È un caldo sabato mattina di luglio, io, i mie genitori, e mia zia Rosy, sorella di mia madre siamo in coda in autostrada per raggiungere il mare.
Mia zia ha 38 anni , ed è più giovane di due anni di mia madre.
A dispetto dell’età la loro pelle è liscia e vellutata come quella di una ventenne, nonostante il totale inutilizzo di creme, o altri cosmetici per mantenere giovane l’epidermide.
La zia ha un corpo, che farebbe invidia a molte ragazzine dai vent’anni in giù, accuratamente modellato durante lunghe sedute in palestra.
Rosy ha i capelli ricci e rossi, e le piccole lentiggini che ha in faccia la fanno sembrare ancora più giovane di quanto sia.
Le tette non sono molto grandi, porta una seconda, ma sono piene e sode come poche.
Ha due gambe perfette, lunghe e affusolate, che mette sempre in evidenza con gonnelline corte e vaporose e con delle scarpe con dei tacchi a spillo da capogiro, e soprattutto ha un culo che è la fine del mondo.
Due perfette paia di natiche a mandolino che farebbero venire voglie strane anche al più santo degli uomini.
Anche mia madre non è messa male, è molto simile alla sorella, ad eccezione dei seni.
La mamma ha due mammelle incredibili, porta una quinta e nonostante l’età, le sue pere, anche se non sono perfettamente sode e leggermente cadenti, sono ancora uno dei migliori decoltè di tutto il quartiere.
Fra loro due però c’è una grande differenza, non visibile ma molto importante.
Tutto risiede nel fatto che Erica è mia madre, e poi una donna, mentre Rosy è una donna e poi mia zia.
So già che non mi annoierò per niente, a trascorrere il mese di luglio al mare senza amici.
Penso già a tutti i trucchetti e sotterfugi che dovrò attuare per poterla spiare dalla cabina box, sotto la doccia, quando potrò toccarla spalmandole la crema sul suo corpo.
Perso nei mie pensieri non mi accorgo che il cazzo si sta ingrossando a vista d’occhio, premendo contro le mutande nel disperato tentativo di uscire per dar sfogo ai suoi bisogni.
“Sei teso Sergio? ” mi chiede mia zia richiamandomi dalle mie fantasie.
“Eh? No perché me lo chiedi? ” le rispondo colto di sorpresa “Niente, mi sembrava” e si gira dall’altra parte, dopo avermi squadrato a lungo.
Solo adesso mi accorgo del rigonfiamento che ho sotto i pantaloncini, possibile che la zia si stesse riferendo alla mia erezione?
Da dietro gli occhiali a specchio è impossibile capire dove rivolga lo sguardo.
Mentre si muove per appisolarsi sul sedile posteriore, accavalla le cosce e la gonnellina verde che indossa le risale pericolosamente lasciandola praticamente nuda.
Le posso intravedere le mutandine, sono rosa, e piccole, molto piccole.
Lo spettacolo di certo non aiuta il mio tentativo di far placare l’erezione, anzi.
Cosi appena arriviamo in casa, con la scusa del mal di pancia corro a chiudermi in bagno a menarmi l’uccello che sembra voler esplodermi nelle mutande.
Eccitato come sono mi bastano pochi colpi di mano per venire con una gettata che ha dell’incredibile.
Con ancora il cazzo penzoloni semieretto mi metto davanti allo specchio.
“Eccomi qua, ventidue anni e corro al cesso a masturbarmi come un quindicenne. Ma cazzo mia zia può fare questo e altro. Basta ho deciso. O in queste vacanze mi fotto la zia Rosy oppure mi faccio frate. ”
Mi rivesto e vado a sistemare le mie cose in camera, dove mi attende una piacevole sorpresa, che avrebbe notevolmente facilitato il mio buon proposito dell’estate.
Ancora non potevo sapere che sarebbe andato in porto, e anche molto, molto più in là.
La casa è risultata leggermente diversa da quello che si aspettavano i miei.
Il venditore gli aveva detto che c’erano tre camere piccole e invece ce ne sono due grandi.
Col dispiacere nel cure accolgo la notizia che dovrò dormire in camera con la zia.
Purtroppo il venditore non s’è sbagliato sul numero di letti.
