Era una classica sera d’estate: maledettamente calda.
Comodamente sdraiato sul divano, mi godevo il solito film porno di mezzanotte, sul mio videoregistratore.
Il cazzo pigramente in mano, mi facevo una sega mentre sullo schermo una fantastica tettona veniva inculata a smorzacandela dal suo partner.
Tutto preso dal film, mi accorsi troppo tardi dell’arrivo di mia sorella: feci sparire il cazzo duro nel pigiama, mentre cercavo di cambiare canale.
Ma era troppo tardi: si era accorta di tutto.
“Maialone!! Ecco come passi le tue serate! “.
Carla indossava un pigiama di seta blu, molto trasparente e molto arrapante, che lasciava intravedere le sue fantastiche tette, una 5^ abbondante.
So che è una 5^ perché varie volte l’avevo spiata mentre si faceva la doccia, e avevo avuto modo di paragonare le sue pere con quelle di varie pornostars.
Due magnifiche tette, a pera, dure, con due aureole grandissime e due capezzoli duri.
“Cosa stavi vedendo, porcellone? ”
Mi si sedette vicino sul divano, strappandomi il telecomando di mano.
Girò sul canale del videoregistratore: sullo schermo, la fantastica pornostar protagonista stava facendo un incredibile pompino al suo partner.
“Però, che cazzo! “, esclamò, facendomi sobbalzare.
“E anche quella troia, che belle tettone! “.
“Ma, Carla… “, feci io.
“Cosa c’è, non vado mica dalle suore, piace anche a me scopare! “.
“E poi, via, mica ti vergognerai di me? Su, dai, continua a fare quello che stavi facendo, mica mi scandalizzo… ”
“Anzi, facciamo così: fammi vedere il cazzo, che io ti faccio toccare le mie tette”.
E così dicendo, si slacciò la camicetta: le sue tette proruppero fuori, dure, dritte.
Mi eccitai come un animale: tirai fuori il cazzo e ricominciai a menarmelo, guardandola in faccia.
“Bravo fratellino, dai, che anche a me è venuta voglia di farmi… ”
Si abbassò i calzoni del pigiama, mostrandomi la sua splendida figa, nuda, completamente nuda.
Si infilò due dita in figa, iniziando a mugolare per il piacere del ditalino.
“Scommetto che ti andrebbe un bel bocchino, vero? “.
“Si, puttana, prendimelo in bocca”
Si inginocchiò davanti a me, e cominciò a leccarmi le palle, insalivando tutto il cazzo, mentre con una mano continuava a fottersi la figa.
“Hai proprio un bel cazzo, davvero bello duro! “.
Ingoiava tutta la mia nerchia, poi si fermava, mi leccava la cappella, mi guardava e riprendeva a pompare.
Il mio cazzo, già riscaldato dalla sega, era ai limiti: così la fermai, la feci alzare e le dissi: “Ora basta, ti voglio fottere in culo! ”
Mi guardò con libidine: “Comanda, padrone, e io ubbidirò! “.
La presi da dietro, a smorzacandela.
Puntai la cappella sul suo buchetto posteriore, e cominciai ad entrare.
“Ti hanno mai inculato, puttana? “.
“No, amore, sarai il primo a sfondarmelo! ”
Eccitato al massimo, continuavo a penetrarla: all’inizio, urlò dal dolore, poi, cominciò a mugolare di piacere.
“Ti piace, troia? ”
“Sto venendo dal piacere, dai, sfondamelo, voglio sentirlo in gola! ”
E allora cominciai a pomparla selvaggiamente, sentivo le pareti del suo culo sfregiate dalla violenza della mia cerchia, che continuava a penetrarla, e la troia per tutta risposta urlava di piacere, e continuava a venire.
Continuai per quasi 5 minuti, e la vedevo sempre più spossata dalle continue venute.
Poi, decisi di prendermi la ricompensa: tirai fuori il cazzo, duro come il marmo, e lo strofinai sulla sua figa.
“Voglio venirti sulle tette, puttana! ”
Riprese a ciucciarmelo, mentre con le mani mi massaggiava le palle.
Finalmente, decisi di sborrare.
La feci sdraiare a terra e la inondai sulle fantastiche bocce con litri di sborra.
La troia se la spalmò su tutto il corpo, come una crema.
“Vado a farmi la doccia. Raggiungimi, che mi devi fare anche in figa! ”
Ragazzi, che troia!! FINE