Estate calda e afosa, i miei genitori mi spediscono per un mese nella fattoria degli zii a passare l’estate e intanto loro se ne vanno in Sardegna con i loro amici su uno Yacth.
Eccomi quì come tutti gli anni a cercare di annoiarmi il meno possibile; non c’è granchè da fare qui, anzi non c’è nulla da fare.
Per fortuna da una paio d’anni a questa parte sono riuscita a svezzare il mio cuginetto e quest’anno mi prodigherò affinchè anche i suoi amici mi riservino un po’ di attenzioni.
Ho 20 anni e lui 18, ma a guardarlo ne dimostra di meno di uno di 5.
è imbranato sessualmente e si comporta come un povero campagnolo, (senza offesa per i campagnoli che io tra l’altro adoro ).
è alto 1 metro e 90 cm ha spalle robuste ma si vede subito che non ha polso e non è certo il tipo che appena lo vedi dici:
” Questo si che sa quello che vuole”.
Per cominciare vi racconto cosa mi accadde due anni fa quando sono iniziati i nostri primi giochetti erotici.
La noia mi spinse a cercare sfogo oltre che nella mia solitudine anche nel mio cugino che da quanto poi riuscii a capire poco o nulla sapeva di come ci si può divertire tra maschietti e femminucce.
Il tutto iniziò quando in un silenzioso e lungo pomeriggio di luglio me ne stavo andando in giro per la fattoria, e mi accorsi che dietro al vecchio pollaio ormai diroccato si sentivano dei rumori non consueti alle mie orecchie.
Incuriosita mi avvicinai e mi nascosi dietro ad un vecchio carro, e vidi il mio prode cuginetto e un suo amico che erano seduti a braghe calate e si sfregavano a tutta forza i loro cazzi.
Rimasi stupita e piacevolmente sorpresa, nel vedere quella scena e decisi di rimanere ad osservare.
Mio cugino con una mano si segava e con l’altra reggeva un giornaletto che poi scoprii non era neppure porno , ma uno di quelli in cui se proprio si esagera si vede una tetta o due.
Nello sfogliare si soffermava su alcune pagine e avvicinandole al cazzo glielo strofinava sopra dicendo frasi tipo :
” toh! Predilo, succhia, ti guzzo, ti scopo … ”
Pensai tra me quanto fosse ingenuo e quando finalmente entrambi vennero riuscii ad andarmene.
Nei giorni seguenti notai che praticamente alla stessa ora di ogni giorno si svolgeva la stessa pratica, con uno e a volte due amici diversi.
Un giorno però lo beccai tutto solo e quindi mi feci avanti, sapendo che lui di me aveva molta soggezione e che avevo su di lui un forte ascendente.
Gli raccontai ciò che avevo visto nei giorni precedenti e lo rassicurai che non avrei fatto spia a nessuno e che quelle cose è giusto farle, ma che ormai alla sua età poteva pretendere di più.
Mi resi conto che non capiva e quindi lo inchiodai con la pratica.
Lo feci mettere comodo e gli aprii la patta dei pantaloni.
Gli presi tra le mani in cazzo che era duro come un sasso e glielo inizia a masturbare, passarono 5 secondi e quello stronzetto mi schizzò 3-4 getti caldi di sperma nei capelli e sulla faccia.
Era tutto rosso ed eccitato!
Che scena non la scorderò mai.
Mi disse che gli era piaciuto e che a lui così in fretta non gli era mai capitato.
Per forza di masturbava con quei suoi amici! .
Vabbè lasciai perdere certi discorsi e decisi di approfondire la conoscenza pratica.
Gli presi una sua mano e me la portai al seno; subito lui iniziò a toccarmi, un po’ rudemente, ma mi piaceva.
Prese a giocare con il mio capezzolo, e la cosa vidi che gli piaceva, aveva il cazzo ancora bello duro.
Lui steso ed io in ginocchio, mi tolsi la maglietta e lui rimase senza fiato, mi prese con entrmabe le mani i seni e iniziò a pastrugnarmeli energicamente.
Aveva le mani ruvide e graffiate e mi dava un po’ fastidio quindi gli dissi di usare le labbra che sarebbe stato più bello.