Ce ne sono tre, uno matrimoniale e due singoli. Io e la zia, naturalmente, dormiremo nei singoli.
“Mi spiace ma sembra che dovrò rovinarti la tua intimità” dice mia zia con un malizioso sorriso.
Il resto della giornata viene perso per sistemare la casa e la sera nonostante le mie buone intenzioni crollo stravolto sul letto addormentandomi in un attimo.
La mattina, dopo aver fatto colazione io e la zia andiamo a prendere il sole.
La spiaggia che dista si e no 500 metri dalla casa è privata, nostra e di altre tre villette dei dintorni.
Sotto l’ombrellone Rosy si leva la camiciona che ha addosso e a momenti mi viene un infarto, non so nemmeno come definire il suo costume.
Sembra essere una sottile striscia di stoffa blu che le corre lungo tutto il corpo, coprendola molto meno del minimo indispensabile, per poi andare a concludersi in un minutissimo tanga che fa risaltare alla perfezione quel suo magnifico culo che col mio cazzone in mano ho fantasticato non so quante volte di penetrare.
Sono solo con lei da neanche un quarto d’ora e ho già un principio di erezione quando Rosy si stende sul lettino culo all’aria e mi chiede di spalmarle la crema solare.
Mi siedo al suo fianco e le spalmo l’olio abbronzante sulla schiena e sulle spalle.
Sto per richiudere il tubetto quando Rosy mi dice:
“Ma sei pazzo? Non dirmi che hai già fatto”
“Be si… se vuoi continuo ma la schiena è ultra protetta” le dico io
“Lo so sciocchino. Non parlo della mia schiena, ma di quello che c’è sotto. Ti sembra che un costume del genere mi possa proteggere dai raggi solari? Forza datti da fare, non vorrai avere sulla coscienza un culetto ustionato”
“No, no, sai credevo non volessi che ti toccassi li… ”
Dicendo questo divento completamente paonazzo, Rosy se ne accorge e commenta con un grande sorriso
“Cavoli, la tua si che è una crema potente. Due minuti al sole e guarda che effetti. Dai non fare lo sciocco, figurati se ho vergogna a farmi toccare il culo da mio nipote. Però ti ringrazio per la tua esitazione. Sai in palestra quando vado a fare i massaggi c’è sempre qualche massaggiatore troppo zelante… ”
“E tu cosa fai zia? ”
Con le mani intente a pastrugnare quelle perfette rotondità mi sento in paradiso, parlo e osservo la mia erezione crescermi dentro il costume.
“Cosa vuoi che faccia? Lascio fare. Non poso mica fare una scenata davanti a tutti. Poi vado dal direttore e la volta dopo quando ritorno, lo zelante massaggiatore è quasi sempre intento a pulire i pavimenti… ”
“Sei grande” cerco di fare l’indifferente, chiedendomi se la zia si renda conto di quanto mi ecciti.
“È ironico come il tempo inibisca i nostri comportamenti” continua lei “Cosa vuoi dire? ”
“Quando eri piccolo non ti facevi alcun tipo di problema a palparmi il culo. Appena tua madre non ti vedeva allungavi le mani e ci davi dentro mollandomi certi pizzicotti… sfottendomi dicendo che avevo il culo grosso… ”
“È vero mi ricordo. E come mai io non sono mia finito a pulire pavimenti? ”
“Ovvio. Tu sei mio nipote. Allora cosa ne pensi? Ho ancora il culo grasso? ”
“No, zia cosa dici, tu non hai il culo grasso. Non l’hai mai avuto… L’hai sempre avuto più grosso, ancora” dicendo questo le mollo una sonora manata sulla chiappa destra alzandomi e stendendomi su lettino, “Qui ho finito! ” concludo io.
Ho segnato il punto, la vedo sorridere, la mia risposta le è piaciuta, sdraiato a pancia in su, non lascio alcun dubbio su cosa celi il bozzo che ho dentro il costume, ma non me ne importa nulla.
Anzi voglio che la zia me lo ammiri per bene.
Rosy si mette gli occhiali da sole e mi fa venire un altro infarto.
Mi scavalca con una gamba e si siede sopra di me mettendo quasi a contato i nostri pubi, prende il tubetto dell’olio e inizia a massaggiarmi il petto.
