Questa che vi sto per raccontare è la mia prima storia, ma non sarà l’ultima, quindi, vogliate scusarmi se a volte troverete degli errori o dei periodi poco chiari, cercherò di rimediare in futuro.
Io sono Marco di anni 32, single convinto ed indipendente.
Conduco una vita abbastanza normale come tante altre, un po’ monotona se vogliamo se non fosse per qualche avventuretta con qualche amica di tanto in tanto.
Era una sabato pomeriggio d’Aprile, nell’aria si respirava la primavera ed io stavo bello beato sul letto ascoltando della musica e cercando di riposare un po’, ignaro che di li a poco sarebbe entrato un fulmine nella mia vita.
Erano le 17, quando squillò il telefonino e comparve sul display il nome di mia cugina Mara, di 4 anni più giovane, rimasi attonito un momento, poi presi il cellulare e risposi:
“Pronto”.
“Ciao Marco, sono tua cugina Mara, come va? “.
Rimasi al telefono come un cazzone per qualche secondo ma poi risposi:
“Ehilà, come mai la più bella delle mie cuginette mia sta chiamando? “.
“Niente, mi chiedevo solamente se ti andava di fare un giretto per il centro e andarci a prendere un caffè! ”
“E perché mai non dovrei venire! Dimmi a che ora, che ti vengo a prendere”
“Per me anche adesso” rispose impaziente ed entusiasta.
“Allora passo da te tra venti minuti, OK? ”
“OK, allora mia faccio bella! “.
Rimasi per un po’ allibito a pensare a quella frase, poi, mi distolse da quel pensiero la telefonata di mia madre.
Giunsi a casa sua puntuale e lei, già pronta, non si fece attendere.
Girammo per il centro fino alle 21 come due fidanzatini, parlando delle cose più svariate e quando la riaccompagnai, mi chiese quali erano i miei programmi per la serata.
Le risposi che ancora non avevo programmato niente e che, se voleva, potevano andare a mangiare qualcosa insieme.
Lei mi disse subito di sì senza esitare un attimo.
Passai a prenderla alle 22. 30.
Era bellissima: capelli lunghi lisci e neri, occhio verdi, un culo da favola e due tette 4^ misura abbondante che io ho sognato tante di quelle notti da perderci il sonno.
Indossava un paio di jeans attillati che le mettevano in risalto il bel culo e un maglioncino a rete da cui si poteva intravedere il suo bel seno, a malapena contenuto dal reggiseno.
Per tutta la serata parlammo delle nostre avventure, lei mi disse che si era lasciata da poco con il suo ragazzo e che aveva sofferto non poco.
I nostri discorsi si spostarono a poco a poco sul sesso e, a differenza di me, lei ne parlava molto liberamente e senza complessi.
Cominciò a dirmi che lei, con l’ultimo ragazzo, faceva tante di quelle porcate che io non avrei potuto neanche immaginare e che adesso soffriva perché non poteva più farlo.
Io rimasi schioccato da ciò che mi stava dicendo, lei se ne accorse, si mise a ridere e mi diede un bacio affettuoso sulle labbra.
Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere come due cretini.
Mentre mangiavamo, mi accorsi che un capezzolo aveva fatto capolino dal reggiseno.
Io, imbarazzato, dapprima cercai di non farmi notare che guardavo sempre lì, poi, presi una decisione e partii:
“Ehm… Mara, hai una tetta che vuole scappare dal tuo reggiseno! ”
Lei, ridendo, si ricompose e mi disse che le succedeva spesso e mi chiese:
“Marco, dimmi la verità! Ma come trovi le mie tette? ”
“Secondo te non sono un po’ troppo grandi? “.
E dicendo questo inarcò le spalle tirando in fuori il petto e mostrandolo in tutto il suo splendore.
Già eccitato per aver visto un capezzolo, a quella scena mi cominciò a ribollire il sangue ed ormai avevo il membro così duro che voleva spaccare la pacca dei pantaloni e librarsi nell’aria.
“Ma che dici! ” risposi.
“Se avessi una ragazza con le tue tette, starei tutto il giorno con la testa la in mezzo e gli ciuccerei per ore i capezzoli”.
Lei sorrise ed io mi accorsi che forse ero stato un po’ troppo audace.
Per fortuna arrivò il cameriere a togliermi da quell’evidente imbarazzo in cui mi ero andato ad infilare.
Durante il tragitto in macchina per riportarla a casa non fiatai e lei, vedendomi imbarazzatissimo, poggiò la sua mano sulla mia gamba con voce sensuale mi disse:
“Oggi con te, caro il mio bel cugino, sono stata benissimo e grazie alle tue parole ed ai tuoi complimenti mi sono sentita di nuovo molto femminile, attraente e sexy”.
“Ma scherzi” risposi ” la tua è solo paranoia e sfiducia in te stessa, io non ho fatto assolutamente niente”.
“Comunque se ti va” continuai ” domani possiamo uscire di nuovo”.
“Speravo tantissimo che tu me lo chiedessi ” rispose di getto.
“Certo che mi va, non vedo l’ora” continuò e mi schioccò sulle labbra un bacio molto più caldo e sensuale di quello datomi prima, alquanto fugace e in modo del tutto scherzoso.
Rimasi sveglio tutta la notte, ripensando a quelle magnifiche tette, a quel culo scultoreo e a quel bacio che mi aveva stravolto letteralmente i sensi. FINE