Lui subito iniziò a leccarmi e a baciarmi, ma si vedeva che non ci sapeva fare, ero tutta insalivata e bagnata e ancora non capiva cose doveva fare, anche se a lui la cosa piaceva.
Mi presi un seno e stringendolo leggermente gli puntai il capezzolo alla bocca e gli dissi :
“Succhia piccolo! ” .
Non se lo fece ripetere due folte, iniziò a succhiare talmente forte che subito mi faceva male, poi piano piano la cosa cominciò a piacermi e già sentivo la mia fighetta bagnarsi.
Intanto che lui succhiava lo feci scendere e gli saliì sopra e iniziai a strofinare la sua mazzetta sulle mie mutandine ormai fradice.
Mi ricordo che la cosa mi provocò un orgasmo quasi subito ma lui neppure se ne accorse.
Aveva un cazzo duro come la pietra che non dava segni di cedimento e a me la voglia aumentava ad ogni colpo, che io davo! , perché’ lui nemmeno capiva che doveva muoversi.
Comunque la sua straordinaria erezione mi bastava e io regolavo i miei movimenti.
Senza che lui se ne accorgesse, era troppo impegnato a succhiarmi i capezzoli, mi scostai le mutandine e mi impalai sul suo mattarello.
Sarò stata troppo bagnata, sarà che ne avevo già presi a decine e che lui non aveva un diametro esagerato, ma lui, vi giuro, non si rese conto di ciò che stava accadendo.
Almeno, non se ne rese conto subito, poi dopo con il mio su e giù capì qualcosa e presto fatto mi venne dentro senza nemmeno avvertire.
Nel venire fu preso da una foia incredibile, forse dovuta al fatto che appena realizzò cosa stava facendo gli esplose tutto il piacere fino ad allora represso.
Scrollo e si squotè diverse volte e mi resi conto che mi aveva farcita per bene.
Mi stupì invece per il fatto che benchè io continuassi a impalarmi lui rimase con il cazzo in tiro come se nulla fosse successo.
Continuava a toccarmi le tette ed io continuavo a cavalcarlo, finchè non raggiunsi un orgasmo da favola.
Lui finito tutto si guardò e mi chiese come mai avevo pisciato e quindi dovetti spiegargli che quella non era piscia ma nettare, lo presi per la testa e gli dissi di leccarmela per bene.
Era pietrificato, per la prima volta nella sua vita vedeva una figa, dal vero, tutta aperta, tutta bagnata e pulsante.
Ci ficcò la testa e iniziò a leccare come una animale, non sapeva dove leccare e quindi leccava tutto, i peli, il pube e l’interno coscie.
Mi sembrava di avere a che fare con un primitivo, ma la cosa mi dava piacere, anche perché ero abituata a ragazzi fin troppo svegli che dominavano sempre le mie esperienze e spesso ero io ad imparare le varie tecniche.
Venni nella sua bocca e ancora non si accorse di niente, quindi vedendolo con ancora una erezione da paura lo tirai a me e lo condussi dentro la mia figa.
Gli spiegai di fare avanti e indietro, e per fortuna capì abbastanza in fretta, ma altrettanto in fretta mi venne dentro ancora.
Ci rivestimmo, mi ripulii e gli diedi una mano a sistemarsi.
Si vedeva proprio che a lui era successo qualcosa di strano, e non volevo che i suoi lo capissero.
Parlammo un po’ e gli spiegai meglio ciò che avevamo fatto, mi faceva molta tenerezza.
Prima di tornare verso la casa lui mi chiese di riprovare, ma lo convinsi che per quel giorno era sufficiente.
Nei diversi giorni successivi e durante tutto lo scorso anno le cose sono migliorate, innanzitutto ho conosciuto meglio due suoi amici e diciamo che abbiamo giocato insieme diverse volte, con mio sommo piacere.
Quest’anno spero solo che l’estate possa passare ancora meglio delle altre, credo che con gli arretrati che hanno ammucchiato nell’inverno lo sfigato di mio cugino e i suoi amici ne avrò da sfamarmi. FINE