Il suo tocco, e il lento sfiorare dei nostri sessi protetti solo dai costumi mi fa accrescere l’erezione, e di questo la zia si deve per forza rendere conto.
Ma come il giorno prima in macchina era impossibile guardarla negli occhi decifrando la sua espressione
“Chissà perché quei due non arrivano ancora” dico cercando di fare il distaccato.
Mossa giusta, argomento sbagliato.
“Mi stupisce che non lo capisci, eppure non sei più un bambino”
Mi sorride lei
“Stasera tuo padre ritorna in città per lavoro, e ritornerà solo sabato prossimo. Una settima da soli è tanta. Adesso stanno portandosi avanti con le chiavate che si perderanno. ”
Non sapevo cosa rispondere.
Certo è ovvio, so benissimo che i miei scopano più volte la settimana li sento, è normale, mia madre è ancora giovane, attraente ma, messo davanti alla realtà da mia zia che mi sta praticamente masturbando con la sua fica, sembra strano.
Ora ho altro di cui preoccuparmi, col suo massaggio la zia mi ha portato al massimo della sopportazione.
Sto per venire.
Cerco di divincolarmi, senza troppa convinzione, non so cosa fare per evitare di sborrarle addosso, ma forse è proprio l’occasione che aspettavo no?
Comunque non accade nulla, Rosy, che probabilmente ha capito tutto, si alza e mi dice che ha finito.
“Possiamo goderci il sole adesso” fa lei.
Io mi alzo di scatto e corro in mare
“Si, prima però faccio un tuffo”
“Ma ti ho appena messo la crema” mi dice mia zia sorridendomi da vera porca
“Tanto resiste all’acqua vero? ”
Mi tuffo in mare, sono abbastanza lontano dalla spiaggia e la zia non può vedere bene quello che sto per fare, mi calo i boxer, mi metto a morto e mi trastullo il cazzo venendo subito dopo come se fossi una fontanella ornamentale di qualche piazza di paese.
“Non posso continuare così, o la scopo o qui finisce che mi svuoto a furia di seghe”
Dopo mangiato mio padre parte per la città e io rimango solo con le mie donne.
Anche la seconda sera non riesco a combinare nulla.
Io vado a letto e le due sorelle rimangono alzate fino a tardi a parlare.
Le poche cose che capisco dai loro pettegolezzi è che Rosy è insoddisfatta sessualmente.
Franco, suo marito, è sempre lontano per lavoro, e le poche volte che rimane a casa non la chiava quanto e come vorrebbe.
Mia zia da giovane era un’instancabile scopatrice.
E a sentire le loro battutine anche la mamma non doveva essere da meno.
Ma Rosy da quando s’era sposata scopava sempre meno e con sempre meno fantasia.
La mattina mi sveglio con una formidabile erezione, ma per potermi dare sollievo, devo aspettare che Rosy se ne vada dalla stanza, e come se avesse capito tutto la zia continua a girare per la stanza senza alcun motivo, rifiutandosi di uscire.
In spiaggia incontriamo i nostri vicini; una coppia di mezza età, lei li porta e li dimostra tutti i suoi anni, non è come la zia o la mamma.
Se ne accorge anche il marito che non leva gli occhi di dosso nemmeno un secondo dalle poppe di Erica, guardare quel vecchietto voglioso che stupra mia madre con gli occhi mi diverte.
Oggi però Rosy chiede a mia madre di spalmale la crema, poi la zia fa lo stesso con Erica.
E veder le due sorelle toccarsi, anche nelle parti più intime senza problemi e con notevole complicità mi procura l’ennesima erezione della vacanza, anche perché tutte e due indossano dei bikini molto ridotti.
Più le due si toccano, più il mio uccello s’irrigidisce, e vista la presenza di mia madre mi guardo bene dallo sdraiarmi a pancia in su per dar sfoggio del mio bozzo misterioso.
Dopo mangiato mia madre va a prendere il caffè dai vicini, io e Rosy rimaniamo a riposarci in terrazzo.
Io mi addormento e quando mi sveglio Rosy non c’è più.
Sarà andata dai vicini penso, e vado a svuotare la vescica.
Ancora intorpidito dal sonno apro la porta del bagno, e mi trovo davanti allo spettacolo più bello del mondo.
