Queste cosa sono ” mi chiese.
“Sono palline cinesi”
“E cosa ci si fa? ”
“Fanno un massaggio lento e intenso… dall’interno, per così dire”
“Vuoi dire che… ”
“Sì, e poi ti muovi per casa come al solito”
“E funzionano? ”
“Penso di sì. Prendile e provale”. Le misi nel cestino dove avevo messo le mie cose.
“Tu cosa hai preso? ”
“Un olio con effetto vaso dilatatore. Lubrifica ed intensifica le sensazioni”
“Non ti fai mancare niente vedo? ”
“E già”
Arrivammo al reparto dei falli di plastica.
“Questi sai a cosa servono? ”
“Certo scemo. Mica sono rimbambita”
Ne prese alcuni in mano, poi rivolta a me
“Che dici lo prendo uno? ”
“Certo. Che siamo venuti a fare sennò”
Era indecisa su quale scegliere così ne scelsi io uno nero e di media grandezza nero.
“Prendi questo. Nero mi sembra molto più bello”
“Sì. Penso che vada bene”
Al reparto creme le consigliai un lozione per il corpo e le presi anche un paio di calze a rete e un kimono corto nero, poi ci dirigemmo verso il reparto delle video cassette.
“Hai delle preferenze? ” le chiesi
“Che vuoi dire? ”
“Le cassette sono suddivise per generi. Ci sono quelle normali, quelle per lesbiche, per omosessuali, pratiche bizzarre. Ci sono anche quelle con gli animali. Basta vedere le foto di copertina. ”
“Incredibile”
Le scorse con grande curiosità poi ne prese una bisex.
“Questa mi incuriosisce”
“Prendiamola”
“Sì. Però ora andiamo. Tieni i soldi paga tu. Io ti aspetto vicino alla porta”
Pagai e ritirai la merce.
“Fermiamoci a mangiare una pizza ti và”
“Non ti sembra che abbiamo speso abbastanza? ”
“Offro io” le dissi
“Allora accetto”.
Riprendemmo la macchina ed andammo in una pizzeria lì vicino.
Una volta giunti a casa eravamo abbastanza euforici.
“Vado a fare l’idromamassaggio” disse mia madre .
“Io intanto faccio la doccia” Mentre mi spogliavo mi accorsi che le emozioni della giornata mi avevano alquanto eccitato. Il mio uccello era semi eretto e umido di secrezioni.
Mi lavai con cura, massaggiandomelo ogni tanto.
Finita la doccia mi asciugai e infilai l’accappatoio. Volevo cospargermi l’uccello con l’olio per massaggi per lasciarlo agire con calma ma non trovavo la busta del sexi shop.
Bussai alla porta dell’altro bagno. “Hai visto dove abbiamo messo la busta del sexi shop” chiesi da dietro la porta.
“Li ho qui con me. Entra pure è aperto”
Mia madre era comodamente sdraiata nella vasca che si godeva l’idromassaggio, la busta con gli acquisti era lì per terra, accanto a lei.
“Già che ci sei mi faresti un favore, mi prendi le sigarette in borsa e il portacenere”.
Tornai con le sigarette mi sedetti sul bordo della vasca e gliene accesi una.
Mi ringraziò e per la prima volta la osservai con calma. Era molto bella.
La scatola con le palline cinesi era vicino la vasca vuota. Non era riuscita a resistere alla tentazione di provarle. Non dissi niente, presi le mie cose e la cassetta e tornai in sala.
“Non mi manca molto” mi disse mentre uscivo.
Mi sedetti sul divano aprii la bottiglietta della lozione e me ne spalmai una buona quantità sull’uccello, poi richiusi l’accappatoio e infilai la cassetta nel videoregistratore. Stava iniziando il film quando arrivò mia madre, vidi con piacere che indossava il kimono che avevamo comprato al sexi shop, le stava molto bene, le lasciava scoperte le gambe. “Sai che è molto comodo questo kimono, dovresti comprarne uno anche tu invece di quell’accappatoio verde… ” “La prossima volta ne prenderemo un altro”
“È la cassetta che abbiamo comprato? ”
“Sì è sta iniziando adesso”
Si sedette sul bracciolo del divano mentre sullo schermo apparivano le prime scene del film.
