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La cugina della mamma

Luca si era appena svegliato, o meglio era ancora in uno stato a metà tra il sonno e la veglia, steso a letto a pancia in giù. Era in vacanza, in piena estate, a riposarsi dopo l’esame di maturità. Insieme ai suoi genitori aveva raggiunto in montagna alcuni parenti presso cui si sarebbero fermati tutto il mese di Luglio. In particolare, si trattava della cugina di sua madre Carla, Angela, che abitava in una bella casa con giardino insieme al marito, ai margini del paese, vicino al margine dei boschi.
I suoi genitori erano andati in paese a far la spesa, li aveva sentiti qualche ora prima, ma si era riaddormentato. Il marito di Angela era al lavoro, e lei, che Luca chiamava “zia Angela” era in giro per casa con l’aspirapolvere, a giudicare dal rumore.
A pancia in giù, con solo gli slip addosso, quasi sveglio, Luca si accorse di avere il cazzo in erezione, come gli capitava spessissimo di mattina. Non vedeva la sua ragazza da due settimane, e l’idea di una sega di prima mattina gli sembrò un’idea meravigliosa.
La porta era chiusa, perciò si girò tranquillo sulla schiena, abbassò il lenzuolo e si tolse gli slip, impugnò il cazzo dritto con la mano destra e cominciò a pomparselo lentamente, ma con intensità, facendo scorrere bene la mano dalla punta della cappella fino alle palle.
Gli piaceva guardarsi il cazzo con gli occhi semichiusi, vedere le sue dita massaggiare la pelle sensibilissima, tutto nudo sul letto.
Ciò che non sapeva, era che Angela si era ricordata improvvisamente di una pentola sul fuoco, ed era corsa in cucina lasciando l’aspirapolvere acceso.
Poi da lì era uscita per un giro in giardino, giusto per una boccata d’aria prima di tornare all’aspirapolvere.
Luca si masturbava lento e tranquillo, sicuro che la cugina, che chiamava zia, fosse in casa, e la donna intanto passava a pochi metri dalla sua finestra, aperta per via del caldo sin dalla sera prima.
Gli occhi quasi chiusi fissi sul cazzo, Luca non si accorse di niente: accelerò il ritmo della sega, pompandosi il cazzo con la mano per portarsi all’orgasmo.
Angela guardò la finestra quasi per caso, senza neanche badarci, ma intravide dei movimenti tra i lembi delle tende scostati di una quarantina di centimetri.
Si avvicinò… e vide una mano scorrere su un grosso cazzo in erezione.
Angela aveva 40 anni, 5 cinque più di sua cugina Carla, la madre di Luca, che considerava più che una sorella, dopo un’infanzia insieme.
Si era resa conto da tempo che Luca, diciottenne, era diventato un bel ragazzo, ma non lo aveva mai considerato come un… maschio.
Era sempre il nipotino, il ragazzino da coccolare.
Lì, però, c’era sicuramente un uomo nudo su letto, che si faceva una potente sega con un bel cazzo rigido come un palo.
Si avvicinò silenziosa, senza fiato per la sorpresa ma morbosamente curiosa. Suo marito Ettore, quasi 60 anni, non era che l’ombra del “toro” di un tempo, e la sua vita sessuale era ormai in declino. Spesso Angela trovava più soddisfazione a masturbarsi, che a cercare di tirargli su il cazzo per scoparselo.
Peccato, perché Angela era alta 1. 70, dalle grosse tette non particolarmente cadenti, e gambe fortunatamente senza cellulite.
Dio, che bel cazzo…
Senza vedere il viso, attraverso la tenda, riusciva a non pensare che si trattava di Luca, e rimase a guardare.
Luca spinse il bacino in alto, si tirò gli ultimi colpi della sega come un forsennato, e godette soddisfatto, la cappella che gettava alti spruzzi di sperma bianco che gli ricadeva sulla mano e sulla pancia.
Angela aveva la gola secca: vedere quel grosso cazzo, dritto come un palo, eiaculare fiotti di sperma, che presto avvolsero e bagnarono la mano e l’intera asta, era troppo eccitante.
Poi si riscosse, si rimproverò, si vergognò, si ripetè che si trattava di Luca, e si allontanò in silenzio, pur non riuscendo ad evitare, mentre si dirigeva di nuovo verso la cucina, un ultimo sguardo sul quel cazzo umido di sperma.
Ok, pensò appena arrivata, non devo pensare a Luca, ma ora sono comunque eccitata, e devo calmarmi.
Si diresse subito in bagno, si sedette sul bordo della vasca, sollevò il vestito sulla vita, abbassò gli slip, allargò le gambe e cominciò a lavorarsi con le dita. Si allargò le labbra della fica, e iniziò a massaggiarsi con l’indice ed il medio il clitoride già gonfio.
Le ci volle pochissimo: pochi minuti di esperti massaggi sul sesso bollente per l’eccitazione, ed i suoi fianchi cominciarono a muoversi impazziti per l’orgasmo imminente.
Chiuse gli occhi, aprì la bocca in un urlo silenzioso, e godette a lungo.
Un orgasmo pieno, reso ancor più delizioso dall’immagine di quel giovane cazzo gonfio di sperma, che aveva ben chiara nella sua mente.
Una volta calma si vergognò un po’ di sé stessa, ma non poi così tanto: cosa era successo in fondo ?
Luca si era fatto una sega mattutina, cosa in fondo normale alla sua età.
E Lei aveva trovato la vista eccitante, trovandosi poi costretta a calmarsi con un bell’orgasmo solitario.
Basta, meglio non pensarci più.
“Zia Angela ! Mi prepari la colazione ? ” – sentì gridare dalla cucina.
“Subito, Luca tesoro” – rispose. Meglio per tutti non pensarci più.
Non aveva idea, di ciò che sarebbe successo in seguito… FINE

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