Mia zia Rosy completamente nuda, seduta sul cesso a gambe divaricate che si fotte nella fica con un grosso vibratore, mentre con la mano sinistra si tortura il capezzolo del seno destro.
“Oh scusa Rosy scusa… la porta aperta… ”
“Cazzo Sergio, chiudi la porta muoviti”
“Si, si scusami… zia”
Chiudo la porta ed eccitato come un toro corro in camera a masturbarmi, ripensando a mia zia Rosy nuda che nel cesso si sta fottendo con cazzo di almeno 30 centimetri.
Non faccio in tempo a tirarlo fuori che la mamma, appena rientrata, mi chiede d’accompagnarla a fare la spesa.
Con le palle tutte doloranti per l’orgasmo mancato, non posso far altro che rimettermi il cazzo nei pantaloni e ubbidire.
Ma ormai ho deciso.
Quella sera sarebbe stata la sera in cui o me la sarei chiavata o avrei preso i voti.
A tavola la zia si comporta come se nulla fosse accaduto nel pomeriggio, e io cerco di fare lo stesso, ma ogni volta che incrocio i suoi occhi, fisso le sue gambe o osservo la sua scollatura, me la rivedo nuda a cosce spalancate che si fotte con quel suo enorme vibratore.
Mia madre va a letto subito dopo mangiato, cosi io e Rosy rimaniamo soli a giocare a carte sul terrazzo.
Ogni volta che tento di parlare del pomeriggio però lei, come se già sapesse in anticipo le mie domande, devia l’argomento su qualcos’altro.
Si fa tardi e decidiamo di andare a dormire.
Rosy è già sotto le lenzuola, quando io entro in camera con un bicchiere d’acqua stracolmo.
Faccio finta di inciampare nelle mie ciabatte e rovescio tutta l’acqua sul materasso e sul lenzuolo del mio letto.
Rosy mi guarda e sorride
“Facciamo ancora la pipì a letto? ” mi chiede
“A quanto pare si” rispondo io stando la gioco “Uffa, adesso devo andare in camera della mamma a prendere le lenzuola”
“No aspetta, non sai dove sono, farai un casino tremendo, la sveglierai e lei si infurierà”
Nella mia mente me la sto già fottendo, ma so che non devo correre.
“Si, ma non ho mica voglia di dormire sul letto bagnato. Va bè mi attenderà una notte di passione sul divano”
“Non sia mai detto che io faccia dormire il mio unico nipote su quel divano cosi scomodo. Dai, questo è un letto una piazza e mezza, possiamo dormirci in due senza problemi per una notte. ”
“Non vorrei disturbare”
“Quale disturbo, forza monta su”
Non sto certo a farmelo ripetere due volte. Rosy scosta il lenzuolo per farmi posto, lei indossa delle mutandine piccolissime e una canotta di due di taglie più grande.
Appesa sono al suo fianco, tento di tastarla in tutti i modi mentre cerco una posizione per dormire.
Al buio mi faccio coraggio e parto all’attacco.
“Senti zia, voglio scusarmi per oggi pomeriggio…… quando sono entrato in bagno e… ”
“Oh non devi scusarti, non lo sapevi e anch’io avrei dovuto chiudere la porta a chiave, non è successo niente di male non preoccuparti. ” fa lei
“Sei sicura? ”
“Si. Non credo che sia stato uno spettacolo cosi scandaloso per te, e poi, ogni tanto l’ autoerotismo è necessario per toglierci qualche piccola soddisfazione. Piuttosto mi devo scusare io per i modi bruschi”
“No, no ti capisco. Anch’io avrei reagito come te… ripensandoci… forse no… ”
“Davvero? E cosa avresti fatto? ”
Mi chiede la zia accarezzandomi il petto nudo
“Credo che ti avrei invitata ad entrare e ad assistere allo spettacolo… ”
“E tu avresti voluto assistere al mio spettacolo? ” mi istiga lei
“Sembrava interessante da quello che ho visto io”
“Grazie… senti, e cosa hai fatto dopo che mi hai vista nuda in bagno? ” ora Rosy si è soffermata a giocherellare col mio capezzolo, facendomi anche un delizioso piedino.