Come indicava il titolo il film era composto da scene di coppie bisex, uomini e donne, si alternavano scene con due o tre uomini e scene con due o tre donne. Ogni tanto c’erano scene con due donne e un uomo o due uomini e una donna.
Non era affatto male, anzi.
“Ti piace? ” le chiesi.
“Molto. Non immaginavo che ci fossero film così. Devo dire che mi hai fatto scoprire un mondo nuovo. Quanto a te è inutile chiedere se ti piace”
Abbassai lo sguardo e vidi il mio uccello che uscito dall’accappatoio si ergeva turgido e ben lubrificato, feci un sorrisino e guardai mia madre, anche lei sorrideva.
Il film stava quasi per finire quando mia madre disse.
“Puoi rimandarlo indietro dove c’erano quei due ragazzi e quella biondina. È una scena che dovrebbe piacere a tutti e due”.
Capii a cosa alludeva e fui felice di accontentarla. Mentre rimandavo indietro la cassetta lei si accomodò sul divano.
Ripartita la scena mi aprii l’accappatoio. “Hai preso dei kleenex” Tirai fuori i fazzoletti dalla tasca dell’accappatoio e li poggiai sul divano.
“Bravissimo. Pensi sempre a tutto” le sorrisi.
Mentre cominciavo a massaggiarmi con calma l’uccello lei, scostate le falde del kimono per scoprire la pancia e tenendo le gambe chiuse, con un dito cominciò a stuzzicarsi lentamente il clitoride.
Quando la scena arrivò al cloù aumentammo il ritmo all’unisono e la stanza si riempì di mugolii trattenuti fino all’orgasmo che a me procurò un getto di sperma incredibilmente abbondante mentre mia madre arcuando la schiena si mordeva le dita per non urlare.
Non facemmo passare molto tempo prima di tornare al sexi shop, comprammo il kimono per me, cambiammo la videocassetta e fra le altre cose comprammo un olio per massaggi.
Una volta a casa, controllando gli acquisti fatti mia madre mi chiese “Ma tu sai fare i massaggi? ”
“Sì. Non sono un professionista ma le cose basilari le conosco, me le ha insegnate il massaggiatore della mia squadra. “.
“Posso approfittarne, spero? “.
“Certo, perché l’ avrei preso sennò”.
“Sei un tesoro. Vado a prepararmi”.
Dopo la doccia venne da me in salotto, indossavamo tutt’e due il kimono, e mi portò nella sua camera, stese un asciugamano sul letto e, toltosi il kimono, si sdraiò supina sull’asciugamano.
Era veramente uno spettacolo. Cominciai a massaggiarle le gambe con calma, poi presi l’olio per massaggi, mi unsi bene le mani e ripresi il massaggio. Dopo le gambe passai ai fianchi e alla pancia. Ero fortemente tentato di passarle la mano fra le gambe ma mi trattenni. I sui seni sotto le mie mani cominciarono a sussultare, i capezzoli si erano scuriti ed erano diventati duri.
“Avevi ragione, sei proprio bravo. Ora mi giro”. Da dietro era, se possibile, ancora più bella. La sua schiena e il suo culo erano un vero spettacolo.
Presi a massaggiarle le spalle poi scesi lungo la schiena. Il mio tocco le provocava dei piccoli brividi.
Poi iniziai a massaggiarle il culo.
Il mio uccello era in piena erezione e faceva capolino dal kimono. Le aprii le natiche e mi beai dello spettacolo.
“Non ti far venire strane idee… ” la sua voce era bassa, come se stesse per addormentarsi.
“È che sei così bella… ” riuscii a dire.
Continuai il mio lavoro anche se non ne potevo più da quanto ero eccitato. Evidentemente se ne accorse anche lei perché dopo un po’ mi disse: “Se proprio non puoi farne a meno, di farti venire quelle idee, visto che non uso anticoncezionali, usa l’altra strada” e così dicendo si sollevò sulle ginocchia e sporse verso di me
Ero fuori di me dalla sorpresa ma accettai l’invito con immenso piacere. Misi un’abbondante dose di olio sulle dite e, aperte le natiche le lubrificai per bene il buchetto.
Poi salii sul letto e lentamente mi feci strada dentro di lei.
Fu il mio primo rapporto con una donna ed anche il più bello. FINE