“Mi vergogno un po’ a risponderti” le dico io
“Scusa, mi hai scoperta mentre mi stantuffavo nella micina con un cazzo di gomma di trenta centimetri. Mi hai appena confessato che vorresti masturbarti mentre ti guardo vogliosa, e adesso ti vergogni a darmi una risposta? ”
“Va bene, va bene te lo dico… sono venuto qui e mi sono masturbato anch’io”
“Davvero ti ho eccitato così tanto da farti venire? ”
“Si… o almeno in teoria. La mamma è arrivata in quel momento così non ho potuto finire. Ma le intenzioni c’erano. Senti zia, secondo te anche la mamma si masturba? ”
Non so nemmeno io perché gliel’abbia chiesto
“Direi proprio di si tesoro, quel vibratore è di Erica”
Quella notizia, sommata alle insistenti e sensuali carezze della zia, mi fa rizzare il cazzo come mai era stato dritto in vita sua.
“Cos’hai Sergio? Sei diventato improvvisamente silenzioso”
“No niente zia, sto solo cercando di immaginarmi la mamma con quel coso di trenta centimetri tutto nella fica”
“E ci sei riuscito? ”
Rosy abbassa la mano poggiandola sul mio uccello completamente in tiro “Evidentemente si” conclude lei
La zia infila una mano dentro i miei boxer e inizia ad accarezzarmi il cazzo che si irrigidisce ad ogni nuova passata di quella mano così sicura ed esperta.
Rosy prima mi accarezza tutta l’asta arrivando fino alle palle, stuzzicandomele con la punta delle dita, poi con l’indice e il pollice mi afferra la cappella masturbandomi il cazzo in punta, scappellandomelo con tranquilla continuità.
“Oh si Rosy continua cosi”
“Che mazza grossa che hai Sergio… ma dimmi t’è diventato duro perché hai pensato alla tua mamma che si masturba con un cazzo di trenta centimetri, o perché io ti stavo accarezzando? ”
“Per tutte e due le cose” rispondo sinceramente io.
Rosy continua a masturbarmi sorridendomi e ad un tratto mi chiede scusa .
“Per cosa? ” faccio io.
“Per averti continuamente provocato e messo in imbarazzo in tutti questi giorno, la spiaggia, il bagno, la macchina e… ”
“Sciocchezze” la fermo io.
“Mi hai regalato delle sensazioni indescrivibili. Certo se avessi saputo le tue vere intenzioni mi sarei comportato diversamente… ”
Mi avvicino a lei baciandola appassionatamente sulla bocca, un lungo bacio infoiato durante il quale lei non smette mai di masturbarmi.
Io inizio ad allungare le mani poggiandogliele sui seni strizzandoglieli con forza e decisione. I suoi capezzoli sono duri come l’acciaio
“Si Sergio, toccami cosi toccami le tette… ti piacciono? ”
“Moltissimo non sai da quanto ho voglia di leccartele”
“Cosa aspetti allora? ”
La mette sotto forma di domanda, ma capisco dal tono della sua voce che è un ordine.
Rosy si sfila la canottiera e mi mostra quelle sue stupende tettine, gliele soppeso con le mani, sono davvero sode, e l’eccitazione gliele ha fatte diventare ancor più turgide, quasi muovendomi al rallentatore le avvicino la mia lingua al capezzolo e glielo lambisco con la punta, poi gliela passo con più decisione su tutto il seno, fino a che non le ingoio tutto il capezzolo succhiandoglielo e giocandoci con la lingua dentro le mie labbra.
Rosy mi stringe forte a se e urla di piacere
“Oh! Si… Sergio, si… sei fantastico. Fai godere la zia. Lo sapevo, dovevo sposare te e non quell’impotente di tuo zio Franco… lo stronzo non sa cosa si perde”
“Non preoccuparti zia, io non sono stupido come lo zio. Voglio assaggiare tutto quello che hai da offrirmi… ”
“Che caro, voglio farti godere come mai in vita tua tesoro… Anzi inizio subito… vuoi ancora che ti guardi mentre ti fai una sega? ”
“Si, ma ad una condizione”
“E cioè? ”
“Mettiti il costume blu dell’altra mattina”
Rosy non mi risponde, si alza dal letto, si sfila le mutandine e me le lancia.
Sono fradice dei suoi umori, mentre lei si veste, io rimango a letto nudo, e mentre mi masturbo lentamente avvicino le mutandine della zia Rosy alla bocca, le annuso, e le lecco.
“È cosi che ogni bravo nipotino dovrebbe tirarsi le sue sante seghe” sentenzio io
“Già e credo che sia dovere morale di ogni zia, aiutarvi a realizzare i vostri sogni bagnaticci… vado bene cosi? ”
Rosy indossato il costume comincia a muoversi per la stanza, balla, si tocca, sfrega la sua topina contro tutti gli spigoli dei mobili, la sento godere, io la guardo ipnotizzato con la cappella rossa e gonfia stretta nel pugno della mia mano.
La zia torna a sedersi sul letto, mi guarda il cazzo duro, me lo prende in mano e mi sostituisce nel lavoro.
“Ce l’hai davvero grosso Sergio. Complimenti, non credevo sai? Ha un bastone lunghissimo, cosa sono venti centimetri? ”
“Ventidue” rispondo io orgoglioso
“Vedrai come ti farà godere zia”
Rosy si china in avanti con l’intenzione di iniziare a spompinarmi, sempre menandomelo lentamente lecca la mia lunga asta dal glande fino alle palle, che non si dimentica di succhiarmele per bene.
Nessuna mi aveva mai succhiato i coglioni, di pompini me ne erano stati fatti a decine, ma nessuna aveva mai voluto leccarmi le palle, mia zia mi sta regalando dei piaceri indimenticabili.
Instancabile e mai sazia continua a passare la sua lingua sul mio cazzo, quasi incredula di poter leccare di nuovo dopo tanti anni un bel cazzone grosso e disponibile.
“Coraggio zia ti prego succhiamelo. Prenditelo tutto in bocca fammi godere”
“Cosa dici, stai chiedendo a tua zia di farti un bocchino? ”
Non mi da il tempo di risponderle che già s’è avventata con tutta la bocca sul mio glande.
Lo ricopre con le labbra e intanto ci fa rotolare freneticamente sopra la lingua.
Nonostante la forzata inattività la zia è ancora molto brava… poi ripenso al suo vibratore e capisco dove si è allenata.
Il vibratore della zia.
No il vibratore della mamma.
Di Erica.
Di quella gran tettona della mamma.
Di mia mamma.
A quel pensiero mi eccito ancora di più, allungo le mani, appoggiandole fra i capelli rosso fuoco della zia, e con forza la costringo ad ingoiare tutti d’un colpo i mie ventidue centimetri di lussuria.
Rosy, nonostante le dimensioni, non ha problemi a conficcarselo tutto fino in gola, e nonostante l’ingombro che ha in bocca continua a lambire con la lingua la mia asta.
Che sciocco penso, sono solo 22 centimetri lei è abituata a succhiarne trenta.
Poi subito dopo un altro pensiero.
Anche mia madre è capace di pomparsi trenta centimetri di cazzo.
Blocco la testa di mia zia e inizio a muovere il bacino, come se me la stessi chiavando.
“Succhia succhia succhiami il cazzo troia forza sei fantastica, fammi sborrare con la lingua zia… ”
Sto per venire, lo sento.
E lo deve sentire anche la zia, che tenta di sfilarsi il mio arnese dalla bocca
“No, no troia” le dico io
“Adesso ti bevi tutta la mia sborra tutta in gola te la caccio”
Rosy smette subito di opporre resistenza, ma con i denti mi mordicchia appena la base del cazzo, non abbastanza forte da farmi seriamente male, ma abbastanza per farmi allentare la morsa che le esercito sulla testa.
Lei sfila il mio cazzo della gola, e mi guarda con gli occhi di chi è stata sorpresa con le dita nel barattolo della marmellata.
“Scusa per il morso Sergio. Avrai modo di farmi bere la tua sborra, e stai sicuro che anch’io ho voglia di sentirti che ti svuoti nella mia gola… ma adesso voglio che tu mi venga in faccia, in faccia e su tutto il corpo… vuoi accontentarmi? ” mi chiede la zia
“Certo zia, anch’io voglio soddisfare tutte le tue voglie” le dico io
Mi metto in piedi sul letto, Rosy si inginocchia davanti a me, e mi afferra il cazzo con la mano destra segandomi prima lentamente e poi sempre più velocemente.
“Pensa se Erica ci scoprisse adesso, secondo te cosa farebbe Sergio? ”
Mi chiede la zia col tono di come chi, al posto di stare a segare il figlio della sorella, per farsi sborrare in faccia, stesse preparando gli addobbi per la sua festa di compleanno a sorpresa.
“Secondo me si fermerebbe sulla soglia a spiarci, masturbandosi col suo vibratore” dico sottolineando la parola suo.
Rosy sorride e basta.
Evidentemente ha capito che sto per venire.
“Adesso Rosy più veloce si così cosi vengo zia ti sto per venire in faccia siii… vengooooooo, vengoooo! ”
E riverso sulla faccia sorridente della zia un getto incontenibile di sperma, due tre quattro cinque schizzi di inaudita potenza, sento i coglioni svuotarsi. È il miglior orgasmo che avessi mai avuto.
La zia non si scosta, accoglie il mio caldo liquido bianco in faccia, nella bocca sugli occhi e se lo dirige anche sulle zinne, tra uno schizzo e l’altro mi incita a dargliene ancora, mi incoraggia ad annegarla con la mia sborra.
Finite le mie riserve di seme, mi accascio sul letto sfinito, Rosy mi ripulisce con la lingua il cazzo dalle ultime gocce di liquido seminale e si lecca dalla faccia tutto lo sperma che riesce a catturare con la lingua, il resto lo toglie usando una salvietta da mare.
Poi anche lei si stende al mio fianco tempestandomi di baci.
La sua bocca sa ancora di sborra, ma sono troppo eccitato perché me ne importi qualcosa.
È salata e amara, un po’ come l’acqua di mare.
“Lo ripeto avrei dovuto sposare te” dice la zia
“Puoi sempre chiedere il divorzio” rispondo allegro io
“Uhm no, meglio di no, sai le malelingue, e poi mi dovresti sopportare quando torno a casa incazzata dall’ufficio. No, no meglio restare amanti”
“Vuoi dire che siamo ufficialmente diventati amanti? ”
“Ti spiace? ”
“Affatto. Mi hai fatto morire prima. Ora tocca a me regalarti un buon sano e corroborante orgasmo. ”
Detto questo, mi metto ai suoi piedi, le faccio alzare il culo e le sfilo il costume da bagno, le allargo ben bene le cosce e rimango per un po’ in contemplazione di quella strisciolina di peli rossi perfettamente rasati, che fanno capolinea ad un paio di grandi labbra rosee e gonfie
“Vedrai, non resterai delusa. Non s’è mai lamentata nessuna” le dico io
“Ci credo caro” mi sorride lei
Mi sistemo per bene in mezzo alle sue gambe e inizio un sapiente lavoro di lingua sulla figa, già fradicia del piacere di mia zia, che si bagna ogni volta di più ad ogni mio nuovo passaggio di lingua.
Le lecco la fessura della fica per tutta la lunghezza, soffermandomi a lungo, dopo che ho completato il percorso, a ciucciarle il clitoride, cosa che la fa godere e non poco, ogni volta che la sento avvicinarsi all’orgasmo, lascio la presa delle labbra, e mi rimetto a leccarle il solco assaporandone i suoi copiosi umori che mi riversa nella bocca, quel contino lavoro di lingua ha effetto anche su di me, che sento il cazzo ritornarmi nuovamente duro.
Rosy, che continua a torturarsi i capezzoli con le dita, non riesce a trattenere i gemiti di piacere, anche se ha paura di svegliare Erica.
Io sono ritornato a solleticarle con la lingua il clitoride, mentre ora sto fottendo la fica di mia zia con quattro dita, le dita scivolano dentro e fuori in quel caldo antro ben lubrificato senza alcun problema, mi viene voglia di provare a metterci tutta la mano.
Ma desisto subito, Rosy goderebbe troppo e sveglierebbe di sicuro la mamma.
Mentre sto per far venire mia zia mi passa davanti agli occhi l’immagine di mia madre.
Mi blocco, alzo la testa, smettendo di leccare Rosy, ma non di stantuffarla con le dita, e le chiedo
“Zia, come ce l’ha la passera la mamma? ”
“Perché lo vuoi sapere ora? ”
Capisco dal tono della voce, che non ha alcuna voglia di rispondermi adesso, ora vuole solo raggiungere il tanto agognato orgasmo, alla quale l’ho già sottratta troppe volte di fila quella sera.
Ma mi risponde, senza problemi, quando capisce che non avrei ricominciato se prima non me l’avesse detto
“La passera della tua mamma” dice la zia
“È completamente depilata”
Per un secondo blocco anche le dita.
Poi riprendo a fotterla ancor più veloce di prima
“Davvero? ”
“Si. Gliela rado io personalmente. Erica non ha mai voluto imparare, dice che ha paura”
“Mi piacerebbe vederti mentre lo fai”
Dico io, accorgendomi di essermi preso il cazzo in mano e di aver cominciato a menarlo a gran regime, eccitato per quella scoperta.
“Va bene, ti accontenterò… ora però muoviti fammi godere e poi scopami con quella nerchia che ti stai spugnettando”
Obbedisco, le prendo il clitoride fra le labbra e inizio a ciucciarglielo, con l’immagine di mia madre a gambe divaricate seduta sull’asse del cesso, intenta a farsi depilare la passera da sua sorella.
In breve viene anche Rosy, inondando la mano che la sta scopando.
“Siiiii godooooooo” urla lei, mentre io mi affretto a leccare quel ben di dio che le sgorga dalla fica prima che cada sul lenzuolo andando completamente perso.
“Fottimi ora. Fottimi. Sergio fotti la zia dai… ”
Mi incita infoiata lei mentre continua a palparsi le tette doloranti.
Passo la mano destra lungo la sua fichetta e raccolgo la maggior quantità di umori che posso, poi me li faccio colare sul cazzo duro smanettandolo per lubrificarlo.
Pochi secondi e sono finalmente pronto per scopare mia zia.
Le avvicino il glande voglioso alle grandi labbra oscenamente aperte dalle sue stesse mani.
Glielo faccio scorrere sulla calda fessura fissandola negli occhi dicendole
“Zia, finalmente ti scopo. Non sai quanta sborra ho versato aspettando questo momento, da quanto tempo sogno di potertelo mettere dentro per farti godere come meriti”
“Sono qui ora. Realizza il tuo desiderio amore”
In un attimo le sono dentro.
È calda bollente, la stantuffo con forza.
Mi sto finalmente chiavando la zia Rosy.
La zia mi cinge il corpo incrociandomi sulla schiena le sue gambe per aumentare la pressione nella sua topa.
Allungo le mani afferrandole le tette, mentre Rosy con un dito si sgrilletta delicatamente e con l’altro, dopo averlo ciucciato a lungo, si fotte da sola nel culo.
“Ohh! Si! Così, così Sergio, sfondami, sfondami tutta. Da bravo, chiavami, chiavati la ziaaaaaaaahhhhhhh… ”
Urla come una matta, meno male che la mamma ha il sonno pesante.
La zia è venuta ancora, posso sentire i suoi umori colarmi lungo la mia asta, cerco con qualche difficoltà di raccoglierli con la mano e me li porto alla bocca.
Mi piace. Mi piace il sapore di mia zia.
Quando rifaccio l’operazione Rosy mi blocca la mano e se la porta alla sua bocca.
Anche a lei piace il suo sapore.
Sento di stare per venire.
Appoggio le mani sul materasso e aumento il ritmo della chiavata coma mai avrei pesato di poter fare, ora la sto letteralmente sollevando dal letto, mentre la zia viene una terza volta gridando di amarmi, io le sfilo da dentro la topa il mi cazzo e glielo svuoto, sulla pancia e sulle tette.
Con mia grande sorpresa ho ancora una grande quantità di sperma da regalare a questa troia.
Finito di eruttare mi metto a cavalcioni sopra di Rosy e spalmo col mio cazzo ancora duro le pozzanghere di sperma su tutto il copro, cosa che la mia puttana gradisce molto.
Poi senza neanche una parola ci addormentiamo in quel letto pieno, come i nostri corpi, di sudore e di sborra.
Fortunatamente alla mattina Rosy si sveglia prima di mia madre e ha il tempo di far sparire le lenzuola incriminanti con i loro “inspiegabili” e “misteriosi” aloni giallognoli FINE